Teenage Dreams \\ Liam Payne

By lightvmischief

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"Ti serve qualcosa?" mi chiese insospettito. "Sai, per caso, cosa è successo ieri sera a Emily, al pub?" chie... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39

Capitolo 18

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By lightvmischief

Liam's pov.

Alzai lo sguardo dal mio foglio per osservare Emily.

Aveva lo sguardo basso sul suo foglio e stava scrivendo.

Poco dopo si mise a canticchiare ciò che aveva scritto.

"Remember love

Remember you and me

Remember everything we shared

On this planet when we cared."

"Wow." Dissi sconvolto dalla sua bravura.

Mi ero sempre chiesto come faceva a trovare l'ispirazione così presto, come facesse a scrivere una frase già perfetta, senza doverla modificare.

Lei alzò lo sguardo a me e arrossì.

Sorrisi a quel suo gesto spontaneo, era tenera.

"Grazie. Ora non so come andare avanti..." disse facendo risuonare per la stanza la sua risata cristallina.

"E tu che hai scritto fino ad ora?" chiese curiosa, adocchiando il mio foglio.

"Niente di che." Dissi alzando le spalle e porgendogli il foglio.

Lo prese e lo lesse con cura per dopo alzare lo sguardo esterrefatta con la bocca semiaperta.

"E questo lo chiami niente di che?" disse sconvolta.

"Prova a cantare insieme a me, voglio vedere se funziona come cosa." Disse mettendo il foglio per terra e mettendosi di fianco a me in modo da poter leggere anche lei.

"Look at me

Look at you

Now look at me again

See we're not so different." Iniziò a cantare lei, facendomi cenno di imitarla.

"Look around

Take what you see

With throwing things outside our window

We don't care to keep it clean

I had a dream

Beauty was only skin deep

If we all just believe

That is all we need

Nothing else can set you free." Cantammo insieme.

"Qui dovremmo alzare su 'free', penso." Proposi.

Lei annuì sorridendo.

"Che ne dici come inizio?" mi chiese sollevando lo sguardo dal foglio e concedendomi uno dei suoi sorrisi.

"Mi piace." Dissi ricambiando il sorriso.

Dopo aver cantato quel pezzo ci mettemmo a scrivere insieme, una frase dopo l'altra, e la canzone uscì.

"Siamo stati bravi oggi." Disse Emily, mentre uscivamo dall'aula di musica e ci dirigevamo verso il bar, dove avevamo appuntamento con tutti gli altri, visto che era già ora di cena.

"Eh già." Dissi passandogli un braccio intorno alle spalle, avvicinandola a me, lasciando che appoggiasse la testa sulla mia spalla.

"Ti va se domani facciamo un giro per Londra?" chiesi titubante, non so nemmeno io da dove mi sia uscita quella domanda.

Alzò lo sguardo ai miei occhi, incatenandoli nei suoi, e, subito, sentì una stretta allo stomaco.

Che mi stava succedendo?

"Okay." Rispose sorridendo.

Le concessi un ultimo sguardo prima di perdere il mio davanti a me.

Sentì Emily muoversi per cercare di staccarsi da me, ma la tenni stretta aumentando la mia presa sul suo braccio, volendola sentire accanto a me.

Arrivati davanti al bar, lasciai che si staccasse da me, ma subito le catturai la sua mano ed intrecciai le sue dita con le mie.

"Forse è meglio se. C-ci dividiamo, po-potrebbero pensare cose strane. S-sai come sono fatti." Disse imbarazzata, accennando un sorriso.

"Certo." Dissi sciogliendo le nostre mani e spingendo la porta del bar, in modo da poter entrare.

Si guardò un po' intorno per trovare gli altri tra tutta quella folla, quando li scovai per primo.

"Sono là." Dissi indicandole da dietro, con la mano, dove erano.

Lei per tutta risposta mi sorrise e ricambiai.

"Ragazzi, finalmente. Ce ne avete messo di tempo!"

"Ragazzi, è ora di svegliarsi." Dissi entrando in camera di Emily e Zayn, che stavano ancora dormendo.

Emily mugolò qualcosa di incomprensibile.

"Ti voglio bene, mamma." Disse invece Zayn, girandosi dalla parte di Emily e buttandogli un braccio addosso.

Ma che cazzo...?

"Ragazzi." li chiamai di nuovo, avvicinandomi un po' di più al loro letto.

Certo che avresti potuto benissimo svegliare Emily in un modo più dolce.

E coccoloso. Certo come no.

Dai, l'hai invitata ad uscire con te e la svegli in questo modo?

Scossi la testa e aggirai il letto, andando dalla parte di Emily.

Mi abbassai alla sua altezza e le accarezzai con il pollice una guancia, facendo attenzione che non si svegliasse.

Ma non dovevi svegliarla una volta?

Si, ma non volevo che si svegliasse trovandosi me che la accarezzavo, okay?

Certo che sei strano...

Lasciai perdere le mie conversazioni mentali e mi alzai in piedi.

"Ragazzi, vi volete svegliare una volta per tutte?!" dissi alzando la voce, per farli svegliare.

Emily aprì gli occhi.

"Che vuoi Liam? Stavo sognando i minion che mangiavano fazzoletti e poi diventavano tutti bianchi! Mi hai rovinato tutto." Disse sbattendo più volte le palpebre, per mettere a fuoco la vista.

"... Minion che mangiavano fazzoletti?" chiesi stranito.

"Questa è tutta fatta." Disse Zayn svegliandosi.

"Grazie, Zayn, seriamente!" disse lei girandosi dalla sua parte.

"Di niente, tesoro." Disse avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

Finsi una tosse.

"Sì, Liam. Ora ci alziamo." Disse Emily, scostandosi Zayn di dosso e alzandosi.

Emily's pov.

Eravamo appena usciti dalla camera e ci stavamo dirigendo in classe.

Kate non c'era, era stata inghiottita dal nulla, era da ieri sera che non la vedevo.

Meglio.

In questo caso, sì. Meglio.

Cominciava realmente a starmi sulle palle, che non ho.

"Io vado, ciao." Ci liquidò Zayn, dirigendosi dalla parte opposta alla nostra.

C'era sotto qualcosa, o meglio, qualcuno...

Non mi convinceva il suo comportamento, non arrivava mai a lezione in anticipo.

Devo fare quattro chiacchere con il signorino...

"Ma che cavolo...?" chiese, infatti confuso Liam.

"Non lo so, so solo che ci nasconde qualcosa e prima o poi lo scoprirò." dissi con sguardo indagatore, chiudendo gli occhi a due fessure.

Lui scoppiò a ridere.

"Che c'è?" dissi sorridendo.

Mi stava contagiando la sua allegria.

"La tua faccia era qualcosa di fantastico!" disse trattenendosi dal ridere.

"Guarda che puoi continuare a ridere... comunque, ah grazie eh!" lo schernì.

"Per che ora ti vengo a prendere oggi?" disse smettendo di ridere, ma facendo apparire sul suo viso un sorriso.

"Sai, Liam, alcune volte dubito della tua intelligenza..."

Lui mi guardò confuso.

"Nel senso che siamo in camera insieme, non so se te lo ricordavi." Dissi ironicamente.

"Ovvio che me lo ricordavo, ma volevo lasciare un po' di tempo per prepararti." Disse, spiazzandomi completamente.

Dovevo prepararmi? Quello era un... appuntamento? Non poteva essere un appuntamento, assolutamente no.

Cercai di riprendermi in fretta.

"Sì... sì, giusto." Dissi, non molto convinta.

"Tutto okay?" mi chiese, infatti.

"Certo." Dissi, ma sta volta convinta, perché andava tutto seriamente bene.

"Okay, adesso devo andare in classe. Ci vediamo dopo." Disse quando eravamo arrivati nell'altro edificio e nel corridoio, sorprendendomi ulteriormente quando si chinò per lasciarmi un bacio sulla guancia.

Sentì una leggera stretta allo stomaco.

Ma che cavolo stava succedendo?

"C-ciao." Dissi balbettando e maledicendomi mentalmente.

***

"Ciao Em." Mi salutò Abbie.

"Ciao a tutti." Dissi salutando anche Josh e Harry, che erano insieme a me ad arte.

"Sarà sclerata come tutti gli altri giorni?" chiesi retoricamente.

"Speriamo di no." Disse Louis, sedendosi nel posto vuoto accanto al mio.

Ah giusto, c'era anche lui insieme a noi.

Almeno ci divertivamo un po'.

"Ragazzi, muovetevi perché dobbiamo fare un casino di cose oggi!" disse la prof di arte entrando in classe.

Un semplice 'buongiorno' no, eh?

"Prendete un foglio e fate questa... cosa." Disse disegnando un qualcosa di indefinito sulla lavagna.

"Ehm, mi scusi, ma quello sarebbe...?" chiese Louis, facendo ridere tutta la classe, compresa me.

"Tomlinson, questo sarebbe lei quando si alza la mattina." Disse sarcasticamente la prof.

Lui alzò le sopracciglia in risposta.

"Questo è un disegno astratto. Significa che dovete farne uno anche voi, la prossima lezione me lo consegnerete." Ci spiegò.

"E ora, disegnate. Io ho altre cose da fare qua, quindi vedete di non disturbarmi." Ci informò.

Appena la prof si sedette alla cattedra e abbassò la sua testa su dei fogli, noi – io, Abbie, Josh, Harry e Louis – mettemmo via i nostri e prendemmo una bottiglia.

Questa volta la bottiglia era mia.

"Bene, chi gira per primo?" chiesi, tenendo in mano la bottiglia, appunto.

"Io." Disse Louis, fregandomela di mano.

La girò e finì su Harry.

"Obbligo o verità?" gli chiese Louis.

"Obbligo." Disse esitando un secondo sulla scelta.

Louis si passò una mano sul mento, assumendo un'espressione da pensatore.

"Vai da Wilson e digli cose porno all'orecchio." Disse riferendosi a Tom.

Io scoppiai a ridere esattamente come Josh e Abbie.

"Questa era fantastica!" dissi complimentandomi con Louis.

"Modestamente." Rispose lui, strofinandosi le mani.

"Devo farlo per forza?" chiese preoccupato Harry.

"Oh sì. Voglio vedere che faccia farà." Risposi.

Lui si alzò dalla sedia, e, deglutendo, andò da Tom.

Noi stavamo guardando la scena interessati, molto interessati.

Okay che io stavo morendo dal ridere, ma dettagli.

Gli si avvicinò all'orecchio e Tom sbarrò gli occhi, ma dopo si tranquillizzò e si girò verso di noi.

"Gli deve aver detto che era obbligo." Intuì Josh.

Intanto Harry ritornò al suo posto.

"Ma che gli hai detto per fargli sbarrare gli occhi in quella maniera?" chiese Abbie.

"Meglio se non lo sai, ti potresti scioccare. Anche tu Emily."

"Oddio." Dissi ridacchiando.

"Tocca a me." disse Harry facendo girare la bottiglia che finì su di me.

"Obbligo o verità?"

"Verità." Risposi senza indugiare.

Io fregavo sempre tutti con la verità perché non sapevano mai che cosa chiedermi.

"Ti piace Liam?" disse spiazzandomi.

Stavo per strozzarmi con la saliva.

Sinceramente? Non lo sapevo.

"Non lo so." Risposi sinceramente.

"Significa che ci potrebbe essere una probabilità che ti piaccia?" chiese curiosa Abbie.

Annuì, chiudendo gli occhi.

"Ve lo avevo detto io ragazzi." Intervenne Louis, facendo ridere tutti per la faccia che fece.

***

"Aiutami, ti prego." Supplicai Abbie.

Mancava poco e sarei uscita con Liam.

"Vestiti normalmente. Jeans e maglietta."

"Okay." Risposi andando a frugare nell'armadio.

Presi una maglietta bianca semplice e dei normalissimi jeans e mi cambiai quando Abbie uscì. Sopra ci misi il mio adorato giubbotto di pelle.

Uscì dalla mia stanza e andai in salotto, in cerca di Liam.

"Pronta?" chiese Liam, da dietro però.

Mi voltai e annuì.

Presi il mio cellulare e me lo misi nella tasca del giubbotto.

Uscimmo dalla scuola e camminammo per un po' prima di arrivare a centro di Londra.

"Stai benissimo così." Disse, facendomi i complimenti.

"Grazie." Dissi sorridendo.

"Ti va una cioccolata? Magari con la cannuccia?" disse ridacchiando, ricordandosi di quel giorno quando ci eravamo incontrati per strada.

"Ovvio." Dissi regalandogli un sorriso.

Entrammo da Starbucks e Liam andò ad ordinare, mentre io mi andai a sedere su uno dei tanti divanetti accoglienti, posti dietro ai tavolini, solitamente sempre occupati da coppiette.

Liam venne al tavolo con in mano le due cioccolate fumanti, questa volta nella tazza e senza cannuccia. Dopo averle poggiate sul tavolo si accomodò di fianco a me.

"Grazie. Adoro questi divanetti. Sono comodissimi!" dissi esaltata.

Sì, lo so, sono strana.

Lui rise della mia reazione e prese un sorso della sua cioccolata, facendo versi perché si era appena ustionato la lingua.

"Liam, certo che sei proprio pessimo, la cioccolata calda, si chiama 'calda', perché lo è letteralmente." Dissi prendendolo in giro e ridacchiando.

"Ti vado a prendere una bottiglietta d'acqua." Dissi, alzandomi dal divanetto, facendo attenzione a non far cadere il tavolo.

Ritornai al tavolo pochi secondi dopo con la bottiglietta in mano e due tovagliolini per il 'dopo cioccolata', cioè quando ti si facevano i baffi di cioccolato e dovevi pulirti.

Tentò di dirmi un 'grazie', ma non si capì molto date le sue condizioni.

Capitelo poverino, si era appena ustionato e aveva la lingua fuori, non poteva fare molto.

Bevve un sorso d'acqua e ritornò alle condizioni normali.

"Cosa può fare un sorso d'acqua..." dissi scherzando.

Presi in mano la mia cioccolata e ci soffiai sopra, per dopo poggiarmela lentamente sulle labbra e bere a piccoli sorsi.

Non volevo fare la sua stessa fine.

"Allora, signor 'lingua ustionata', che mi racconta di bello?" gli chiesi, bevendo un altro sorso dalla mia adorata cioccolata.

***

"Amo questo posto." Dissi appoggiando al muretto messo per evitare che le vecchiette cadano dentro al Tamigi.

"È bellissimo." Mi appoggiò Liam, appoggiandosi al muretto con gli avanbracci.

"Quando mi ero appena trasferita a Londra, mi piaceva venire sempre qui con i miei amici. Una volta ho persino rischiato di cadere dentro al Tamigi, perché mi ero seduta sul muretto e mi ero sporta troppo." Dissi perdendomi tra i ricordi e sorridendo.

Lui mi guardò sorridendo.

"Quando ti sei trasferita qui?" mi chiese non perdendo il sorriso.

"A cinque o sei anni, mi sembra." Dissi perdendo il mio sguardo davanti a me, guardando quella vista magnifica.

"La senti questa musica?" chiesi girandomi di scatto verso di lui.

"Quale musica?" chiese confuso, forse pensava fossi fuori di testa.

"Questa." Dissi prendendolo d'istinto per mano e staccandomi dal muretto, tendendo l'orecchio.

"Vieni." Dissi trascinandolo insieme a me, alla ricerca della provenienza della musica.

Era una musica che amavo letteralmente.

Vidi davanti a me un gruppo di persone accerchiate davanti a qualcosa e lì sentì perfettamente quella musica.

"I Miss You." Appurò Liam.

"La conosci?" chiesi sorpresa.

Lui annuì e, questa volta fu lui a tirarmi dentro alla folla.

C'era un ragazzo più o meno della nostra età che stava cantando e stava suonando la chitarra.

"Don't waste your time on me; you're already the voice inside my head." Cantò.

"I miss you, miss you." Mi aggiunsi a lui.

Tutta la folla si girò verso di me.

Brutta mossa, avere l'attenzione di tutti su di me, non era bello.

Il ragazzo ci fece cenno ad avvicinarci a lui e cantare insieme, nonostante prima avessi cantato solo io.

"Don't waste your time on me; you're already the voice inside my head." Cantò il ragazzo insieme a Liam.

"I miss you, I miss you." Finimmo di cantare tutti insieme.

Non avevo mai fatto una cosa del genere e dovevo ammettere che mi era piaciuta, e non poco.

"Complimenti sei davvero bravissimo." Mi complimentai con lui, rivolgendogli un sorriso.

"Sei veramente bravo." Disse anche Liam.

"Grazie. Anche voi siete bravissimi." Ricambiò il ragazzo.

"Grazie. Io sono Emily." Dissi porgendogli la mano.

"Sean." Disse stringendola.

"Io invece sono Liam." Disse presentandosi anche Liam.

"Piacere."

La folla intorno a noi – più che altro intorno a lui – applaudì.

"Potete cantarne un'altra?" chiese una bambina avvicinandosi a noi.

"Katy, come si dice?" la riprese la mamma, prendendo per mano la figlioletta.

"Per favore." Disse la bambina, facendo spuntare un sorrisetto.

"Se loro vogliono, va bene." disse Sean, riferendosi a noi, facendo allargare il sorriso alla bambina.

Io e Liam annuimmo all'unisono.

"Che canzone vuoi?" chiese Sean, abbassandosi all'altezza della bambina.

"Quella che fa: everything has changed." Rispose.

"La conoscete?" ci chiese volgendo a noi lo sguardo.

"Certo." Risposi.

Guardai Liam, aspettando una risposta insieme a Sean.

"Eh?" chiese confuso, quasi riprendendosi da un coma.

"Conosci everything has changed?" gli chiesi.

"Ah sì, sì." Concesse.

"Ci ha chiesto se la possiamo cantare." Continuò Sean.

Lui annuì.

"Sei pronta?" chiese Sean alla bambina, rivolgendogli un sorriso.

Lei annuì e si riunì alla folla, restando in prima fila.

"Emily, tu fai Taylor e noi facciamo Ed, okay?" mi chiese, essendosi già messo d'accordo – non so quando – con Liam.

"Okay, iniziamo."

Io e Liam ci sedemmo per terra, mentre lui si sedette su una specie di cassa di legno, dove era seduto anche prima.

Cominciò la melodia.

"All I knew this morning when I woke

Is I know something now,

Know something now

I didn't before." Cantai la prima strofa. Il mio sguardo finì su Liam inconsapevolmente.

"And all I've seen

Since 18 hours ago

Is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel right

I just wanna know you better know

You better know

You better now

I just wanna know you better know

You better know you better now."

Ora si unirono anche loro a cantare.

"I just wanna know you better know

You better know

You better now

I just wanna know you

Know you

Know you

Cause all I know is we said hello

And your eyes look like coming home

All I know is a simple name,

Everything has changed

All I know is you held the door

You'll be mine and I'll be yours

All I know since yesterday

Is everything has changed." Cantammo tutti insieme il ritornello

Ora toccava a Sean e Liam.

"And all my walls stood tall,

Painted blue

But I'll take them down,

Take them down

and open up the door for you." Cantò Liam, incatenando il suo sguardo nel mio quando si incontrarono.

Perchè Sean non aveva cantato?

Distolsi lo sguardo e cominciai a cantare la mia strofa.

"And all I feel in my stomach

Is butterflies the beautiful kind

Making up for lost time,

Taking flight,

Making me feel right."

"I just wanna know you better know

You better know

You better now

I just wanna know you better know

You better know

You better now

I just wanna know you better know

You better know

You better now

I just wanna know you

Know you

Know you

Cause all I know is we said hello

And your eyes look like coming home

All I know is a simple name,

Everything has changed

All I know is you held the door

You'll be mine and I'll be yours

All I know since yesterday

Is everything has changed."

Sean si era letteralmente dissociato, suonava la chitarra e basta.

Cantavamo solo io e Liam, e adesso c'era il pezzo più bello della canzone.

Io cantavo lanciando sguardi alla folla e – la maggior parte delle volte – guardando l'asfalto.

Prima di cominciare a cantare questo pezzo, però, volsi lo sguardo a Liam, che già mi stava guardando.

"Come back and tell me why

I'm feeling like I've missed you all this time

And meet me there tonight

And let me know that it's not all in my mind."

Inaspettatamente, Liam intrecciò le sue dita nelle mie, stringendo la presa.

"I just wanna know you better know

you better know

You better now

I just wanna know you

Know you

Know you

Cause all I know is we said hello

And your eyes look like coming home

All I know is a simple name,

Everything has changed

All I know is you held the door

You'll be mine and I'll be yours

All I know since yesterday

is everything has changed

All I know is we said hello

So dust off your highest hopes

All I know is pouring rain

And everything has changed

All I know is a newfound grace

All my days,

I'll know your face

All I know since yesterday is everything has changed." Finimmo di cantare.

Si alzarono applausi per tutta folla, compresi quelli di Sean, dietro noi due.

Mi girai verso quest'ultimo, chiedendogli spiegazioni con lo sguardo.

"Mi piacevate insieme e quindi vi ho lasciati cantare." Si giustificò alzando le spalle.

"E poi siete una coppia che sta bene insieme." Disse, mentre ci alzavamo insieme.

"Cosa? No, no, noi non stiamo insieme." Si spiegò Liam, mentre io – come mio solito – arrossivo come un idiota.

"No? Peccato, sareste davvero una bella coppia." Disse intromettendosi la mamma delle bambina di prima.

Stupide mamme impiccione.

Avanti, ammettilo che ti sarebbe piaciuto se fosse stato vero.

"Oh, scusatemi. Ora devo andare, ci vediamo in giro." Ci congedò Sean, andandosene da un'altra parte con la sua chitarra.

Liam aveva ancora la mano intrecciata alla mia e non dava cedimenti a scioglierla.

Meglio così, no?

"Questo pomeriggio ha preso una piega diversa." Disse ridacchiando, grattandosi il collo imbarazzato.

"Già." dissi sorridendo alla strada.

Molto normale mi dicono.

"Però è stato bello." Concessi.

"Fantastico." Disse.

"Scusami un attimo." Dissi prendendo il mio cellulare dalla tasca del giubbotto.

Mi vibrava, qualcuno mi stava chiamando.

Louis.

"Ciao Louis." Risposi.

"Ciao, come sta andando l'appuntamento?" chiese con un tono di voce malizioso.

"Te lo dico quando torno, ciao Louis." Dissi sbrigativa, volevo evitare alcune figure in compagnia di qualcuno.

"Ciao piccioncini."

Per fortuna Liam non aveva sentito.

O almeno credevo.

Stava cercando di trattenere le risate.

Louis, preparati a una morte lenta e dolorosa.

Molto dolorosa.

"Era Louis." Dissi informandolo, anche se aveva già sentito tutto.

Lui annuì, mordendosi il labbro inferiore per non ridere.

"Liam, giuro che se ridi ti castro." Dissi minacciandolo con il cellulare.

Scoppiò a ridere.

Pessimo.

"Che hai intenzione di fare? Stare qui a ridere per tutto il pomeriggio?" chiesi sarcasticamente.

"Andiamo al parco?" mi chiese, quando, finalmente, smise di ridere.

"Certo."

Camminammo per qualche minuto, finchè non entrammo nel parco e ci accomodammo sulle due altalene che erano appena vicine all'entrata del parco.

Non era molto popolato quel parco, quindi potevamo benissimo sederci sulle altalene.

Cominciai a dondolarmi lentamente, tenendo i piedi appoggiati al suolo, mentre Liam stava semplicemente seduto.

Girai il viso dalla sua parte, visto che era alla mia sinistra, e trovai lui che già mi stava guardando.

"Come va?" mi chiese, cercando di instaurare una conversazione.

"Bene, dai. Con Kate va tutto bene?" chiesi sorridendo, anche se avrei voluto evitare di fare quella domanda.

Distolse lo sguardo per perderlo tra gli alberi.

"Se devo essere sincero, non lo so più. Ultimamente lei è sempre con le sue amiche, è da un mese che non facciamo più qualcosa insieme. In realtà è da quando siamo venuti in questa scuola che non passiamo più del tempo insieme." Ammise triste.

"Ehi, scusa, mi dispiace. Non pensavo."

"Niente. Va tutto bene." mi interruppe.

Questa volta fui io a distogliere lo sguardo per volgerlo alle mie interessantissime scarpe.

Mi sentivo in colpa per averlo fatto rattristare, insomma, stava andando tutto così bene e dopo arrivo sempre io che rovino tutto.

"Domani dovremmo far leggere il testo alla prof Allen, tanto per farci sapere se va bene." disse cambiando discorso.

"Giusto. Magari ci fa già anche provare."

Sentì una goccia cadere sulla mia mano destra.

Alzai lo sguardo al cielo. Era completamente grigio. Acquazzone in arrivo.

"Penso stia per iniziare a piovere." Appurò Liam, quando un tuono squarciò il silenzio creatosi tra di noi.

"Muoviamoci." Dissi alzandomi dall'altalena.

Si alzò anche lui e mi prese per mano, per la seconda volta in quel pomeriggio.

"Forse arriveremo al liceo un pochino bagnati..." iniziò Liam.

"Solo forse?" chiesi retoricamente quando iniziò a piovere di brutto.

Ridemmo, lasciando che la pioggia ci bagnasse completamente.

"Stupido tempo inglese." Dissi ironicamente.

"Che ne dici se ce ne andiamo di qui il prima possibile?" chiesi ridendo.

"Direi che sarebbemeglio." Disse unendosi alla mia risata.

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