Teenage Dreams \\ Liam Payne

By lightvmischief

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"Ti serve qualcosa?" mi chiese insospettito. "Sai, per caso, cosa è successo ieri sera a Emily, al pub?" chie... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39

Capitolo 8

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By lightvmischief

"James ti prego, mi serve questo lavoro." Lo supplicai di nuovo.

"Mi dispiace ma sei arrivata in orario solo i primi due giorni di lavoro, per il resto arrivi sempre in ritardo o non arrivi proprio e a me serve qualcuno che serva ai tavoli da quando apre il bar. Sei stata brava, non hai mai rotto o fatto cadere niente, ma mi dispiace, sei licenziata." Disse.

"... okay." L'unica cosa che riuscii a dire in quel momento.

Mi era praticamente caduto il mondo addosso, avevo bisogno di quel lavoro come l'aria.

"Ecco la tua paga. Ciao." Disse, liquidandomi e dandomi i soldi che mi spettavano.

"Sono stata licenziata." Dissi entrando in camera mia, rivolta a Zayn.

Lui alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo.

"Perché?" mi chiese, mentre mi sedevo accanto a lui.

"Mi sono dimenticata di andare al bar oggi. E ieri." Dissi non guardandolo negli occhi.

Ormai avevo scartato anche quest'anno la possibilità di andare a trovare i miei genitori.

"Mi dispiace."

"Fa niente, troverò qualcos'altro. Forse."

Mi stesi sotto le coperte e mi girai dalla parte opposta a quella di Zayn.

"Non voglio cacciarti, ma penso che anche sta notte Kate debba dormire di qua." Dedusse lui.

"Hanno litigato ancora?" chiesi sperando in una risposta negativa.

Lui annuì.

Sbuffai.

Mi alzai dal letto e uscii dalla camera.

In salotto trovai loro due che stavano discutendo.

"Potete smetterla di litigare?! Cazzo, ormai l'ho capito che sono io il problema quindi smettetela di gridavi contro e gridate contro di me!" sbottai ormai non sopportando più questi litigi.

"Avanti fate di me quello che volete! Prendetemi a pugni, a parole, fate qualsiasi cosa, ma smettetela per favore!!" continuai sempre urlando.

Loro smisero di urlarsi contro, finalmente.

"Che cazzo avete fatto ieri notte?" urlò Kate.

"Sai cosa ha fatto ieri sera? Ha scritto una canzone. Una canzone stupenda e te l'ha dedicata. È stato sveglio tutta la notte per scrivere una canzone da dedicarti. L'ha fatto perché ti ama e odia il fatto di litigare con te!!"

Liam mi guardò sorpreso.

Probabilmente non si aspettava una mia reazione del genere.

Zayn intanto era uscito dalla sua camera e si era posizionato di fianco a Liam, poggiandogli una mano sulla spalla.

Kate mi guardava impassibile, senza dare segno di cedimenti o far trasparire qualche emozione.

Non si aspettava nemmeno lei che le avessi detto queste cose.

"La volete piantare di fissarmi e dire qualche cazzo di cosa?" sbottai di nuovo.

Loro si ripresero dal loro stato di coma.

"Scusa, Liam." Si scusò Kate.

"È tutto okay." Disse lui andando ad abbracciarla.

"Bene ora che adesso è tutto risolto posso andarmene a dormire e non pensare più a questa giornata di merda." Mi lasciai scappare.

Ritornai in camera e mi misi subito sotto le coperte aspettando che il sonno prese il sopravvento su di me.

"Ti prego fracassala." Dissi rivolta a Zayn, parlando della sveglia che stava suonando.

Subito dopo quel rumore assordante non ci fu più.

"Che liberazione." Dissi mettendomi a sedere sul letto.

Mi alzai definitivamente ed andai in bagno per farmi una doccia.

Ne uscii poco dopo già vestita.

"Finalmente hai finito. Ma quanto ci metti a prepararti?!" chiese Zayn scioccato.

Io alzai le spalle sorridendo.

Intanto andò lui in bagno e si chiuse dentro per uscirne poco dopo.

In asciugamano.

Arrossii.

"Ehm Zayn, ti devo ricordare che sei in stanza con un femmina?" gli chiesi indicandomi.

"Tanto so che ti piace ciò che vedi." Disse facendo 'ballare' le sopracciglia.

"Che scemo." Dissi scuotendo la testa.

"Mi passi la varsity che c'è sul letto, per favore?"

"Ma quante ne hai? Ti dovrò chiamare varsity-boy d'ora in poi." Dissi sarcasticamente.

Rise.

La presi e gliela passai.

"Tieni."

"Grazie."

"Posso entrare?" chiese Liam dall'altra parte della porta.

"Si." gli risposi.

"Tieni, l'avevi lasciato in sala e ti stava suonando poco fa." Disse porgendomi il mio cellulare.

Mi vibrò in mano e lessi sul display 'mamma'.

"Grazie." Gli risposi mentre accettavo la chiamata.

"Ciao mamma!" dissi aprendomi in un sorriso.

"Ehi bellissima! Come va?"

"Bene grazie. Voi?"

"Noi stiamo bene, non preoccuparti per noi." La risata di mio papà risuonò nel mio cellulare.

Risi.

"Come va con il lavoro?"

"Va bene, tesoro. E tu come va a scuola?"

"Oggi c'è il ballo!" Sentii dire da mio papà in lontananza.

"Si, ma non ci vado. Non ho nessuno con cui andarci." Dissi sospirando.

"Come no? È l'occasione che aspetti da una vita! Vacci lo stesso ti divertirai dai!" disse mia mamma cercando di convincermi.

"Okay, ci penserò." Dissi arrendendomi.

"Ora dobbiamo andare, tesoro. Ci sentiamo presto. Ciao." Dissero salutandomi insieme.

"Ciao." Dissi tristemente chiudendo la chiamata.

Mi ricordai che Liam era ancora lì e nel frattempo era pure uscito Zayn.

"Chi era?" chiese quest'ultimo curioso.

"Fatti gli affari tuoi varsity-boy." Dissi scherzando.

"Varsity-boy?" chiese Liam ridendo.

Ridemmo tutti e tre.

"Comunque ero venuto per chiedervi se eravate pronti." Disse Liam.

"Certo." Rispose Zayn.

"Allora possiamo andare." Appurai uscendo dalla camera con loro al mio seguito.

Le lezioni erano finite e io e Liam stavamo andando dalla prof di canto per provare, visto che ci aveva praticamente obbligati a partecipare al coso di questa sera.

Sì, quella specie di spettacolo.

"Grazie per ieri." Disse ad un tratto Liam fermandosi in mezzo al corridoio.

"Non ce la facevo più a vedervi litigare, quindi o fatto ciò che sentivo di fare." Gli dissi fermandomi anche io.

"Ma tu non dovevi lavorare sta sera?" chiese.

"Lo so che non si dovrebbe fare ma ho sentito la conversazione con i tuoi genitori." Spiegò continuando il discorso.

"Sono stata licenziata, ieri."

"Tu?! Licenziata?! Non ci credo." Disse scuotendo la testa.

Alzai gli occhi al cielo.

"Vai a chiedere conferma a James. Sta sera ho tutta la serata libera e non verrò al ballo perché non so con chi andarci e mi annoierei a morte a stare tra tutte quelle coppiette che si scambiano effusioni amorose mentre ballano su una canzone sdolcinata."

Dopo mi accorsi di quello che avevo detto.

"Scusa, non intendevo che tu e Kate siete una coppia sdolcinata, intendevo che, insomma, le altr-"

Mi tappò la bocca con una mano.

"Ho capito, smettila di straparlare." Disse ridendo sfottendomi.

Io arrossii.

Avevo detto come al solito una delle mie stronzate.

"Poffiamo andafe afeffo?" chiesi cercando di parlare, visto che avevo ancora la sua mano sula mia bocca.

"Sì, andiamo." Disse ridendo.

***

"Finalmente siete arrivati, mancavate solo voi!" disse la prof quando entrammo nella sala dove sta sera si sarebbe svolto il ballo.

Mi bloccai di colpo.

Lei dopo averci detto questo continuò a fare ciò che stava facendo prima.

"Che ti succede?" chiese Liam tornando indietro, visto che era andato avanti.

"P-perché c'è tutta questa gente alle prove? La prof aveva detto che avremmo provato da soli." Dissi cominciando a sudare freddo.

"Calmati Emily, ci vorrà far provare davanti ad un pubblico per vedere come reagiamo. Penso." Chiese confuso pure lui.

"Avanti, andiamo." Mi disse.

Arrivai di fianco a lui, e fatto questo lui intrecciò le sue dita con le mie, stringendo la presa, quasi come a rassicurarmi che sarebbe andato tutto bene.

Io prima fissai le nostre mani e dopo lui.

Si girò a guardarmi, notando che lo stavo fissando.

"Ti dà fastidio?" chiese.

"N-no." Dissi, mentre distoglievo lo sguardo.

Salimmo sul palchetto dove c'era la prof con le nostre mani ancora intrecciate tra di loro.

Convenni di sciogliere la presa o tutti si sarebbero fatti un'idea sbagliata su di noi.

"Come avete visto, oggi proverete davanti ad un pubblico." Disse lei informandoci.

"Prof, le potrei parlare un attimo?" le chiesi sottovoce.

"Certo. Scusateci un minuto."

"Che c'è Emily?" mi chiese gentilmente.

Riflettei un attimo.

Preferivo darmela a gambe e rifiutarmi o per una volta far vedere agli altri che ce la potevo fare?

"No, niente. Possiamo iniziare."

Eh già.

Avevo scelto la seconda opzione.

***

"Sei andata benissimo oggi." Mi disse la prof, facendomi i complimenti.

"Grazie, prof. Ora mi scusi ma dovrei andare." Dissi salutandola cortesemente.

Avevo in mente una canzone da scrivere.

E sta volta in quel testo, non ci sarà più un Emily dolce e fragile.

No, no.

Da qui inizia ilcambiamento.

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