Season Change {Larry Mpreg}...

Da ChiaradeLuca2

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Louis è un tenero ballerino ritiratosi dalle scene che ama i tacchi e i vestiti, verrà risucchiato dalla vita... Altro

Avvertenze
Intro
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Epilogo

Capitolo 16

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Da ChiaradeLuca2




Louis prese il telefono non rintracciabile dalla mano di Javaad dopo aver pagato l'uomo. "Devi mettere il viva voce, la tua conversazione è automaticamente registrata. Sarà ascoltata quando ridarò il telefono a fine giornata e se ci sono informazioni compromettenti allora...." scrollò semplicemente le spalle e iniziò i 15 minuti del timer quando il primo squillo risuonò.

Louis era sicuro che Harry non avrebbe risposto e giusto prima di chiudere la chiamata vi fu un click, poi silenzio. Louis trattenne il respiro mentre aspettava, il cuore che batteva rapidamente. Harry si schiarì la gola poi Louis sentì un soffice, davvero stanco, "Pronto?"

Il ragazzo aprì le labbra per rispondere, ma tutto quello che uscì fu un singhiozzo rotto.

"Pronto?" ripetè Harry e Louis scosse la testa prendendo un respiro profondo.

"H-Harry" piagnucolò e vi fu silenzio. Louis alzò lo sguardo su Javaad poi verso la coperta sottile sul letto su cui era seduto. "H-arry, sono Louis," singhiozzò e vi fu ulteriore silenzio prima di un lungo sospiro, poi un respiro profondo venne preso da Harry.

"Oh mio Dio" disse l'uomo, "Oh mio dio, stai bene? Louis dove sei?" domandò e Louis alzò lo sguardo su Javaad che scrollò le spalle.

"S-sono con Javaad" rispose semplicemente e vi fu ulteriore silenzio.

"Stai bene?" spinse Harry e Louis prese un respiro profondo per trattenersi dal piangere ancora, sprecando tempo.

"No" finalmente soffocò e tirò le sue ginocchia al petto, "No, i-o non voglio dirtelo" Louis si leccò le labbra e la sua testa scattò in alto e si voltò per guardare un piccolo ragazzo entrò dalla porta della stanza, dirigendosi al suo letto dopo aver dato a Javaad i soldi per avere il letto per la notte.

"Non vuoi dirmelo? Perchè piccolo? Cosa- vengo a prenderti, dove sei?" Louis poteva sentire dei rumori di sottofondo e il suo cuore iniziò a battere contro la sua gabbia toracica.

"Harry fermati, non puoi, fiduciosamente sarò in grado di venire a casa tra un paio di mesi," rispose Louis e vi fu silenzio. Louis si graffiò il braccio, aggrottando le sopracciglia quando sentì il bruciore familiare per una dose. Guardò Javaad, ma l'uomo non gli stava prestando attenzione, l'orologio diceva che aveva ancora altri 8 minuti.

"Un paio di mesi? Louis dove diavolo sei?" Harry suonava frustato e il ragazzo poteva capire.

"Non posso dirtelo," sussurrò Louis incrociando le braccia cosi da fermare il bruciore, infilando le unghie nella pelle, che era già abbastanza livida.

"Perchè?" Harry domandò e Louis si strozzò su una risata.

"Perchè ti ucciderebbero, la chiamata è monitorata," disse quietamente Louis e sentì un'interferenza per un momento prima che la voce di Harry filtrasse di nuovo.

"Ti amo," disse e Louis sorrise attraverso le lacrime.

"Anche io ti amo," rispose.

Javaad si assicurò che Louis vedesse che aveva solo 3 minuti.

"Presto dovrò riattaccare, ho pagato 15 minuti. Devo accumulare cinquemila dollari," Louis disse e Harry si schiarì la gola.

"Come fai a metter da parte dei soldi?" domandò e Louis piegò la testa in avanti.

"Per favore non chiedere" iniziò Louis, "Sa' solo che sarò a casa in un paio di mesi," Louis disse quietamente e Harry non disse nient'altro.

La linea cadde.

****

"Fotttuta troia" sentì Louis prima di piangere per un dolore accecante, la canna della pistola venne infilato a fondo, i bordi che scavavano nella carne sensibile delle sue pareti interne. Sperò che la sicura fosse stata messa.

Diede la sua testa e provò a mantenere le sue ginocchia bloccate così da non cadere e strozzarsi di nuovo. Lo avevano intrappolato in una tavola di legno che aveva dei buchi per la sua testa e le sue mani, piegandolo alla vita il party poteva divertirsi con i suoi buchi.

Aveva guadagnato tanto quel giorno, ma non era molto dopo aver comprato tutto quello di cui aveva bisogno come una doccia, il letto, cibo, sapone,... Louis non era sicuro di come avrebbe potuto continuare a vivere nei mesi successivi in questo luogo, fin quando non sarebbe riuscito a scappare. Specialmente perchè il prurito stava peggiorando, non poteva permettersi di comprarsi delle dosi di droga e Javaad gli aveva assolutamente detto di no quando aveva provato a chiedergliene in ogni caso.

Non era rimasto di nuovo incinto, non con le pillole anticoncezionali che Javaad comprava per lui ogni giorno e lo ringraziava ogni volta che inghiottiva la pillola con dell'acqua. Erano passate due settimane dalla sua prima chiamata con Harry quando Louis lo richiamò, l'uomo rispose velocemente questa volta, conoscendo il numero dalla prima volta che Louis aveva chiamato.

"Pronto?" rispose e Louis sorrise e disse a Harry che era lui che stava chiamando. "Oh, Louis, come stai?" domandò e Louis poteva sentire delle voci di sottofondo e il ragazzo provò a non sperare che Zayn fosse lì.

"Sono stanco" rispose onestamente Louis, " E sono dolorante, ma immagino che sto bene oltre che questo. Compro i pasti ogni giorno ed una doccia, così sono pulito e nutrito," rispose Louis onestamente. "Tuttavia non so per quanto ancora posso resistere," gli disse Louis, la voce che si abbassò ad un sussurro.


"Queste chiamate sono registrate, giusto?" Harry domandò e Louis annuì, poi si schiarì la gola quando si ricordò che Harry non era lì con lui, non importa quanto egli desiderasse che l'uomo fosse con lui.

"Sì, lo sono," rispose e vi fu silenzio per un minuto.

"Okay, ti è permesso dirmi quello che ti sta accadendo?" domandò Harry e Louis scosse la testa, poi la scosse di nuovo quando dimenticò che Harry non era lì nuovamente.

"Sì, ma non voglio," gli disse onestamente Louis ed Harry sospirò.

"Perchè no?" domandò e Louis prese un respiro profondo mentre il suo petto si strinse e chiuse i suoi occhi, non volendo guardare i numeri sull'orologio che contava fino a 0, quando doveva terminare la chiamata.

"Perchè fa male," Louis riuscì a dire e poi vi fu altro silenzio.

"Aspettami, piccolo, okay?" Harry domandò e Louis prese un respiro profondo.

"Sì, sì, ti aspetterò," Louis sospirò quando sentì il click del telefono di nuovo, la chiamata si era interrotta automaticamente dopo 15 minuti. "Non ho fatto nemmeno in tempo a dirgli che lo amo" disse Louis a Javaad quando gli restituì il telefono. Louis si sdraiò sul letto, permettendo a Javaad di prendere i soldi dalla sua borsa.

*****

Louis venne svegliato rudemente la mattina quando venne tirato violentemente dal suo letto, forzato in ginocchio, ed un cazzo venne infilato nella sua gola prima che potesse aprire i suoi occhi. Il suo stomaco era agitato per i colpi di tosse e il desiderio di espellere qualsiasi cosa fosse nella sua gola fuori.

"Prendilo puttanella, prendilo," sentì l'uomo sopra di se gemere mentre il cazzo nella sua gola iniziò a spingere, spingendo fuori giusto in tempo per lui per ansimare in cerca di aria, poi spingersi nuovamente dentro abbastanza profondamente perchè Louis sapesse che non avrebbe inghiottito senza dolore per tutto il giorno.

Venne schiaffeggiato quando il cazzo venne estratto e il ragazzo piagnucolò, alzando una mano per sentire la sua pelle rossa. Dita si inserirono nei suoi capelli e la sua testa venne piegata all'indietro quando un secondo uomo si avvicinò, premendo la parte inferiore del suo pene sul labbro inferiore di Louis e pisciò nella bocca di Louis, il vile gusto coprì la lingua di Louis e la sua gola, il ragazzo si strozzò col liquido fin quando non lo inghiottì.

Javaad non venne quel giorno.

Javaad non venne per 3 giorni e Louis non si era lavato, non aveva mangiato, o bevuto altro che non fosse urina. La sua pelle era appiccicosa per lo sperma e l'urina, puzzava di urina, i suoi capelli erano grumosi e il suo stomaco dolorante.

Il suo ano era allargato e quasi non riusciva a contenere i suoi bisogni ed aveva bisogno di una pausa, ma senza Javaad lì perchè gliela desse, non avrebbe potuto comprarla. Il ragazzo fu costretto nuovamente a consumare droghe, un uomo di alto grado aveva notato che si stava disintossicando nella sua stanza, così gli aveva infilato diverse siringhe nel suo corpo, sulle sue cosce, ano, sedere, braccia, collo, pancia.

Javaad non venne per altri cinque giorni.

Louis desiderava di morire.

Aveva fatto qualcosa di sbagliato e non era sicuro cosa fosse. Lo aveva appeso dalla gola, il cappio stretto intorno al suo collo, i suoi piedi toccava a malapena il suolo, a malapena lo tenevano abbastanza alto da respirare. Non volevano ucciderlo, ma volevano portarlo vicino, e i segni della frusta che erano su tutto il corpo di Louis sembravano ferite di guerra.

Era stato colpito ovunque.

Le sue gambe facevano male a supportare il suo corpo, non poteva sedersi senza volersi sparare, il suo stomaco era stato frustato per ore, la sua schiena battuta con una canna e frustata senza alcuna pietà, le sue braccia erano segnate con dei piccoli buchini rossi dalle sue iniezioni.

Javaad tornò due giorni dopo.

Louis non voleva vederlo.

Era sdraiato nel suo letto, per la prima volta da quando Javaad se ne era andato. Senza Javaad non c'era nessun biglietto per il letto e di conseguenza nessun letto. Ma lui era tornato e Louis annegò nel soffice, non poi così soffice, materasso. Il ragazzo stava vomitando il copioso quantitativo di sperma e urina che aveva accumulato nel suo stomaco negli ultimi undici giorni.

Era coperto in essi, sperma e urina, sangue per tutte le volte che era stato colpito.

Voleva morire. Desiderava che Javaad gli permettesse di comprare abbastanza cocaina da andare in overdose e morire, non ne ricevette alcuna. Venne afferrato dall'uomo dalla pelle scura senza una parola e venne lasciato cadere sul fondo della doccia, l'acqua venne aperta e lavò le prove fisiche di quello che era accaduto.

La mente continuava a trattenere Louis dal dire a Javaad che lo odiava. Dal dirgli che voleva morire, che non desiderava nemmeno tornare a casa. Dal dire all'uomo che quella pistola che aveva sul fianco faceva desiderare a Louis di essere inghiottito dalla terra sotto di lui, era stato fottuto con troppe di esse, quasi era stato sparato quando la sicura si era tolta da sola.

Voleva dire all'uomo che sentire le sue mani lavarlo faceva desiderare a Louis di dimenarsi, il tremore non era perchè provava freddo, ma perchè poteva ancora sentire le mani su di lui, il dolore dei colpi che aveva ricevuto, il dolore dell'acqua e del sapone scorrere sulle ferite aperte.

Voleva dire a Javaad di fare attenzione all'uomo che era entrato nel bagno e aveva colpito l'unico amico di Louis facendolo svenire tirando l'esile corpo di Louis fuori dalla doccia e lanciandolo sul pavimento, spingendo il suo tronco sulle mattonelle scopandolo a sangue sul pavimento.

Louis voleva fare un sacco di cose, ma sembrava non avesse più alcun controllo.

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