Don't Forget Me Now || A Raur...

By xuxisrose

24.9K 1.9K 5.2K

《Keep talking, because I love to hear your voice.》 ~ "Sei uno dei soliti puttanieri a cui piace una ragazza... More

Chapter 01.
Chapter 02.
Chapter 03.
Chapter 04.
Chapter 05.
Chapter 06.
Chapter 07.
Chapter 08.
Chapter 09.
Chapter 10.
Chapter 11.
Chapter 12.
Chapter 13.
Chapter 14.
Chapter 16.
Chapter 17.
Chapter 18.
Chapter 19.
Chapter 20.
Chapter 21.
Chapter 22.
Chapter 23.
Chapter 24.
Chapter 25.
Chapter 26.
Chapter 27.
Chapter 28.
Chapter 29.
Chapter 30.
Chapter 31.
Chapter 32.
Chapter 33.
Chapter 34.
Chapter 35.
Chapter 36.
Epilogo.
Nuova Storia.

Chapter 15.

655 54 97
By xuxisrose

Il weekend, come al solito, era volato.
Lo avevo passato a guardare video con Rydel, giocare alla play con Ryland, ascoltare i Twenty Øne Piløts con Rocky ed a parlare con Riker.
Avevo anche fatto i compiti di biologia, siccome ero rimasto parecchio indietro.

Era lunedì e questa sera avremmo avuto la prima partita della stagione.
Ero ansioso, ma ero certo che ce l'avremmo fatta. Ci eravamo allenati parecchio ed avevamo migliorato le tattiche di gioco.
Il coach ci aveva esonerati dalle lezioni quel giorno, per farci fare l'ultimo allenamento.
Eravamo negli spogliatoi, pronti a batterci contro la Lyke High School. L'anno scorso erano arrivati alla finale, ma l'avevano persa. Contro di noi. Per quel motivo, quel giorno, erano decisi a distruggerci.

Il coach, prima della partita, ci fece il solito discorso... ed era tremendo.
"Ricordate, questa è la prima partita della stagione! Non possiamo perderla! Quindi, date il massimo!
Se doveste perderla, vi spezzerò le tibie a metà, intesi?!" Urlò il coach, per poi uscire.
Sì, gli piaceva urlare contro di noi. Tanto. Spesso. Sempre.
Chase si sedette e si toccò la gamba, vicino alla tibia. "Non voglio perderle..." Mormorò, guardandoci spaventato.
David mi spinse via, per ignorarlo.
"Ma... ragazzi!" Urlò Chase, indignato.
Aprii il mio armadietto, per indossare le mie cose.
Misi le protezioni, poi la divisa.
Con quella indosso, morivo sempre di caldo.
La divisa era formata da un paio di pantaloncini lunghi fino al ginocchio rossi, con una banda laterale gialla.
Sopra avevo una maglia rossa, con il numero '32' giallo, sul davanti ed anche sul dietro, con il mio cognome in maiuscolo.
I bordi delle maniche e del colletto erano bordate di giallo.
Il mio elmetto era rosso, con le barre in metallo gialle.

Io ero il capitano e la squadra contava su di me. Avrei dovuto guidarli verso la vittoria. O la rottura delle tibie. Ma sperai la prima.
Uscimmo dallo spogliatoio, sentendo le urla di tutti i presenti nel nostro stadio. Vi erano due gradinate, una di fronte all'altra. Quella in cui si trovavano i nostri spogliatoio era quella dove stavano gli studenti della nostra scuola, insieme ai professori e le famiglie. L'altra era per gli ospiti.

Scendemmo le scale, velocemente. Sentimmo gli urli della folla. Io ero davanti a tutti e sinceramente la mia paura era inciampare nei gradini, di fronte a centinaia di persone.
Raggiungemmo il campo, mentre la nostra parte di gradinata urlava per noi.
Una scarica di adrenalina mi attraversò le vene. Era sempre entusiasmante sentire tutte quelle persone urlare per noi, per darci la carica, per motivarci.

Davanti a noi, le cheerleader stavano facendo la loro esibizione, mentre Calum urlava attraverso un megafono, per incitare la folla.
Con la coda dell'occhio notai Cameron e Bryan dare un'occhiata ai bassifondi delle cheerleader. Idioti.
Sicuramente le gonne corte non aiutavano a distrarsi. Ma non erano così corte come le facevano passare. Anch'esse erano dei colori della scuola. Rosse, con una banda gialla in fondo. I top lasciavano loro scoperta solo una piccola parte di ventre, nulla di scandaloso o di poco sobrio.

Appena la loro esibizione finì, sentimmo quello che sembrava il grido di battaglia del procione, dalla parte opposta del campo.
Ci voltammo e notammo i Lyke entrare nel campo.
Le loro divise erano identiche alle nostre, ad eccezione per i colori, che erano nero e bianco.
Le loro cheerleader irruppero nel campo, pronte a fare il tifo.
"Perché le loro divise sono così fighe?" Domandò Alec, alzando un sopracciglio.
"Esatto. Il nero ci farebbe più fighi."
"E slancerebbe molto di più il nostro corpo. Volete mettere?"
"Chase, da quando ti intendi di moda?"
"Lo sanno tutti che il nero snellisce! No?" Chase alzò le mani e ci fissò, aspettando una risposa.
"Cosa fai nella squadra di football e non in quella delle cheerleader?" Gli chiese Joshua, ridendo.
"La volete finire?" Domandai, mandando loro uno sguardo glaciale.
Loro si zittirono subito, intimoriti.
Non mi capitava spesso di riprenderli; ma quando accadeva la loro paura era quasi palpabile.

Iniziammo a sistemarci nel campo, pronti per iniziare la partita.
Ogni tempo iniziava con un kickoff dalla linea delle 30 yard e la stessa cosa accadeva dopo ogni segnatura.

//

Non ero sudato. Ero fradicio. Sembrava che mi fossi buttato nel laghetto vicino alla scuola e poi mi fossi rotolato sul prato, prima di sedermi in panchina.
Mancavano meno di due minuti alla fine della partita ed eravamo in parità. Non capitava spesso che i Lyke pareggiassero.
Riuscii a bermi tutta la bottiglietta d'acqua, mentre con la mano sinistra tenevo il casco.
I miei capelli erano incollati al mio viso ed erano diventati di un biondo più scuro.
"Ragazzi, abbiamo rimasto un minuto ed un secondo per vincere questa partita. Dovete riuscire a fare un touchdown. Passate la palla al più svelto, al più agile. Fate di tutto per difenderlo dagli altri giocatori. Intesi?"
"Sì, coach!"
"Chi è il più veloce ed il più agile?" Chiese Gabe, appena il coach fu lontano.
"Di solito lo è il quarterback." Rispose Jeremy.
Ognuno dei ragazzi si girò per fissare il compagno alla propria sinistra. David guardò me ed io guardai alla mia sinistra, quando mi resi conto di essere l'ultimo. E soprattutto quando mi ricordai di essere il quarterback.
Perché non mi ero dato al bricolage?
"Okay..." Mormorai, spostandomi i capelli dal viso.
Indossai nuovamente l'elmetto, quando sentii il suono del fischietto, che ci richiamava in campo.

Era come se sentissi l'ansia di tutte le persone presenti.
L'ansia dei miei compagni, che contavano su di me, per vincere.
Tutta la nostra gradinata, che contava su di me, per vincere.
Dall'altra parte c'erano gli avversari, che sapevano bene chi attaccare, per farci perdere.
Persino la loro gradinata lo aveva capito.
Sapevo bene quanta responsabilità avessi sulle mie spalle.
Quante persone avrei deluso, se non fossi riuscito a raggiungere lo yard e fare un perfetto touchdown.
Respirai dal naso ed espirai dalla bocca, cercando di mantenere la calma.

Ci mettemmo in posizione, pronti per l'ultimo minuto.

Sentivo le gocce di sudore colarmi sul viso, quasi non riuscivo a vedere.
Al terzo 'hut' Jeremy mi passò la palla, io scattai in avanti, per riuscire a correre fine allo yard finale, ma dopo pochi metri, uno dei giocatori della Lyke mi colpì, facendomi volare per terra. Colpii il terreno con il braccio.
Per un momento pensai di essermelo spezzato, come se fosse il ramoscello di un cespuglio.
Provai a muovere le dita e, sorprendentemente, ci riuscii. Sentivo il cuore martellarmi nelle orecchie, rendendomi quasi impossibile sentire altro.
Sentii qualcuno urlare il mio cognome, ma era come se fossi troppo lontano per sentirlo bene.
Mi alzai e solo in quel momento mi resi conto che tutta la tribuna aveva tenuto il fiato sospeso. Per me.
Guardai il tabellone con il punteggio, che segnava anche il tempo.
33.
32.
31.
Avevo meno di trenta secondi per attraversare metà del campo.
Corsi nuovamente in posizione.
La palla l'aveva il quarterback della squadra avversaria, che stava già correndo per fare punto.
Alec lo intercettò, mandandolo a terra. Lanciò la palla nella mia direzione.
Era come se potessi sentire il suono della palla che attraversava l'aria, verso di me.
Saltai per afferrarla ed iniziai a correre.
Dio, se sopravvivo giuro che inizio a non trattare male i miei fratelli, pensai.
Altri tre giocatori avversari cercarono di bloccarmi, ma questa volta i miei compagni riuscirono a difendermi. Riuscii ad evitarne un altro, per poi raggiungere lo yard finale e battere la palla per terra.
Non feci in tempo a girarmi, che sentii le urla sugli spalti, poi un fischio, che segnava la fine della partita.
Mi voltai, sorridendo. Ce l'avevo fatta...
Le grida dei miei compagni si fecero più vicine e mi ritrovai per terra, schiacciato da dieci persone il cui peso era di oltre ottanta kili a testa.
L'aria non entrava più nei miei polmoni, mentre tutti loro continuavano a stare appoggiati sopra di me.
"È diventata un'orgia di giocatori!" Urlò Cameron, allegro.
"Qualcuno... mi aiuti..." Mormorai, mentre cercavo di prendere fiato.
Loro si alzarono e mi tirarono sulle loro spalle.
"LYNCH! LYNCH! LYNCH!" Continuavano ad urlare.
"Se mi fate cadere, vi calpesto la faccia." Li minacciai, fingendo una risata.
Loro mi guardarono terrorizzati e mi tennero più forte.
Mi tolsi l'elmetto ed alzai le braccia verso l'aria.
Il vento freddo della sera mi pizzicava i lembi di pelle scoperta ed i nostri respiri si alzarono verso il cielo scuro, come una nuvoletta di fumo.

I miei compagni mi poggiarono a terra. Il coach mi battè una mano sulla spalla, ma a causa delle protezioni quasi non lo sentii.
"Ottimo lavoro, Lynch." Disse, per poi allontanarsi. Andò a parlare con altri professori, con aria orgogliosa.
Maia e Grace lanciarono i pon-pon in aria e corsero da David e Chase, per baciarli.
I miei compagni continuavano a festeggiare.
Mi voltai verso gli spalti e notai la mia famiglia alzare i pollici verso l'alto.
Rocky salì sulla seggiola, circondò la bocca con le mani ed urlò: "IO CONOSCO IL QUARTERBACK!"
Scoppiai a ridere, mentre la mamma fece scendere Rocky e lo fece sedere, dandogli uno schiaffo dietro la testa. I suoi capelli volarono appena in avanti e riuscii a vedere le sue labbra mormorare un "Ahia".
I Lyke lasciarono il campo, togliendosi i caschi. Si diressero verso il parcheggio, a testa bassa.

"Ottimo lavoro, Lynch!" Si congratulò il mio insegnante di diritto, sorridendomi.
"Grazie, signore." Sorrisi. Anche lui si allontanò.

Erano tutti gioiosi per la vittoria. Stavano festeggiando.
Eppure, io non provavo tutta quella felicità.

~Angolo autrice:

Ho aggiornato senza far passare un'era glaciale. YAY! :3

Ma oggi è anche il compleanno della mia bestiolina *coff coff* creatura infame *coff coff* preferita! :'3
Awww anche Rossybear cresce ed ogni anno diventa più stupido ;u; ma noi gli vogliamo bene così... circa.

Anywaaaaaaay

Domanda: quale colore vi fa pensare di più al Natale? →
A me onestamente il rosso c:

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

Continue Reading

You'll Also Like

33.8K 2.5K 53
Pietro e Beatrice hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lo avevano quando si erano appena conosciuti e, due anni e mezzo dopo, la situazione non...
Skins By ☆

Fanfiction

72.3K 9K 71
Cosa succede se un esemplare diciassettenne di Gerard Way, meglio noto come CiccioGee, si trasferisce in un nuovo paese e incontra un nano spacciator...
8.6K 687 34
-Sam...-, piagnucolai, mentre tiravo su col naso. -Saaam...-. -Sapevo che prima o poi saresti esplosa-. -Eri morto!-. -Ma adesso sono vivo!-. -Eri mo...
4.8K 129 6
Irene è una ragazza di 17 anni alta,magra,carina,con dei lunghissimi capelli neri e degli occhi color mare.Lei è molto speciale e si dovrà trasferire...