We are Forever

Autorstwa itsClaudiaG_02

55.5K 3.7K 683

《E poi sei arrivato tu, con un semplice cappello Fedora, un paio di mocassini e un guanto di paillettes...》 ... Więcej

PREFAZIONE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
Epilogo
This is it
Ringraziamenti
MJmoonwalker awards 2017
NOVITÀ!
AGGIORNAMENTO CAP. 34
WaF Cartaceo & Kindle

13

753 46 3
Autorstwa itsClaudiaG_02

Cerco di muovermi, ma il collo mi provoca una fitta di dolore come una leggera scarica elettrica. Me lo tasto piano con le dita e urto il gomito contro una parete di vetro. Ma dove sono? Questo non è un letto! Gambe rannicchiate al petto, braccia imprigionate sotto il peso del corpo, testa ripiegata in uno strano modo sopra il davanzale della finestra. Sollevo lo sguardo stropicciando gli occhi con le mani per mettere a fuoco e vedo solo le chiazze di una città appannata. No, non è la mia vista a tradirmi, ma il vetro della finestra, completamente bagnato. Non ci credo, è successo un’altra volta! Scosto leggermente la coperta patchwork che ho posata sulle spalle e mi alzo con uno scatto. Dò un’occhiata alla sveglia. Sono appena le otto e mezza, ma il letto di Alessandra è vuoto e già rifatto, con coperte e cuscini sistemati ordinatamente. Quattro notti. Sono esattamente quattro notti che rimango ad ascoltare la voce di Michael durante le prove del concerto e mi addormento sul davanzale. Come sempre sul comodino, accanto a quello che una volta doveva essere il mio letto, c’è una tazza di buon the caldo. Tiro un lungo respiro e bevo un sorso, assaporandone a fondo l’aroma. In una mattinata fredda come questa non c’è modo migliore di iniziare la giornata.
Sento qualcuno sgattaiolare da una stanza all’altra. Mi metto a ridere, ripongo in fretta la tazza sul comodino e mi lascio andare sul davanzale proprio nello stesso modo scomodo in cui mi sono svegliata qualche istante prima. Il linoleum scricchiola, poi silenzio, poi un altro scricchiolio. Ancora qualche secondo… Ci siamo.
“BOO!” grido girandomi di scatto.
La prima cosa che vedo è la faccia terrorizzata di Alessandra, poi mi arriva alle orecchie un urlo che squassa l’aria peggio di un fulmine a ciel sereno e infine una cuscinata. Nonostante abbia praticamente dichiarato guerra, non riesco a difendermi per le risate.
–Sei pazza?!?! Mi vuoi morta??– continua a gridare, in preda al panico, come se avesse appena visto un topo. –Non-lo-fare-mai-più! Capito?
-Okay, okay, buongiorno Ale.
Quando finalmente mi lascia avvicinare, le stampo un bacio di scuse sulla guancia.
-Buongiorno niente!– si lascia cadere sul letto. –E’ così che funziona? Io cerco di non fare rumore per farti dormire e tu mi spaventi a morte? Eh?
-Non lo faccio più, promesso, ma oggi è un giorno importantissimo, sono elettrizzata! 16 Luglio! Capisci? E’ oggi! Vedrò Michael in concerto proprio oggi!!!
Mi alzo in piedi sul letto e sfioro il basso soffitto con un dito, come se stesse a simboleggiare il livello del cielo.
-Hey hey hey, non dormi nel tuo letto ma spiegazzi tutte le coperte ugualmente. Quando deciderai di ritornare a dormirci come tutti i comuni mortali?– chiede ridendo.
-Oggi, subito dopo il concerto!
Cado sulle ginocchia con un tonfo, accompagnata da un rumore di molle.
–Ale, lascia perdere il letto. Stiamo per andare a vedere la persona che mi ha cambiato la vita.
Si copre gli occhi con il palmo di una mano.
–Oggi la vedo proprio dura… per me.
All’improvviso squilla il telefono. Alessandra si rigira lentamente su un fianco e risponde, mentre io continuo a sorseggiare il mio the. Chi può essere che telefona così presto?
-Pronto?– risponde con voce pacata. –Sì, certo. E’ per te– e mi passa la cornetta.
Sono proprio contenta di sentire mamma e papà. Nonostante sia a Londra, con il concerto che inizierà tra qualche ora e la testa piena di pensieri felici, non vedevo l’ora di chiacchierare un po’ con loro; mi manca la voce di mia madre che mi tira giù dal letto, il rumore dei pacchi di biscotti con cui armeggia ogni mattina, un suo bacio, un abbraccio di papà, la sua musica sempre accesa… la loro semplice presenza. Come sospettavo, non hanno chiamato solo per sapere come sto, cosa abbiamo fatto in questi giorni, come è il tempo e tutto il resto, ma soprattutto per sfilare con una nuova serie di raccomandazioni per stasera. Assurdo ma vero, quando sei via di casa ti manca anche questo: la loro preoccupazione. In fondo li posso capire perché è il mio primo concerto. Dopo circa dieci minuti di telefonata prometto loro che scriverò al più presto una lettera e li saluto con un po’ di rammarico. La telefonata, come sempre, si conclude con un “Ciao tesoro, ti vogliamo bene!”.
Quanto mi sento in colpa per avergli detto una stupida bugia.
–Rimorsi? Nostalgia? O tutti e due?– chiede in maniera innocente Alessandra, chiudendo la conversazione.
Mi giro su un fianco, posando la testa sul cuscino bianco immacolato. Ancora mi stupisco di come faccia a capire esattamente come mi sento da un mio solo sguardo perso nel vuoto. Non rispondo e sono convinta che a lei vada bene così, perché immagino che sappia già la risposta.
–Su dai, andiamo a fare colazione.
Spalanca le braccia ed io mi lascio avvolgere, allacciando le gambe intorno alla sua vita come un koala. Lei si alza a fatica. Questo semplice gesto mi ricorda quante volte mi ha trasportato in questo modo da un angolo all’altro della libreria per strapparmi un sorriso quando ero triste. E’ passato molto tempo da allora, ma l’età non ha cambiato il nostro spirito di bambine, come se sentissimo entrambe il bisogno di rievocare quei momenti.
–Guarda che non sei più una piuma come quando eri piccola!– esclama sarcastica.
Scoppio a ridere e in un attimo i pensieri tristi volano via.

Quando risaliamo in camera dopo la colazione comincio a frugare nel trolley.
-Che fai?– chiede Alessandra incuriosita.
-Inizio a vedere cosa posso mettere per il concerto.
-Ma è stasera!– si affloscia sulla sedia a dondolo disperata.
-Sì, lo so, ma devi tenere in conto che dobbiamo essere lì molto prima se vogliamo scegliere la visuale migliore e poi sai come sono fatta, ci metto tantissimo tempo per prepararmi. Verrà gente da tutto il mondo, hai sentito il tassista? Sono stimate più di 70.000 persone e noi ne facciamo parte!
Dopo che ho cercato di non disfare completamente tutto, ci rinuncio e capovolgo il trolley sul letto.
-Allora dolcezza, cosa hai intenzione di mettere per il concerto? Ti vedo indecisa…- dice passandosi la lingua sui denti.
–Mmh… infatti non saprei. C’è così tanta roba, tra quella comprata e quella portata da casa, che non ho idea di cosa mettere!
Affondo ancora una volta le mani nei panni e li rigiro sottosopra. Se solo mia madre vedesse il disastro che sto combinando… già sento le urla e la disperazione per le maglie che si spiegazzano.
-Okay, non ti preoccupare, ci penso io.
Mi fa l’occhiolino e accompagna il gesto schioccando le dita.
–Tu vieni con me.
Mi afferra il braccio e mi trascina fuori dalla stanza, giù per le scale.
-Hey!– cerco di divincolarmi. –Cosa hai intenzione di fare?!-
Ma mi ha già spinto fuori e chiuso la porta.
Mi siedo su una poltrona libera dalle bambole di porcellana, accanto a nonna Hilary, e cominciamo a chiacchierare. Più parliamo e più mi viene da pensare “Che forza questa vecchietta! Ha lo spirito di una sedicenne nel corpo di un’ottantenne” e di colpo capisco Alessandra da chi ha ereditato tutta questa forza d’animo.
Dopo circa cinque strazianti minuti la porta si riapre. Faccio tutte le scale di corsa.
–Ci scommetti che ti piacerà?– mi sorride lei sulla porta.
Non rispondo ed entro lentamente. Adagiati sul letto ci sono: una T-Shirt bianca con sopra una bellissima stampa di Michael, un giacchetto di pelle nero sportivo, una collana con la foto di Michael e jeans attillati che cadono dritti dentro una paio di stivaletti bassi, senza tacco. Sgrano gli occhi incredula.
–Mio Dio, è stupendo!!! Grazie Ale, sei fantastica.
Lei si passa le unghie sul maglione e se le guarda ridendo, come per dire “Modestamente… ci so fare”.
Dopo neanche un minuto nonna Hilary irrompe nella stanza con un raggiante sorriso.
–Come va ragazze? Agitate? Uuh, ma che splendore!– esclama osservandoci.
-Beh, Claudia non è agitata… diciamo che è solo un tantino nel panico e non capisce più nulla, ma è tutto normale– mi guarda e ride, mentre io sfrego i palmi sudati sui pantaloni e mi sciacquo il viso in bagno nonostante faccia molto freddo.
Mi vesto, passo la piastra ai capelli, metto un filo di fard e il mascara e sono pronta, ma Alessandra rimane circa mezz’oretta davanti allo specchio. Guardo l’orologio impaziente. Non sono mai stata una di quelle ragazze che passano ore a curare il proprio aspetto coprendo anche i minimi difetti, con la convinzione che chi mi apprezza mi accetta per quello che sono realmente e non per la maschera creata con il trucco. E’ tutto pronto, tutto perfetto, ma per rendere possibile il mio sogno che si sta realizzando mano a mano sotto ai miei occhi, bisogna che venga stasera e che il concerto inizi.
-E ora?– chiedo sedendomi sul letto –Io non sto più nella pelle!
-E ora vado a preparare il pranzo– aggiunge la nonna con un sorriso beffardo.
-Aspetta nonna!– la raggiungo sulle scale.
Ormai anche io la chiamo così. Grazie al suo carattere sempre dolce e disponibile abbiamo instaurato un bellissimo rapporto.
–Volevo dirti mille volte grazie. Questo concerto è la cosa più importante della mia vita. Alessandra è molto fortunata ad avere una nonna come te.

Cari mamma e papà,
come promesso ecco la lettera. In questi giorni mi sto divertendo tantissimo. Appena siamo arrivate eravamo abbastanza spaesate (finalmente mi rendo conto di quanto sia difficile leggere una cartina!). Per arrivare alla casa della nonna di Alessandra, la signora Hilary Collins, abbiamo chiamato un taxi e un signore gentilissimo ci ha portato sulla strada giusta senza sapere l’indirizzo esatto. Gli ho semplicemente fatto vedere la cartina. Inoltre, mi ha dato un biglietto da visita dell’hotel dove alloggerà Michael!!! Era un fan anche lui, vi rendete conto? Non vi immaginate neanche la mia gioia quando me l’ha dato! La nonna è molto dolce e gioviale (sapete che i suoi abbracci sanno di lavanda?). In questi giorni abbiamo fatto un giro in centro e abbiamo comprato tante cose fantastiche! Quando ci siamo fermate ad un bar abbiamo chiesto un succo e la barista ci ha elencato TUTTI  i gusti che avevano! Qui vanno tutti di fretta, ma sono estremamente gentili, a parere mio si preoccupano anche troppo… Lo sapevate che qui il clima cambia da un minuto all’altro? Proprio il primo giorno in cui siamo arrivate siamo andate al Big Ben e al Tower Bridge, ma il momento più bello è stato quando Alessandra mi ha portata per la prima volta al Wembley Stadium e Michael stava facendo le prove! La sua voce si diffonde ogni giorno per tutta Londra e per quattro notti mi sono addormentata sul davanzale della finestra con la sua dolce voce. Abbiamo beccato un acquazzone tremendo (proprio il giorno in cui siamo andate allo stadio, volevo morire!!!) e ora usciamo sempre con l’ombrello!. L’atmosfera sembra così surreale, carica di magia, e non sto più nella pelle: è questione di qualche ora e anche io sarò un puntino in mezzo ad altri migliaia e griderò il suo nome. Non ci voglio credere! AAAAAAH! Il mio sogno si sta per realizzare! Vi prometto che farò tante bellissime foto. Ultima cosa: mamma i biscotti erano buonissimi!!!
E voi che mi dite? Come va a casa? Ricordatevi di trattare bene i miei cd, le riviste, i libri di Michael e tutto il resto ahahah… Mi mancate tanto! Vi voglio un mondo di bene.
Claudia

Czytaj Dalej

To Też Polubisz

39.1K 1.3K 12
Amate Harry Potter, Harry è la tua crush ? Siete nel luogo giusto
171K 6.9K 67
«"Dimmi che non è un addio", così lontana ma anche così vicina» ⇨♥ «Lo sapevo che non te sarebbe andata bene, non sei il tipo de persona che da secon...
59K 3.1K 49
Chissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare...
26.5K 1.5K 36
Raccolta di drabble, flashfic e one-shot che in un percorso nato quasi per caso raccontano la grande avventura che è la relazione tra Harry Potter e...