Take care

By newtown56

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Trattenere la propria indole, nascondersi dietro una maschera di perfezione. È solo questione di tempo prima... More

1. Tic tac
1. Toc toc
2.Home
2- Abitudini
***Avviso***
3.Are you pregnant?
4. Senza confronto
5. (In)sensibile
6. Sei il mio settimo peccato capitale...
6.1 Impegno
7. Call me
7.1 Preda o predatore?
8. A. Vs M.
8.1 Crash
****Avviso****
9.Credi in te
9.1 Hangover
?
Chiarimenti!
10.Blackout
11. Nuovi equilibri
12.Supermarket
13.Grow up
14.Ossigenoterapia
15. Anestesia
16.Falling in love
18.You were supposed to be different
19. (Ri)caduta
20.Confessioni
21.Mensa
23. Vivaah sanskar!
24.Akela "अकेला"
25.How to save a life
26.Take care
27.Punto di rottura
28. Insieme a te non ho paura
29.Cena con "delitto"
30. Special night
31.Sutura
⭐️ Intervista 1 ⭐️
32.NO Hero
33.Obiettivi
34.(The) White's House
34. (The) White's house 2.0
35. Bitch, I'm back!
36. Legami
37.Mezzi di contrasto
38.Partecipazioni
39.Masquerade ball
40. A vs. J
41. Family
42.Me
43.Black code
❤️Anteprima di "Take a lie"❤️
44.As
45. Care
46. Happy
To Draw ♥️(?) pt.1
To draw pt.2
Curiositá

22. Attesa

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By newtown56




-Si mamma, il vestito è perfetto. Mi sta magnificamente. Chi?
Mhm, ti ho già detto che probabilmente non verrà. Ha un intervento importante.-

Voleva sapere come stava lo Sherwani a Matt.
Che ne sapevo io?
Quello stronzo era partito, a quanto pare sarebbe rientrato solo tre giorni dopo il matrimonio.

Non le dissi di George perché non sapevo se si sarebbe mai presentato.
-Ok Mammee, chiamerò Lal. Si anche io, ciao.-
Chiusi quella telefonata.

Non ero solita usare il telefono durante le ore di lavoro.
Rientrai dal terrazzino lisciai la divisa e controllato che nessuno mi avesse vista tornai in reparto

-Ann! Si è svegliata!-
Sperai di aver capito bene.

-Claudia?- chiesi per conferma a
Tina, una delle infermiere in turno.
Lei annuii.

Mi precipitai nella sua stanza, dove vi era un via vai di camici bianchi.

Il dottor Lenner la stava visitando.

Mi chiesi se qualcuno avesse avvertito Matt, sarebbe stato contento.

-La lasciamo riposare signorina Ghewen- concluse.
Aspettai che fossero usciti tutti, non che volessi disturbarla, ma ultimamente era diventata la mia confidente le avevo raccontato tutto. Ero impaziente di vedere come stava.

Mi avvicinai, il volto era ancora molto gonfio.
I suoi occhi mi fissarono.
-Claudia- dissi sotto voce.

Ero contentissima che fosse uscita dal coma.
Lei provò ad alzare un braccio ma non ci riuscì.
-Calma, sono Ann, la tirocinante.-
Lei mugugnò qualcosa, ma non riuscivo a capirla.

Aveva una frattura alla mascella, e dopo quei giorni di coma sarebbe stato difficile per lei parlare.

-Piano non ti agitare.-
Le accarezzai la mano.
-Aenm- disse.
Mi stava chiamando, o almeno così pensai.
-Piano Claudia, hai la mascella rotta e la gola intorpidita, ti hanno intubata.-

Lei strinse la mia mano.
-Ui dove- disse.

Non capivo.
Pensai ad un modo per comunicare.
Osservai le macchine, e vidi che la frequenza aumentava, si stava agitando.

-Facciamo una cosa parlo io. Tu stringi la mano nel caso dica qualcosa inerente a quello che vuoi sapere.-
Lei strinse la mano.
Era d'accordo.

-Stai cercando qualcuno- provai, lei strinse la mai.

-Vuoi sapere come stai, qualcosa sulla tua salute?- aspettai ma non strinse la mano.

Immaginavo che fosse così. Ma non mi andava di pronunciare quel nome.
Poi mi feci coraggio.
-Cerchi Matthew?-
I suoi occhi brillarono ma non strinse la mano.

Deglutii.
-Alex?- la sua mano si strinse alla mia fortissimo.

-Non so dov'è di preciso. So solo che è in una clinica.-
I suoi occhi si riempirono di lacrime.

-Tranquilla è tutto finito.- la consolai.

-Oiglio arlare on ui, eve aere he to eene- si sforzò.

Strinsi la sua mano.
-Sh, ora riposa. Ti prometto che glie lo faró sapere io.-

-Allo i rego, on è attivo- continuó.

-Lo faró. Ora riposa!-
Cercai di trattenermi.
Lei non poteva vedere in quali condizioni l'avesse ridotta.

Nonostante tutto quello che le aveva fatto, continuava a preoccuparsi per lui.

Una volta addormentata uscii dalla sua camera.

L'ospedale mi sembrò così vuoto, senza George e Matt.

Matt ormai era fuori da qualche giorno e non sarebbe tornato prima di una settimana.
George invece dopo aver passato i primi giorni a cercarmi ininterrottamente era sparito nel nulla.

Nonostante tutto mi mancavano entrambi.

Mi ritrovai così nuovamente su quella panchina ad aspettare qualcuno.

George.

Ispirai.
Non avrei rovinato tutto anche con lui non avrei commesso gli stessi errori.

-Ciao!- disse risvegliandomi dai miei pensieri.

-Mi sei mancato- dissi di getto.

Lui si toccò la testa.
Lisciò il cappotto e si accomodò affianco a me.

-Perchè non mi hai detto del matrimonio?Lo sapeva prima Matt di me!- inizió.

Guardai avanti a me.

-Era una cosa tra me e Matthew, volevo andarci con lui. Soprattutto dopo che tu mia hai confessato la tua avversione per i matrimoni.-
Fui sincera.

-Capisco, ho sempre pensato che tra voi ci fosse qualcosa. Non perché mi importi qualcosa delle voci di corridoio. Ma ho visto da come vi guardate.-

Abbassai lo sguardo.

-Mi piace Matt, ma tranquillo a lui non interesso è stato chiaro in proposito.
In questi giorni ho capito che c'è qualcosa anche in te che mi interessa.
Mi prendete in modi molto diversi.
Però non mi è piaciuto quando mi hai iscritto al test di medicina,
non spettava a te. Come non spettava a lui invitare te al matrimonio.-
Aggiunsi.

Prese la mia mano.
-Scusa. Mi dispiace, ma sei brava e pensavo che ti servisse solo un spinta in più.-
Quindi il dottorino aveva ragione non era stato lui.
Massaggiò la mia mano.

-Ho condiviso cose diverse con entrambi di voi. Pensavo di essere persa per lui e che non ci fosse spazio per nessun altro. Sentire la tua mancanza mi ha fatto ricredere.
Tu mi fai stare bene, davvero! È solo che mi hai incontrata in un periodo di confusione massima.-

Mi abbracciò.

-Non lasciare che lui si porti via altri pezzi di te. Ha una fidanzata bellissima, che tradisce. Questa non è una semplice voce di corridoio. Non farti usare.-

Mi voltai verso di lui. Come faceva a dire quelle cose? Non che non fossero vere ma Matt aveva smesso di farsela con tutto il personale da prima che gli specializzandi arrivassero al St. Keaton.

Lo guardai turbata.

-Mi dispiace Ann, ma l'altro giorno l'ho visto con una tirocinante. Nel magazzino.-

Quelle parole furono come uno schiaffo in pieno volto.

Le sue promesse, le parole di quella sera. Solo parole gettate al vento.

-Dalla faccia che hai ora, sono quasi sollevato del fatto che sia stato io a vederli e non te.- aggiunse.

George mi aveva detto quelle cose senza la minima ombra di cattiveria.

Era sinceramente dispiaciuto.

-Ho bisogno di pensare, sono davvero confusa. Credo di essermi innamorata di lui. Ma sento anche un legame con te. Non so davvero, cosa fare credimi.-

Mi prese il volto tra le mani.

-Ann, non voglio che distrugga anche te. Sei troppo preziosa. Non glie lo permetteró.-

Fissai i suoi occhi scuri.

-Vieni al matrimonio- dissi a metà tra una preghiera e una domanda.

La sua espressione cambió.

-Per me è un passo importante, non credo di essere pronto a rivivere tutte quelle emozioni. Non so se sono ancora pronto.-

Lo guardai e lessi la sua paura. Non era pronto.

Tornai a casa.

Avrei affrontato i miei parenti da sola.
Nessuno mi avrebbe accompagnata a quel matrimonio.

*************************************

-Hai visto non è poi così male, ora però dovresti lasciarti andare un po'- cinguettò.

Conoscevo una sola cosa che potesse rilassarmi.

Jessica era tra le mie braccia, nella piscina dell'hotel.
Strinsi le sue natiche per poi tirarla verso di me

Aveva un meraviglioso costumino bianco.

Da quando eravamo arrivati al resort, sembrava essere rinata, mi aveva perfino seguito al convegno.

Chiusi gli occhi e mi lascia andare sulla sua spalla.

Lei massaggiò la mia schiena, cercando di alleviare la tensione.

Le baciai il collo, facendole emettere dei simpatici gridolini.
Strinsi le mani a coppa contro il suo seno.
Lei si irrigidì.

-Matt siamo davanti a tutti!- mi riprese.

Mi staccai da lei e uscii dalla piscina.
-Ti dispiace se continuo a rilassarmi ancora un po'?- mi chiese dal bordo vasca.

-Fai pure devo sistemare delle faccende.-

Afferrai il mio smartphone.
Avevo delle chiamate da parte di Simon, una da parte di Stephane e troppi messaggi da parte di Ann, che cancellai prima di bloccare il suo numero.

Non mi avrebbe portato altri guai.

Kyle mi aveva come suo solito inviato delle mail.
In una mi informò che Claudia si fosse risvegliata, ne fui sollevato.

Nelle altre vi erano delle foto delle sue conquiste. Ne sfogliai qualcuna. Come un ragazzino arrapato davanti a delle riviste porno.
Era una cosa che faceva spesso, gli piaceva farsi bello ai miei occhi.

Culi, tette, bocche, gambe. Tutti appartenenti a soggetti diversi e sempre più o meno vestiti.
Mi fermai su uno in particolare, non perché meritasse di più rispetto agli altri bensì perché sapevo a chi appartenesse.
Quel figlio di puttana.
-Guarda che bella visuale che ho questa sera?! Ci ho provato in tutti i modi ma non ne vuole sapere di conoscere Big Jim!-
Recitava la didascalia sotto.

Ci mancava poco che mi strozzassi con la saliva.

-Tesoro cosa ti preoccupa così tanto?- Jess era gocciolante al mio fianco.

-Claudia si è risvegliata- dissi.
-Oh, bhè è una buona notizia.- aggiunse.

Annuii.
-Vado a fare una telefonata. Poi vi raggiungo per l'aperitivo.-

Si alzò in punta di piedi. Spostò le ciocche di capelli bagnati dal mio viso e mi baciò.

Uscii fuori.
Dovevo chiamare Simon.
Prima che potessi farlo il mio cellulare inizió a vibrare.

Stephan fu il numero che comparve sullo schermo.

-Papà?- dissi duro.
Sentii il suo respiro.

-Finalmente. Figliolo.- il suo tono mi fece venire i brividi.

-Sai quanto detesto aspettare, eppure sembra che tu ci goda.- disse.

Strinsi i pugni.
-Sono ad un convegno.- lo informai a denti stretti.

Fissai il panorama oltre le vetrate. Le enormi distese di ghiaccio.

-Lo so, e sono sorpreso finalmente hai deciso di portate Jessica con te.-
Si interruppe.
Lo conoscevo.
Stava rilasciando lentamente il suo veleno.
-Non ho tempo da perdere parla!- dissi.
Sentii la sua risata di sottofondo.
-Di un po' Matthew, speravi davvero di riuscire a mantenere la tua doppia vita, o in cuor tuo desideravi che un giorno scoprissi tutto, per punirmi?-
Silenzio.
Quel bastardo.
-Hai solo questo, da dire?- Continuai cercando di non cadere nelle sue provocazioni.
-Di quello che hai fatto finora non mi importa una cazzo, ti ho fatto divertire abbastanza. È ora che tu metta su famiglia. Non ti lascerò rovinare il nostro buon  nome ne tanto meno quello dei Blackstone.-
Non aggiunse altro, non aspettò una mia risposta, non serviva, perché la sua non era una domanda.

Gli bastava poco per rovinarmi la vita, e non avrebbe esitato a farlo.

Mi sarei ritrovato disoccupato, o perchè no in prigione. Per lui non esistevano vie di mezzo. Preferiva un figlio in galera piuttosto che uno mediocre.

Scaraventai il telefono contro la parete.

Fissai il mio riflesso nel vetro, cercai con gli occhi ricercai i fili trasparenti con cui mio padre controllava me, la sua marionetta più preziosa.

Avevo portato l'anello con me non serviva la sua telefonata. Le avrei comunque chiesto di sposarmi.
Era riuscito a rovinare anche quello di momento.

Raggiunsi Jennifer per l'aperitivo.
Era di spalle e chiacchierava con Linda.
-Le lasciai un bacio sulla fronte. Eccomi! Ti sono mancato?-
Alzó lo sguardo in mia direzione.

-Con Linda stavamo osservando queste candele non sono fantastiche?-
Ne presi una in mano.
-Sarebbero grandiose, come bomboniere!- dissi, conscio di quello a cui stavo andando in contro.

I suoi occhi si allargarono luminosi.
-Oh Matt!-
Mi tirò a se per baciarmi.

-Queste donne, basta nominarle il matrimonio per renderle più docili!- scherzai.

Jackson rise alla mia battuta, mentre le altre due finsero di esserci rimaste male.

-Ti ho ordinato del whisky- disse poi Jess.

-Mi fido, mi conosci così bene!- mi abbandonai allo schienale della poltrona.

Chiacchierai con Jackson sulle nuove procedure chirurgiche di cui avevano parlato al convegno, mentre le nostre signore dibattevano sulla moda del momento.
Per un attimo mi si annebbiò la vista.
Sperai che non si trattasse di un attacco di panico.

-Scusate un attimo-
Mi alzai e camminai verso la toilette.

Mi sciacquai il viso, poco dopo mi sentii più rilassato.

Uscito dal bagno, mi diressi in cucina dove mi accordai con lo chef. Gli lasciai l'anello che avevo acquistato mesi prima, che avrebbe inserito nel dolce alla vaniglia che avrei ordinato per Jess.

Era il suo preferito.

—•——•——•——•——•——•——•——•—

So che sarete sconcertati, spazientiti...forse qualcuno inizierà ad odiarmi.
Però tutti questi capitoli sono la base per i prossimi in cui ci sarà il botto vero e proprio.
Succederà di tutto e di più!

Durante la breve attesa vi lascio questo quesito...
Secondo coi con chi si presenterà Ann al matrimonio?
A) Da sola.
Viva l'emancipazione femminile, una donna come lei non ha bisogno di nessuno, si basta da sola!
B) rispunterà il bel dottorino che rinuncerà alla sua bella vacanza in montagna e alla stratosferica quasi moglie, per farle da cavaliere.
C) l'impavido specializzando che avrà finalmente carta bianca, superando la fobia per i matrimoni. Cosa che gli farà guadagnare parecchi punti con la bella infermierina.
D) entrambi. Riprendendo Dumas, avremmo anche noi I tre moschettieri e perchè no magari alla fine ci sarà un fantastico duello tra i due spadaccini per conquistare la dolce Ann.
E) altro (Kyle, Rashid, uno dei suoi pazienti, il matrimonio viene annullato, Invasione zombie, Apocalisse, etc...)

Aspetto i vostri voti e commenti più bizzarri!
Come mi ha suggerito pennapenny voterò il commento più interessante di questo capitolo, poi dalla prossima settimana, ogni settimana ci sarà un "re/reginetta di commento". Ci tengo a precisare che adoro ogni singolo vostro pensiero.
Sono importantissimi per me!
...Cosa si vincerà ancora non lo so, pensavo a un'intervista, accetto vostri suggerimenti in chat privata/bacheca  😉

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