⚠️OLD VERSION- The price of b...

By tresorartist

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Potete trovare la nuova versione aggiornata ed estesa sul mio profilo: The price of being young ^^ TRAMA Kai... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Messaggio per il lettore
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Chiacchiere da salotto
Capitolo 26
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Epilogo
Ringraziamenti e novità
Novità!

Capitolo 27

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By tresorartist


<< Hey stai bene? >>

Sussultai e il mio sguardo scorse verso quegli occhi grandi e verdi posati su di me.

Tate era rientrato a casa, questo voleva dire che era davvero tardi e io avevo finito per addormentarmi in lacrime sul divano di casa. Annuì con un groppo in gola. Non potei non combattere l'istinto di guardare il cellulare stretto nella mia mano. A parte la notifica di batteria quasi scarica non c'era null'altro, né una chiamata né un messaggio.

Cercai di cancellare il malessere al petto << Giornataccia >> rantolai poggiandolo sul tavolino di fronte a me.

Era meglio se non lo vedevo ....

Mi osservò con aria preoccupata << Vuoi che resto ? ... >>

Lo guardai incuriosita.

Indossava una camicia verde scuro che risaltava i suoi occhi e dei jeans neri. Da come era acconciato intuì che doveva uscire con Lucy e di certo non volevo rovinare la serata alla mia amica.

Scossi la testa << Non ti preoccupare, sto bene >> mentì e lui non se la bevve.

Rimase a fissarmi con aria aggrottata.

Oddio starà pensando che stessi rivivendo la sera dell'aggressione?!

<< Vai tranquillo non ti preoccupare >> dissi cercando di sorridere.

Mi osservò a lungo perplesso. << E' tanto che non stiamo insieme >> mormorò con una punta di senso di colpa.

Feci finalmente un vero e proprio sorriso.

Si era vero, passava ogni momento libero con Lucy dormendo spesso da lei. Non sapeva però, in realtà che avevo ordinato alla mia amica di sequestrarlo. Non volevo assolutamente che sprecasse il suo tempo a preoccuparsi per me quando poteva iniziare una fantastica storia.

<< Ti piace tanto vero ? >> chiesi inclinando la testa.

Sorrise imbarazzato mentre si grattava la testa << Sì>>

Il mio sorriso si allargò.

<< E' diversa da ogni ragazza che io abbia mai incontrato >> aggiunse con occhi dolci.

Non avevo mai visto mio fratello così. Mai era stato preso da un'unica ragazza e Lucy rappresentava l'eccezione. Ridacchiai al pensiero che la mia amica aveva messo in riga Tate, solo lei ci poteva riuscire con quel cocciuto playboy.

<< Sono contenta >> confessai << a te e Lucy tengo moltissimo e vedervi bene insieme mi rende felice >>

Sgranò leggermente gli occhi prima di regalarmi un sorriso a trentadue denti.

<< La mia sorellina rimane sempre una tenerona >> disse accarezzandomi la testa proprio come faceva quando ero piccola.

Gli lanciai un occhiataccia ma non riuscì a farla rimanere troppo perché scoppiai a ridere.

Lui mi sorrise soddisfatto come se volesse da me quella reazione.... mi sa che avevo davvero una faccia da zombie....

<< Dai ora vai dalla tua bella ragazza >> sorrisi spingendolo via.

<< Sei sicura che non vuoi che resti con te ? >>

Feci per rispondere ma qualcun altro lo precedette << La distraggo io >> disse Dion entrando in salotto.

Un leggero formicolio mi si propagò.

Tate guardò confuso l'amico << Ok >> disse poi con un sorriso.

Si voltò un secondo e mi baciò la fronte << Poi organizziamo un uscita noi quattro. Mi manca la mia sorellina >>

Annuì alzando le spalle << Sono irresistibile >> dissi ironica e lui scoppiò a ridere.

Sospirai. Mancavo a tutti tranne ad una persona .... Scacciai il pensiero prima che scoppiassi a piangere nuovamente.

Tate salutò Dion con una pacca sulla schiena, chiudendosi poi la porta alle proprie spalle. Rimasti soli, fissai negli occhi Dion e nessuno di noi due parlò o si mosse. Dopo un po' lo vidi aggrottare le sopracciglia scure.

<< Hai pianto >>

Trasalì e guardai in basso. Si creò un nuovo silenzio pesante che di certo non avrei spezzato io. Non volevo parlare ma solo crogiolarmi nel mio sconforto.

<< Lo sai qual è il rimedio contro la tristezza? >> chiese poi rompendo la bolla depressiva che si era venuta a creare.

Scossi la testa. << No >>

Lui sorrise mentre si avvicinava a me con passo felpato.

Inarcai un sopracciglio << Dion? >> lo chiamai titubante.

Non so perché ma avevo la sensazione che non era niente di buono....

Senza smettere di sorridere mi fu accanto, tant'è che la punta dei suoi stivali toccava il divano sul quale stavo io. Lo guardai confusa e con il groppo in gola.

<< Il solletico >> disse.

<< Eh ? >>

Ma prima che potessi bene mettere in chiaro iniziò il suo attacco. Le sue mani furono sul mio corpo, facendomi scoppiare a ridere subito.

<< No, Dion no >> dissi sghignazzando e cercando di spostarmi dal suo assalto.

Soffrivo tantissimo il solletico e lui lo sapeva bene.

Rise anche lui e si spostò per mettersi comodo << Oh si invece ... vedi che funziona? stai ridendo >>

Si sollevò e fu sopra di me. Le sue gambe stringevano le mie, chiudendole in una morsa stretta. Mi muovevo come un anguilla mentre le lacrime per il troppo ridere fuoriuscivano. Con le mani cercai di toglierlo via ma lui veloce me le acchiappò portandole sopra la mia testa. Il suo petto premette sul mio e con una mano libera continuava quella tortura. I suoi occhi brillavano mentre un sorriso divertito spuntava sulle sue labbra.

<< Dion ti prego >> rantolai.

Quando i nostri sguardi si incrociarono qualcosa cambiò.

Un riflesso che riconobbi subito colpì i suoi occhi color azzurro – ghiaccio. Il sorriso che piegava la sua bocca pigramente si sciolse. Il respiro caldo della sua bocca si fece più lento. I nostri visi erano lontani solo da pochi centimetri e in quel momento sembrarono così lontani ma allo stesso tempo così vicini. L'ironia si dissolse in un secondo e al suo posto venne qualcosa di nuovo. Un sentimento di adrenalina e attesa, ma anche qualcosa di passionale e allo stesso tempo di dolce. Sentì che mi voleva, perché il suo desiderio premeva duro contro di me. La sua occhiata rimase fissa in me mentre con calcolata calma mi si avvicinava. Il cuore iniziò a battere forte contro il petto e temetti che potesse sentirlo anche lui. Dion mi avrebbe baciata da un momento all'altro e non sapevo come comprendere le mie emozioni. Sentivo ansia e allo stesso tempo eccitamento. Avevo paura ma anche tranquillità.

Cosa diavolo faccio?!

Un rumore o meglio un suono che conoscevo bene sferzò l'aria pungente. Phoenix vibrava potente come fuoco. Deglutì forte e lo stesso fece Dion. Chiuse per un momento gli occhi respirando piano. Non so per quanto rimase così ma dopo un po' si tirò via veloce da me, alzandosi.

<< Il tuo cellulare >> mormorò con voce roca senza guardarmi.

Deglutì nuovamente e strizzai gli occhi.

Ok respira Kaila.

Mi misi seduta e presi con mani tremanti il cellulare che avevo posato sul tavolino difronte al divano. Quando lessi il nome sgranai gli occhi e di getto mi si umidirono. Feci un respiro per calmarmi.

<< Pronto ? >> sussurrai.

<< Kaila ? tesoro sono io >>

Chiusi gli occhi.

"Tesoro".

<< Che vuoi John ? >> chiesi dura.

Sentivo lo sguardo di Dion su di me pesante come un macigno.

John sospirò forte. << Ti prego non essere arrabbiata >> mormorò.

Feci una risata secca sprezzante.

<< Arrabbiata?! John mi avevi detto che mi chiamavi ieri! è passato un giorno ! non ho avuto nemmeno uno straccio di tue notizie e pretendi che io non sia "arrabbiata" ?! >> sibilai aprendo di scatto gli occhi << E pretendi anche che io sia tranquilla quando so che stai con Michelle >>

<< Mi dispiace tesoro. Hai ragione, hai ragione su tutto >>

Allora è vero che stava con la sua ex.

<< Non abbiamo altro da dirci >> dissi interrompendolo.

Sospirò nuovamente << Ti prego Kaila lasciami spiegare ... Quando sono arrivato qui mi hanno riempito subito di lavoro e non ho avuto tempo di fare null'altro >>

Trasalì.

<< Ti prego perdonami .... Io ti amo Kaila non voglio rompere con te >>

"Io ti amo"

<< Ti amo tesoro >> ripeté

<< Hey John con chi parli? Dai attacca ti stai perdendo l'incontro! >> disse una voce femminile accanto a lui.

Sgranai gli occhi mentre sentivo il cuore a mille. Il respiro di John si trattenne conscio anche lui che avevo ascoltato.

Sentivo ogni briciola di pazienza scivolare via al vento << Michelle? >> sibilai

Non rispose ma quel silenzio fu comunque chiaro.

<< Non credo di farcela così >> sussurrai cercando di mantenere la voce calma

Fece un verso bloccato << Kaila ti prego .... >>

Le lacrime scivolarono dai miei occhi e il respiro divenne più pesante << Addio John >> rantolai

<< Kaila io ... >>

Interruppi la chiamata. Mentre il dolore al petto si diffondeva in ogni centimetro del mio corpo. Un singhiozzo mi perforò facendomi cadere in ginocchio. Il cellulare iniziò a suonare ma non volli rispondere. Se mi amava davvero come diceva, avrebbe fatto cadere il mondo per sentirmi e non avrebbe rivisto la sua ex.

Mi aveva mentito.

Mentito su tutto.

Un calore e un profumo buonissimo mi avvolsero. Le braccia forti di Dion mi circondarono e il suo viso si appoggiò sulla mia spalla.

<< Sfogati Kay >> mormorò.

Il suo ordine tenero fu prezioso e io come una bomba scoppiai. Le lacrime scivolarono arrossando i miei occhi e le mie guance.

Mi ero di nuovo fidata di un uomo e di nuovo ero stata spezzata. Pensavo che John potesse diventare il mio futuro, come mi sbagliavo.....

Dion rimase stretto accanto a me sussurrandomi parole dolci che non riuscì a decifrare. Lui era di nuovo vicino a me a sostenermi, da quanto aveva scambiato il ruolo di John? Una volta era lui che mi faceva piangere e soffrire, ora invece era la mia fonte di sostentamento.

Quando finì tutte le lacrime possibili, Dion lasciò la presa da me e iniziò a prepararmi i pancake con il cioccolato per tirarmi su di morale. Mi mise il piatto di fronte ma anche se era davvero invitante avevo lo stomaco chiuso. Lui prese una forchetta e iniziò a mangiarlo facendo dei mormorii per stuzzicarmi. Ridacchiai e quella mia breve e corta risata gli fece brillare gli occhi come se avesse vinto alla lotteria. Con la forchetta prese un pezzo di pancake e lo fece volare davanti al mio naso. Alzai gli occhi al cielo.

<< Non sono una bambina >> mormorai.

Storse la bocca << Fidati .... Suuuuuuuuuuu non si rifiuta mai il mio pancake >>

Sorrisi e alla fine dopo varie insistenze aprì la bocca, facendolo felice come non mai. Masticai il pancake e sgranai gli occhi sorpresa.

Ghignò << Buono eh ? >>

Annuì << Non pensavo che eri bravo a cucinare >>

Il suo sorriso si allargò << Sono bravo in molte cose >> disse malizioso.

Sospirai << Chissà perché me lo aspettavo una risposta del genere >>

Rise ritornando serio all'improvviso.

Cosa era quel cambiamento repentino?

Fece un sospiro.

Aggrottai le sopracciglia << Dion? >>

Mi fissò intensamente << Lo sai che la vera favola di Cappuccetto Rosso è stata tradotta male ? >>

Mi aveva fatto preoccupare per nulla! però la sua uscita mi soprese.

<< Davvero ? >> mi lasciai scappare.

Lui annuì gravemente << Te la devo raccontare allora ... dunque, Cappuccetto rosso è appena entrata dalla nonna >>

Annuì << okay >>

Sorrise << Cappuccetto si avvicina alla vecchia e dice: "Oh nonna che orecchie grandi che hai!" la nonna le risponde "per ascoltarti meglio Cappuccetto". Cappuccetto la guarda ed esclama "Oh nonna che occhi grandi che hai" "E' per guardarti meglio" le risponde la vecchia. Alla fine Cappuccetto gridò ancora del tutta sorpresa "Oh nonna che bocca grande che hai". La nonna la guarda e le sorride mestamente "Eh .... Hai mai visto il cazzo di tuo nonno?!" >>

Rimasi sgomenta mentre lui sghignazzava.

Mi aveva appena raccontato una barzelletta sconcia ?!

Mi sorrise allegro << un fratello e una sorella stanno scopando. Dopo che lui è venuto, lei gli dice: ma lo sai che hai il cazzo più grande di quello di papà? e lui: lo so, me l'ha detto anche la mamma! >>

La mia bocca era più spalancata di quei personaggi dei cartoni animati e la cosa sorprendente era che più io rimanevo senza parole più lui si divertiva.

<< Due piselli passano in mezzo alla strada guardano dall'altra parte e vedono un vibratore e dicono: "ehi guarda un cyborg!" >>

Un risolino spuntò dalle mie labbra e fu come versare benzina sul fuoco, perché per tutta la sera continuò a dirmi le battute più basse sul sesso.

Aaaaah Dion non cambi mai!

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