"Enough For Me" #wattys2017

By Miss-2501

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"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua e... More

The beggining
In surgery
"Oh my God"
"Asshole"
"You're everywhere
"Boiling"
"We need to talk"
"I do not believe it"
"Are you ok?"
"You're funny"
"You're strange."
"Motherfucker."
"Stop."
"Who are you."
"Jealousy."
"First date."
"I want you to understand."
"Revenge."
"Decision."
"Not able to sleep."
"Miami."
Non ho parole!
"Hangover."
"Oblivion."
"Hugs denied."
"Thanks Mrs. Lebrowski"
"Wedding?"
"Hard times."
"Murderous instincts."
"Plans."
"Nightmares."
"Important day."
"Change."
"Lie."
"Around illegal."
"Problems
"Paranoia."
"Discoveries."
"Bad news."
"Healing."
"Bitter biscuits."
"Dark's girlfriend."
"With the enemy.""
"It's my turn."
"Enough for me."
AVVISO
"The end."
AVVISO PT.2

"Reconciliation."

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By Miss-2501

Avevo passato una nottata orribile.

Detestavo non riuscire a dormire perchè il risultato era sempre e solo uno: disastro totale la mattina dopo.

Justin non aveva smesso di chiamarmi, e ignorare le sue chiamate faceva male.

Per non bastare, il matrimonio della mamma cominciava ad avvicinarsi, e speravo con tutto il cuore che il tempo cominciasse a rallentare.

Quel pomeriggio avrei dovuto provare il mio vestito da damigella, e con i gusti di mia madre ero sicura che sarei sembrata un enorme confetto rosa brillantinato.

"Tesoro, ricordati che alle quattro hai la prova. Vuoi che venga con te per dirti quanto sarai magnifica?" mi chiese mamma dal divano.

Stava leggendo una rivista, ma potevo vedere benissimo quanto fosse eccitata.

"Se ti fa piacere... nessun problema." risposi alzando le spalle.

"Meraviglioso, adesso vado in ambulatorio per qualche visita, ma passo a prenderti in orario." disse passandomi accanto e lasciandomi un bacio sulla fronte.

"Mi raccomando, metti una valanga di correttore." Esclamò aspra. "Hai delle occhiaie che si vedono da due chilometri." continuò.

Fu un commento davvero cattivo, perciò decisi di ignorarla.

"La mamma è già uscita?" domandò Rob entrando in cucina.

Indossava una camicia arrotolata fino ai gomiti e aveva bisogno di radersi.

"Proprio adesso." lo avvertii.

"Cucinerai tu un bel pranzetto?"

"Non sono brava con i fornelli." Risposi sincera. "Se vuoi avere mal di stomaco, posso anche provarci."

"È deciso, pizza per entrambi." si affrettò a dire.

Scoppiai a ridere e annuii.

XXX

Quando sentii il clacson dell'auto della mamma mi affrettai ad uscire.

Se avessimo ritardato non me lo avrebbe mai perdonato, e non volevo sentire la predica del giorno.

Il negozio era davvero uno dei più grandi in centro. Era luminoso e pieno di stand carichi di vestiti di ogni genere, e non avrei mai pensato che ci sarei potuta finire dentro a comprare qualche abito per una cerimonia.

"Cassie, lei è mia figlia." Esclamò mamma.

"Piacere, sono Cassie." si presentò.

Era una ragazza un po' più alta di me e con un bel sorriso.

"Liv."

Strinsi la sua mano e lasciai che mi guidasse in camerino.

"Tua madre mi ha parlato tanto di te." Cominciò. "Ho scelto l'abito con lei in modo che potesse essere perfetto."

"Mi fa piacere." mormorai cercando di essere davvero contenta.

Mi mostrò il vestito e me ne innamorai. Era stupendo e nel mio stile.

"Devo ammettere che mi piace." Ammisi senza pensarci su due volte.

"Menomale." rispose Cassie con una fragorosa risata.

Era lungo, di un blu oltremare e con una profonda scollatura sulla schiena.

Quando uscii per mostrarlo a mia madre, quasi non pianse.

"Liv, sarai la più bella dell'universo." sussurrò incantata.

"Mamma, non essere esagerata." risi.

"Ti donerà ancora di più con dei fiori bianchissimi nei capelli."

Mi abbracciò, e in quell'istante capii quanto non fosse cambiata.

Era solo innamorata.

"Penso che questo sia un buon momento per dire che da adesso comincerò ad accettare il tuo matrimonio." Le confessai.

"Se avessi saputo che sarebbe bastato un abito saremmo venute prima."

Le diedi una leggera spinta giocosa.

"Va a cambiarti che dobbiamo fare un po' di shopping rigenerante."continuò andando dall'altra parte del negozio.

Andai in camerino e sbottonai la cerniera a fatica.

Justin entrò nel camerino in un nano secondo e poi richiuse le tendine.

"Sei impazzito? Potevo essere nuda." dissi bruscamente.

"Sarebbe stato un bel vedere." sussurrò .

"Da quanto mi stai seguendo?" chiesi stringendo gli occhi.

"Tanto da vedere la riconciliazione con tua madre." confessò squadrandomi dalla testa ai piedi.

"Pensavo che ci fossimo detti tutto."

Mi poggiai al muro freddo con le spalle e rabbrividii.

"Perchè non hai risposto a nessuna delle mie chiamate?"

"Perchè non volevo sentirti, e nemmeno adesso voglio." mi voltai facendo scivolare il vestito ai miei piedi.

"Smettila di fare la forte. So che stai male tanto quanto sto male io." disse toccandomi la schiena.

"Tu stai male? Io non credo."

Scossi la testa con vigore.

"Quando ieri sei andata via così di corsa, è stato come se tutto fosse andato a rotoli. Mi sentivo dannatamente male, perchè in un modo o nell'altro riesco sempre a rovinare qualsiasi cosa con il mio comportamento. " spiegò con calma. "Ho pensato che arrabbiata com'eri non mi avresti mai perdonato."

"Infatti, io non ti perdono e non lo farò mai."  Risposi categorica.

Presi i pantaloncini dal pavimento e li infilai, incurante del fatto che le mie risposte lo stavano facendo arrabbiare.

"Liv, ti prego ragiona." Mi supplicò con lo sguardo. "Sul serio non vuoi più stare con me, sul serio non vuoi più toccarmi, baciarmi, amarmi?"

Si avvicinò pericolosamente a me e il suo profumo mi invase.

Il suo respiro caldo mi travolse come un vortice.

"Si." Mormorai.

"Non puoi fare a meno di me."

Prese a baciarmi la spalla, scese lungo la coppa del reggiseno e con le mani cominciò a giocare con la spallina fino a quando non l'abbassò.

"Smettila, non sto con un bugiardo." Mi divincolai, ma lui mi tenne ferma.

"Ti ho detto che mi dispiace e che non ho mai usato una pistola. Oggi ti dico che non mentirò più." Chiarì respirandomi sulle labbra.

Non avrei resistito a lungo, mi conoscevo troppo bene.

"Perchè ti stai scusando?" chiesi afferrandogli i capelli.

"Perchè come tu non riesci a fare a meno di me, io non riesco a fare a meno di te. Sei troppo essenziale alla mia sopravvivenza."

Mi lasciai baciare senza ritegno, stanca di resistergli.

"Avrei tanto voluto strapparti quel vestito di dosso."

Ero pronta a divorarlo e a farmi divorare.

Erano baci infiniti, e solo Dio sapeva quanto lo amassi.

"Liv! Ma quanto ci stai mettendo?" sentii dire da mia madre.

Mi allontanai da Justin che spalancò gli occhi.

"Si era incastrata la cerniera dei pantaloncini." Temporeggiai infilando velocemente la maglietta.

"Ti aspetto in macchina. " urlò lei.

Justin mi guardò più che soddisfatto e sorrise.

"Ti amo, non lo dimenticare." Sussurrò al mio orecchio.

Ti amo tanto anche io."

XXX

Chiuso lo sportello della macchina, aspettai che mamma partisse.

"Che cosa c'è che non va?" Sbottai quando continuò a fissarmi senza dire nulla.

"Hai avuto un bel da fare con quella cerniera." rispose alzando le spalle.

"Te l'ho detto." Affermai guardando fuori dal finestrino.

"Visto che eri con Justin pochi minuti fa, potevi anche chiedergli se al matrimonio gli sarebbe piaciuto indossare un vestito intonato al tuo."

Arrossii di colpo e mi voltai verso di lei.

"Mamma.."cominciai.

"Sta tranquilla, l'ho visto entrare nel tuo camerino." Scoppiò a ridere e si tenne la pancia.

"Continua pure a prendermi in giro." Esclamai ridendo con lei.

XXX

Comprammo talmente tante cose che le buste ci avrebbero soffocato.

Rob non poteva credere ai suoi occhi.

  "Adesso so che cosa vuol dire fare shopping."

"Esatto tesoro, spera sempre di non venire mai con noi." rispose mamma dandogli una pacca sulla spalla.

Salii su in camera e li lasciai un po' da soli.

Piegai alcune magliette nuove e le riposi nell'armadio.

Mi suonò il telefono e mi affrettai a risponde.

"Pronto?"

"Amore, vieni a cena da mio padre?

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