Take care

By newtown56

881K 29.6K 1.9K

Trattenere la propria indole, nascondersi dietro una maschera di perfezione. È solo questione di tempo prima... More

1. Tic tac
1. Toc toc
2.Home
2- Abitudini
***Avviso***
3.Are you pregnant?
4. Senza confronto
5. (In)sensibile
6. Sei il mio settimo peccato capitale...
6.1 Impegno
7. Call me
7.1 Preda o predatore?
8. A. Vs M.
8.1 Crash
****Avviso****
9.Credi in te
9.1 Hangover
?
Chiarimenti!
10.Blackout
11. Nuovi equilibri
12.Supermarket
13.Grow up
14.Ossigenoterapia
15. Anestesia
16.Falling in love
18.You were supposed to be different
19. (Ri)caduta
20.Confessioni
21.Mensa
22. Attesa
23. Vivaah sanskar!
24.Akela "अकेला"
25.How to save a life
26.Take care
27.Punto di rottura
28. Insieme a te non ho paura
29.Cena con "delitto"
30. Special night
⭐️ Intervista 1 ⭐️
32.NO Hero
33.Obiettivi
34.(The) White's House
34. (The) White's house 2.0
35. Bitch, I'm back!
36. Legami
37.Mezzi di contrasto
38.Partecipazioni
39.Masquerade ball
40. A vs. J
41. Family
42.Me
43.Black code
❤️Anteprima di "Take a lie"❤️
44.As
45. Care
46. Happy
To Draw ♥️(?) pt.1
To draw pt.2
Curiositá

31.Sutura

13.1K 462 21
By newtown56

"Insieme di ago e filo, adoperati per unire due lembi di tessuto e favorire la loro cicatrizzazione nel minor tempo possibile."

Mi piace immaginarci come due lembi di una sutura, di quelle ferite fresche, appena ricucite.

Noi tutti siamo delle cicatrici, prove inconfutabili della nostra vita, del nostro vissuto.
Io e Matt ci siamo ritrovati così, legati l'una all'altro da un minuscolo monofilamento.

Peró si sa le ferite si possono riaprire e i due lembi possono così trovarsi inaspettatamente lontani.

Era la terza settimana  di seguito che mi risvegliavo nel suo letto, tra le sue braccia.
Non mi ero mai sentita parte di qualcosa, se qualcuno mi avesse detto che avrei provato queste emozioni con un tipo come Matt, bhè non gli avrei mai creduto.

Eppure eccomi qui.
Cosa ancora più incredibile, non c'era più neanche Jessica a dividerci.
Non mi sembrava ancora vero.
Non era mia intenzione di innamorarmi di un ragazzo fidanzato, ci avevo provato fino alla fine a restargli distante, alla fine era diventato straziante, provate voi a vivere senza un polmone.

Qualcosa mi solleticò il naso.
Aprii un occhio.
-Ei!-
Vedere un volto del genere al mattino, ritrovarsi con la faccia contro un'addome nudo a dir poco favoloso dovrebbe essere dichiarato illegale.

La mia vita sessuale era stata a dir poco stravolta.

Non ne avevo mai abbastanza.

Non pensavo che dopo il mio audace regalo si dimostrasse così positivo nei miei confronti.

Passó l'indice intorno alle mie labbra.
I suoi movimenti erano lenti, lentissimi.
Se avesse continuato così probabilmente sarebbe stato in grado di farmi venire in quel modo.
-Devi svegliarti, ci sono tanti vecchietti che ti aspettano.- mi prese in giro.
Strinsi gli occhi e mugolai contrariata.

-Preparami la colazione prima che ti salti addosso, per quanto lo desideri non posso arrivare tardi anche oggi.-
ridacchiò.

Sentire quel suono era meraviglioso, e in quei giorni era riuscito a regalarmelo davvero tante volte.
Era impressionante, rideva più lui che io.

-Sei proprio ingorda!- disse prima di divorare la mia bocca.

Io opposi una leggera resistenza. Non ero abituata a svegliarmi accanto ad un uomo, a farmi vedere in quelle condizioni.
Grazie a lui però stavo superando tutto, non gli importava di quanto fossi sconvolta se avessi l'alitosi o le borse sotto gli occhi, ultimamente non aveva neanche da ridire sui miei chili in più, gli piacevo lo stesso.

Gli morsi il labbro.
-Ann!- urló.

Mi morsi un labbro.
-Scusa ma non ho resistito!-
Scosse la testa.
-Lo so che hai la sindrome da crocerossina peró, cazzo. Se continui così a fine settimana dovró ricorrere al botox-
Non riuscii a trattenermi.
Crollai sul cuscino.
Poi lui fu su di me, e mi bació con forza il collo.
-Matt! Ma dai neanche fossimo al liceo dai poi chissà che penseranno.-
Tentai di sfuggire alla sua presa ma fu inutile, mi tratteneva sotto di se con tutto il suo peso.
Chiusi gli occhi rassegnata.
Avrei portato il suo marchio per tutta la giornata.

Poi crollò di schiena di fianco a me.
-Alzati e preparati il mio autocontrollo non durerà per molto.- mi avvertì.

Fui io a salirgli addosso.
Potevo vedere me stessa nei suoi occhi.
-Non mi piace quando ti controlli.-
Le sue mani iniziarono una lenta salita dalle mie cosce.
Chiusi gli occhi, abbandonandomi completamente a lui.
Poi poggiò le sue grandi mani sui miei glutei, mi tiró a se prima di tirarsi in piedi.
Le mie braccia erano avvinghiate al suo collo, gli succhiai il lobo.
-Allora dovremmo ottimizzare i tempi.-

Quella fu la doccia più incredibile della mia vita.

...

-Non sembra molto profonda ma dovremo mettere dei punti- disse Sally alla donna davanti a noi.

-Charles non è cattivo è solo che dopo l'ictus ha qualche problema a fare le cose da solo, cerco di aiutarlo ma a volte vuole fare di testa sua.-
Disse la moglie.

Io sorrisi.
-Non si preoccupi l'importante è che non si sia fatto niente lui.-
Continuai a tamponarmi il braccio.
-Signor Harring stia tranquillo, io sto bene so che non lo ha fatto a posta. Anzi sa che le dico meglio me che lei.-
Cercai di rassicurarlo.

Stavo somministrando la terapia quando vidi che Charles si stava aggrappando alla tovaglietta del suo tavolino, mi ero precipitata ad aiutarlo. Sfortunatamente però mi ero tagliata con la stecca degli occhiali che stringeva con forza nella mano.

Uscii dalla stanza per farmi medicare anche perché rischiavo di imbrattare tutto con il mio sangue.
-Infermiera- mi sentii chiamare.
La moglie di Charles Harring  era dietro di me.

-La prego ancora di scusarlo. Non l'ha fatto apposta. Davvero. Lei è sempre così gentile con lui, so che sta malissimo per quello che è successo. Lo conosco.-
Avrei voluto abbracciare la signora, ma se avessi tolto il braccio avrei finito per dissanguarmi.
-Lo so. Non deve sentirsi in colpa, ne lai ne suo marito. È stata colpa mia, non ho notato che gli occhiali ai erano rotti. Poi davvero, è solo un taglietto, sarei stata peggio se si fosse fatto male lui.-
Non sapevo più che dirle.
-È tutto apposto, torni da lui.- dissi senza smettere di sorridere.

Continuai verso la medicheria.
-Speriamo che non si macchi la divisa.-
Sospirai.

-Sally sono tutta tua!- le dico sedendomi davanti a lei.
Lei infiló i guanti e sollevó piano le garze che avevo usato per comprimere.
-Caspita, un centimetro e avrebbe preso anche il tendine!- esclamò.
Sapevo che fosse profonda, ma non così.
Feci una smorfia di dolore, quando disinfettò la ferita.

-Sally hai visto Lenner?-
Chiusi gli occhi.
Fortunatamente ero di spalle, pregai affinché  non si avvicinasse.
Sally alzò lo sguardo verso di lui.

-Qui non l'ho visto, forse è sceso in pronto soccorso.-
Fissai la chioma argentea di Sally .

Mi stava mettendo i punti. Trattenni il fiato, sperando che uscisse da quella stanza.
Non volevo sapesse quello che fosse successo.

-Tutto bene qui?- chiese.
Ti prego Sally, sono nella tue mani.

-Meravigliosamente, ora se permetti avrei da fare con Annie-
Sentii che usciva dalla porta.

Ricominciai a respirare.
-Cinque  punti-
A Grifondoro!
Esultó la nerd che era in me.
Applicò un cerotto sopra.

-Ecco fatto, immagino che non serva spiegarti come occupartene?-
Scossi la testa.

Riordinó in tavolo.

-Ti dispiace se vado a controllare come sta, mi dispiace che si preoccupi per me nelle sue condizioni.-
Sally annuì.
Entrai nella camera.
-Sta dormendo.- sussurrò la moglie.
Mi avvicinai piano.
Charles Harring  era affetto dal morbo di Parkinson,ad uno stadio piuttosto avanzato,ed era stato colpito da un ictus qualche mese prima.

Il suo corpo era completamente rigido, escluso per qualche gesto incluso quello in cui mi ero ferita al braccio, non aveva alcuna mobilità .

-Era agitato, gli hanno dovuto dare un tranquillante.-
Mi sentii in colpa.
La signora poggiò la mano libera sulla mia.
Aveva capito io mio stato d'animo.
Vidi una foto che prima mi era sfuggita, poggiata sul comodino.
Una ragazzina dai lunghi capelli biondi teneva una mano ad un uomo, davvero affascinante dai capelli nerissimi e dallo sguardo tagliente.

Guardai l'uomo immobile sul letto.

È impressionante come le malattie ti devastino.
Riguardai la foto, nonostante l'espressione dura, dai suoi occhi si vedeva quanto fosse felice di stringere la mano di quella bambina.
-Ero andata a prendere quella, è la sua preferita.-
Quella donna non si allontanava un secondo dal marito. Immaginai che quella foto dovesse significare tanto per lui.
-È vostra figlia ?- chiesi.
Lei sorrise scuotendo la testa.
-Sono io. Quella foto è la prima che ci hanno scattato insieme.- continuó.
Io deglutii.
-Tranquilla tutti ci scambiavano per padre e figlia, in qualche modo sono sempre stata la sua bambina.-
Annuii.
Cercai di ricordare l'anno di nascita dell'uomo.
Non ricordavo bene ma ero sicura che avesse avuto intorno agli ottant'anni.
-Abbiamo quattordici anni di differenza.- mi informó.
Charles mosse impercettibilmente la mano e lei si voltò immediatamente verso di lui.
Si vedeva quanto lo amasse.

-Sa quando ci siamo conosciuti lui era fidanzato con un'altra e la stava rincorrendo. Io tornavo da scuola.Eravamo sull'autobus. Appena vidi quel ragazzo, sentii il cuore battere più forte. Io avevo solo sedici anni, e mi ero ripromessa di non credere nell'amore. Ma quando vidi i suoi occhi, il suo modo di camminare, quei capelli scuri. Il mondo divenne più bello.-
Inspiró.
Quel racconto mi incantò.
-Poi la ragazza all'improvviso scese giù, lui la seguì e per qualche strano motivo anche io. Mi ritrovai lì in quel quartiere che non conoscevo. Mi voltai indietro, ma l'autobus era già partito.-
Ero sempre più rapita.
-E poi?- chiesi timidamente.
Si voltò nuovamente a guardare il suo uomo.
-Avevo paura, non sapevo cosa mi fosse preso, quel pomeriggio sarei dovuta andare in sartoria dove lavoravo occasionalmente. Non potevo arrivare tardi. Mi sentii smarrita. Poi lui quando ormai avevo perso le speranze si voltò verso di me. Mi guardò come nessuno mi aveva mai guardata.-

In quel momento pensai a quei profondi occhi grigi.
La donna sorrideva.
-Angelo, mi chiamó. Poi mi chiese cosa cercassi. Aveva il sorriso più bello che avessi mai visto così risposi che era lui quello che stavo cercando. Poi mi riaccompagnò a casa.-

Avevo gli occhi lucidi.
Mi era sempre piaciuto ascoltare le storie di tutti loro, era una delle gratifiche più belle del mio lavoro.
Quella forse, non che volessi fare  una classifica, era la storia più bella che avessi mai ascoltato.

-Da quel giorno non ci siamo mai lasciati. Ma non fu così facile come sembra lottai per lui quasi tre anni. Mi considerava come una sorellina. Ero sul punto di lasciar perdere, quando una sera che mi venne a prendere al laboratorio in cui lavoravo una mia amica gli disse di andare via che ero con un cliente. Lui non ci vide più e accecato dalla gelosia si precipitò dentro. Quando tornai con il paio di scarpe che mi aveva chiesto il cliente, trovai Charles che lo teneva per il colletto della camicia.-

Mi immaginai la scena e non riuscii a trattenermi.
-Sarah io e te domani corriamo a sposarci, furono quelle le sue ultime parole. Io non sapevo che dire e lì per lì mi adirai con lui per avermi spaventato il cliente. Dopo quell'episodio non fu mai più geloso in vita sua e dopo qualche mese mi sposò sul serio.-

Mi sembrava di vedere una di quelle vecchie pellicole in bianco e nero.
Mi toccò il braccio.
-Ti auguro con tutto il cuore di trovare qualcuno che ti ami come mi ha amata Charles, perché dopo sessant'anni ti dico che l'amore è la cosa più imperfetta che ci possa capitare, ma è la sola cosa che ti rende vivo!-
Con le lacrime agli occhi abbracciai quella donna meravigliosa.
-Grazie, per tutto, per questa storia meravigliosa e per le parole- dissi.
Le asciugò le mie lacrime.
-Tesoro grazie a te per aver aiutato Charles quando non c'ero, se gli fosse capitato qualcosa non me lo sarei perdonato.-

Uscii da quella stanza, con un fuoco dentro.
Sperai che Matt potesse essere il mio Charles.

Tornai in infermieria.
-Spero che ci parlerà lui, io ci ho provato l'altro giorno e mi ha espressamente detto che non ne vuole sapere.-
Continuai a sorridere era impossibile non farlo.
-Fidati, con queste cose ci sa fare. Ho iniziato già a vedere qualche segno di cedimento. Poi effettivamente non ha senso continuare a farlo soffrire così. Non ha senso accanirsi.-
Sally si voltò verso di me.
-Ann tutto bene il braccio?-
Annuii.
-Grazie ancora per la medicazione.-
Chiuse l'armadio dei farmaci.
-Figurati. Già che sei qui, ti andrebbe di portare questi moduli al dottor White.-
Non ci pensai neanche.
-Certo!- dissi forse con un po' troppa convinzione.

Mi precipitai da lui nella sua stanza.
Non era solo. Quindi per quanto fu possibile mi ricomposi.
I suoi occhi erano su di me. Sorrideva.
Poi vide il cerotto, che cercavo inutilmente di coprire, e la sua espressione si accigliò.
-Che è successo?- disse indicando la ferita e interrompendo la sua conversazione.

Mi morsi l'interno guancia.
-Niente solo un piccolo taglietto.- dissi calma senza smettere di sorridere.
Firmò i documenti che aveva davanti a se, poi alzò un sopracciglio e mi esaminò per bene.
Quando mi avvicinai per poggiare i fogli che avevo in mano lui bloccò il mio braccio, e con le dita tastò il bordo del cerotto.
Dopo un po' di esitazione lascio andare il mio braccio.
-Ho chiesto tutte le consulenze necessarie, in queste circostanze come avevo già detto, non c'è molto da fare. Anche perché parliamoci chiaro ha l'età che ha, ben presto non sarà più in grado di respirare autonomamente. Deve capire che non è giusto per nessuno protrarre ulteriormente questa agonia.- disse.

-Sai che noi concordiamo sicuro che vuoi esserne tu a parlare alla moglie?-
Matt annuì.
-Si ho questi sono i fogli, io ci parlo poi sta a lei decidere. Ma come vi ripeto non credo che servi qualcosa continuare ad accanirsi.-
Allungai il collo verso quei fogli e lessi.

Charles Harring .

Non ci capii più niente uscii di lì correndo.

-Ma che le prende?-

Poco dopo sentii solo la sua voce che mi chiamava.

Come avrebbe potuto fare una cosa del genere.

Sarah non poteva rinunciare a Charles.

[...]

—•—•—•—•—•—•—•—•—•—•—•—•—•—•

Alla prossima...💜

Continue Reading

You'll Also Like

301K 12.1K 49
COMPLETA✔✔ IN REVISIONE✔ Questa è la storia di Samantha Grey. Frequenta le scuole superiori, la classica ragazza brava a scuola, gentile con tutti,ch...
OLIVIA By Makebaba

General Fiction

366K 14K 33
Avete presente la ragazza introversa e un po' sfigata che va a lavorare per il ricco direttore di un'azienda e se ne innamora? Cancellate tutto perc...
4.7K 565 26
꧁𝐈𝐧 𝐂𝐨𝐫𝐬𝐨 ꧂ 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 è 𝐢𝐥 𝐬𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒆𝒍 "𝐓𝐞𝐬𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐨 𝒅𝒊 𝑴𝒐𝒔𝒄𝒂" Perciò andate a leggere quello prima di iniz...
91.1K 2.3K 29
"E chi sarebbe stato tanto scortese nei suoi confronti"? Continuò con il suo sarcasmo snervante. Mosse un passo verso di me e io mi sentii svenire...