Take care

By newtown56

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Trattenere la propria indole, nascondersi dietro una maschera di perfezione. È solo questione di tempo prima... More

1. Tic tac
1. Toc toc
2.Home
2- Abitudini
***Avviso***
3.Are you pregnant?
4. Senza confronto
5. (In)sensibile
6. Sei il mio settimo peccato capitale...
6.1 Impegno
7. Call me
7.1 Preda o predatore?
8. A. Vs M.
8.1 Crash
****Avviso****
9.Credi in te
9.1 Hangover
?
Chiarimenti!
10.Blackout
11. Nuovi equilibri
12.Supermarket
13.Grow up
14.Ossigenoterapia
15. Anestesia
16.Falling in love
18.You were supposed to be different
19. (Ri)caduta
20.Confessioni
22. Attesa
23. Vivaah sanskar!
24.Akela "अकेला"
25.How to save a life
26.Take care
27.Punto di rottura
28. Insieme a te non ho paura
29.Cena con "delitto"
30. Special night
31.Sutura
⭐️ Intervista 1 ⭐️
32.NO Hero
33.Obiettivi
34.(The) White's House
34. (The) White's house 2.0
35. Bitch, I'm back!
36. Legami
37.Mezzi di contrasto
38.Partecipazioni
39.Masquerade ball
40. A vs. J
41. Family
42.Me
43.Black code
❤️Anteprima di "Take a lie"❤️
44.As
45. Care
46. Happy
To Draw ♥️(?) pt.1
To draw pt.2
Curiositá

21.Mensa

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By newtown56



-Hai provato queste verdure?-
Distolsi lo sguardo dal mio telefono.

-No perché?Sono buone?-
chiesi a Remy.

-Semplicemente disgustose, hai fatto bene a non prenderle.-
aggiunse invece Liz.

Deglutii.

-Menomale allora!- dissi ridendo.

-Si può sapere che stai facendo con quel telefono. È da venti minuti che non fai altro che fissarlo?-
disse Liz.

Detto da lei era davvero un'offesa visto che era lei la telefono-dipendente, solitamente.

Avevo scritto l'ennesimo messaggio di scuse a Matt, l'essere tagliata fuori dalla sua vita mi stava devastando.

Quello però alle mie amiche non lo avrei rivelato.

-Niente manca meno di una settimana al matrimonio di mia sorella. Mia madre vuole che sia tutto perfetto.-
Dissi cercando di sviare.

-Ah già, il grande evento e raccontaci un po', hai già invitato George?-

Maledissi la mia idea di scendere a pranzare in mensa.

Alzai gli occhi al cielo.

-È complicato, diciamo che devo ancora dirglielo anche perchè non li ama molto. A quanto pare è stato lasciato sull'altare.-
Mi coprii immediatamente la bocca.

Forse quello non avrei dovuto dirlo.

Afferrai la bibita che era sul tavolo e iniziai a tracannarne il contenuto.

Continuando a scorrere l'elenco delle mail ricevute sul telefono,speravo che loro non si fossero rese conto di quello che avevo appena detto.

-Oh mio dio povero, il caro George!- esclamò Liz.

Non riuscì neanche a controbattere.

-Che cazzo!- urlai e per poco la bibita che avevo appena bevuto non mi andó di traverso.

Avevo attirato un po' troppa attenzione su di me.

-Ann tutto bene?- mi chiese Remy, preoccupata.

Scossi la testa.

-Non ci credo lo uccido!!- dissi rabbiosa.

Mi alzai di scatto dalla sedia e per poco non la feci cadere a terra.
-Ann, fai davvero paura!- disse Liz.

Non riuscivo a crederci.

-Come ha osato!!- mancava poco e sarei diventata verde come Hulk.

Allungai il cellulare verso le due ragazze.
-Caspita Ann ma è stupendo! L'ho sempre detto che sei la migliore- iniziò a battere le mani gioiosa.

-Wow Ann è la tua grande occasione!- continuò Liz.

Occasione un corno.
Come aveva osato.

-Ci vediamo dopo- dissi a denti stretti.
Prima di portare via il mio vassoio.

Ok che mi ero comportata da stronza con lui, ma non aveva diritto di immischiarsi nella mia vita.

Vedevo rosso.
Mi precipitai in reparto, lo avrei trovato.
Non gli sarebbe bastato sfuggirmi.
Entrai in sala medici.
Non c'era.
-Dov'è il dottor White?- dissi.

Non mi importava chi fossero se non mi conoscessero, avrei avuto la mia risposta.

-È appena andato via- rispose qualcuno.

Senza neanche ringraziare mi precipitai agli ascensori.

Le cui porte si chiusero davanti a me prima che potessi fare qualsiasi cosa.
-Al diavolo!-
Avrei preso le scale che mi avrebbero portato direttamente sul lato del parcheggio.

Corsi, come mai in vita mia.

Lui era lì vicino alla sua moto.

-E no caro mio, così è troppo comodo!- urlai incazzata nera.

L'imponente massa muscolare davanti a me si girò di scatto.

Avevo il fiatone mi piagai un attimo a prender fiato.
Lui era ancora lì immobile, un'espressione sorpresa aleggiava sul suo volto.

-Come ti sei permesso? Saró pure una stronza insensibile, ma tu non avevi alcun diritto di immischiarti nella mia vita, così! Chi ti ha dato il permesso di iscrivermi al test di medicina?-
Dissi, ormai avevo le lacrime agli occhi.

Incurvò un sopracciglio.
-Non so di cosa parli!- disse pacato.
Lo fissai, negli occhi, come ormai non facevo da tempo.

-Smettila, di giocare.- continuai.

Rise.

Si avvicinò a me, spingendomi contro il muro di mattoni dietro alla sua moto. Mi bloccò lì, con il suo corpo.

La sua bocca era ad un soffio dalla mia.
Fissó le mie labbra e poi vi sussurrò sopra.

-Giocare Ann? l'unica che gioca qui sei tu. Secondo te avrei iscritto,una a cui tremano le mani durante un misero prelievo, alla facoltà di medicina?-

Si distaccó dal muro, lasciandomi in apnea.

Non poteva pensarlo sul serio, voleva solo ferirmi.
Era rmontato in sella.

Mi piegai su di lui. Gli bloccai la testa. Decisa a baciarlo.
Non appena le mie labbra si avvicinarono alle sue sentii che si stava opponendo.
Poi un rumore famelico quasi animalesco, uscì fuori.
Iniziò a partecipare al mio bacio prima di spingermi indietro e ripulirsi la bocca con il dorso della mano.

Mi fissò come si fissano i pazzi.

Tutta la rabbia che avevo dentro evaporó.

Mi sentii una nullità, per lui ero una nullità. Si voltó, allacció e il casco e mise in moto.

-Chiedi allo specializzando, chissà forse ha capito di volere di meglio dalla vita che una misera infermiera!-

Ero ferita, quello che mi fece più male era la consapevolezza di essere stata proprio io a trasformarlo in quell'essere.

Neanche il contatto tra le nostre labbra era servito a niente.

Deglutii e scattai davanti a lui per impedirgli di andare via.

-Ora non ho tempo per le tue stronzate.
Quindi levati dal cazzo. Ho una fidanzata che mi sta aspettando, abbiamo un volo tra meno di due ore.-
Disse prima di abbassare la visiera del casco e partire a tutta velocità.

Io non mi mossi di un singolo millimetro.

Lui mi puntò come fossi un bersaglio,  non sì fermò, io non mi mossi. I
suoi occhi puntavano nei mei, leggevo la sua determinazione non si sarebbe spostato. Inclinò l'Harley sfrecciandomi di fianco alla velocità massima.

Sentii il metallo sfrecciarmi accanto, nonostante il tessuto delle divisa percepii il calore di quel contatto.

Chiusi gli occhi, permettendo così alle lacrime di seguire la sua scia.

Mi accasciai a terra, consapevole di averlo perso.

Mi sentivo devasta.

Distrutta per aver perso qualcuno che infondo non avevo mai avuto.

Poteva essere così doloroso?

Chiusi nuovamente gli occhi, per rallentare il ritmo del mio cuore.

Ora stava a me, scegliere di allontanare anche George o fare di lui la mia ancora di salvezza.

Una volta ripresa, tornai in reparto.
Per continuare il mio turno, che avrei passato quasi interamente con Claudia.
Per le restanti quattro ore tutto mi avrebbe parlato di lui.

-Fine turno-

-Ciao Annie, buona serata!- mi voltai verso Liz.

-Grazie anche a te-
Per quanto potesse finire bene una giornata del genere.

-Ann!-
Mi voltai era George.
Appunto.
-Che significa questo?-
Aveva in mano l'invito al matrimonio dei miei, quello che avevo dato al dottorino.

Matt, faceva sul serio.

Non mi andava di parlare con nessuno.
-Prometto che ti spiegherò tutto ma non è giornata. Quello é per il matrimonio di mia sorella, se ti va di partecipare sei libero di venire. Ora vado a casa, ti prego di lasciarmi andare.-

In uno delle nostre uscite mi aveva raccontato di quando una sua ex , ad un passo dal matrimonio, l'avesse lasciato per un uomo più ricco.
Lui ne era rimasto devastato e da quel momento aveva odiato i matrimoni con tutto se stesso.

-Ann che hai?-
Perché gli uomini non ascoltano mai quello che gli dici.
Mi prese una mano, tirandomi a se.
Mi baciò.
Io mi spostai, non abbastanza da impedire alle sue labbra di toccare le mie.

Toccò lo stesso punto in cui era stato un attimo prima Matt, lo detestai per quello.

Lo spinsi via, mettendoci forse troppa forza.

-George ti prego. Non è il momento. Sono stufa di te che ti intrometti nei miei studi e di lui che sceglie con chi devo andare al matrimonio di mia sorella. Voglio stare da sola.-  dissi.

Lui incurvò un sopracciglio e mi lasciò andare.

Per una volta in vita mia non avrei preso alcuna decisione, non avrei chiuso alcuna porta.
Se George voleva salvarmi avrebbe avuto la sua possibilità, così come Matt.

Tornai a casa.

Non appena aprii la porta, sentii delle risate provenire dalla cucina.
Ci mancavano pure Kendra le sue avventure.

Decisi di fregarmene era anche casa mia e io avevo bisogno di un thè.

Entrai in cucina, senza guardarli. Per quel che ne sapevo e conoscendo Kendra potevano essere anche mezzi nudi.
-Buon pomeriggio, non fate caso a me. Mi preparo solo un thè-

Mi voltai.
-Ne volete uno?-

Quattro paia di occhi azzurri entrarono nella mia visuale.

-Che cazzo ci fai tu qui?- urlai.

Kyle era davanti a me con in dosso solo i boxer.
-Kendra, lui no però, tra tutti gli uomini sulla terra, potevi scoparti chiunque, non lui.-

Mi lagnai.
Non volevo niente che mi ricordasse Matt, nella mia vita.

-Ann rilassati, non sono mica te, non ho bisogno di sentimenti. Voglio solo essere scopata per bene. Si dal caso che l'uccello di Kyle meriti parecchio. Dovresti provarlo!-

Risero entrambi.

Kyle si avvicinò a me e capii che nonostante tutto erano seri.

Alzai le braccia.
-Grazie per l'offerta, davvero. Ho già troppi problemi.-
Kyle continuò ad avvicinarsi e mi accarezzò una guancia.

-Peccato!- sussurrò al mio orecchio.

Io ero di pietra. Non mi piaceva quel modo di fare.

-Ann ricorda ogni lasciata e persa!- disse Kendra.
Poi si voltó verso Kyle e gli saltó addosso.
Si baciarono e leccarono. Fu  qualcosa ai limiti della decenza.

-Non preoccuparti Ann io e la mia Kelly, ci prenderemo cura di Kyle per te.-

Portai una mano alla fronte.

-Fuori dalla cucina!- sbraitai.
Una parte di me era divertita, dal loro modo di fare, i miei nervi meno.

Restai in cucina per almeno un po'.
Era l'unico punto della casa in cui non riuscissi a sentire le loro voci.
Caspita se si stavano dando da fare.

Preparai la cena.
Stranamente quando il mio umore non era al meglio riuscivo a cucinare qualcosa di decente.

-Cos'è questo profumino?-

Eccoli i due acrobati.
Non risposi.
-Dai Ann non ci terrai io muso per tutta la sera?- disse Kendra.
-Apparecchiate.- dissi io.

Poco dopo ci ritrovammo a tavola a cenare insieme.

Kendra era seduta sulle gambe di Kyle, nonostante ci fossero altre due sedie libere.

-Questa roba è davvero buona, vero Ky?- disse la pazza della mia coinquilina.

-Si non è male, solo non riesco a capire cosa ci sia dentro. Ma per la fame che ho!- continuò a ingozzarsi.

Io invece non avevo per niente fame.

Continuavo a riempire e a svuotare il cucchiaio nel piatto.

-Abbiamo consumato parecchie energie. Dovresti far vedere alla nostra cuoca il mostro che tieni nascosto tra le tue mutande.
Credo di aver risolto uno dei misteri più famosi al mondo.
Ho trovato Nessy!-

Per poco non mi strozzai con la saliva.
Guardai i due davanti a me.

-Ann sei curiosa? Potresti essere la prossima a dar da mangiare al -
Mi alzai da tavolo.

-In questo momento non mi interessa il tuo cazzo, voglio semplicemente cenare. Se non vuoi ritrovarti senza, vi pregherei di parlare di altro.-
Il mio tono fece venire i brividi anche a me.

-Ok peró abbassa quel coltello.- disse Kyle.

Guardai la mia mano, non mi ero accorta di averlo preso.

Abbassai immediatamente l'arma.

Ci ritrovammo così a chiacchierare amabilmente del più e del meno.

-Tu e lei quindi potreste definirvi colleghi?-chiese Kendra innocentemente.

Alzai gli occhi al cielo.

-Diciamo che sarei un suo superiore, ma non mi occupo dei tirocinanti  quindi non abbiamo alcuna relazione-
Rispose efficacemente.

-Non avete mai lavorato insieme?- continuó l'interrogatorio.

Alzai gli occhi al cielo.

Stavo per rispondere.
-Non faccio caso a quelli come lei, sono piuttosto snob sul lavoro- continuó lui.

-Solo a lavoro?- lo incalzai.

Kendra si voltò verso di lui.
Lui sorrise.

-Dai non sono stato snob quando Matt mi ha chiesto di occuparmi di te- disse malizioso.

Mi sentii arrossire.

I loro sguardi erano su di me.
Kyle e la sua boccaccia.
Doveva tirare fuori proprio ora quell'episodio?

-Lo hai fatto solo perchè ti è stato ordinato.- cercai di mettere un punto a quella storia.

Mi alzai e sparecchiai il tavolo.

-Me lo ha chiesto un amico- disse tranquillo.

Ero ancora di spalle.
Suonó il citofono.

-Vado io!- disse Kendra.

Mi spaventava il fatto di essere lasciata sola con Kyle.
Continuai ad insaponare le stoviglie.

-Sai, se White non mi avesse intimato di restarti alla larga a quest'ora saresti già passata dal mio letto-
era dietro di me.

-Ann è George!- sentii Kendra.
Mi precipitai alla porta.

-Che vuole?- chiesi.
Mi ritrovai George davanti.

-Non è il momento, non mi va di parlarne. Avresti dovuto evitare di iscrivermi a quel test. Sono cose che non ti riguardano.- iniziai.

-Ma-
Lui provò a giustificarsi ma Kendra gli chiuse la porta in faccia.

-Non mi piace chi insiste. Gli avevi detto che non volevi parlargli.- disse.
Mi sforzai di sorriderle.

-Grazie-
Aggiunsi.

Kyle comparve in salone.

-Ti consiglio di andare a cercare altrove, perché sono io a non essere interessata. Al dottor White farebbe solo che piacere vedermi uscire dal tuo letto.- dissi.

Data la scarsa considerazione che aveva di me.

-Sarà.-
sentii la voce di Kyle raggiungermi prima che la porta della mia camera mi isolasse dal resto del mondo.

*************************************
Secondo aggiornamento in una giornata...voglio ricevere tantissime notifiche e una marea di stelline!
Conto su di voi, se la storia vi piace votate e commentate non costa niente e da soddisfazione a chi le scrive 😁 ⭐️

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