She.

By _belle_21

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"Ci saremo detti 'basta' altre mille volte, ma al primo sguardo saremo tornati sui nostri passi. Io con la mi... More

I.N.I.Z.I.O.
CAPITOLO I
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
Importante
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXII
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXIX
CAPITOLO XXX
CAPITOLO XXXI
CAPITOLO XXXII
CAPITOLO XXXIII
CAPITOLO XXXIV
CAPITOLO XXXV
CAPITOLO XXXVI
CAPITOLO XXXVII
CAPITOLO XXXVIII
CAPITOLO XXXIX
XL - Epilogo
Ringraziamenti
F.I.N.E.
Nuova dramione!
Paint It Black (nuova dramione!)

CAPITOLO X

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By _belle_21

"Ma anche il più coraggioso di noi ha paura di se stesso."
(Oscar Wilde)

Idiota.

Hermione non riusciva a pensare ad altro.

Idiota.

Quel vigliacco, deficente, arrogante, presuntuoso di un furetto bastardo.

Ed idiota.

-Herm, si può sapere che hai?- si preoccupò il ragazzo che è sopravvissuto, vedendole stritolare una povera piuma.

-Oh, nulla Harry-

Se anche quella giornata era iniziata bene, ora era completamente degenerata. Quella sepre le aveva rovinato l'umore in soli cinque minuti!

-Oh, Merlino!- crollò -Cosa penserà la Charter di me ora?-

Se c'era una cosa che spaventava Hermione Granger, quella era il giudizio dei suoi superiori; e per superiori s'intendono i professori, non di certo quel deficente di Malfoy che si crede superiore solo perché purosangue.

Idiota.

-Andiamo Herm, è solo una ricerca! Non ti sembra di stare esagerando?-

-No, Ronald!- urlò attirando l'attenzione di tutta la classe, occupata a scrivere -Godric, tu non capisci!-

-Sei sempre la solita.- sentenzió Harry, ancora intento a fissare quello strano individuo che avevano conosciuto pochi minuti prima.

Il professor Waigh era un babbano di nascita, questo li avevi destabilizzati tutti. Come può un nato babbano finire in serpeverde ed insegnare propio Difesa Contro le Arti Oscure?

L'uomo gli si avvicinò sormontandolo in tutto il suo metro e novanta, da vicino si notavano meglio i suoi lineamenti duri, in netto contrasto con il suo carattere dolce. Dei riccioli rossi gli incorniciavano il volto e sfioravano gl'occhi ambrati, tuttavia non si avvicinavavano neanche un po al colore dei capelli dei Weasley.

-Signor Potter.- sorrise, rassicurante -Tutto bene? La vedo preoccupato-

-Si grazie, professore- si affrettò a rispondere il ragazzo sopravvissuto.

Quell'uomo infondeva sicurezza e sprizzava bontà da tutti i pori.

"E dire che è un serpeverde" si ritrovò a pensare Hermione.

-Signorino Malfoy, il suo compito è finito?- domandò garbatamente l'uomo, che ora si era avvicinato a Draco vedendolo distratto. Il biondo non si scomodò di rispondere, così il professore richiamò la sua attenzione con un discreto colpettino di tosse.

-Cosa?- rispose irritato Draco.

-Ha finito, signorino?- riformulò con invidiabile pazienza.

-No, io..-

-Cerchi di muoversi, manca poco. E non si distragga; trovo la vista incantevole, ma sarebbe saggio bearsene una volta terminato il suo lavoro.- aggiunse gentile Waigh indicando la finestra che Draco fissava poco prima.

Passare da Piton ad un marshmellow dolce come il miele era un trauma, eh sì, un trauma piacevole però.

Solo Draco non apprezzava affatto quell'uomo, sentiva sempre addosso il suo sguardo e lo riteneva troppo angelico ed esageratamente gentile. Come se non avesse già abbastanza problemi per pensare anche a scrivere uno stupido compito!

Finita l'ora tutti gli studenti si avviarono verso la Sala Grande per la cena, Draco era stressato più che mai ed inizialmente aveva deciso di non andarci. Ma poi si ricredette, aveva propio bisogno di un calmante. La mezzosangue avrebbe alleviato un po le sue preoccupazioni. Eccola, camminava tra lo Sfregiato e Lenticchia, quest'ultimo le cingeva la vita attirandola dolcemente a sé.

-Potrei vomitare.- borbottò uno Zabini disgustato.

-Blaise!- urlò quasi.

-Draco!- lo imitò teatralmente.

-Perché.cazzo.non.mi.hai.svegliato.- sillabbò indignato.

-Ti sei fatto di nuovo, amico. Ci ho provato e mi hai, teneramente come solo tu sai fare, mandato al diavolo- si fece serio -Stai esagerando con quella roba, Draco.-

-Fottiti.- Disse per poi riprendere a camminare.

La Granger era al suo solito posto, sempre al centro del trio, manco fossero le sue gaurdie del corpo!

-Hey, mezzosangue!- disse, non appena le fu alle spalle.

-Sparisci Malfoy.- Ron era alquanto nervoso.

-Perché me lo dici tu, Lenticchia?.

-Sì.-

Draco scoppiò miseramente a ridere attirando l'attenzione di tutti, povero illuso.

-Come va il gemellino? Sta bene? - fu un attimo. Quel veleno fuoriuscì dalla sua bocca automaticamente, un attimo. Ron gli fu subito addosso e insieme andarono a sfracellarsi sul tavolo di quei poveri tassi.

-Tu!- Ron era una furia -Lurido, schfoso..-

Draco, oltre a parare i colpi, non si tratteneva di certo dallo sferrarli, ma la sua era per di più una rabbia fisica. Colpiva solo, mentre il rosso sembrava in vena di sfogarsi.

-Lurido mangiamorte!- urlò non appena Harry e il professor Lumacorno riuscirono a staccarlo da Draco, ancora buttato sul tavolo e circondato da studenti incuriositi.

-Tu l'hai ucciso! Verme schifoso!- Ron era impazzito, si dimenava, piangeva ed urlava. Il serpeverde era rimasto immobile, nonostante la voglia di lanciargli un anatema proibito, se non quello che uccide, almeno un "cruciatus" di quelli potenti. Il rosso fece di tutto per ributtarglisi addosso, solo la voce di Hermione riuscì a calmarlo. Draco vide, mentre ansimava steso sul tavolo, la grifondoro avvicinarsi al ragazzo e asciugargli dolcemente le lacrime con baci delicati e veloci.

"Va tutto bene" le sentì mormorare mentre Blaise cercava di farlo rialzare in piedi.

-È tutto a posto, Ron. È finita.- continuava Hermione -È finita.-

-Draco Malfoy, nel mio ufficio- la McGrannit era intervenuta autoritaria, ovviamente non avrebbe mai convocato e punito uno dei tre salvatori del mondo magico. Quest'ultimo non poteva che essere un povero, coraggioso, innocente.

Draco fissò ancora per qualche minuto la scena, la Granger che baciava Weasley, San Potter che tentava di rassicurarlo, gli altri studenti che, invitati dai professori a riprendere posto, facevano finta di niente.

-Signor Malfoy!- lo richiamò la vecchia megera.

Lui la seguì zoppicando, in silenzio e a testa bassa, un Malfoy, un Malfoy aveva appena abbassato la testa.

"Granita alla fragola"

Era la parola d'ordine, il Gargoil li portò all'ex ufficio di Silente. La preside lo invitò (con un gesto della mano) a sedersi, poi corse indignata al "trono" del preside e si sedette sbuffando e prendendosi qualche minuto prima di parlare.

-Sono molto delusa dal suo comportamento, io l'ho inviatata a tornare perché intendevo darle un'ultima possibilità, signorino. E lei invece..-

-Il signor Malfoy aveva da poco affrontato una creatura a lui ostile nelle mie aule ed era, pertanto, sotto shock- un uomo fece irruzione spalancando la porta e raggiungendo la preside a grandi falciate, lasciando che i suoi riccioli rossi svolazzassero a destra e a sinistra.

-Ma, professor Waigh..- iniziò la vecchia preside, sorpresa.

-Mi scuso a suo nome, ha affrontato un molliccio molto tenace. Dopo tutto quello che ha passato il ragazzo, dovevo essere cauto- la interruppe con quel suo fare garbato e reverenziale.

-Bene, in tal caso se la caverà solo con una punizione. Pulirà la biblioteca, domani e dopodomani. Ora il professor Waigh l'accompagnerà in infermeria.
Draco sbuffò, si accumulavano problemi su problemi. Perché diamine il mondo, magico e non, ce l'aveva così tanto con lui?!

-Sta più attento ragazzo, la cautela- lo richiamò il professore, non appena furono fuori dall'ufficio.

Draco non rispose, si limitò a tenere il passo e, arrivati all'infermeria, entrò senza dire niente. Quel tipo non lo sopportava propio.

-Merlino! Signor Malfoy che cosa?- Madama Chips gli era corsa incontro.

Gli diede qualche pozione, gli tamponò il labbro ferito con fare materno e dolce e se ne andò in cerca di chissà cosa.

-Idiota.- le quattro mura della stanza bianca tremarono. Hermione Granger era entrata urlando e invenendogli contro.

-Tu! Se osi ancora, solo un'altra singola volta, toccare Ron io..-

-Cosa, mezzosangue?- rispose ghignando sarcasticamente. Negando quanto quella situazione in realtà lo ferisse.

-Ti farò rinchiudere ad Azkaban, dove tu e la tua.. la tua.. -non erano da lei quei termini -dove tu e la tua lurida famiglia meritereste di marcire.-

Detto questo, silenzio totale. Si fissarono per qualche secondo, poi lei si affrettò verso l'armadietto e prese qualche pozione antidolorifica per Ronald prima di sparire.

***

-Ce la fai?-

-Sì Zabini, ho solo fatto a pugni, riesco ancora a sfilarmi una maglia- rispose burbero.

-Draco, parliamone. Qualcosa non va, lo so.-

-Sto bene.-

-No porco Godric!- sbottò il moro -Non stai bene. Ti ubriachi, salti le lezioni, ti rifugi in bagno a commiserarti e ora fai anche a pugni con Weasley. Cazzo.-

-Io non mi commisero- rispose, calmo -Ora lasciami dormire.-

-Come vuoi.- rispose Blaise sbattendo la porta con rabbia nell'atto di uscire.

-Ahr- soffocò mentre tentava di togliersi il maglione. Fantastico.

Almeno, grazie alla punizione, avrebbe cercato qualcosa sulle passaporte in biblioteca. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Quella sera non bevve niente, Blaise aveva ragione, stava esagerando e si vedeva.

Un serpente strisciava macabro verso due ombre. Pronto a colpire. Ad uccidere. La cena, Nagini, la cena. Ma c'era una cosa strana in quel sogno, lui era Nagini. Strisciava verso due figure, erano un uomo ed una donna stretti in un abbraccio, lenticchia e la mezzosangue.

Il serpente avanzò, ed attaccò.

Draco si svegliò improvvisamente, la fronte madida di sudore e il marchio pulsante. Si fiondò in bagno e tentò di calmarsi.

-Va tutto bene- sussurrò tra sé, ma fu peggio. Ricordò la Granger che sussurrava quella frase a Weasley e si sentì mancare di nuovo, si accasciò a terra e vomitò. Vomitò acqua, essendo a digiuno da due giorni.

***

Hermione non riusciva a dormire, era rimasta con Ron e lo aveva accarezzato e rassicurato fino a quando non si era addromentato. Ron era diventato ipersensibile dopo la guerra, dopo la morte di suo fratello. Fred era quello a cui era più legato, quello che gli aveva insegnato tutto. Il primo incantesimo; ricordava ancora quando le aveva raccontato di come avesse imparato a far diventare Crosta, il suo topo (per modo di dire), giallo.

Sorrise.

Sapeva che dovevano andare avanti, che dovevano lasciarsi tutto alle spalle, dimenticare. Ricominciare. Ma era così dannatamente difficile. Poi i suoi pensieri finirono su Malfoy.

Idiota.

Era un vero idiota a non rendersi conto di quanta pietà avevano avuto di lui, ma lei lo aveva notato. Era fatto. Non era lui. O forse sì, ma comunque non in sé. Lo vedeva strano e si chiedeva cosa gli stesse succedendo ancora, ma non le importava più di tanto.

Ron si girò dal suo lato e l'abbracciò, era tenero.

·Spazio autrice·
Ciao a tutti maghetti!
Come promesso ho postato il prima possibile.
Come avevo già detto, ho stabilito il giorno per il capitolo. Posterò tutti i venerdì, l'orario potrà variare dalle 16 alle 23. Vi avviso che a volte potrei non riuscire a postare, mentre altre potrei farlo due volte. Comunque cercherò di attenermi il meglio possibile al giorno stabilito.
Nonostante il capitolo sia un po corto spero comunque che vi sia piaciuto e vi invito a commentare, positivamente o non. Bene, non mi resta che ringraziarvi per i commenti e le stelline al capitolo precedente.
Grazie a tutti.

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