CAPITOLO XXVII

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"Ricordo ogni particolare di quel giorno, come se le immagini fossero state marchiate a fuoco nella mia mente. Ma vorrei che venissero spazzate via dal vento."
(Jessica Sorensen, Con te sarà diverso)

Osservava il suo stesso rifesso, specchiandosi nelle pozzanghere del bagno allagato. Il ragazzo riflesso in quegli specchi naturali era a lui così sconosciuto. Si chiedeva disperatamente quando quelle pesanti borse sotto gli occhi si fossero talmente appesantite, quando lo sguardo fosse diventato tanto spento e l'ombra del suo vecchio ghigno fosse scomparsa. Si domandò, in quel momento, quando esattamente la sua vita perfetta fosse volata via. Poi, si rispose che probabilmente non vi era mai stata perfezione nello scorrere monotono dei suoi attimi. Anzi, vi era stato solo inganno.

Si vergognava perfino di guardare il suo riflesso, si odiava.

Ma l'alternativa era alzare lo sguardo verso l'uomo che lo fronteggiava e, peggio, rispondergli.

-Suppongo baci bene, chi tace acconsente dicono i babbani.- ghignò quest'ultimo -Sai, Draco, non mentivo: li ho davvero studiati molto, i babbani. Soprattutto la Granger, sembra piuttosto brillante per esse-

Fu interrotto dal repentino, seppur silenzioso, spostamento del ragazzo, che avanzò fino a quando la bacchetta del mangiamorte non poté sfiorargli il torace possente.

-La ami, Draco? Sei davvero innamorato di una sporca mezzosangue?- chiese ghignando il mangiamorte.

-La mezzosangue non c'entra. Cosa vuole mio padre?- rispose con un'altra domanda, fingendosi indifferente.

-Prima di tutto vederti... Poi devi portargli un libro molto particolare che prenderai in prestito in biblioteca.-

Draco strinse con forza i pugni, mentre sentiva la rabbia accumularsi ed il respiro farsi pesante.

-Perché?- chiese, ragionevolmente -Ha te come infiltrato, io non gli servo.-

-Non ci arrivi, Draco? Vuole che sia suo figlio il complice principale..- sorrise l'uomo, alzando entrambe le sopracciglia.

-No.-

-Sicuro? Non vuoi neanche pensarci? Potresti pentirtene...-

-Non ho più nulla da perdere.- replicò il giovane Malfoy, con l'aria di uno che intende chiudere lì il discorso.

-Lei.-

Fu tutto ciò che disse il mangiamorte. Non specificò nulla, quel pronome oramai era, nell'abitudine del loro udito, un nome proprio.

Lei.

Poteva perdere lei e, Merlino, se l'avesse persa non se lo sarebbe mai perdonato.

Portò lo sguardo sul mangiamorte che aveva di fronte, provando nel vedendolo ghignare divertito una rabbia che mai, in tutto ciò che aveva dovuto subire, aveva provato.

-Se collaborerai non la toccherò.. e sarà salva anche quando attaccheremo.- continuò l'uomo, fattosi improvvisamente serio.

-Non.. non ti credo.- sussurrò Draco, cercando in lui la serpe d'un tempo. Quella vecchia amica che, in tali circostanza, se la sarebbe semplicemente data a gambe.
Cosa l'aveva cambiato tanto?

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