CAPITOLO XXVIII

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"Una volta aver provato l'ebrezza del volo, quando sarai di nuovo coi piedi a terra, continuerai a giardare il cielo."
(Leonardo Da Vinci)

Si svegliò presto quella mattina, poco sicura di aver realmente dormito. Infatti, provò più volte a ricordarsi come si fosse addormentata la sera precedente. Sbadigliò sonoramente, notando che aveva ancora qualche minuto prima della colazione. Decise di vestirsi con calma e preparare tutti i libri, tutto sommato doveva essere pronta per la prima lezione dopo le vacanze di Natale. Indossò la divisa e legò in una coda, più ordinata del solito, i ricci indomabili. Nel mentre di tutto ciò, riflettè molto. Quelle vacanze erano praticamente volate, ricordava a tratti solo pochi momenti, il resto del tempo avrebbe potuto giurare di averlo passato a studiare. Ricordò anche, con non poca delusione, di aver dovuto rinunciare alla sua principale aspettativa: non aveva annullato la "Damnatio Memoriae" sui suoi genitori. La preside le aveva rifiutato il permesso perchè preoccupata del fatto che tutti i mangiamorti fossero da pochi evasi da Azkaban. O almeno era quello che credeva lei , noi sappiamo, invece, che ciò era semplicemnete quello che Draco aveva voluto che credesse.

Eppure, sentiva di ignorare, del suo resoconto di quegli ulitimi giorni, qualcosa di importante. Era una strana sensazione per lei, abituata a tenere sempre rigorosamente in ordine la sua mente, propio Hermione Granger, che era solita non dimenticare mai niente. Dovette così, per forza delle cose, autoconvincersi che fosse solo un'ingannevole e passeggera sensazione. Pochi minuti dopo, era già pronta; la divisa normalmente spieguzzata e la borsa stracolma di libri.

Raggiunta la Sala Grande venne affiancata da Ginevra, che la invitò a sedersi accanto a lei. Sinceramente non capiva il motivo di tanta premura, la trattavano tutti in modo strano quella mattina. Erano gentili e continuavano a farle domande su come si fosse svegliata, o su se avesse male alla testa. Soltanto Harry, con la testa bassa sul piatto, evitava di partecipare alla conversazione e rispondeva con frasi di circostanza. Ma, nel suo sguard fuggente, Ginny e Neville poterono leggere una sorda disapprovazione. Poco dopo, fece il suo ingresso in sala Ronald, il quale raggiunse repentino Hermione e si chinò su di lei  per poterla baciare. Fu una strana sensazione per lui, sentire di nuovo le labbra della donna sulle sue, una bella sensazione.

-Come ti senti?- le chiese, prendendo posto.

-Ma si può sapere perché mi fate tutti la stessa domanda?!- chiese sbuffando la riccia, che incominciava a sospettare qualcosa, dato il vuoto di memoria che aveva sugli accaduti della sera precedente.

-Ieri sera non stavi molto bene..- sopraggiunse Neville, al quale era stata spiegata la faccenda.

-Francamente non lo ricordo..- rispose lei, abbassando lo sguardo.

-L'importante è che ora stia meglio, pronta per iniziare le lezioni!- l'incitò Ginevra, convinta di risollevarle il morale.

-Già.- rispose soltanto, mentre il suo sguardo vagava altrove.

Appena finito di mangiare, si avviarono tutti insieme verso l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure: la prima lezione era con le serpi.

-Buongiorno ragazzi, passate delle belle vacanze?- li salutò sornione Waigh, mentre si armava di bacchetta ed aspettava che tutti gli studenti prendessero posto.

-Bene.- esordì, non appena l'ordine venne ristabilito -Oggi vedremo un argomento piuttosto delicato, ma che conoscerete di certo. So che avete affrontato l'argomento al quarto anno, con il professor Moody.- la classe ammutolì -Cosa sapete delle tre maledizioni senza perdono?- domandò, come conclusione.

She.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz