CAPITOLO XXIV

17K 833 966
                                    

"Se solo potessimo vedere l'infinita catena di conseguenze derivanti da ogni nostro minimo gesto. E invece ce ne rendiamo conto soltanto quando rendersene conto non serve più a nulla."
(John Green)

Copiose gocce di ghiaccio andavano a posarsi su altri strati di neve candida, nell'aria un'atmosfera caratteristica, un'aria respirabile solo in quello specifico periodo dell'anno. Il paesaggio innevato, il Lago Nero ghiacciato, i rami antichi e spogli del vecchio Platano Picchiatore spolverati di bianco, il lontano eco del coro del professor Filius...

Il Natale aveva raggiunto Hogwarts.

Già, era finalmente giunta la mattina del 25 di Dicembre.

Hermione si svegliò presto, amava quell'atmosfera. Il ricordo di tutti i Natale passati con i suoi genitori, i caratteristici dolci di sua madre e le lotte con le palle di neve; ricordò nostalgica le lunghe tombolate con gli amici di famiglia, il caldo del camino acceso e dei sorrisi delle persone che amava. Già, i suoi genitori. Aveva pianto quasi tutta la notte, ancora toccata e delusa dalle parole di Draco. Insomma, aspettava da giorni di partire per l'Australia e riprendersi la sua famiglia. Tuttavia aveva deciso di fidarsi di lui, scelta decisamente avventata e che la sua parte razionale le rinfacciava spesso, ma lei sentiva che fosse la cosa giusta. Se lui le aveva detto di aspettare, un motivo doveva esserci.

Non appena si fu alzata e preparata, mandò immediatamente il suo patronus, con i debiti auguri, a casa Weasley; per poi fiondarsi in Sala Comune.

Dei grifondoro erano rimaste a scuola davvero poche persone, e del suo anno praticamente nessuno. Così non aspettò compagnia per scartare i suoi regali. Beh, il suo regalo. I Weasley ed Harry le avevano mandato i loro doni il giorno prima, tramite Sev; ed ora sotto l'albero, decorato rigorosamente in rosso ed in oro, della Sala Comune grifondoro vi era solo un pacco con il suo nome. Lo scartò con un sorriso appena accennato dipinto in volto, sorriso che si allargò vistosamente quando notò che si trattava di un vecchio librone.

Tanti auguri di Buon Natale, signorina Granger.

Professoressa McGranitt

La vecchia strega c'aveva propio indovinato, un libro sugli animagus era propio ciò che Hermione desiderava. Le sarebbe molto piaciuto civentarsi anche in questa sfida!

Una volta sistemato il nuovo acquisto nella libreria della sua camera da prefetto,  la grifondoro decise che era ora di colazione. In Sala Grande raggiunse Luna, abbracciandola e dandole affettuasamente gli auguri, prima di sedersi accanto a lei ed iniziare una di quelle solite strambe chiacchierate che s'intraprendevano solo con la sognante corvonero. Ma, per quanto Hermione adorasse le fantasticherie della sua stramba amica, il suo sguardo finova sempre nello stesso punto. Il tavolo serpeverde era vuoto. Ovviamente, non appena si rese conto che era il giorno di Natale ed avrebbero consumato i pasti tutti allo stesso tavolo, si dette mentalmente della stupida e prese a passare in rassegna tutti gli studenti della grande tavolata. Ma lui non c'era. Notò però Zabini, il quale stava guardando propio in sua direzione. Ma non guardava esattamente lei, fissava... Luna.

-..E quindi mi sono trovata questo zizzistella propio in testa, per poco non mi veniva un colpo!- continuava a raccontare Luna, incurante di non essere ascoltata. Ma, note capacità della bionda, sono sempre state la sua gentilezza ed il suo essere assolutamente senza filtri. Ovviamente, Luna aveva capito cosa turbava Hermione.

-Gli farai i tuoi auguri a pranzo.- disse, guardando Hermione riscuotersi repentina e fissarla con sguardo interrogativo.

-Malfoy. A pranzo verrà sicuramente.-

She.Where stories live. Discover now