CAPITOLO XXII

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"Questione di prospettiva: puoi credere che ogni respiro che fai stai vivendo un giorno ancora, oppure puoi credere che ogni sospiro ti avvicina sempre più alla morte. Da che punto la guardi?"
(About a moonlight)

Erano ormai minuti che si scambiavano baci a fior di labbra, mentre le loro mani erano ancora unite e le loro dita intrecciate, come se lasciandosi avrebbero potuto perdersi per sempre. Ma infondo era un po' così, tutto quello non aveva senso. Propio per questo entrambi tenevano ancora gl'occhi chiusi, probabilmente tentati d'incatenare i loro sguardi, ma terrorizzati dall'idea di star sognando. Avevano così tanto bramato quel momento, si erano così tanto convinti che una cosa così potesse avcadere solo nel mondo dell'immaginazione, che ora erano titubanti all'idea di aprire gl'occhi per scoprire che si trattava solo di un bellissimo sogno. Ma prima o poi quel momento, come tutti gl'altri, dovè finire: improvvisamente si sentì un rumore, una porta sbattè rumorosamente. Hermione, che conosceva perfettamente quel suono, appurò in un attimo di lucidità che si dovesse trattare della biblotecaria che aveva ufficialmente chiuso la biblioteca.

Ora erano definitivamente soli.

Ma ormai si erano staccati ed avevano spalancato gl'occhi, si stavano fissando.

-Draco..- fu Hermione la prima a rompere quell'assordante silenzio.

-No.- si affrettò ad interromperla con voce roca -Ora dirai che è stato un errore. E che è meglio dimenticare.- affermò, mentre il tono tornava gradualmente freddo e distaccato.

-Credi.. credi davvero che per me sia tutto un sbaglio?-

-Non lo credo. Lo è.- disse, distogliendo lo sguardo. Non ce la faceva a guardarla, a leggere nei suoi bellissimi occhi, pentimento e vergogna.

Le loro mani erano ancora intrecciate a mezz'aria, ma la presa di entrambi allentava sempre di più, come a simboleggiare ciò che stava effettivamente accadendo.

-E tu?- chiese titubante lei -Non lo consideri un errore? Insomma, baciare una mezzosangue..-

-Sono cambiate molte cose per me, dopo la guerra.- rispose serio, guardandola negl'occhi. Ma parlare della guerra gli aveva ricordato ciò che era andato a fare lì in biblioteca, ciò che avrebbe dovuto fare l'indomani e quello che avrebbe implicato.

-Dra', devi promettermi una cosa.- Zabini si fece serio -Non farai cazzate per salvarla. Non ti consegnerai a loro, non potrebbero difenderti. Promettimelo.-

-Te lo prometto.-

Ricordò la promessa fatta a Blaise, aveva promesso che non avrebbe fatto pazzie per salvarla, non si sarebbe consegnato agl'Auror. Si sentì un vero ipocrita, stava per tradire la scuola, di nuovo. Avrebbe fatto entrare i mangiamorte ad Hogwarts, causato una nuova guerra, sarebbe stato dalla parte sbagliata, tutto di nuovo. Come un incubo sognato per la seconda volta, come un incubo dal quale stavolta non sarebbe fuggito. E da bravo egoista, aveva anche baciato lei. A guardarla ora, con le guance arrossate e gl'occhi lucidi, il labbro inferiore fra i denti e quello superiore gonfio ed umido per i baci passionali che si erano scambiati poc'anzi, a sentire ora il suo profumo dolce e il battito accellerato del suo cuore, no, non sarebbe mai riuscito a non fare pazzie. Draco Malfoy aveva sempre mantenuto il controllo, sempre. Ma, in quel momento, ciò che gl'importava era salvarla da ogni possibile rischio, anche da lui stesso. Era certo che lei si fosse già pentita, che ora stesse pensando a Weasley e si stesse rammaricando nel peggior modo.

She.Where stories live. Discover now