CAPITOLO V

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"Preferisco essere odiato per quello che sono, piuttosto che essere amato per ciò che non sono."
(Kurt Cobain)

Quella stessa sera anche Draco aveva accompagnato i primini nei sotterranei mostrandogli, seppur di malavoglia, i loro dormitori; si era poi ritirato anch'egli nella sua camera da prefetto, non molto sollevato. Sapeva che di lì a poco sarebbe arrivato il suo migliore amico desideroso di spiegazioni. Blaise Zabini era infatti il migliore amico di Draco Malfoy. L'unico a capirlo, l'unico ad ascoltarlo e soprattutto l'unico a non giudicarlo. Draco si fidava ciecamente di lui da quando gli aveva rivelato di dover ricevere il marchio nero e Blaise non aveva detto niente, si era solo fatto serio (come faceva raramente) e ne avevano discusso con calma, seppur con severità. Ora però era troppo, Zabini non avrebbe mai potuto starsene zitto. Hogwarts era di nuovo in pericolo e dopo la precedente guerra nessuno sarebbe stato così stupido da assecondare i pazzi piani di un mangiamorte e di suo figlio. Persino il suo migliore amico avrebbe chiamato gl'Auror per farlo portare ad Azkaban immediatamente. Ma come avrebbe fatto a nascondere tutto? Il problema principale non era questo: le emozioni sapeva nasconderle perfettamente, il suo problema era come avrebbe evitato di scoppiare non potendone parlare con nessuno. Bloccò questi pensieri che gli si ammassavano scrupolosamente in quella sua mente già martoriata e decise di farsi coraggio ed entrare.

Come si aspettava, Blaise era comodamente steso sul suo letto intento a fumare una sigaretta.

-Zabini dovresti sapere che è vietato entrare nella stanza di un prefetto, in più che quella roba è proibita nella scuola.- ammiccó ghignando, mentre si chiudeva la porta alle spalle.

Blaise in tutta risposta fece levitare il pacchetto di sigarette fin davanti all'amico, che ne prese una accendendosela con la bacchetta e si accomodò su una poltroncina verde-argento. Sapeva che da un momento all'altro sarebbe arrivato al punto e così fu.

-Mio padre ha fatto un buon lavoro.-

-Sì, ha convinto tutti.- concordò freddamente il biondo.

-Non ha dovuto convincere nessuno invece, tu non sei un assassino Draco.- precisò il moro, vedendo il suo interlocutore abbassare il capo.

-Sono un mangiamorte, questo basta no?-

-Non lo sei più.- lo ammonì severamente Zabini, poi. vedendolo non reagire, continuò -Ti avrebbe ucciso, lo sai.-

Ma ancora nessuna risposta. Così si alzò avvicinandosi cautamente al biondo e spegnendo la sigaretta, si accovacció di fianco alla poltroncina e gli alzó delicatamente il mento, si aspettava tracce di lacrime, ma niente, Draco Malfoy non pianse quella sera. "I Malfoy non piangono" pensó Blaise dandosi dello stupido per quel futile dubbio che gli era nato in testa. Poi vide gl'occhi plumbei di Draco scrutarlo con imbarazzo e, con la dolcezza di una madre e la saggezza di un nonno, gli disse: -Conosco il motivo, quei coglioni a cena. Ma sappi che dovrai sopportarli per tutto l'anno. E riguardo i tuoi insensati sensi di colpa, fatteli passare, tu non sei un mangiamorte. Non avevi scelta lo sai e poi...- Ma fu interrotto dal biondo che si alzò di scatto furioso, scaraventando la poltroncina dall'altro lato della stanza.

-Avevo una scelta! Potevo dire tutto a Silente. Potevo non riparare quello stupido armadio e non fare il codardo! Avevo una cazzo di scelta!- gridò rovente -Potevo non lasciarmi marchiare, anche a costo di morire! Potevo diventare una spia, evitare che Potter venisse catturato o che la mezzosangue fosse torturata davanti ai miei cazzo di occhi!- continuó a sbraitare, tanto da convincere Blaise a insonorizzare la stanza mentre ascoltava l'amico sfogarsi. Certo che quest'ultimo restó sbalordito quando Draco confessò di voler salvare Potter e soprattutto.. la mezzosangue. Dopo un lungo silenzio Draco aggiunse -Ma.. ma sono solo un vigliacco.- la voce bassa, rauca e spezzata.

Blaise era rimasto accasciato a terra per tutto il tempo e si alzò solo quando vide l'amico buttarsi sul letto, si alzò e lo rimproveró con tono severo.
-Io avrei fatto lo stesso. Avrebbe ucciso te e la tua famiglia, Draco. Non avevi scelta, ma ora ce l'hai. Goditi quest'anno e vivi la tua vita libero, come non hai mai fatto- fece una pausa -Vado a letto. Domani rivoglio il mio migliore amico.- detto questo uscì dalla stanza senza aspettarsi risposta.

Quel rimprovero aveva quasi fatto ridere Draco che, con la testa immersa nel cuscino, fantasticava su come avesse reagito l'amico se gli avesse detto che quell'anno avrebbe dovuto rifare tutto d'accapo. Poi ripensó a quello che aveva gridato poco fa

<Hai scelta Draco? Davvero? Potresti scegliere di rischiare la vita questa volta.>

<Devo farlo. Un Malfoy non si tira indietro, il signore oscuro conta su di me> si rispose da solo

<Ah, certo, come se t'importasse qualcosa della tua famiglia. Tu vuoi solo salvarti la pelle!>

Non potendo rispondere a questo, Draco mise a tacere la coscenza e sussurró qualcosa del tipo "lui conta su di me" prima di addormentarsi.


·Spazio autrice·
Buonasera popolo di Wattpad!

In questo capitolo affrontiamo i pensieri contrastanti di Draco, spero si notino bene la sua confusione ed indecisione: non sa se vuole soddisfare i voleri di Lucius (ovvero gl'ultimi voleri del Lord) o salvarsi e scappare.
Presto però qualcosa cambierà...

Vi lascio con questa premessa e mi scuso se la storia procede a passo lento, ma le cose continueranno ad andare lentamente e per questo alcuni capitoli non conterranno fatti molto rilevanti sulla questione "dramione".
Ho sonno uff!◾

No ok, aspettate tutti...
Stavo dimenticando di ringraziarvi per i commenti sotto i capitoli precedenti. Ci tengo molto alla vistra opinione quindi, che sia positivo o meno, vi chiedo di lasciare un commento.

She.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora