Forbidden trip

By SadieJaneBaldwin3

5.1K 741 468

[COMPLETA] Ivy Goldblum ha appena perso il lavoro, l'alloggio e il ragazzo. Un duro colpo per lei, l'ennesim... More

Benvenuti!
Protagonisti e Tropes
Trama
1 - Il piacere della solitudine
2 - Il fascino del proibito
3 - Buone intenzioni
4 - Sorpresa!
5 - Agli antipodi
6 - Toglitela dalla testa
7 - La curiosità è donna
8 - Benvenuti a El Nido
9- Non basta un pizzico di fortuna
10 - I pirati esistono
11 - Partenza per l'isola che non c'è
12 - Non tirare troppo la corda
13 - Panico
14 - Tutto è perduto?
15 - Da soli
16 - Frustrazione
17 - Banane a colazione
18 - Non amo solo il colore rosa
19 - Che stai facendo?
20 - Un tuffo nei ricordi
21 - Pochi giorni per conoscersi
22 - Lei è off-limits
23 - Una libidine spaziale
24 - Non ti riconosco più
25 - Beccato!
26 - Portami in paradiso
27 - Potresti essere mia
28 - Mi fai impazzire
29 - Sconsiderato
31 - Pesca allo strascico
32 - La lista
33 - Time out
34 - Una terribile scelta
35 - Non può essere
36 - Vai a farti fottere
37 - Dal paradiso all'inferno
38 - Mi manca...
39 - Il mio incubo peggiore
40 - Tristezza infinita
41 - A volte... ritornano
42 - Ho commesso un errore
43 - La resa dei conti
44 - Ripeti, per favore
Epilogo di Rhys - Un turbinio di emozioni
Epilogo di Ivy - Momento perfetto
Ringraziamenti

30 - Trovata!

66 8 2
By SadieJaneBaldwin3

Pian piano mi ero abituata all'idea che potevo immergermi senza temere di essere attaccata da uno squalo, in quanto Rhys mi aveva detto che era difficile che riuscissero a oltrepassare la barriera corallina che proteggeva la baia.

Tuttavia, mi spaventai a morte quando intravvidi un'enorme sagoma scura. Mi voltai per fuggire, ma Rhys bloccò la mia ritirata afferrandomi per una caviglia, e mi fece segno di stare ferma. L'animale ci raggiunse e cominciò a nuotarci attorno veloce. Cercai le lunghe file di denti aguzzi, ma al loro posto trovai il musetto allungato e la fronte prominente tipica dei tursiopi. Avevo incontrato il mio primo delfino.

Tirai un sospiro di sollievo, che mi fece scappare tutta l'aria che avevo nei polmoni in una serie di bolle, e mi costrinse a risalire in fretta per prendere fiato. Rhys comparve al mio fianco. Gli angoli della sua bocca erano all'insù.

Ci raggiunse anche il delfino. Emise un suono strano e si mise a giocare schizzandoci d'acqua, nuotandoci sempre attorno.

Ci immergemmo di nuovo, tranquillizzati, e per un po' nuotammo in sua compagnia. Il delfino si avvicinava, mi toccava giocoso, scappava via veloce con un battito di pinna e poi tornava. Sembrava curioso di sapere che ci stavamo facendo lì, a casa sua.

Ebbi l'ardire di afferrare la sua pinna dorsale, e lui mi trascinò fino a una parete rocciosa dalla sagoma stranamente allungata e arrotondata, assediata da innumerevoli pesci argentei che guizzavano a scatti. Ben presto compresi che si trattava di un'incredibile barriera corallina piena di vita che si era formata sullo scheletro di una nave. Mi voltai per richiamare Rhys, ma lo trovai dietro di me, che fissava il relitto coperto d'incrostazioni e sedimenti, di spugne, anemoni e una moltitudine di coralli di colori e forme diverse.

Si portò le mani strette a pugno in avanti, i pollici alzati. Non era difficile capire il significato di quel gesto. Gridava forte e chiaro: trovata!

Risalimmo per prendere fiato e, dopo aver scambiato qualche frase d'incredulità, riscendemmo per esplorarla, questa volta da soli. Il delfino, come se avesse adempiuto il suo compito, era sparito dalla circolazione.

Raggiungemmo la poppa della nave che, notai, era ancora ben conservata. La mia attenzione fu catturata da un'apertura, un enorme squarcio sul fianco, dal quale avremmo potuto accedere all'interno della stiva.

Tornai in superficie, in mancanza di ossigeno.

Quando riemerse anche Rhys, decidemmo che per quel giorno avevamo fatto abbastanza, e che saremmo tornati muniti di bombole, erogatore, maschera, pinne e torcia, per non perdere tempo a risalire per respirare.

Nuotai fin quasi alla riva, cercando di memorizzare il sito in cui si trovava il relitto. Ma quando mi trovai in un punto dove l'acqua mi arrivava ai fianchi, Rhys mi agguantò per un braccio, mi fece voltare e mi abbracciò.

Ci baciammo. A lungo.

«Che cosa intendi fare?» gli domandai scherzosa, appena le sue labbra si staccarono dalle mie.

«Festeggiare a modo mio» annunciò, prima di tornare a baciarmi.

«Eccitato per la scoperta?» Ero incantata a guardare il suo viso che indossava, finalmente, un sorriso soddisfatto.

«Puoi dirlo forte» attestò, palesando le sue intenzioni cominciando a spogliarsi. «È stato incredibile. La nave è in un unico pezzo, e in un sito di facile accesso.» Lanciò i suoi bermuda sulla spiaggia, e passò a sfilarmi il reggiseno, che finì accanto al suo costume. La stessa fine toccò ai miei slip.

«Vuoi festeggiare alla grande...»

Mise le mani sulle mie natiche e m'issò su di lui. Mi aggrappai alle sue spalle, gli circondai la vita con le gambe e lui premette il mio inguine contro il suo sesso teso.

«Da cosa lo hai capito?»

Non riuscii a rispondere. All'improvviso lui si era fatto strada dentro di me. E poi non parlò più, troppo impegnato a inseguire la quiete dopo la tempesta.

L'eccitazione, ci fece tornare sul posto del ritrovamento un'ora dopo. Era impensabile fare altro, quando, a pochi metri da noi, c'era qualcosa da esplorare.

«Pronta?»

«Prontissima» annunciai prima di mordere l'erogatore. Poi m'immersi, e lo seguii fino al relitto, che non si trovava a grande profondità, chiedendomi se saremmo riusciti a identificarla.

Rhys si fermò davanti allo squarcio seghettato, che sembrava una grande bocca aperta con spugne, coralli e anemoni al posto dei denti. Mi fece segno se tutto era ok. Sollevai una mano, e gli risposi imitando il suo gesto: tre dita alzate e pollice e indice uniti a formare un O.

Accendemmo le torce e ci addentrammo nell'oscurità della pancia della nave. C'era un via vai incredibile di pesci in quell'anfratto.

Il fascio di luce illuminava il percorso davanti a me, mentre mi muovevo piano per non sollevare i sedimenti. Puntai la torcia sulla superficie interna, che ospitava una grande varietà di creature mimetizzate tra le quali granchi e cavallucci marini. Vidi qualche gambero che, spaventato dal fascio di luce, fuggì via veloce.

Rhys si fermò davanti a quella che sembrava una porta aperta, il cui imbocco era ostacolato da una trave messa per traverso. Sperai che non intendesse infilarcisi dentro. Non ero tranquilla. Temevo anche che quelle pareti di legno decidessero di crollare da un momento all'altro, intrappolandoci per sempre all'interno del galeone. Dopotutto, ritenevo impossibile che potessero essere rimaste a mollo per più di 300 anni conservandosi bene.

Con disagio sempre più crescente, lo seguii in uno spazio di discrete dimensioni, sul fondo del quale c'era una gran quantità di bottiglie. La maggior parte erano rotte, ma alcune erano rimaste integre e, al loro interno, s'intravvedeva del liquido scuro. Forse la nave, tra le altre cose, stava trasportando del Bumboo, il rum con acqua, zucchero e noce moscata popolare tra pirati e mercanti.

Me lo stavo chiedendo, quando ebbi la sensazione di essere osservata e un brivido freddo attraversò la mia spina dorsale. Mi voltai e trattenni il respiro di fronte ciò che vidi. Sembrava una donna mummificata. Solo quando Rhys mi raggiunse, e con la mano spostò alcuni detriti, capii che si trattava della polena della nave e tirai un sospiro di sollievo. Lui scosse il capo e mi segnalò che era tutto ok. Dio mio. Mi ero spaventata per una statua di legno a forma di donna.

Riprendemmo l'esplorazione.

Trovammo frammenti di ceramica, piatti incredibilmente impilati uno sull'altro, e poi dei blocchi che sembravano marmo giallognolo e, accanto a quelli, i cannoni, sui quali si distinguevano ancora le incisioni decorative. Localizzammo il timone, e anche l'ancora, una cosetta di ferro lunga quasi due metri.

Dopo poco, la luce delle torce illuminò delle ossa. Provai un moto di angoscia quando compresi che avevamo scoperto uno scheletro umano. E non riuscii a trattenere un fremito di raccapriccio quando vidi che, accanto a quello, ce n'era un altro, e poi un altro ancora. Le mani ossute di quest'ultimo sembravano indicarmi, come a chiedere aiuto. Ecco qual era stato il destino crudele dei membri dell'equipaggio.

Chissà per quale motivo il galeone era naufragato.

Mi vennero in mente mille teorie: dai vortici alle onde giganti, dal tragico incidente a un'epidemia che aveva colpito tutto il personale di bordo, da un'avaria all'impatto con la barriera corallina. Probabilmente, il mio, sarebbe rimasto un quesito inspiegabile.

Rhys si avvicinò per osservare meglio, mentre io preferii restare in disparte, turbata da quella scoperta funesta. Non era mai bello trovarsi davanti alla testimonianza di qualcosa di tragico. Tuttavia, mi scoprii a continuare a fissare gli scheletri, come quando, mentre te ne vai tranquillo per la strada e incappi un incidente, sai che non vorresti guardare ma lo fai lo stesso, perché è più forte di te.

Suggestionata da quell'orribile quadro di morte, mi spaventai di nuovo quando Rhys attirò la mia attenzione. Lui toccò il computer subacqueo che aveva al polso, e mi segnalò che era arrivato il momento di risalire. Guardai sul display, eravamo stati in immersione per venticinque minuti.

Rhys partì, ma prima di raggiungere l'uscita, si fermò talmente bruscamente che gli finii addosso. Mi fece cenno di stare ferma. Ne compresi il motivo qualche secondo dopo, quando un'ombra minacciosa ci passò davanti.

Uno squalo non era in programma.

Rhys e io ci guardammo. Avremmo dovuto aspettare che se ne andasse prima di uscire, ma se non lo avesse fatto?

Me lo sentivo che sarebbe finita male.

Saremmo morti anche noi, in quella nave. E nessuno avrebbe mai ritrovato i nostri corpi.

Mentre pensavo alla fine che avrei fatto, lo squalo riapparve e Rhys mi diede alcune pacche sulla spalla. Sperai che non fosse il suo modo di darmi l'ultimo saluto. Nell'impossibilità di urlare, mi portai le mani vicino alla bocca. Mani che Rhys si affrettò ad allontanare dall'erogatore, e poi a unire e allontanare ritmicamente, come nell'atto di batterle tra di loro.

Forse era impazzito dalla paura, perché non mi spiegavo quel suo gesto. Chi aveva bisogno di un applauso? E non mi spiegavo neanche il suo accenno di sorriso. O il fatto che avesse preso un mio polso e cercasse di trascinarmi fuori dal relitto.

In un primo momento cercai di divincolarmi strattonandolo, ma quando compresi che lui voleva, a tutti i costi, che lo seguissi, mi lasciai trascinare all'esterno.

Nuotai veloce verso la superficie, e poi verso la spiaggia, con la paura di essere inseguita e raggiunta dallo squalo, e la fretta di confrontarci su quello che avevamo visto. Una volta arrivati, ci togliemmo le bombole e l'attrezzatura, mentre ci lanciavamo occhiate incredule per quello che avevamo scoperto.

«Poteva finire male» esordii a corto di fiato.

«Era uno squalo balena» si affrettò a dirmi, «enorme ma innocuo. Stava setacciando le acque in cerca di banchi di plancton, non di ragazzine linguacciute da assaggiare.»

Gli diedi un pugno sullo stomaco.

«E perché non me lo hai detto?»

«Ho cercato di farti capire che non era un problema per noi.»

«Dio che spavento che ho preso!»

Mi sedetti sul bagnasciuga. «Non riesco ancora a crederci» gli dissi liberandomi delle pinne. «È stato pazzesco.»

Scrollò il capo. «Eppure è tutto vero, c'ero anch'io lì sotto.»

«È stata un'immersione da sballo, squalo a parte.»

Rhys ridacchio a quella mia battuta. «Domani ci torneremo, oramai si è fatto troppo tardi.»

«Secondo te, è la nave che cercavi?»

«Non ne ho idea.»

«Ma chi se ne importa! Abbiamo scoperto una nave affondata. Non è una cosa che succede tutti i giorni.»

«Come non succede spesso che un delfino t'indichi la strada per trovarla» aggiunse Rhys, prima di andare a sciacquare le sue pinne.

«Ma infatti! Un'altra stranezza che non riesco a spiegarmi. È assurdo. Era come se volesse che la trovassimo.»

Rhys annuì. «Ho avuto anch'io la tua stessa impressione.»

«So che non dovrei pensarci, perché non siamo ancora in salvo, ma questo viaggio si sta rivelando pieno di sorprese emozionanti.»

Rhys scosse ancora il capo e, prima che mi voltasse le spalle, riuscii a vedere un altro sorriso allargarsi sulla sua faccia. «Andiamo, sirenetta, torniamo a casa.»

Casa.

Era così che chiamava il suo catamarano.

Sorrisi e annuii, poi seguii le sue orme sul bagnasciuga, la felicità che mi faceva camminare a venti centimetri dalla sabbia.


Continue Reading

You'll Also Like

39.9K 3.7K 21
Ruby Baxter, ventun anni, sorellina del famoso rugbista dei Broncos, Jordan Baxter. Solare, spiritosa, romantica e... avventuriera. Jaxon Mayer, tren...
20.7K 710 32
Josephine Langford una ragazza bellissima con una vita fantastica, si trasferisce con la famiglia a Londra, pensava di dover solo studiare e pensare...
205K 5.6K 40
Gaia è una ragazza timida che odia essere al centro dell'attenzione, Giorgio invece è il ragazzo popolare della scuola che è sempre al centro dell'at...
373K 14.4K 33
Cresciuti insieme.. Lei non lo sopporta.. Lui finge di non sopportarla... Lei ha sofferto per amore.. Lui a sofferto per il suo dolore.. - io ti odio...