Verdiana leggeva il futuro

By LucaDagostino36

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Verdiana ha un dono: riesce a prevedere il futuro. Non di tutti, però. Soltanto delle persone che, entro un... More

Dal 25/02/2024: "Verdiana leggeva il futuro" - Nuovo romanzo
Prologo
Capitolo 1: Il dono
Capitolo 2: Visioni
Capitolo 3: I passi dell'assassino
Capitolo 4: Il mostro
Capitolo 5: "L'avvertimento"
Capitolo 6: Trauma
Capitolo 7: Il libro di Verdiana
Capitolo 8: La veggente
Capitolo 9: Nuovi arrivi
Capitolo 10: Lui è stato qui
Capitolo 11: Un invito pericoloso
Capitolo 12: Il ragazzo con la maglietta dei Nirvana
Capitolo 13: Attenta, Verdiana
Capitolo 14: "Nessun perdono"
Capitolo 15: Fino a che non torna papà
Capitolo 16: Rivelare un segreto
Capitolo 18: Scarpe da danza
Capitolo 19: Mani insanguinate
Capitolo 20: Faccia a faccia con il mostro
Parte 2 - Capitolo 21: Svanito nel nulla
Capitolo 22: Insonnia
Capitolo 23: L'uomo vestito di nero colleziona anelli dorati
Capitolo 24: Una brava ragazza
Capitolo 25: A casa di José
Capitolo 26: Verdiana, ti presento Josè
Capitolo 27: Guardare al passato
Capitolo 28: Ricorda l'orrore
Capitolo 29: Frammenti di un omicidio
Capitolo 30: Fantasmi
Capitolo 31: La prima lezione
Capitolo 32: L'assassino ha fame
Capitolo 33: Rimini
Capitolo 34: Visioni dal passato
Capitolo 35: Misteri irrisolti
Capitolo 36: Una nuova vittima
Capitolo 37: Sesto senso
Capitolo 38: Orrore a Torino
Capitolo 39: Il destino ci ha fatto incontrare
Capitolo 40: Ragazza ostinata -nuove scoperte
Capitolo 41: Destinazione Torino
Capiitlo 42: Sangue sotto i ponti
Capitolo 43: Lara e Teodoro
Capitolo 44: Il vaso di Pandora
Capitolo 45: Mi mancherai
Capitolo 46: Lacrime
Capitolo 47: Una settimana senza Lara
Capitolo 48: Spartaco
Capitolo 49: Avete fatto arrabbiare l'uomo sbagliato
Capitolo 50: "La prossima vittima"
Capitolo 51: Invito a cena
Capitolo 52: Sta per succedere
Capitolo 53: Ricordando Lara
Capitolo 54: Barche in mezzo al mare
Capitolo 55: Caccia a un fantasma
Capitolo 56: Gli occhi di Lara
Capitolo 57: Le luci della città
Capitolo 58: "È ora di andare"
Capitolo 59: "A volte è solo una brutta giornata"
Capitolo 60: Pezzi di un puzzle
Capitolo 61: Rapita
Capitolo 62: Al liceo
Capitolo 63: Una nuova visione
Capitolo 64: Lacrime (dirsi grazie)

Capitolo 17: Sola con l'assassino

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By LucaDagostino36


Nadia ha iniziato a notare le stranezze fin dall'inizio della cena.
Prima, il fascino di lui l'aveva stordita, anestetizzando la sua capacità di giudizio.
Al ristorante, però, hanno iniziato a manifestarsi i tic nervosi.
Strizza spesso gli occhi, dopo aver sbattuto le palpebre tre volte di fila, ad intervalli regolari.
E raddrizza ciò che è storto. Le posate, per esempio. Le allinea di continuo. Oppure il tovagliolo.
Nadia ha deciso, ormai. Dopo cena lo saluterà.
Non è soltanto per i tic. A turbarla è qualcosa nel suo sguardo.
Qualcosa che non c'è.
I suoi occhi non trasmettono nulla. L'impressione che ha, guardandoli, è che siano colmi di...
Vuoto.
Pensa che non si tratti di una percezione collegata alle sue capacità di sensitiva
(ne sei proprio sicura?)
ma più un'intuizione femminile.
Non intende trascorrere il resto della serata con lui, tutto qui.
Se doveva scoccare la scintilla, non è capitato. Non per lei, almeno.
D'un tratto, mentre il cameriere porta il conto al tavolo, si sente stupida. Per aver creduto di poter riavvolgere il tempo, i mesi, gli anni.
Per aver cercato una scappatoia dalla propria insicurezza.
Pensa a suo marito, che la raggiungerà di lì a pochi giorni. E si rende conto, guardando l'uomo con cui ha accettato di cenare, che i suoi problemi coniugali non verranno risolti né da una vacanza né da un'uscita d'emergenza.
Forse, la loro crisi non è destinata a terminare. Ha fatto di tutto per evitare quel pensiero, ma adesso si rende conto che è l'elefante al centro della stanza. Lo affronterà. Gli parlerà. Gli dirà...
<<Andiamo a fare due passi, Nadia?>>
Lui ha appena pagato. Si alza, fissandola.
Nadia si sente a disagio. Ma vuole uscire dal ristorante.
Due passi. Perché no?
Una boccata d'aria fresca, poi ciascuno in camera propria. E tanti saluti al caro vicino di stanza.
Fuori, l'aria profuma di salsedine.
<<C'è un posto che vorrei mostrarti>> dice lui, senza guardarla.
<<Io... sono molto stanca. È stata una serata piacevole, e la cena era squisita, ma...>>
<<Ci vorrà poco. E la mia auto è parcheggiata proprio qui.>>
Indica con il capo una Range Rover blu metallizzata. Non se lo aspettava, perché hanno raggiunto il ristorante a piedi.
<<Quale posto?>>
Lui le sorride. Un sorriso perfetto. Irresistibile.
<<Lo vedrai. Ci vanno cinque minuti.>>
La guarda, in attesa di una risposta che conosce già.
Sono tutte uguali, pensa. Magari esitano. Magari fanno finta di non essere interessate. Ma poi dicono di sì. 
<<E va bene. Però restiamo poco, d'accordo? Sono proprio stanca.>>
<<Certo. Ai suoi ordini.>>
Un altro sorriso.
Salgono sull'auto.

Il Lungomare del Vento è una passeggiata con vista mozzafiato.
Un lungo viale affacciato sul mare, che collega Baia Azzurra a Baia Grigia. Proseguendo in quella direzione, si arriva fino a Viareggio.
Ogni venti o trenta metri, ci sono scalinate che conducono direttamente alle spiagge. Si tratta per la maggior parte di stabilimenti privati alternati a pochi spazi liberi.
Lui parcheggia e dice a Nadia di scendere.
Non appena rimane solo in auto, infila la mano nella tasca dei jeans. Sente gli anelli dai quali non si separa mai a contatto con le dita.
Lo aiutano a rilassarsi.
A ricordare chi è. Che cosa fa.
Perché lo fa.
E stimolano la sua eccitazione.
Manca poco, pensa.
Poco.
Poi scende, fa il giro dell'auto e apre il portabagagli.
Nadia lo aspetta appoggiata alla ringhiera che costeggia la camminata.
<<Che cosa fai?>> gli domanda.
Lui la guarda. Sente una certa irritazione crescergli dentro.
Lei parla troppo.
<<Aspetta e vedrai. È una sorpresa.>>
La guarda, sorridendo.
<<Una... sorpresa?>>
<<Oh, sì. Per te.>>
Tira fuori una radio, nera e rettangolare, lunga poco più di trenta centimetri, e una busta di plastica, poi richiude il bagagliaio.
Nadia lo osserva senza saper che cosa pensare.
La radio sembra molto vecchia. Di quelle che si usavano prima dell'avvento dei cd.
<<Una... radio?>>
<<Sì. Ti piace?>>
Lei la osserva. Riconosce il mangianastri per le musicassette.
<<Sì, ma... sembra molto vecchia.>>
Lui annuisce, serio.
<<Lo è.>>
Un tic. Sbatte tre volte di fila le palpebre, in fretta.
<<Lo è, lo è.>>
Altre tre volte.
<<Che cosa c'è nella busta?>>
<<Lo scoprirai tra poco. Te l'ho detto. È una sorpresa per te, Nadia.>>
Nadia cerca di guardare all'interno, ma è chiusa.
Sposta gli occhi verso la strada intorno a loro.
Non sono soli. Ci sono coppiette che passeggiano. Non è ancora tardi.
Lui le offre il gomito.
<<Scendiamo. Andiamo davanti al mare.>>
Nadia esita. Si domanda che cosa abbia in mente.
Lui fa un passo in avanti, avvicinandosi fino a lasciarle ben poco spazio libero.
La guarda dritto negli occhi. Sorride.
È talmente bello, pensa Nadia.
Talmente bello da annullare il sussurro del suo sesto senso, che le suggerisce di andar via da lì.
Se non fosse una persona tanto infelice, forse darebbe retta alle sue percezioni, che sono corrette.
<<Dieci minuti davanti a mare. E poi torniamo in albergo.>>
Nadia cede.
Infila il braccio nel gomito di lui, e si avviano verso la spiaggia.

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