Nota: quando troverete nel testo il titolo di una canzone che ho messo, andate su you tube e mettetela. Il racconto avrà una nota diversa.
Sam
Riconoscerei quel paio d'occhi verdi, in mezzo ad altri milioni dello stesso colore.
-"Seth, cosa ci fai qui?"
-"Cosa cazzo ci fai tu qui! E vestita in quel modo! Ora tu vieni via con me" disse ,per poi afferrarmi il braccio e trascinarmi fuori dal locale. Notai un'ingessatura al braccio destro; cos'aveva fatto? Era per questo che non era venuto da me? E perchè sapeva dove fossi?Tutte queste domande mi sembrarono banali davanti alla sua presenza. Lui era venuto li, ed era venuto per me. Seth solo per Sam.
Seth
Rimasi all'ospedale per due lunghe settimane; non riuscivo a camminare e la ferita mi si infettò, così i medici dissero che era meglio prolungare il mio ricovero. In quel lasso di tempo ebbi modo di pensare a tutto ciò che era accaduto in quel breve lasso di tempo passato con la mia Sam. Si, mia. Doveva esserlo ad ogni costo, nessuno doveva portarmela via. Mi mancava, stavo impazzendo a tal punto che, una notte, uscii di nascosto dall'ospedale, chiamai un taxi e mi feci portare dinanzi casa sua. Lo feci accostare poco più avanti di dove mi mettevo io di solito e la vidi li, con il suo babydoll e un paio di culotte, a leggere uno dei suoi amati libri. Era una Dea ed io ero fottutamente geloso. E se qualcun'altro l'avesse vista? Se un estraneo, passando di li, si fosse innamorato della mia Sam o avesse anche solo osato far pensieri poco puritani su lei? Ero intento a scendere ma non lo feci.
Appena uscii dall'ospedale andai a casa, aprii la porta e mi diressi immediatamente al bagno. Feci una doccia calda, uscii, andai in camera e mi vestii con una camicia di jeans chiara, un jeans chiaro strappato e le converse bianche. Mi sistemai i capelli con un pò di cera, misi one million, chiamai un taxi e uscii.
Vidi un fioraio aperto e chiesi all'autista di accostare, scesi e presi delle rose blu che andavano a sfumare in bianco verso il gambo. Pagai il fioraio e tornai nel taxi, mi diressi verso casa sua e, con tutto il coraggio che avevo, scesi, percorsi il vialetto di casa sua e suonai il campanello. Sentii una voce familiare provenire da dentro, ma non era quella di Sam.
Mi aprì la porta un signore sulla quarantina e, quando lo riconobbi, spalancai gli occhi.
Era il tizio che mi aveva investito!
-"Ma tu.."
-"Si sono io" dissi interrompendolo.
-"Come hai fatto a sapere dove abito? E cosa vuoi da me?" mi chiese impaurito.
-"Caro, chi è?" chiese una voce femminile, ma nemmeno questa era quella di Sam. Una donna si affacciò dall'interno e disse
-"E questo bel giovanotto chi è?"
-"E' il ragazzo di cui ti parlavo l'altra sera, quello che ho investito" si sbrigò a rispondere lui.
-"E cosa vuole?" chiese la donna.
-"C'è Sam in casa?".
Mi guardarono entrambi con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata,
-"Tu come fai a conoscere mia figlia?" chiese l'uomo.
-"E' la mia ragazza" risposi, sostenendo quello sguardo duro.
-"Sam non ha il ragazzo, lo avrei saputo in caso contrario".
Non feci in tempo a ribattere che la donna intervenne al posto mio
-"Amore, deve essermi sfuggito di mente. Sam ha il ragazzo".
L'uomo la fissò con sguardo serrato, come se volesse fulminarla e ucciderla all'istante. Poi la donna si protese verso me e mi abbracciò forte.
-"Certo come inizio non è ottimo. Hai investito il tuo nuoro ma sono sicura che andrete d'amore e d'accordo" disse rivolgendosi ad entrambi per sdrammatizzare l'aria tesa presente tra noi.
Poi, voltandosi completamente verso me, disse
-"Sam è in discoteca, non tornerà prima di domattina"
-"Cosa? Scusate ma vado a cercarla" dissi
-"Con permesso" chinai la testa in segno di rispetto.
L'uomo fece altrettanto e se ne andò, mentre la donne richiamò la mia attenzione per un attimo.
-"La prossima volta, non farle tutti quei succhiotti sul collo. Se proprio non puoi farne a meno, nascondili" disse per poi farmi un occhiolino e chiudere la porta, congedandomi. Arrossii imbarazzato e tornai al taxi.
-"Mi porti alla discoteca" dissi con tono severo.
-"Quale discoteca, signore?"
-"Quante ce ne sono?"
-"Tre signore"
-"Mi porterai a tutte e tre se necessario".
Il tassista annuì e partì.
Arrivammo alla prima discoteca, il bijoux.
Arrivai all'entrata, pagai il buttafuori per farmi entrare subito e corsi a cercarla, ma di lei nemmeno l'ombra.
Uscii e dissi al tassista di andare alla seconda discoteca, il tup tup ma niente, un altro buco nell'acqua.
Allora era per forza nell'ultima discoteca, il monday.
Entrai e la vidi bella come non mai, sexy in quella tutina così corta che lasciava intravedere la linea dei glutei; e quella scollatura che lasciava la schiena scoperta...mmm cosa le avrei fatto solo Dio lo sa. Poi quando mi resi conto che stava ballando con dei ragazzi il mio cervello dò di matto; non riuscivo a capire più nulla dinanzi quella scena. La mia Sam, la stavano guardando e alcuni addirittura si toccavano. Quando vidi che si avvicinò ad una ragazza bionda e le sussurrò qualcosa, il mio allarme di pericolo iniziò a suonare nella mia testa. Poi la vidi dirigersi verso l'area fumatori all'aperto, seguita da un gorilla, non riuscii a frenarmi e , prima passai dalla biondina a chiederle cosa avesse detto Sam spacciandomi per il suo ragazzo e, successivamente, dopo aver appreso le informazioni, uscii per vedere dove fossero finiti. Quando vidi quel gorilla che aveva le mani sulla mia piccola Sam che urlava e scalciava, la vista mi si annerì, come quando un toro vede un telo rosso ecco; quel gorilla era il mio telo rosso ed io dovevo buttarlo giù. Tirai via Sam dalle sue grinfia e buttai il gorilla a terra. Rimase impietrito guardandomi negli occhi, poi si alzò e scappò.
-"Seth, cosa ci fai qui?" disse lei sorpresa.
-"Cosa cazzo ci fai tu qui! E vestita in quel modo! Ora tu vieni via con me" dissi infuriato come non mai.
La presi per un braccio e la trascinai fuori dal locale.
Arrivammo al taxi, spostai il mazzo di rose e buttai letteralmente Sam sui sedili posteriori.
-"Devo avvisare Charl" disse preoccupata.
-"La biondina? Ci ho già pensato io.
-"Seth, mi dici perchè sei venuto?".
-"Vuoi saperlo davvero Sam?" le urlai in faccia. Lei annuì.
Nel frattempo l'autista accese la radio per darci la nostra privacy e sentii le note di -Love me like you do- di Ellie Goulding.
-"Sam, sono stato ricoverato in ospedale per due settimane e non ho mai e devi credermi quando ti dico mai, smesso di pensarti. Sei un chiodo fisso Sam e non è solo il tuo corpo quello che voglio. Io voglio te. Voglio che i tuoi occhi vedino solo me. Che le tue labbra attendano solo le mie. Che i tuoi baci mi facciano sentire il desiderio che hai di me, il desiderio che hai di avermi sempre di più. Voglio che il tuo corpo mi desideri in ogni forma o stato in cui mi veda. Voglio che il tuo cuore batta solo perchè sai che sto arrivando da te, o perchè ti sorrido senza motivo. Voglio che il tuo cuore abbia un sussulto quando dico di essere felice insieme a te, voglio che il tuo cuore ami solo me. Voglio che tu mi voglia. Ora. Domani. Sempre. Per sempre". Non so dove trovai il coraggio di confessarle tutti i miei sentimenti, ma sapevo che era la cosa giusta da fare. Mi guardò sbalordita, come una bambina. I suoi occhi erano lucidi e il suo sorriso enorme. Mi saltò al collo, abbracciandomi forte fino quasi a soffocarmi. Quella ragazzina ne aveva di forza.
-"Oh Seth, non sai quanto ho sperato che tu tornassi da me. Avevo ed ho bisogno di te. Non c'è stata sera in cui non mi addormentassi piangendo perchè non avevo più notizie di te. Non so cosa tu mi abbia fatto ma sono felice che l'abbia fatto. Voglio stare con te. Ora. Domani. Sempre. Per sempre. E se tutto questo dovesse essere solo un errore bhe, sarebbe Il mio errore più bello".
Mi baciò con passione, desiderio e...dolcezza. Poi si staccò e chiesi
-"Vuoi venire a vede l'alba con me?"
-"Con te, ovunque".
Le diedi le rose e sorrise come una bambina in un negozio di caramelle.
Nel tragitto mi chiese cosa mi fosse successo al braccio ed io gli spiegai tutto. Anche che fosse stato il padre e che fossi stato a casa loro e scoppiammo a ridere quando gli mimai l'espressione del padre alla notizia che ero il suo ragazzo. La sua risata era il suono più bello che avessi mai sentito; avrei potuto ascoltarla per ore.
E così tornammo nella mia casa, la portai fuori al balcone dove c'era una scala a chiocciola che portava sul tetto. Le porsi la mano e le feci strada. Quando vide dei cuscini e una coperta adagiati al suolo, si portò le mani davanti la bocca in segno di stupore e i suoi occhi cielo si spalancarono ed illuminarono.
Poi mi guardò con aria sospetta e chiese
-"Già sapevi che avrei accettato, non è vero?"
-"Diciamo che ci ho sperato" risposi cingendole i fianchi e porgendole un bacio delicato sulle labbra.
-"Allora, ci mettiamo li a guardare l'alba?" le chiesi e lei annuì.
Ci mettemmo sotto le coperte, abbracciati, a guardare quel meraviglioso spettacolo nascere dalla linea tracciata dal mare.
-"Da ora tu sei mia e nessuno ti porterà mai via da me" le sussurrai nell'orecchio.
-"Io non andrò mai via perchè tutto ciò che voglio è già mio". Chiudemmo gli occhi e rimanemmo abbracciati così, senza dire una parola.
Era tutto perfetto e ci addormentammo così.
Fummo svegliati dal suono del campanello di casa. Scesi giù di corsa, aprii la porta e rimasi impietrito davanti quella presenza.
Spazio autrice: allora che dire...mi date tante tante tante ma davvero tante soddisfazioni. Non so come farei senza il vostro supporto
-> Passate a leggere "una storia senza fine" di anda- nico
&
"la nostra stella" di crazyforlove00
e ora stellinate!!!!