Credo nei miraggi

By yellow_daffy_writer

8K 1.1K 459

[COMPLETA] È realtà o solo un lontano miraggio? È ciò che si chiede Wissal quando incrocia lo sguardo di Sami... More

Introduzione
1. Wissal
2. Samir
3. Wissal
4. Samir
5. Wissal
6. Samir
7. Wissal
8. Samir
9. Wissal
10. Wissal
11. Samir
12. Mohamed
14. Filippo
15. Alice
16. Alice
17. Prof Narciso
18. Wissal
Ringraziamenti e progetti futuri

13. Wissal

300 47 8
By yellow_daffy_writer

«Conosci anche altre canzoni, oltre all'intero repertorio arabo?»

Sam è concentrato sul telefono di Filo e ha una faccia troppo carina. È uscito dalla playlist scelta per la serata ed è andato a cercare un brano in particolare. Appena trova ciò che vuole, i suoi occhi diventano due cuoricini luminosi e realizzo che era così che guardava anche me l'altro giorno, dopo avermi baciato. Il cuore mi sale in gola e batte più forte del ritmo nelle casse.

«Questa canzone è bellissima» dice a sua discolpa.

«Non lo metto in dubbio, però sei prevedibile.»

«È andata virale su TikTok. Non puoi non ballarla.»

«Oh, vuoi vedere come non la ballo?»

«Non puoi non ballarla con me.»

Alza appena una spalla e mi guarda con quell'espressione maliziosa a cui è impossibile resistere. Mi ricorda vagamente un furbetto vestito da principe, tipo Aladdin. Il problema è che nemmeno quella testa dura di Jasmine ha resistito ad Aladdin.

Così, rilancio con uno sguardo altrettanto provocatorio e gli porgo la mia mano, muovendo i fianchi a tempo: «Ti avviso che non ballo mai in pubblico».

«Quindi balli da sola, a casa?»

«A volte.»

«Vediamo che mi sono perso» incita, avvolgendo la mia mano con la sua e trascinandomi verso un punto spazioso del salotto. Questa canzone ha tutti gli accenti al posto giusto e quando vengono marcati, Sam dà un colpo d'anca la cui onda d'urto spazza via i miei neuroni.

«A occhio e croce tu sei abituato, invece.»

«A?»

«Ballare in pubblico» deglutisco, perdendo i miei passi tra i suoi. «Ti riesce bene come tante altre cose.»

Lui ridacchia, mi mette una mano sul fianco e mi attira a sé: «Tipo?».

Che profumo di baci. «Non mettermi in difficoltà.»

«Sei tu che mi metti in difficoltà, se mi guardi senza nasconderti dietro ai capelli.»

«Infatti sto meditando di togliere il velo e tornare dietro il mio muro.»

«No, ti prego. Sei stupenda così.»

E non so se mi colpisce più questa frase o il moto dei suoi fianchi che sfiora la mia pancia scoperta. Mi dovranno ricoverare dopo questa festa, senza nemmeno che abbia bevuto un goccio di alcol.

«Naturalmente sei bella in qualsiasi modo» si affretta a precisare, «ma stasera ti sei messa d'impegno per rapire i miei occhi.»

«Ti boccio anche questa.»

«Che intransigente» mi accusa, e noto il suo sguardo scivolare per un attimo sulle mie labbra. Forse non si è accorto che io sto fissando le sue da quando ci troviamo in questa posizione e che, per questo, mi sto convincendo di avere un grave problema. Non penso ad altro da quel giorno al parco, non riesco a trovare niente che mi distragga e nessuna attività più interessante.

«Vorrei dire che i fatti mi convincono più delle parole» butto lì, «ma ci sono dei momenti in cui ci si deve per forza trattenere. Convieni?»

«Convengo... purtroppo. Certo, si potrebbe chiedere a Filo se ha qualche camera un po' più appartata.»

«Se non si fosse appartato per primo» sfiato, lusingata dalla proposta ma irritata dall'assenza del biondino che ci avrebbe potuto regalare qualche minuto di paradiso. «Magari potremmo importunare suo fratello.»

«Ma suo fratello sta già importunando qualcun'altra.»

Sam accenna a un punto dietro le mie spalle e, quando mi volto, vedo Alice e il fratello di Filippo parlare a ridosso del tavolo con le bevande. Da un lato, sono felice che lei non stia a controllarci, dall'altro però penso che Sam stia controllando lei e mi si annoda lo stomaco.

«Ti bacerei adesso, davanti a tutti, solo perché vederti gelosa mi fa impazzire.»

Ritorno a guardare lui con la bocca spalancata.

«Mi bocci anche questa?»

Gli do una più che meritata sberla sulla spalla, che vale come risposta: «Stronzo!».

«Inizialmente avevo paura che Ali potesse allontanarti da me» rivela. «Invece ci ha avvicinati e per questo spero che un giorno diventiate amiche. Sono certo che ti piacerebbe.»

«L'importante è che non piaccia a te, anche se il modo in cui pensi sempre a lei, di fatto, non mi fa stare tranquilla.»

«Sono il suo angelo custode. Ognuno, nella vita, ha una missione a cui non può sottrarsi.»

«Ma senti questo! Qualsiasi altra ragazza, di fronte a tali parole, ti avrebbe già piantato in asso.»

«Il fatto è che tu non sei qualsiasi altra ragazza» conclude, avvicinando il suo volto al mio e accarezzando la mia pelle con il suo naso. «Tu mi capisci, Wis. Non so come fai, ma mi capisci anche senza che io parli. E per questo sei unica.»

La tentazione di colmare il vuoto che mi separa dalle sue labbra è fortissima. Sono irrequieta, un pelo preoccupata, eppure in pace. Mi fido di lui, mi fido così tanto che mi chiedo come sia possibile aver sviluppato questo sesto senso nei suoi confronti, senza nemmeno essere mai stata la sua ragazza.

È come se, improvvisamente, avessi imparato a capire una lingua che prima mi era sconosciuta. Qualcuno lo chiamerebbe miracolo e io, prima di Sam, pensavo di non crederci nemmeno, ai miracoli.

«Se ci baciassimo adesso, verremmo etichettati per sempre come quelli delle pubbliche dimostrazioni di affetto» esterno, più per me stessa che per lui.

Infatti, Sam sorride vicino alla mia bocca: «A me non fa paura».

«A me sì.»

«E allora non baciarmi.»

«È difficile. Non dovresti farlo nemmeno tu.»

«È difficile.»

Ormai, concordiamo sull'argomento sin dai tempi di quel bacio mancato davanti alla stazione, ma lui dimostra di essere più forte di me perché, proprio mentre sto per cedere, mi allontana e fa sì che i nostri corpi vengano separati dalla lunghezza delle nostre braccia distese. Mi tiene comunque entrambe le mani con le sue e, quando posso vederlo tutto intero, muove il suo corpo in dune sinuose, seguendo le note sabbiose del suono. 

È un incantatore e io un serpente che pende letteralmente dalle sue labbra. Non so come ho fatto a ridurmi così, ma so che accende in me un fuoco che non vorrei mai spegnere.

Quindi mi muovo di riflesso a lui e ancheggio sentendomi bellissima, anche se esposta come non mai. Per me, il vero rifugio sono le mie felpe e i miei capelli sciolti sulle spalle. Quando ho deciso di vestirmi con il top aderente rubato a mia sorella e il velo che offre i miei lineamenti al giudizio altrui, ho fatto un vero e proprio atto di coraggio. Ho sacrificato la mia comfort zone, perché volevo farmi vedere. Volevo farmi vedere da lui.

Leggere nei suoi occhi i pensieri che fa sul mio corpo vale tutto lo sforzo, e lo rende persino interessante. Quasi quasi potrei togliere tutto e mostrarmi, in senso letterale, senza nessun velo. L'ipotesi mi solletica più di quanto la mia autostima pensasse.

«Sapevo che c'era la musica araba in te, ragazza delle cuffiette» commenta, mentre continua a ballare.

E io sorrido, detestando il modo con cui, di soppiatto, ha tirato fuori dalla mia anima le sue origini più antiche. Sam sorride di rimando e con i piedi disegna una serie di passi che non mi appaiono nuovi. Ripete la sequenza un paio di volte, finché non riconosco una delle danze tipiche delle feste tunisine.

Mia madre ha sempre tentato di insegnarmeli, ma pensavo fosse roba da vecchi e l'ho snobbata, anche se il mio cervello apprendeva guardando. Ed è così facile che persino la gente attorno a noi decide d'impararlo per imitazione. Vede quanto Sam si stia divertendo e, di conseguenza, si diverte. Un'altra cosa che mi ha colpito di lui è che riesce sempre a dare vita a ciò che ha attorno, com'è successo ai primi incontri del progetto di civica e come sta succedendo adesso. L'unica persona in grado di convertire un salotto pieno di europei ai balli medio-orientali come se fosse una semplicissima macarena.

Alla fine, rimango l'unica fuori dalla coreografia perché persa a pensare a quanto adori questo ragazzo ma, ancora prima che mi incoraggi a seguire la sua guida, sono io a muovere i piedi riportando alla memoria ogni singolo viaggio insieme alla mia famiglia.

Non mi ero mai accorta di quanto facesse parte di me, eppure eccomi qui.

Mentre mi lascio accompagnare nelle giravolte della danza, sorrido. E poi incontro gli occhi di Sam e mi viene da ridere; sono troppo euforica perché mi ricordo questo ballo, perché mi ci riconosco e allo stesso tempo mi fa sentire speciale. Perché non avrei mai e poi mai pensato di farlo in vita mia e, per quanto tutta la situazione sia assurda, quando qualcuno riesce a farti uscire dalla tua zona di comfort con il sorriso, allora ha vinto il tuo cuore.

«Anche tu sei unico, Sam» gli riferisco, poco prima che la musica volga al termine.

E lui ritorna a stringermi tra le sue braccia con tutta l'intenzione di baciarmi.





Bacio, bacio, bacio!

Coraggio, incitiamoli insieme!

Tanto... che cosa potrebbe mai andare storto?

Spoiler: tutto 

Compaio a un orario un po' inoltrato però ci sono! Questo capitolo è dolcino e mi piace molto, ma il prossimo ci riserverà attimi scoppiettanti.

Abbiamo letto il punto di vista di Mommy, ora secondo voi a chi toccherà?

Ci aggiorniamo lunedì e nel frattempo, quindi, auguro a tutti una serena Pasqua.

Rilassiamoci, ché ce lo meritiamo ❤

Daffy

IG: yellow_daffy_writer

Continue Reading

You'll Also Like

640K 23.5K 54
Calista Spencer si trasferisce momentariamente a Brisbane quando capisce che forse le serve una distrazione dalla vita che conduce a Chicago. Dunque...
721K 18.1K 54
Lei, una semplice ragazza con la propensione a finire nei guai. Lui, un agente di polizia affascinante e freddo come il ghiaccio. Nesta Roberts è un...
560K 4.3K 12
CARTACEO IN TUTTE LE LIBRERIE E STORE ONLINE "Etereo", una parola che esprime qualcosa di bello, puro, delicato. Alex Thompson l'aveva trovata una vo...
52.7K 2.3K 92
❧Che succederebbe se i protagonisti di Stranger Things avessero WhatsApp?❧ #1 in "It" (1/09/2020) #1 in "Joyce" (1/09/2020) e (10/04/2021) #1 in "So...