Giro per il corridoio dell'ospedale mangiando un budino al cioccolato che Recovery Girl mi ha dato di nascosto. Ne avevamo già ricevuto uno a testa durante la cena ma quando mi ha visto gironzolare a quest'ora di notte, me ne ha rifilato uno sottobanco e questo mi ha fatto innamorare definitivamente di quella donna.
Momo, Nejire, io e Yuki ci siamo fermate a dormire in stanza da Harumi. Hanno portato altri due letti, uno dei quali stavo condividendo con la mia migliore amica e abbiamo passato la serata e la nottata a parlare.
Quando le mie amiche si sono addormentate, a me è venuta fame ed eccomi qui a mangiare in mezzo al corridoio alle due del mattino.
Non che sia strano per me, capita spesso che mi venga fame durante la notte e vada a farmi qualche spuntino per placare l'appetito.
La porta della stanza di Harumi si apre e Momo esce venendomi incontro.
"Perché tu ne hai un altro?" Mi chiede fregandomi il cucchiaino.
"Perché sono più simpatica di te e tutti mi vogliono bene." Rispondo mentre mette in bocca un po' del mio budino.
"Sono la tua migliore amica quindi ora lo dividerai con me." Dice convinta continuando a mangiare.
Alzo gli occhi al cielo ridendo ma alla fine cedo e le lascio il bicchierino.
"Che ci fai sveglia babe?" Mi chiede mentre io appoggio la testa sulla sua spalla.
"Avevo fame." Dico facendo spallucce.
"O forse ti mancava il tuo Todoroki." Dice sarcasticamente così le rifilo uno schiaffetto sul braccio facendola ridere.
"Forse. E se anche fosse dove sarebbe il problema? Tu piuttosto che ci fai sveglia?" Dico rigirandole la domanda.
Momo arrossisce prima di lasciarmi l'ultimo cucchiaino di cioccolato.
"Mi stavo scrivendo con Kaido."
Mi giro ad osservarla e mi aspetto di vederla sorridere, invece ha un'espressione tesa e preoccupata sul volto.
"Non dovresti esserne felice? Mi sembra che le cose fra di voi vadano molto bene." Dico buttando via il contenitore vuoto nel cestino di fianco a me per poi dedicare tutta la mia attenzione alla mia amica.
"Ne sono felice ma ho anche paura."
"Di cosa?" Chiedo curiosa prendendola per mano mentre lei fa un sospiro prima di guardarmi.
È molto pensierosa e sembra indecisa su qualcosa così le accarezzo il dorso facendole un sorriso per poterla consolare.
"Quello che ti sto per raccontare non l'ho mai detto a nessuno Mei. So di potermi fidare di te e so che non mi giudicherai."
Annuisco alle sue parola preparandomi a ciò che avrà da dirmi.
"L'estate scorsa, dopo un viaggio di lavoro, mio padre ci presentò il suo nuovo socio in affari. Era un ragazzo americano che aveva ereditato l'azienda di sua madre che era morta da poco e si era trasferito in Giappone per ampliare la società. Aveva circa ventiquattro anni e ti assicuro Mei che non avevo mai visto un uomo tanto bello in vita mia." Dice con un sorriso triste sul volto.
"Mio padre era entusiasta di questa nuova collaborazione con lui e di quanto fosse bravo questo ragazzo così lo invitò a casa per farcelo conoscere. Dal momento in cui lo vidi, persi totalmente la testa per lui. Era alto, due grandi occhi azzurri, i capelli biondi e un fisico da mozzare il fiato. Passai la serata a fissarlo per poi arrossire ogni volta che mi beccava, ma cosa puoi aspettarti da una ragazzina di quattordici anni?" Vedo i suoi occhi iniziare ad inumidirsi così stringo maggiormente la presa sulla sua mano.
"Mi trattava con gentilezza e cura, non mi vedeva come una ragazzina e me lo dimostrava chiedendo il mio parere anche su cose riguardanti il suo lavoro o la sua vita. Mi faceva sentire speciale e sembrava guardasse oltre il mio aspetto. Così mi fidai di lui, mi innamorai perdutamente e gli donai il mio cuore." Continua il suo racconto mentre io porto un braccio intorno alle sue spalle per darle del conforto.
"Dopo qualche settimana mi disse di essersi innamorato di me e che non gli importava dei nostri anni di differenza. Avrebbe aspettato che io compissi diciotto anni per poi sposarci e fare di noi una famiglia. Agli occhi di una ragazzina sembrava il sogno di una vita e per di più andava molto d'accordo con i miei genitori quindi avrebbero di certo approvato al tempo giusto." Momo continua a parlate mentre la sua voce diventa sempre più rotta.
"Non fu il primo ragazzo che ebbi ma fu di certo il primo che amavo. Gli avrei dato il mondo se solo me lo avesse chiesto, ero disposta a tutto pur di tenerlo vicino a me. All'inizio non c'era nulla oltre qualche bacio e pensavo che a lui andasse bene così, insomma aveva detto di essere disposto ad aspettare che io compissi diciotto anni. Ma ben presto quei baci diventavano sempre di più e lui voleva sempre di più."
"In una delle tante sere che ero da lui, la situazione degenerò rapidamente e mi stava facendo capire quali fossero le sue intenzioni. Gli dissi chiaramente di no ma nonostante questo lui continuò ad insistere dicendo cose del tipo 'dimostrami che mi ami davvero come dici' oppure 'vedrai che piacerà anche a te' mentre continuava a toccarmi e baciarmi. Ebbi una paura tremenda così lo spintonai via piangendo mentre sulla sua faccia si era dipinta un'espressione che non gli avevo mai visto. Mi trascinò in macchina e mi riportò a casa senza pronunciare una parola ed io, come una scema, iniziai anche a pensare di essere nel torto. Non si fece più sentire per una settimana e mi sentivo uno schifo. Mi mancava da morire e pensavo solo a come poter rimediare la situazione e poterlo riavere con me."
Alza il volto verso il soffitto mentre io digerisco tutte le cose che mi sta raccontando.
"La domenica dopo si presentò a cena a casa nostra ma non era solo. A quanto pare era fidanzato da circa tre anni con una fantastica ragazza che lo venerava, proprio come avevo fatto io fino a quel momento. Si sarebbero sposati tre mesi dopo, mi crollò il mondo addosso e non potevo neanche reagire. Mi rinchiusi in camera mia per il resto della serata, fingendo un mal di stomaco improvviso fin quando dopo cena lui non mi raggiunse nella mia stanza. Quando gli chiedi spiegazioni sai cosa mi disse?" Chiede non aspettandosi davvero una risposta da me.
"Sai, Momo, sei davvero una cara ragazza ma sei anche fin troppo ingenua. Hai creduto davvero che un uomo della mia età avrebbe aspettato una ragazzina, l'avrebbe sposata e fatto famiglia con lei? Volevo solo ciò che avevi da offrire, il tuo corpo, niente di più. Dovresti imparare a non fidarti così facilmente delle persone." Sento un enorme rabbia scorrere tra le mie vene mentre le sento pronunciare questa parole.
"Passai le settimane successive a piangere e a ripensare alle sue parole. Davvero le persone non vedevano niente oltre il mio corpo? Possibile che non c'era nessuno che mi amasse per ciò che ero? Facevo persino fatica a farmi delle amiche per colpa del mio aspetto, scatenando la loro invidia. Ero totalmente sola e con il cuore spezzato." Una singola lacrima scende lunga la sua guancia e gliel'asciugo accarezzandole il viso.
"Ecco perché sono così insicura. Ed ecco perché ho paura a fidarmi di Kaido e di lasciarmi andare. I miei sentimenti per lui stanno diventando fin troppo forti e reali e sono terrorizzata di poterne uscire scottata di nuovo e non potrei sopportarlo." Ammette la ragazza e l'attiro a me in un abbraccio lasciando che le sue lacrime bagnino il mio pigiama.
"Mi spiace tantissimo per quello che hai passato piccola. Tu sei molto più che solo una bella ragazza. Ha un enorme potenziale come eroine per non parlare poi della personalità meravigliosa che farebbe innamorare chiunque. Se fossi un maschio, avrei già perso la testa per te." Dico accarezzandole i capelli e la sento ridere leggermente.
"Kaido mi sembra un bravo ragazzo e lo vedo dal modo in cui ti guarda che è davvero innamorato di te. Devi vivere questa storia Momo e non lasciare che il passato ti condizioni o potreste pentirtene in futuro. Lascia andare le tue emozioni e amalo con tutto il tuo cuore. Se dovesse andare male, non preoccuparti. Ora non sei sola e ci sarò io a raccogliere i pezzi per rimetterli al proprio posto." Dico prendendole il viso tra le mani mentre lei sorride tra le lacrime.
"Grazie babe. E non solo per questo. Sei la mia prima vera amica e una delle prime persone ad aver avuto fiducia in me. Hai ragione, seguirò il tuo consiglio e mi lascerò andare. Penso di essermene innamorata." Dice arrossendo facendomi ridere.
"Ne sono contenta. A proposito, il tipo che fine ha fatto? Se potessi averlo tra le mie mani gli farei perdere gli attributi nel giro di qualche secondo." Dico a denti stretti essendo io sta volta a farla ridere.
"Non ci crederai ma la fidanzata l'ha lasciato sull'altare il giorno delle nozze. A quanto pare, lui aveva una relazione con la sua segretaria e lei l'ha scoperta la sera prima di sposarlo. Pensa che la cosa ha fatto talmente tanto scalpore che nel giro di pochissimo la società è fallita e lui è dovuto tornare in America a vivere da sua nonna."
"Il karma può essere brutale a volte." Dico con un sorrisetto sul volto mentre mi scambio un cinque con la mia migliore amica.
Sono felice di averla incontrata.
Il mattino dopo
Mi annodo la cravatta al collo per poi sistemarmi bene la camicia dentro la gonna. Mi guardo un'ultima volta allo specchio soddisfatta di come mi sono svegliata stamattina e del mio aspetto.
Esco dal bagno della camera di Harumi e noto che anche le altre mie amiche sono pronte per andare a scuola.
"Vorrei tanto poter venire con voi." Dice Harumi guardandoci con un sorriso triste.
"Tornerai con noi prima del previsto, stai già molto meglio. Non vediamo l'ora di poterti vedere di nuovo girare tra i corridoi." Afferma Yuki sorridendo dolcemente.
"Esatto! Resta positiva amica!" Dico facendole l'occhiolino e afferrando la borsa contenente i libri di oggi.
"Bene, siamo tutte pronte possiamo andare. Harumi vedi di riposarti e non strapazzarti troppo." Dice Momo con il suo solito fare da mamma.
Avvolgiamo Harada in un abbraccio per poi uscire ed entrare nella macchina che la mia famiglia ha mandato per portarci a scuola.
"Buongiorno Tadashi!" Dico entrando sul sedile anteriore mentre le mie amiche si siedono su quelli posteriori.
"Buongiorno a lei signorina a Takeda e a tutti voi ragazze. Oggi è di buon umore vedo." Dice l'autista restando concentrato sulla strada.
"Sarà perché non vede l'ora di vedere il suo Todoroki." Dice la mia migliore amica e le rifilo un'occhiataccia a cui risponde facendomi una linguaccia.
"Che caro ragazzo il signorino Todoroki. È da un po' che non lo vedo. Ora che vivete ai dormitori non avete più bisogno di me che vi porto in giro. Sono passati i bei tempi in cui eravate bambini e vi accompagnavo tutti i giorni alle elementari." Tadashi sembra perso nei ricordi mentre Nejire si sporge con la testa tra i due sedili.
"Com'erano loro due da bambini?" Chiede la ragazza attirando la curiosità anche delle altre due.
"Non sono cambiati molto. La signorina Takeda era sempre piena di energia, proprio come ora. Entrava nella macchina e non smetteva di parlare dal momento della partenza da casa fino all'arrivo davanti scuola e il signorino Todoroki se ne stava in silenzio ad ascoltarla con attenzione e pazienza. Non si perdeva neanche una parola che usciva dalla sua bocca, pendeva dalla sue labbra." Dice sorridendo alle mie amiche.
"Che cosa dolce." Dice Yuki poggiando il viso sul palmo della mano.
Tadashi annuisce prima di continuare mentre io sorrido ripensando a quei bei momenti.
"L'ho sempre saputo che prima o poi si sarebbero messi insieme. Si guardavano in una maniera talmente amorevole che era inevitabile."
"È vero. Il modo in cui si guardano è davvero romantico! La prima volta che li ho visti insieme, ero elettrizzata dalla loro storia e dal loro rapporto!" Nejire inonda la macchina con la sua energia mentre io decido di mettere della musica per goderci il resto del viaggio.
Shoto POV
"No, non ti caricherò di nuovo il cellulare." Dice Kaminari ad Ashido mentre ci dirigiamo in classe.
"Andiamo Kaminari! Mi sono dimenticata di caricarlo durante la notte. Per favore." La ragazza quasi lo implora mentre Kirishima le da un bacio sulla testa ridendo.
Alla fine il biondo cede alzando gli occhi al cielo e prendo il suo cellulare.
"Grazie grazie grazie." Mina lo abbraccia mentre Denki sorride e si porta il cavo nella bocca.
"ICYHOT!"
Ci giriamo verso l'urlo che abbiamo sentito e notiamo in lontananza Mitsuya, Yaoyorozu e il mio raggio di sole.
Sul mio viso si forma un sorriso mentre la vedo correre dal fondo del corridoio contro di me ridendo.
È splendente come al solito e la mia giornata ha finalmente senso ora che lei è con me, in queste ore senza di lei mi è mancata come l'ossigeno e non vedevo l'ora di venire a scuola per poterla rivedere.
Quando arriva davanti a me, mi salta in braccio allacciando le gambe attorno alla mia vita mentre io la prendo al volo mettendo una mano sotto la coscia e l'altro braccio intorno alla sua vita.
La tengo saldamente contro di me inspirando il suo profumo mentre lei mi ricopre il viso di baci facendomi sorridere.
"Siete disgustosi. Non vi vedete da ieri mica da un anno." Dice Bakugo che tiene stretta tra le braccia Yuki.
"Ma se hai appena fatto la stessa identica cosa, pomiciando senza ritegno con la tua ragazza in mezzo al corridoio." Dice Sero alzando un sopracciglio e facendoci ridere.
Il biondo urla qualcosa d'incomprensibile ma poco m'importa essendo troppo concentrato dalla meravigliosa ragazza che ho tra le braccia.
La poggio a terra e le prendo il viso tra le mani, Mei posa i suoi occhi nei miei mentre mi sorride e mette le sue mani sulla mia vita.
Avvicino il mio viso al suo e mi fermo a pochi centimetri facendole alzare gli occhi al cielo.
"Buongiorno piccola." Sussurro contro le sue labbra e la ragazza sembra sciogliersi alle mie parole e al mio tocco.
"Buongiorno amore mio." Sussurra con quel sorrisetto furbo sul volto che riesce a farmi totalmente perdere la testa.
Impaziente come suo solito, elimina i pochi centimetri di distanza che erano rimasti tra di noi, attirandomi a se per la cintura.
Questa sua azione scatena in me un turbinio di emozioni mentre cerco di placare sia il mio cuore che il fuoco che è esploso dentro di me, anzi, sono anche certo di aver rilasciato qualche fiammella.
Le accarezzo il volto mentre mi godo la sensazione delle sue morbide e calde labbra contro le mie che si muovono in totale sincronia.
Ma per Mei non sembra essere abbastanza, desiderosa di avermi con lei dopo questo poco tempo, che a me è sembrato infinito, passato distanti.
Morde il mio labbro inferiore tirandolo leggermente e capisco di doverla allontanare, ricordando che ci troviamo ancora a scuola ed in mezzo ad un corridoio.
Sono certo che se passasse di qui Aizawa, non sarebbe molto contento della situazione.
Le lascio un ultimo bacio a stampo prima di allontanarmi da quella bocca che tanto amo e che vorrei mordere e mangiare.
La ragazza fa qualche verso di protesta mentre nasconde il viso arrossato nel mio petto e la circondo con le mie braccia baciandole la testa.
"Avete finito? Possiamo andare in classe?" Chiede Kirishima ridendo così afferro per mano Mei e ci dirigiamo insieme verso la nostra aula.
Lascio che siano gli altri ad entrare così da poter rimanere per qualche secondo da solo con la mia ragazza.
L'afferro per la vita e la faccio girare verso di me mentre lei sgrana gli occhi per l'azione improvvisa.
Le poso delicatamente una mano sul fondo schiena prima di attirarla ulteriormente a me, facendo aderire i nostri petti e mi avvicino al suo orecchio.
"Ti consiglio di non afferrarmi più per la cintura raggio di sole o potrei non controllare più le mie azioni." Le sussurro lasciandole un bacio sul collo.
"Quindi in realtà è un invito a farlo." Dice Mei con il suo solito sorrisetto che questa volta contagia anche me.
"Fidati, se ci tieni a riuscire a stare ancora in piedi, non farlo." Mei arrossisce perdendo la sua sfacciataggine così mi stacco da lei ed entro in classe trionfante lasciandola sull'uscio della porta.
Si prospetta una fantastica giornata davanti a me.
Mei POV
Sarà una lunghissima giornata.
A/N
😫😫 Todoroki Shoto
Decisamente uno dei capitoli di cui vado più fiera, l'ho riletto non so quante volte 😌🌚