Warm Blood || [larry]

By fairytalesbliss

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Harry è un vampiro, perseguitato da un passato che non gli permette di andare avanti. Louis è uno studente di... More

INTRODUZIONE
1. Incontro
2. Paura
3. Scorretto
4. Parole Nuove
5. Disegni
6. Cinema
7. Domande
8. Festa
9. Scoperte
10. Tomba
11. Amici
12. Viaggio
13. Brighton
14. Telefonate
15. Delicato
16. Mostro
17. Verità
18. Tiepido
19. Sangue
20. Soli*
21. Zayn
22. Permanente*
23. Harry
24. Complice
25. Zugzwang
26. Cambiamenti
Epilogo: La Ragazza
Cold Heart - SEQUEL

27. Intenso*

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By fairytalesbliss

Svegliarsi accanto a Harry Styles è uno degli avvenimenti più straordinari che possano esistere al mondo.

Mi stiro lentamente, cercando di districare il mio corpo dalle coperte pesanti. Allungo le braccia e sento le ossa scricchiolare piacevolmente, bloccandomi quando con la mano destra sfioro qualcosa di freddo. Spalanco gli occhi di colpo, ricordando di essermi addormentato tra le braccia di Harry la sera prima.

Sono passati pochi giorni dalla tappa al fienile, ma continuo a non volerlo lasciare andare. È stata la prima volta che ha passato la notte a casa mia: mi sono addormentato presto e a metà di un film d'azione, il che denota quanto fossi stanco.

"Merda", esclamo, girandomi verso di lui. Harry è sdraiato accanto a me, con la schiena appoggiata alla testiera del letto e le braccia incrociate dietro la testa. Ha già lo sguardo puntato su di me e un lieve sorriso solleva le sue labbra. Si deve essere tolto la maglia nella notte, perché il suo petto pallido è illuminato dalla luce che entra dalla finestra.

"Buongiorno, Lou", mormora con voce roca, segno che non ha parlato per ore.

"Ho russato?" chiedo, agitandomi. Non russo mai, ma sono certo sia successo mentre lui era qui.

Lui scuote leggermente la testa, continuando a fissarmi con un'intensità tale da farmi muovere a disagio nel letto.

"Che c'è? Ho qualcosa in faccia?" mi porto entrambe le mani al viso e cerco di strofinare via il sonno dai miei tratti, eliminando le tracce della nottata. Non mi sembra di aver sbavato, quindi non capisco perché i suoi occhi stiano creando crateri sulla mia pelle.

"No", continua a usare un tono di voce basso. "Sei sempre bellissimo, ma di prima mattina...", lascia cadere la frase nel vuoto, facendomi arrossire.

"Vado a lavarmi i denti e tu", gli punto un dito contro, "rimani dove sei. Voglio salutarti per bene."

"Hmm", resta a guardarmi mentre mi alzo dal letto con addosso solo i boxer. C'è una strana scintilla famelica nel suo sguardo che mi fa tremare le gambe. Andare in bagno non aiuta: la doccia è il posto dove abbiamo fatto sesso e rimane un ricordo costante, eccitante.

Mi lavo velocemente i denti e mi dò una sciacquata al viso e al collo, cercando di raffreddare la pelle già accaldata. Allo specchio sembro un altro: occhi luminosi, capelli arruffati, guance rosse. Sembro felice. E, considerando tutto quello che mi è capitato quest'ultimo anno, non è così scontato. Lo sono solo grazie alla stessa persona che sta nella mia stanza in questo momento.

Torno nella camera da letto rinvigorito, saltando sul letto e mettendomi a cavalcioni su di lui. Le sue braccia salgono immediatamente a circondarmi i fianchi, i suoi capelli lunghi sono arruffati e lo rendono ancora più angelico, come fossero una sua aureola personale.

"Ci sono. Buongiorno", ricambio finalmente il saluto.

Percorre la lunghezza del mio petto nudo con occhi attenti. "Lo è davvero."

Allaccio le braccia attorno al suo collo e mi sporgo verso di lui, mentre lui fa lo stesso. Le nostre labbra si incontrano a metà, le sue fredde contro le mie calde. Mi rendo subito conto di quanto stia cercando di controllare il bacio, così lo lascio fare.

Rispondo ai movimenti dapprima cauti delle sue labbra contro le mie, assaporando il suo sapore ormai familiare. La sua lingua tocca il mio labbro inferiore con delicatezza e io apro la bocca subito, lasciandomi invadere dalla sua presenza. Rimaniamo a baciarci per quelli che sembrano anni, le sue mani fredde su di me e le nostre bocche l'una sull'altra.

Mi stacco solo quando non riesco più a respirare, lasciandogli un ultimo piccolo bacio umido. Lui insegue le mie labbra e me ne lascia un altro. Apro gli occhi sapendo già cosa vedrò, ma perdendo il fiato in ogni caso. Le sue iridi sono infuocate, rosse come due ciliegie mature, con screziature arancione scuro e nere.

"Ti amo", mi sfugge di fronte a tale visione. Non so mai controllarmi, con lui accanto.

Il suo naso sfiora il mio. "Ti amo."

Appoggio la fronte al suo petto e rimango a respirare piano, sentendomi protetto tra le braccia dell'uomo che amo. Harry poggia il mento sulla mia testa e inizia a canticchiare qualcosa sotto voce. Si interrompe presto, però, per farmi una domanda.

"Sei agitato ultimamente? Ti sei mosso parecchio mentre dormivi."

Faccio spallucce, non osando alzare lo sguardo. Traccio con un dito la striscia di peli chiari e leggeri che dal suo ombelico scendono fino al bordo dei pantaloni che indossa. "Faccio degli incubi, qualche volta."

"Su Sean?"

"Anche", rispondo, schiarendomi la gola. "Su quello che è successo."

Le sue mani si spostano sulle mie guance, facendomi sollevare la testa. I suoi occhi sono tornati verdi, caldi. "Mi dispiace, amore mio. Sei al sicuro adesso. Ci occuperemo di Ivy quando sarà necessario."

Gli lascio un bacio all'angolo della bocca, annuendo. "Hai ragione. Vuoi fare qualcosa oggi? Non ho scuola, è sabato."

Lo vedo deglutire, il pomo d'Adamo che si muove lento. "Pensavo che mi piacerebbe prendermi cura di te, se ti va. Aiutarti a rilassarti."

La presa che ha sui miei fianchi cresce d'intensità. Da quello e dalla luce nei suoi occhi capisco a cosa stia facendo riferimento. Espiro, sporgendomi a leccargli il labbro inferiore finché non è lucido di saliva. "Sono tuo."

Lancio un urlo quando mi prende alla sprovvista e inverte le nostre posizioni in un millesimo di secondo, sistemandosi sopra di me e appoggiandosi con i gomiti ai lati della mia testa. Sfodera un sorriso sapendo di avermi in pugno.

"Ora che l'hai detto non torno più indietro", inizia a lasciare piccoli baci sul mio collo e sulle clavicole, facendomi rabbrividire. La pelle d'oca si forma su tutto il mio corpo e afferro una sua ciocca di capelli per tentare di rimanere vigile.

"Non tornare indietro", mi sfugge un gemito quando prende un mio capezzolo tra le labbra e succhia, indurendolo. "Hai imparato qualche nuova tecnica?"

La sua risata manda altri brividi lungo la mia spina dorsale. Scende con la lingua fino all'ombelico, infilandola dentro e mimando una penetrazione. "Forse. Internet è un posto magico."

Il rantolo che mi esce dalla gola è incontrollato: sento già la mia erezione premere contro ai boxer, umida e dura. Cerco di muovere i fianchi e sfioro la sua, già altrettanto formata. "Hai intenzione di fare qualcosa a riguardo?" vorrei dirlo con sarcasmo, ma viene fuori strozzato.

I suoi capelli lunghi mi fanno solletico sui fianchi mentre si spinge sempre più in basso, facendo passare una mano sotto ai boxer e abbassando il tessuto. "C'è una cosa che ho letto online che vorrei provare", rimane sul vago.

"Fai tutto ciò che vuoi", rispondo senza più vergogna, "oh!" esclamo quando prende la mia frase un po' troppo sul serio e straccia l'indumento con un solo gesto della mano. A volte dimentico quanto sia forte.

"Scusa", dice con finta innocenza. Le fossette sono piantate nelle sue guance in un sorriso sfacciato. Tutta la sua audacia scompare appena mi guarda, completamente nudo sotto di lui. I suoi occhi cambiano sotto al mio sguardo e le zanne fuoriescono all'altezza dei canini.

Apro bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma mi interrompo con un sussulto quando affonda le zanne nel mio interno coscia, vicinissimo all'inguine. Il piacere che avevo sentito altre volte sul collo è niente in confronto a quello che provo adesso. Il pollice di Harry scende a sfiorare la mia apertura e le sensazioni diventano così intense da farmi perdere contatto con la realtà per qualche istante.

Mi si oscura la visuale dal piacere e so di stare ansimando, ma riesco solo a sentire il pulsare del sangue nelle mie vene che scorre e raggiunge Harry: la mia pelle è in fiamme, il petto mi si alza e abbassa rapidamente, sento le lacrime pungermi gli occhi. È talmente intenso da farmi inarcare la schiena e quasi farmi venire senza essere toccato.

"Hmm", rimango con un ronzio nelle orecchie quando Harry si stacca da me. "Internet aveva ragione. Decisamente più strabiliante qui, vediamo se..."

Non faccio in tempo a riprendere fiato che Harry tuffa la faccia tra le mie gambe, leccando a lingua piatta la mia apertura e umidificandola. Le mie mani strette a pugno stringolo le lenzuola, mentre dalla bocca mi escono imprecazioni di ogni tipo.

"Sempre meglio", lo sento mormorare tra sé, poi continua il suo assalto, leccando sempre più frequentemente. Le zanne si sono ritirate, per fortuna, e sento solo le sue labbra soffici su di me. Lo percepisco ovunque. Mi sento fluttuare.

Le sue mani grandi afferrano le mie cosce con forza, sicuramente lasciando lividi che vedrò domani e tenendomi fermo. Succhia i muscoli con lappate e poi iniziando a infilare la lingua dentro, tastando le pareti con la punta. I versi che mi sfuggono sono sempre più acuti, quasi dei miagolii. Ad ognuno, lui raddoppia gli sforzi.

"Harry, per favore", mi ritrovo a implorare, avendo bisogno di qualcosa di più.

"Ancora stressato?" mi prende in giro, infilando un dito dove prima c'era la sua lingua. Lo muove cautamente dentro e fuori, sentendo quanto sono già bagnato e aggiungendone un secondo poco dopo.

"No, no, ti prego. Ti voglio sentire dentro."

Si tocca l'erezione stretta nei pantaloni con l'altra mano, alleviando un po' del dolore. "Non vedo l'ora di sapere cosa si prova."

"Vorrei essere un vampiro, in questo momento."

I suoi occhi rosso scuro mi inchiodano al letto, severi e intransigenti. "Non è stato intenso abbastanza? Non dovevi dirlo, Louis."

Un attimo prima sono sdraiato a letto, con la testa di Harry tra le gambe. Il successivo mi sento prendere in braccio e poi sbattere contro il muro della mia camera, con entrambi i polsi bloccati sopra la testa. Il dolore contro la schiena mi fa rinsavire e mugolare.

È frenetico e animalesco il modo in cui Harry si abbassa solo di poco i pantaloni, fino a metà coscia, e dà due pompate alla sua erezione con la mano. Mi sta tenendo su solo con la presa che ha sui miei polsi.

"Cazzo", esalo, sentendomi in balia di lui. Mi rendo conto solo ora di quanto si sia sempre trattenuto con me, quando avrebbe potuto spezzarmi con due dita soltanto e con nessun tipo di sforzo.

"Ora ti mostro intenso", dice beffardo. Con la mano guida la sua erezione contro di me, sfregandola contro la pelle e bagnandola di liquido preseminale. Le mie gambe sono allacciate ai suoi fianchi, ma le sento tremare.

In lontananza percepisco il rumore di qualcuno che bussa alla porta di casa, confermato dal fatto che Harry giri la testa verso quella direzione. Non sembra importante, visto che torna a guardarmi appena dopo.

Preme la sua lunghezza contro la mia apertura e i muscoli cedono al contatto, rilassandosi per accoglierlo. Rovescio la testa all'indietro e cerco di abituarmi all'intrusione. Harry non è per niente piccolo, ed è da un po' di tempo che non vengo fottuto per bene.

"Respira", mi dice quando è completamente dentro di me. "Guardami."

Guardo i suoi occhi rossi. Ricordo come all'inizio ne fossi spaventato, mentre adesso sono fonte di rassicurazione. Inizia a muoversi dentro di me con spinte decise dei fianchi, riempiendomi e mozzandomi il fiato nel petto. Mi tiene su sempre con un braccio solo e con le cosce, l'altra mano ferma sul muro accanto alla mia testa.

Di nuovo mi sento volare, le sensazioni troppe tutte insieme: la sua presenza che si fa spazio in me, il dolore contro la schiena e sui polsi, le sue iridi rosse che mi trapassano ogni volta che incontrano le mie. Sono sull'orlo di un orgasmo da troppo tempo e ho bisogno di qualcosa in più.

Harry muove finalmente la mano e la porta ad afferrare il mio culo, massaggiando la pelle e poi spingendosi fino a dove mi sta penetrando. Il suo indice sfrega la mia apertura già stirata e si infila dentro accanto al suo membro. Le sue spinte non sono mai cessate, potenti e dirette alla mia prostata.

"H-hai letto anche questo online?" mugolo sarcasticamente mentre la mia schiena viene a contatto con il muro ad ogni movimento.

Il ringhio che gli nasce dal petto mi fa rizzare i capelli in testa. "Ricordati che sono un predatore, amore mio", dice con un sibilo. "Se non ti distruggo, non vuol dire che non ne sia capace."

Lascia infine andare i miei polsi, che mi ricadono inermi lungo i fianchi, per circondare la mia erezione pulsante con le sue dita. Gli anelli freddi mi provocano shock di piacere e mi fanno dimenare, nel tentativo di avvicinarmi e allontanarmi nello stesso istante.

Stringe la presa e singhiozzo tra le sue braccia, lasciandomi andare nell'orgasmo più violento che io abbia mai avuto. Sento gli arti formicolare e il posto dove mi ha morso prima pungere dolorosamente. Vengo nella sua mano con schizzi copiosi e tremo dalla testa ai piedi, mentre lui continua a spingere in me, rincorrendo il suo orgasmo.

Registro l'esatto momento in cui mi riempie del suo seme, caldo e liquido, e mi sento arrossire al solo pensiero di essere stato marchiato da lui. Qualunque vampiro sarebbe in grado di sentirlo. Forse addirittura per giorni interi.

"Sarà meglio di così quando verrò trasformato?" chiedo senza fiato.

"Se", mi corregge.

"Mi sembra impossibile, sono in estasi. Quel giochetto del morso nell'interno coscia mi ha cambiato la vita."

Harry fa una risata e mi lascia un bacio tra i capelli. Lentamente mi sposta verso il letto e mi fa sdraiare, uscendo da dentro di me e massaggiandomi i polsi tra le mani. "Grazie, google."

"Quindi tu non ci hai messo niente di tuo?"

Harry mi fa la linguaccia. "Certo che sì. Ho un debole per il tuo culo, morivo dalla voglia di assaggiarlo."

Gli tiro una sberla leggera sulla spalla. "Non conta, sei già morto." Mi blocco appena le parole escono dalla mia bocca, ma lui sta ridendo a crepapelle.

Il suo sorriso fa spuntare le fossette, gli occhi tornano verdi. Appena riesco a respirare normalmente lo vedo uscire dalla stanza e tornare poco dopo con un asciugamano. Mi pulisce tra le cosce con gentilezza, ma una ruga gli decora la fronte.

"Che c'è?"

"Qualcuno ha lasciato una lettera fuori dalla porta di casa tua", dice con voce incerta. "Vado a prenderla?"

Ricordo vagamente il rumore che abbiamo sentito prima e annuisco, confuso. Harry si tira su i pantaloni e li abbottona, poi sparisce di nuovo per pochi secondi. Stavolta quando ritorna tiene una busta in mano e me la porge.

Ancora intontito la prendo e la apro, trovandovi dentro una lettera con sopra scritte poche parole. Harry si siede accanto a me e la leggiamo insieme.

Louis,

so cosa stai cercando di fare con Charlotte. Non è in mio potere fermarti, ma sappi questo: verrò a cercarti e la pagherai cara. Non ti azzardare mai più a mancarmi di rispetto così. Sono io la tua famiglia, che ti piaccia o meno. Ci vediamo molto, molto presto.

Andrew.

Appena finisco di leggerla la strappo in due.

"Che fai?" mi chiede Harry, perplesso.

"Non mi interessa quello che ha da dire", rispondo con voce disgustata. "Quell'uomo non conta nulla per me. Non ho paura di lui."

Harry rimane in silenzio. Mi sfiora una guancia con la mano fredda, poi sostituendola con le sue labbra. Lascia lì un bacio leggero. "Fai bene a non averne. Tu hai qualcosa che lui non ha", ribatte infine.

"Sarebbe?"

"Un vampiro pronto a difenderti con la vita, pur di proteggerti."

Lo guardo con un mezzo sorriso sulle labbra. "Giusto. Ora chiamo Niall e lo ringrazio."

Scoppio a ridere quando Harry fa il broncio e poi mi fa il solletico, sdraiandosi di nuovo su di me. Il suo viso è illuminato dalla luce, il sorriso dipinto in viso come in un quadro rinascimentale.

Penso che ne abbiamo passate tante in poco tempo e che ce ne aspettano ancora altrettante. Penso che un anno fa non avrei mai immaginato potessero esistere mondi così diversi dal mio e ostacoli così grossi da superare. Ma penso anche che un anno fa non credevo nell'amore, mentre adesso è tutto ciò che conosco.

Qualunque cosa accada, non sono solo. La mano di Harry è sempre nella mia.

"Lo affronteremo insieme?" chiedo, timido.

"Sempre", risponde immediatamente. "Per sempre."

-

A/N: un'altra storia è finita, mi sembra impossibile. ricordo a tutt* che ho un sequel in programma, Cold Heart. non dimenticatevi di seguirmi per non perdervi l'annuncio sulla data di uscita e per altre info. vi avviserò anche qui quando uscirà. ho cercato di far finire questo primo libro in modo abbastanza tranquillo per non farvi penare fino al secondo.

ci vediamo ancora con l'epilogo tra pochi giorni! fino ad allora, prendetevi cura di voi stess* ❤️ e grazie per avermi accompagnata in questa nuova avventura.

la storia è, egoisticamente, dedicata a me stessa. l'ansia non è gentile con me e mi ha ripetuto ogni singolo giorno che non sarei stata in grado di farcela. ma indovina un po', dolcezza? I made it.
C

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