La ragazza della morte (In re...

By xxbedASSxx

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Un mondo dove uomini e donne hanno poteri o capacità sovrumane. Un mondo popolato da Fate, Ninfe, Sirene, Cen... More

Una Valchiria su mille
Una Morte al maschile
AVVISO IMPORTANTE!
Che nessuno tocchi la Valchiria!
Uno scontro elettrizzante
Nel mirino
La valchiria e i fiori
L'ultima morte
La calma prima della tempesta
A patti con la morte
Sei l'unica in grado
Il principe
Una famiglia allargata
Il primo obiettivo
Aviemore-Scozia
Il vero potere
Cambio di programma
Gli occhi del diavolo
Bentornata
Che si aprano le danze!
Un marchio per sentirmi tua
Un patto di sangue a tradimento
L'amore della morte
Il sole contro la morte
Il potere del dio della morte
Per ogni bel momento ne corrisponde uno orribile e maggiore
Consolami
Ho bisogno di Elettra
La guerra è aperta!
Due dei della morte in uno
Una guerra scampata grazie all'amore
Un aspetto di te che non conoscevo
Preparati per ciò che sarà
Un matrimonio unico nel suo genere

Non cederò

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By xxbedASSxx

Sto dormendo.

Almeno...prima dormivo.

Adesso mi sto svegliando.

Già, sono molto confusa.

Mi fa male la testa, appena cerco di alzarla, un mal di testa lancinante mi martella le tempie. E non solo, ho le gambe doloranti e altri mille dolori. Mi giro su un fianco e rimango incastrata in qualcosa: nel vestito turchese. Fisso intensamente il tessuto attorcigliato attorno alle mie gambe per qualche secondo lunghissimo. 

Lascio vagare lo sguardo sull'ambiente intorno a me e la prima cosa che vedo della stanza sono le pareti di cemento e paglia, in cui non è inserita nemmeno una finestra. L'unica cosa che illumina la stanza è una candela ridicola messa al centro del pagliaio.

"Buongiorno tesoro."

Mi alzo di scatto e il mio sguardo cade su Damon. La testa mi pulsa ancora di più per lo sforzo fatto per alzarmi.

È seduto su una sedia di legno marcio.

Il farfallino al collo è sciolto e i primi bottoni della camicia sono sganciati e lasciano intravedere la pelle morbida e abbronzata.

Mi metto una mano sulla fronte e la sento caldissima. 

Il mio orecchio sinistro scatta; questa situazione mi puzza.

Scruto il volto di Damon immerso nella penombra "Che è successo...?"

Damon si dirige verso il materasso su cui sono stesa e si lascia cadere vicino a me.Gli vorrei dire di non avvicinarsi troppo e non prendersi molte confidenze, ma sono troppo stanca e confusa.

"Ti ho rapita."

Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva,

Una scena fugace della sera del ballo mi balena nella mente "Aspetta...Tu mi hai colpita!"

La cosa non sembra sconcertarlo più di tanto "Certo, non potevo rapirti se eri cosciente. Altrimenti sarebbe stato come se fuggissi con me e il legame di sangue tra te e Lucifer te lo avrebbe impedito."

Sbuffo e incrocio le gambe facendo scricchiolare le articolazioni "Tu e tuo fratello avete la brutta abitudine di agire senza pensare."

Sarebbe giusto infuriarsi con Damon, ma per ora gli sono solo grata di avermi portato via dal castello e da Lucifer.

"Mi vuoi dire che non volevi andartene?"

"Voglio dire che...non voglio ferire Lucifer."

"Vuoi tornare indietro?"

Ci penso un attimo e poi dico "No."

"Bene."

"Perché?"

"Perché la situazione al castello, adesso è molto...movimentata." un ghigno brilla alla luce della candela.

Il cuore batte più forte "Cosa sta facendo Lucifer?" Chiedo cautamente.

Damon mi accarezza una spalla e io mi scosto.

"Lo vuoi sapere davvero?"

Annuisco.

Il dio si alza dal materasso e si dirige verso un tavolo di plastica sudicia che un tempo doveva essere stata bianca.

Sopra vi è posato un recipiente basso pieno di acqua fino all'orlo.

Mi fa segno di avvicinarmi, così mi dirigo lentamente verso il tavolo con un po' di mal di testa.

Senza una parola ci chiniamo sul sottile strato di acqua che inizia a riempirsi di immagini.

Io e Lucifer.

Abraxos.

Elettra e Christopher.

Le immagini si fermano.

Lucifer è solo nella sua stanza. Si scaglia sulla mobilia rompendola, strappa le coperte in cui abbiamo dormito per tutte queste notti, tira oggetti da ogni parte.

In lontananza sento Rin, il mio lupo bianco, ululare per partecipare al dolore di Lucifer.

"VAFFANCULO! IO TI TROVERÒ E TI RIPORTERÒ QUI! LO FARÒ! POTESSI MORIRE DOMANI!"

Sento la risata sommessa di Damon accanto a me, ma lo ignoro e continuo a concentrarmi sull'acqua.

Lucifer cade in ginocchio a terra e tira pugni al pavimento di parquet.

Infila le dita nel tessuto della maglia di lino e tira finché non si strappa.

Un urlo assordante.

"CALIANE! TI ORDINO DI TORNARE DA ME! TE LO ORDINO PER IL LEGAME DI SANGUE!"

Mi sento improvvisamente calda e ho l'istinto irrefrenabile di correre fuori da questo bugigattolo.

Nonostante non sappia dove ci troviamo sento che devo scappare e correre finché non trovo la strada per la villa di Lucifer.

L'istinto è talmente forte che pianto le unghie nella plastica marcia del tavolo.

"HO DETTO DI VENIRE DA ME! UBBIDISCI!"

Sto per voltarmi e correre via, ma Damon dà una manata alla bacinella d'acqua mandando tutto all'aria.

L'istinto di scappare scompare del tutto e mi volto in lacrime verso Damon.

"Voglio rimanere qua."

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