Un aspetto di te che non conoscevo

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Dopo pochi minuti ci ritroviamo nel viale più frequentato da i ragazzi, pieno di vetrine di ogni tipo. Sinceramente...non sono una ragazza da shopping io. Sono una ragazza da spada.
Una ragazza d'attacco.
Ma i vestiti...
Be', di certo non ho un'avversione nei confronti dello shopping ma non lo amo nemmeno alla follia. Se poi sono anche consapevole del fatto che Lucifer sarà odioso per tutto il tempo...ancora peggio.

Vedo passare accanto a noi qualche nostro compagno di scuola che, prima fissa stralunato la scritta sulla mia felpa e poi le nostre mani intrecciate. Lucifer non bada alla gente intorno a noi, mentre io non posso fare a meno di lanciare occhiate omicide ai ragazzi che ci squadrano da capo a piedi.
Però da una parte li invidio: niente matrimoni, niente responsabilità, niente patti di sangue.
Guardo Lucifer e, per quanto stia iniziando a guadagnare punti, non potrà mai reggere il confronto con la mia vecchia vita.

Non mi accoego che lui mi sta fissando a sua volta, finché non parla "Se vedi qualcosa di interessante avvertimi. Capito Lia?"

Lia. Solo Ele e Chris mi chiamano così.

La voce di Lucifer mi ha anche distolto dalla distribuzione di occhiate-per-un-pronto-omicidio.
Distolgo lo sguardo dai passanti e annuisco.

Dopo pochi passi, inevitabilmente, mi fermo davanti alla libreria.
È la più grande della città.
E solo Woden sa quanto adori leggere.
Un domani voglio avere una casa piena di libri e voglio che i miei figi vedano loro madre che legge. Voglio che capiscano che leggere fa bene ed è bello.
Lucifer guarda prima me e poi la libreria.

"Entriamo!" Dice e mi tira dentro.
Vorrei opporre resistenza, ma davanti ad una distesa di libri non sono così brava. Cerco, però, di non farglielo notare troppo.

Appena entrati sfogliamo i titoli, le trame e le copertine.
Ogni tanto gli tiro qualche occhiata con la coda dell'occhio.
Lucifer non mi pareva il tipo che se ne sta a leggere senza guardare le mosche che volano per più di cinque minuti.
Invece mi sorprende.
Mi consiglia dei titoli e mi compra tre libri.

Uno sulla storia di una geisha giapponese, uno su alcuni miti riguardanti l'antico Egitto e uno su una storia d'amore tra un angelo e un'anima dannata.
Quando usciamo dalla libreria mi compra un gelato enorme con della macedonia e mi fa fare tante risate.

Sembra un altro Lucifer.
Anzi, non sembra Lucifer.
Eppure sono sempre consapevole.
Sono consapevole che lui è come lo Ying e lo Yang.
Come il dottor Jekyll e mister Hyde.
Con questa consapevolezza mi godo il resto della giornata.

Verso le cinque e mezza passiamo dal negozio di abiti per le feste di corte e cerchiamo un abito adatto a me e che si intoni con lo smoking e la maschera da corvo di Lucifer.
Cerco attentamente tra colori e stoffe dato che non voglio stare quan dentro più di mezz'ora.

"Lia!"
Distolgo lo sguardo dai vestiti che stavo adocchiando e mi volto verso Lucifer, cercandolo con lo sguardo.
"Questo potrebbe andare bene!"
Mi mostra un vestito rosso che mi arriverà al massimo poco più in basso dell'inguine.
Alzo gli occhi al cielo e torno a guardare i vestiti.

All'improvviso sento il petto di Lucifer premere contro la mia schiena. Gli vorrei dire di togliersi e non fare il cretino, ma non sembra quello il suo intento. Il suo braccio si allunga oltre il mio orecchio destro per afferrare un vestito turchese.

Il tessuto è morbido e pieghettato verticalmente. Ha una piccola cintura di brillanti sotto il seno.
Davanti è abbastanza corto, ma dietro ha uno strascico talmente lungo che è stato tirato su e rimboccato alla cruccia.

Tiro un'occhiata al cartellino "L'abito più costoso sei andato a scegliere..."
"Chi se ne frega del prezzo."
"Parlò il dio della morte con i soldi che gli uscivano dal...Da ogni buco."

Sento il petto di Lucifer muoversi contro di me in una risata.
Per un momento la mia capacità di reazione, sfarfalla come un film vecchio.

Afferra il vestito e mi trascina in camerino.
Me lo fa provare, ma (mooooolto strano e sospetto) non vuole vedermi.
Dice che si affida al mio parere.
E il mio parere è positivo.
Questo vestito non è troppo scomodo e riesco a camminare bene. Starebbe benissimo anche con le mie converse nere, ma non penso Lucifer mi permetterà di indossarle.

Compriamo l'abito e subito dopo un paio di tacchi a spillo abbinati e terribilmente alti.
Di cui ho voluto saggiamente evitare di vedere il prezzo.

Sulla via per tornare a casa penso che non sono ancora pronta per accettare tutte le sfaccettature di Lucifer.
Non ancora.

La ragazza della morte (In revisione) #Wattys2019Where stories live. Discover now