Il principe

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Tiro un'occhiata all'orologio. Sono nervosissima e non è assolutamente tipico di me.
Guardo il fiore esotico poggiato sul mio comodino; quello che Lucifer mi aveva dato in cortile.
È appoggiato vicino al sacchetto riempito con 23 diamanti.
Sospiro.
Non riesco ad inquadrare il dio della morte, lo odio, lo vorrei conoscere meglio, lo temo, lo voglio come avversario. L'unica certezza che ho è che devo stare sempre in guardia quando sono in sua presenza e... anche quando non lo sono.
Ricordo la domanda che mi ha fatto in cortile dopo avermi dato il fiore: mi ha chiesto di Chris. Come se...potesse essere geloso.
Pf! Figurarsi, Lia.
Già, impossibile.
Lui vuole solamente giocare con me, vuole una sfida di potere.
Ed è quello che avrà.
Ripenso a suo fratello e alla loro incredibile somiglianza fisica. Caratterialmente, invece, sembrano provenire da due specie completamente diverse.
Mi rendo conto solo ora che non ho chiesto nemmeno il nome al fratello di Lucifer.

Inizio a prepararmi, dato che la sveglia sta segnando le 11 e trenta minuti. Guardo fuori dalla finestra. L'autunno sta riempiendo la notte fresca con folate di vento e foglie scricchiolanti che giocano tra di loro sui marciapiedi.
Finisco di farmi una coda alta, indosso sulla punta delle orecchie le mie piccole protezioni placcate in oro (che le proteggono dai suoni troppo acuti) e per finire inserisco la spada nel fodero dietro la schiena.
Prima di uscire, lo sguardo mi cade su un vasetto di crema di carbone appoggiata su uno scaffale vicino all'ingresso. È un regalo di mia madre. Mi ha detto che è un trucco di battaglia per le valchirie ed è molto antico. Non l'ho mai usato prima d'ora, ma ripensando all'ultimo incontro con Lucifer...forse è l'occasione buona per sfruttarlo. Ne applico una riga spessa sopra l'arcata superiore delle ciglia e sotto, come mi aveva mostrato mia madre. Faccio continuare la riga fino all'attaccatura del naso.
Mi guardo allo specchio e mi sorprendo di quanto adesso sia più simile a mia mamma.
Sospiro.
"Un giorno anche io sarò famosa come te, mamma."
Ripongo delicatamente il carbone e do l'ultima occhiata all'orologio: mezzanotte spaccata.
Faccio scrocchiare il collo davanti allo specchio dell'ingresso.
Che Woden sia con me.

Mi chiudo la porta di casa alle spalle e scendo i gradini per raggiungere la strada.
E per poco non inciampo.
Che ci fa Chris all'ingresso di casa mia!?
Percorro gli ultimi gradini a due a due e raggiungo Chris.
Sulla faccia ha stampata l'espressione preoccupata che ormai da cinque giorni lo caratterizza.
"Chris! Che ci fai qua...adesso!?"
Il dio del fiume mi prende una mano tra le sue "Scusa Lia, ma oggi ho visto il tuo incontro con il fratello di Lucifer..."
"Woah! Mi hai seguito!?"
Chris annuisce sinceramente "È da una settimana che lo faccio. Almeno posso tornare a casa sapendo che sei al sicuro in casa tua."
Se all'inizio la cosa mi aveva irritato adesso mi addolcisco rendendomi conto che si tratta solo di apprensione.
"Chris, sto andando a regolare i conti con l'allegra famigliola di dei polli, quindi puoi stare tranquillo."
Prima che Chris possa controbattere tiro fuori dalla tasca uno dei miei 23 diamanti "E poi...mi pagano!"
L'espressione preoccupata del mio amico si frantuma in mille pezzi "Che!?"
"Non hai sentito cosa ha detto oggi il fratello dell'invasato?"
"Non ho ascoltato proprio tutto..."
"Lucifer mi ha pagato! In casa ne ho altri 22 così, te li farei vedere, ma sai ...sono miei! Ahah! Oggi li ho morsi tutti e 23 per vedere se sono effettivamente..."
"CALIANE!"
A quanto pare Chris non è rimasto per niente impressionato dal mio diamante. Mi prende per le spalle e mi scuote "Ti rendi conto? Sono riusciti a capire il tuo punto debole! Ti hanno...FOTTUTO!"
"Chris!"
"Che!?"
"Hai detto una parolaccia!"
Christopher mi guarda esasperato "Cal non puoi andare. Non posso lasciarti andare. Sei in pericolo."
Mi divincolo dalla sua presa "Chris, mi conosci. Lo sai di cosa sono capace. L'ultima volta ero impreparata. Adesso...no."
"Caliane per favore, devi..."
"Deve cosa?"
Una voce tuona alle nostre spalle.
Lucifer.
Mi irrigidisco immediatamente mentre lo guardo uscire fuori dall'ombra. Vederlo di notte lo fa sembrare così...nel suo elemento. E la sua bellezza mi toglie il fiato.
Ma mi riprendo subito.
Mi sistemo la cinghia del fodero sul petto e do una pacca sulla spalla a Chris "Ci vediamo, gangster. Non imparare troppe male parole mentre sono via."
Cerco si sembrare tranquilla per non far agitare ulteriormente il mio amico. Gli faccio un ultimo occhiolino e gli sussurro "Torna a casa Chris. Domani ci vedremo a scuola."
Il dio dei fiumi scuote la testa sconsolato, facendo cascare una ciocca di capelli biondi sugli occhi "Io ho fatto il possibile. Se succederà qualcosa, io ed Elettra verremo a cercarti."
Guardo la schiena del mio amico allontanarsi e poi rivolgo la mia attenzione al dio della morte.
"Cosa devo fare?"
Il dio oscuro mi porge una mano "Seguimi."

Appena ho afferrato la sua mano, siamo decollati alla velocità della luce. Naturalmente, dopo la mia prima esperienza di volo, non sono stata con le mani in mano e ho cercato di estrarre la mia spada. Ma il dio mi ha subito frenato, assicurandomi che "Stavolta abbiamo una meta. Non ti servirà la spada, Valchiria."
"Vedremo."
Mi sono aggrappata a lui goffamente e la cosa è sembrata piacergli, poiché mi ha mostrato un sorriso mozzafiato. Sorriso che ha fatto brillare i suoi occhi sanguinare tra le stelle notturne.

Siamo atterrati dopo circa dieci minuti di viaggio in una zona che non conosco. I nostri piedi sono atterrati nel mezzo di un giardino che potrebbe benissimo essere scambiato per quello della reggia di Versailles.
"Ehm...dove siamo di preciso?" chiedo sistemandomi la coda.
Il dio della morte si scuote le ali e si stiracchia nella sua felpa nera. Quel gesto lo fa sembrare un po' più giovane e meno ultraterreno.
Mi scappa un sorriso.
"Casa mia."
Il sorriso scompare.
"Che!?"
"Ti piace?"
Oh, certo. È la reggia dei miei sogni.
"È bellissima."
Lucifer fa spallucce "Che ti aspettavi? Una casa diroccata infestata dai topi?"
Be'..."Si."
"Non potevo aspettarmi altro da una gallina come te."
Sta...scherzando?
Stiamo scherzando come due ragazzi normali. Nonostante questo atteggiamento da parte sua mi lasci molto perplessa, le parole mi escono dalla bocca da sole.
Come se lo conoscessi bene quanto Christopher.
"Anche le offese sono incluse nel pagamento anticipato?"
"Tutto quello che voglio è compreso."
"Non credo proprio, pollo."
Gli mostro il dito medio.
Lucifer sogghigna e cambia argomento "Sono contento che ti piaccia. Questo renderà tutto più semplice."
Ecco. Di nuovo con gli enigmi.
"Eh!?"
Guardo i suoi occhi che brillano leggermente nel buio della sera "Tutto cosa?" insisto.
Ancora niente risposte.
Punto i piedi per terra e incrocio le braccia al petto "Ascoltami bene. Mi hai fatto promettere con la forza e, nonostante io abbia effettivamente promesso solennemente, voglio sapere qual è...il mio compito. Se si può definire tale."
"Una piccola riunione di famiglia."
"E cosa c'entro io?"
"Te l'ho detto. Devi recitare. La parte della mia compagna. Per una sera o due."
Sono sempre più confusa.
"Perché ti serve?"
"Perché darai valore alle mie parole, Caliane. Davanti a mio padre."
Suo padre: il famigerato Abraxos.
Mi irrigidisco un attimo e lo guardo sospettosa.
"Cosa sei, Lucifer?"
Il suo sogghigno ritorna ad illuminare la reggia e l'immenso giardino "Sono l'erede al trono della dinastia degli dei della morte."

La ragazza della morte (In revisione) #Wattys2019Where stories live. Discover now