Aviemore-Scozia

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Il giorno seguente sono andata comunque a scuola, nonostante avessi dormito soltanto due ore.
Dopo essere uscita dal castello di Lucifer e della compagnia dei piccioni, mi sono ritrovata in aperta campagna.
Ho dovuto correre per ben un'ora e mezza per tornare a casa mia.
Un'ora e mezza che in volo è trascorsa in cinque minuti.
Ma alla mia sveglia non è importato molto del fatto che fossi andata a letto alle 4, ed è suonata impietosa alle 6 di mattina.
Sono andata a scuola con Chris ed Elettra come al solito. Durante il tragitto gli ho dovuto propinare delle balle pazzesche sul mio incontro ravvicinato con l'allegra assemblea degli dèi. Appena la mia mente pensava lontanamente di affrontare argomenti quali Abraxos, Scozia, riunione o sala della guerra, una forza invisibile mi stringeva la gola fino a farmi soffocare.
L'incantesimo.
Quel bastardo non mentiva quando ha detto che la porta era sigillata con un incantesimo.
La prima volta che ho sentito la mano incantata stringermi la gola, per poco Chris ed Elettra non svenivano di paura.
"Ah ah! Ho ingoiato una mosca! Che cretina che sono!!"
Appena finita la frase i due amici mi hanno guardato come se fossi impazzita.
Odio la mano incantata.
Odio non poter raccontare tutto ai miei amici.
Odio Abraxos.
E odio Lucifer.

Dopo esserci separate da Chris, io e la vampira andiamo a lezione. E per poco non urliamo appena, entrando in classe, vediamo Lucifer.
È così strano vederlo tra i banchi, dato che è ormai passato quasi un mese dalla sua ultima (e prima) presenza. La lezione non è ancora iniziata e il dio è circondato da un nugolo di esseri di sesso femminile in iperventilazione. Appena mi vede, ne spintona malamente due che gli sbarrano la strada.
Me lo ritrovo davanti in pochi secondi "Buongiorno Valchiria! Quando partiamo per la Scozia?"
Sento la mandibola di Elettra cadere a terra e tutti gli sguardi presenti nella stanza posarsi su di noi.
Giusto, l'ultima volta che l'intera scuola ci ha visto interagire è quando Lucifer mi ha rapito per fare un viaggetto di piacere nei cieli.
Alzo il mento e incrocio le braccia sul petto "Ti devo prendere a calci in culo per farti entrare in testa che andrò da sola?"
Elettra chiede in un sussurro "Cal... La Scozia?"
La sua domanda viene ignorata da entrambe le parti.
Lucifer si limita a prendermi per un gomito e portarmi fuori dall'aula.
"Andremo insieme." mi dice appena riusciamo a distanziare tutti gli sguardi curiosi nelle aule e nei corridoi.
"Non posso permetterlo. È la mia impresa, i miei soldi e la mia gloria. Lascerò passare il fatto che il primo obiettivo mi è stato... affidato e non l'ho scelto personalmente. Ma devi metterti da parte."
"Bene, tu sai come uccidere un drago?"
"Pf! Basterà ficcargli la spada da qualche parte! Nel collo, nel cervello, nel cu..."
"Hai bisogno di me. Ti farai ammazzare." lo dice con tranquillità.
Penso che le orecchie mi siano diventate rosse per la rabbia.
Io non... mi faccio ammazzare!
Ma come osa!?
Parlare così ad una Valchira!
Gli afferro il colletto della felpa "Saresti già morto e sepolto se non fossi una fonte inesauribile di diamanti e oro. Ma...non mi far incazzare più del dovuto, principino."
Lucifer sghignazza e chiude la sua mano sulla mia, facendomi allentare la presa.
"Bene, allora starò volentieri a guardare cosa combinerai di bello!"

"Starò a guardare ihihih! Sono figo e sono bello e più potente di te!"
Chris mi scuote per le spalle "Lia! È da quando siamo partiti da scuola che non la smetti più di fargli il verso!"
Probabilmente ha ragione.
In due minuti Lucifer è riuscito a farmi incavolare e pure a farmi litigare con Elettra! Oltretutto ho dovuto passare cinque ore seduta vicino a lui di banco.
Accidenti al professor Alec!
Dopo essere uscite da scuola Elettra ha lasciato me e Chris tornare a casa da soli. Ci ha piantati in asso davanti all'entrata come una furia urlante.
"È un po' di giorni che nascondete qualcosa! E lo vedo, mica sono scema! E poi salta fuori la Scozia!"
"Ehm...Ele..." ho provato a darle un minimo di spiegazione, ma non mi è stato concesso.
"No! Fottetevi!"
Un po' infantile come al solito, ma è riuscita a farmi sentire una merda.
Se solo sapessero...
Sulla strada del ritorno anche Chris ha insistito parecchio per sapere qualche dettaglio in più, ma ovviamente l'incantesimo mi ha impedito di elargire qualsiasi informazione.
Sono rientrata in casa come una belva, sbattendo qualsiasi cosa mi capitasse sotto tiro.
Corro in camera mia e svuoto a terra il contenuto dello zaino.
Bene.
Prima ammazzo quei draghi, prima posso tornare alla reggia.
E prima posso togliermi di dosso questo incantesimo merdoso.
E, oh, ci sarà spazio per fare anche una festicciola a Vossignoria.
Inizio a correre qua e in là per casa per riempire il mio zaino di cibo, pugnali, coltelli, lance pieghevoli, vestiti e acqua. 
Afferro anche i sacchetti di cuoio con l'oro che mi hanno dato Lucifer e il suo adorabile fratellino.
Esco di casa come una furia e salgo sul taxi che avevo chiamato poco prima. L'autista vede le mie orecchie  appuntite, il trucco da guerra e le doppie spade fissate allo zaino ed impallidisce.
Adesso si ragiona.
"D-dove la porto?"
Deve essere un doppel ganger, poiché non ha due occhi, ma quattro, disposti due a due.
Occhi impauriti appena hanno visto una Valchiria infilarsi nel sedile posteriore.
"Aeroporto. Strada più veloce, grazie."

Arriviamo all'aeroporto in un quarto d'ora.
Ovviamente il doppel ganger non mi ha fatto pagare.
Corsa gratuita.
Lo vedo sfrecciare via sul taxi di ultima generazione, sforando ampiamente i limiti di velocità. Ridacchio mentre entro in aeroporto. Ovvero una struttura enorme, connubio di edifici in muratura e saloni di vetrate colorate. Un mix di moderno e medievale ben riuscito.
È una specie di cittadella.
Qua atterrano e decollano sia aerei che draghi, privati e non.
È una delle zone dove ti può capitare di vedere un sacco di specie rare.
Ma appena metto piede dentro la gigantesca hall, la reazione dei presenti non è diversa da quella del doppel ganger.
Certo, a scuola ormai sono abituati tutti alla mia presenza e quella della professoressa Greta, ma oltre le mura della scuola, poter vedere una delle ultime Valchirie...è un privilegio.
Attraverso la sala, incurante degli occhi e degli schermi dei telefoni che mi sono puntati addosso.
Dalle vetrate della hall entrano raggi di sole, che si riflettono sulle mie spade e vanno ad accecare per un attimo qualche povero mutaforma.
Mi fermo davanti agli schermi che mostrano i voli in partenza e in arrivo.
Bingo!
Aviemore-Scozia.
Be', ho fatto le mie ricerche dopo aver saputo del covo di draghi.
Gli abitanti sono ridotti all'osso proprio per questo problema. Questa colonia di draghi brucia raccolti, mangia il bestiame, ma soprattutto sono formidabili scavatori.
Esatto.
Il loro covo si trova sottoterra.
A migliaia di metri sotto la superficie terrestre. Probabilmente vicino al nucleo terrestre, dato che stiamo parlando di creature a sangue freddo.
Mi sistemo lo zaino sulle spalle e mi avvio verso il gate indicato.
La solita scena mi si ripresenta quando mi affaccio alla biglietteria del gate. La vampira dietro al bancone sgrana gli occhi e per poco non se la fa sotto.
Per i vampiri e i poltergeist è sempre un trauma trovarsi davanti una valchiria. Di solito quando ci troviamo faccia a faccia una interpreta il cacciatore e l'altro la preda.
E non è difficile intuire chi è chi.
La vampira stampa il mio biglietto e mi impedisce di pagare, insistendo nel dire che la compagnia è contenta di offrire un volo di prova.
Ovviamente.
Dopo un'ora di coda e di check-in finalmente saliamo sul bus che ci porterà all'aereo.
Attraversiamo la pista di atterraggio, facendo zig zag tra aerei, draghi e montacarichi.
Decido che un drago personale sarà il primo acquisto che farò con il mio gruzzoletto di diamanti.
Ironico, dato che ne sto andando a uccidere un covo intero.

Salgo sull'aereo e vengo condotta, fin troppo gentilmente, in prima classe.
Completamente vuota, se non per una testa che sbuca tre cabine più avanti.
Il mio compagno di prima classe mi dà le spalle, permettendomi di tirare un sospiro di sollievo e staccarmi dalla sensazione di essere osservata.
Sistemo le armi nella mia cabina di ultima generazione, dotata di letto, televisore e champagne.
Prendo in mano la bottiglia e me ne verso un bicchiere. Mentre sorseggio il liquido ambrato, dispongo sul mini-tavolo davanti a me, cartine e dépliant turistici del posto.
È il momento di prepararsi per gli ultimi dettagli.
Immaginavo dal primo momento che la gang degli dèi mortiferi non mi avessero mandato in Scozia solo per salvare un'insulsa città dal pericolo dei draghi.
Ovviamente ci avevo visto giusto.
Aviemore, sui siti internet e nelle guide turistiche, viene descritta come un protettorato. Allora ho fatto due più due.
Lucifer mi ha detto che governa.
Probabilmente, non so per quale motivo, quello è uno dei territori degli dèi della morte.
Ma allora, se il loro potere si estende fino ad una cittadina di 2000 abitanti circa, quanti altri territori detengono?
E perché il resto delle altre specie non ne sa niente? 

La ragazza della morte (In revisione) #Wattys2019Where stories live. Discover now