Wizard - The W series

Par FrancescaCaeli

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ATTENZIONE SPOILER!!!! Sequel di WOLF - The W series Alice è una ragazza imbranata che si trova catapultata t... Plus

Prologo Prima Parte
"Benvenuti!"
1 - Il Santuario di Limes
2 - Dicerie
3 - Le origini di Roma
4 - La donna dai capelli rossi
5 - Il thé del Teide
6 - Incastrata
7 - Il paese delle streghe
8 - S. B.(1)
10 - Partenza - S.B.(2)
11 - Domande improprie
12 - La pazzia del Lupo Bianco
13 - La piccola Lupa
14 - Furio Botina
15 - Chiacchiere da stregoni
16 - Nel bosco - S.B. (3)
17 - Maialino da tartufo - S.B. (4)
18 - Proposte per Marco
19 - La Fucina
20 - Confessioni e S.B.(5)
21 - Grandi amiche
22 - La veggente e il Lupo - S.B. (6)
23 - La cosa più assurda
24 - Stagli lontana
25 - Focaccia al mattino e S.B. (7)
26 - Furto in casa Botina
27 - Verità
28 - L' Apprendista
29 - Il segreto dell'Apprendista
Fine Prima Parte
Prologo Seconda Parte
30 - Il Lupo e la Compagna
31 - Qualcosa è cambiato
32 - Beatrice è una Botina
33 - Scelte
34 - Il peso delle visioni
35 - S.B. (8)
36 - Il futuro Egemone
37 - Nonno e nipote
38 - Marco e la sua Apprendista
39 - Tra ragazze
40 - Codarda
41 - Un po' bugiardo
42 - Libero arbitrio
43 - Serena
44 - Cipressa
45 - Se sopravvivi

9 - Una serata tra amici

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Par FrancescaCaeli

5 Ottobre 2002

Mentre mi attardavo a prepararmi per uscire, lo sguardo mi cadde per l'ennesima volta sulle pagine del diario che mi avevano sconvolta. Come diavolo era possibile che quei due con quei presupposti fossero finiti per concepire un figlio?

Quella domanda mi aveva assillato per tutto il giorno, ma ero stata troppo occupata per continuare a leggere, e se una parte di me avrebbe tanto voluto dedicare l'intera serata a scoprire i trascorsi di quella strega, l'altra parte si era lasciata convincere a uscire per una serata tra amici.

Erano mesi che non uscivamo tutti insieme o meglio che io non uscivo con loro e sapevo dalle telefonate che non mi avevano del tutto perdonata per essere "sparita".  Quella sera però non potevo proprio mancare, Chiara mi aveva pregato di raggiungerli perchè aveva una grande novità da comunicare a tutti: lei e Matteo si sarebbero sposati in inverno.

La notizia mi aveva non poco sconvolta, visti i nostri vent'anni, ma dovetti ammettere che conoscendoli e conoscendo la loro storia d'amore, che andava avanti da quasi sette anni, il matrimonio non poteva che essere il loro lieto fine. L'idea di un impegno così grande preso alla nostra età mi spaventava, mi faceva sentire come in una gabbia o forse era l'idea di impegnarsi per tutta la vita a terrorizzarmi.

Quando formulai quel pensiero tentai di ignorare una vocina nella mia testa che mi rammentava che forse anche essere la Compagna di un Alpha era un compito abbastanza durevole. Sospirai, forse era la paura di sentirsi in trappola a farmi rabbrividire all'idea del matrimonio: io mi sentivo già in trappola tra quelle montagne, figurarsi con un anello al dito.

Iniziavo a comprendere sempre di più le ragioni per cui inizialmente Mr.Indifferenza aveva rifiutato il suo ruolo di Alpha, le responsabilità erano infinite e le possibilità di scelta quasi nulle. C'erano due motivi per cui speravo che Stefano tornasse il prima possibile: primo per non sentire più addosso il peso delle sorti del branco, secondo per insultarlo violentemente.

Decisa a non pensare a lui quella sera, uscii. Arrivai nella piazza del paese trafelata ed in ritardo come al solito, ed una volta lì mi sopraggiunse una strana malinconia. Forse perchè da un lato mi mancava la mia vita spensierata, forse perchè nulla in quella piazza, dove ero cresciuta, era più come prima per me. Camminavo velocemente per raggiungere l'Astra pub, tra le strade del piccolo centro, e con la coda dell'occhio osservai in cima alla montagna la casa dei De Leonibus, che sembrava vegliare sul quel paese sconosciuto dove licantropi e stregoni convivevano nascosti tra persone normali.

Mi ripromisi nuovamente di allontanare quei pensieri e di godermi i miei amici, così mi fermai un secondo per sistemarmi i capelli, all'angolo della via, prima di svoltare per l'Astra pub. Fu allora che sentendo delle voci discutere mi fu chiaro che non potevo promettermi nulla per quella serata.

- ...non esiste che continui a frequentare la puttana di quel cane bianco!-

Udendo quelle parole mi fermai immobile dietro l'angolo, spaventata. Ero già decisa a tornare sui miei passi quando riconobbi la voce di Marco rispondere rabbiosa:- Chi frequento non è affar tuo, se hai dei problemi vai a parlarne con l'Egemone!- 

- Comodo per te tirare in ballo l'Egemone...- sentii commentare sarcasticamente il suo interlocutore.

- Cosa vuoi insinuare?- lo gelò Marco.

- Che lui ora non è tra queste montagne e non può vedere quello che vedo io.-

Sentii Marco sogghignare malignamente:- Se tu comprendessi un briciolo di più il potere che ha... sapresti che vedere non gli serve.- fece una pausa di qualche secondo e poi come per mettere fine alla discussione concluse:- E comunque non temere, andrò presto da lui e gli riferirò i tuoi dubbi.-

- Botina mi fidavo di tuo padre... ma non mi fido di te, ricordalo. -

E con quelle parole sentii lo sconosciuto allontanarsi.

Tirai un sospiro di sollievo e decisi di aspettare qualche minuto prima di voltare l'angolo, per non farmi sorprendere a origliare, ma fu del tutto inutile perchè d'un tratto mi ritrovai davanti gli occhi sorprendentemente azzurri del mio amico.

- Sei in ritardo...-

Io arrossii fino alla punta dei capelli: -Ehm...io ecco...- e mentre provavo a cercare una scusa plausibile per essermi nascosta dietro quell'angolo un ghigno divertito gli attraversò il volto.

- Da quando ti diverti ad ascoltare le conversazioni degli altri?- fece stranamente divertito dalla cosa, invece che infuriato.

Mortificata provai a scusarmi: - Marco perdonami, io non volevo ascoltare...ero qui e mi sono spaventata... e...-

Lui sorrise dandomi una pacca sulla spalla e incamminandosi verso l'Astra Pub:- Non preoccuparti, sto scherzando. Era solo roba da stregoni, non è importante...-

Gli sorrisi grata anche se non riuscii a trattenere un commento:- Non si direbbe da come l'ha presa il tipo...-

-Chi Sven?- Marco rise ed aggiunse mentre si dirigeva verso l'ingresso del locale:- E' un mediocre fattucchiere che viveva all'ombra di mio padre, davvero non è un problema....-

-Se lo dici tu...- feci un po' confusa, seguendolo.

Il mio amico continuò a rassicurarmi dicendo:- Per lui puoi stare tranquilla...- e mentre mi apriva la porta del Pub per consentirmi di entrare, aggiunse tra sè e sè:-...per l'Egemone vedremo.-

Una volta dentro venimmo investiti dalla musica, dal chiasso  dei commensali e da uno strano aroma di birra e patatine fritte. Vidi da lontano i nostri amici salutarci mentre Marco entrava appena dopo di me e si affrettava a raggiungerli. Solo un anno prima non avrei fatto caso a quel sussurro, alle sue parole, a quei misteri, ma ora era diverso, io ero diversa e, incurante dell'atmosfera festosa, lo afferrai per la manica e chiesi preoccupata:- In che senso vedremo?-

Non sapevo praticamente nulla sugli Stregoni e sul mondo che li riguardava. I lupi di certo non perdevano tempo nel comprendere ciò che preferivano uccidere. Sapevo a malapena che l'Egemone era una sorta di "stregone guida" e che era con lui che Massimo De Leonibus, il nonno di Stefano, aveva rinnovato il Patto della Montagna, che vigeva su quelle terre.

Quindi, desiderosa di saperne di più, ripetei :- In che senso vedremo? Chi è questo Egemone?-

- Ali davvero, stasera non preoccuparti! Vi presenterò presto!- fece lui sorridente precedendomi verso il tavolo che avevamo prenotato.

-Cosa?!Scherzi?!- gridai sopra la folla e la musica, allarmata alla sola idea di incontrare dopo la Lupa di Roma anche una sorta di capo stregone.

Marco che nel frattampo si era procurato un enorme boccale di birra dopo il primo sorso dichiarò ad alta voce:-Beh andiamo a casa sua in vacanza! Sarebbe brutto non presentarvi!- E detto questo si allontanò tra la musica diretto al tavolo dei nostri amici.

Le sue parole mi immobilizzarono. Chi diavolo era questo Egemone, un parente di Marco? Era saggio seguirlo nel paese delle streghe? Perchè diamine avevo accettato di andare in vacanza con lui? E se fosse stato un pericolo per me perchè facevo parte di un Branco di mannari? E se qualcuno del branco avesse saputo che andavo in vacanza in una casa di stregoni?

D'un tratto la musica cambiò ed una familiare canzone prese ad entrarmi nelle orecchie, insieme al desiderio di ballare. Presi fiato, non potevo continuare a ossessionarmi con lupi, stregoni e cose fuori dal mondo. Quella sera era la prima da settimane solo per me e per una volta me ne sarei fregata di Stefano, del branco, degli Egemoni e di tutto quello che non riguardava una serata divertente.

Presi il telefono per scrivere a mia madre che ero arrivata al Pub e in quell'istante prese a suonare: numero sconosciuto. Un po' confusa risposi:- Pronto?-

La musica era talmente alta che avevo difficoltà a sentire se il telefono funzionava. Ripetei provando ad alzare la voce: -Pronto?! Non sento bene, c'è nessuno?!-

-Ali che fai?E impossibile parlare al telefono qui! Vieni con noi!- disse Chiara venendomi in contro e mostrandomi l'anello di fidanzamento al dito, tutta elettrizzata all'idea di dire la grande novità. Io le sorrisi entusiasta e staccai il telefono.

Quella serata era per noi, anzi era per me ed ero certa che chiunque fosse al telefono se avesse avuto bisogno di parlare con me mi avrebbe richiamato.


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