Collateral effect | Scorose

By nymphcalipso

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Il problema più grande è che, per questo mondo instabile, se sei debole, se sei fragile, vieni lasciato indie... More

🌻 playlist e personaggi 🌻
1. benvenuta all'inferno!
2. pulsazioni negative e omicidi
3. la chiave e progetti top secret
4. se fossi lei
5. bianco, rosso e armonie
7. là fuori c'è un mondo che se frega
8. verità indicibili
9. di lacrime, voragini e paure
10. promesse che non possono essere mantenute
11. mantenere il segreto
12. sinonimo di protezione
13. come puoi volere altro?
14. per un solo singolo attimo
15. sei molto di più di quello che credi
16. irremovibilmente libero
17. lascia che te lo dimostri
18. rivelazioni sconcertanti
19. sono cattiva

6. reggiseni rosa e teorie assurde

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By nymphcalipso

Porco Merlino!

Spalanco gli occhi di colpo ritrovandomi con il sedere per terra e il presentimento che presto avrò un bel livido sul sedere per la botta che ho preso cadendo dal divano.
Il campanello che mi ha svegliata continua a suonare imperterrito e io non posso fare a meno di imprecare molto sonoramente.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa è proprio una giornata del cazzo.

Ieri sera siamo rientrati tardissimo perché io e Scorpius abbiamo dovuto: fermare la rissa che James ha provocato da ubriaco, recuperare Albus poco prima che se le prendesse di santa ragione da un tizio che era il doppio di lui, cercare Louis che ovviamente era introvabile e caricarci sulle spalle una Cassie molto più che abbormentata. Okay, io non ho contribuito all'ultimo punto, ma ho dovuto comunque trascinare per il braccio mio cugino perché non si reggeva in piedi. 

Alla fine eravamo talmente stravolti che dopo aver messo tutti a dormire ci siamo addormentati sui divani del salotto.

«Fatelo smettere!» urla qualcuno dai piani di sopra, facilmente identificabile con Albus per via del tono vagamente isterico con cui impreca.
Poverino, dev'essere stata una serata terribile per lui visto che si è beccato un ceffone da una tipa per averle sfiorato per sbaglio (così dice lui, ma bisogna vedere) il fianco e ha rischiato di farsi ammazzare dal colosso di fidanzato della ragazza. 

Nonostante io sia abbastanza mattiniera, mi ritrovo a concordare con lui. Mi piacerebbe proprio sapere chi rompe le palle alle 10 e mezza della mattina.
I francesi sanno fare altro oltre che a mangiare baguette e rompere il cazzo?

Scocciata dalla situazione in generale, spalanco la porta d'ingresso ritrovandomi davanti un ragazzo moro che mi guarda stupito mentre alzo un sopracciglio per fulminarlo con lo sguardo. 
«Beh? C'è qualche problema?» chiedo nervosa, con una sicurezza che non mi appartiene, perché non mi piace quando le persone si soffermano un po' troppo a guardare il mio corpo.

Okay, sono ingombrante, ma potrebbe concentrarsi anche su altro.
Oltretutto qua sono la padrona di casa quindi potrebbe anche gentilmente sloggiare se proprio deve guardarmi dall'alto in basso in questo modo.

«Cercavo-» il tizio non fa nemmeno in tempo a finire la frase che il suo sguardo si sposta rapidamente da me a qualcosa alle mie spalle. Non ho nemmeno bisogno di girarmi a guardare di chi si tratta perché il mio corpo reagisce all'odore della sua pelle a pochi passi dai miei capelli. 

Scorpius si appoggia allo stipite della porta con l'avanbraccio mettendo in evidenza i muscoli poco pronunciati del bicipite. Sento il suo respiro sui miei capelli, vista la sua altezza spropositata rispetto alla sottoscritta, e trattengo il fiato quando mi accorgo quanto dall'esterno questa posizione possa sembrare incredibilmente fraintendibile. È quasi... intima.
«C'è qualche problema?» chiede ignaro della stretta che avvolge il mio stomaco impedendomi di respirare e ragionare con lucidità.

Che cosa mi prende, dannazione?

Il ragazzo punta lo sguardo dritto negli occhi azzurri di Scorpius e accenna ad un sorriso imbarazzato. «Sì ecco... non so come dirvelo, ma io e i miei amici alloggiamo nella villa accanto e abbiamo trovato questo sulle siepi. Noi siamo tutti maschi...» dice con un accento francese marcatissimo sollevando un reggiseno rosa pallido con un dito. «Forse è tuo...» aggiunge poi sporgendolo verso di me con le guance rosse per l'imbarazzo. 

Com'era facilmente prevedibile divento viola in pochi secondi evitando di fargli notare che quella taglia è troppo piccola per me e la mia cara ciccia, ma Scorpius, previdente come al solito, afferra l'indumento senza battere ciglio e lo soppesa tra le dita cercando di capire a chi appartenga. 

Effettivamente non è mio e sicuramente non è di Domi perché quella ragazza indossa solo bralette, inoltre se fosse di Cassie Scorpius l'avrebbe riconosciuto subito. Non è sicuramente di Roxanne e sono abbastanza convita che Molly non lo metta nemmeno il reggiseno sotto i suoi lunghissimi vestiti a fantasie floreali, non rimane che Lily...Lily!
Lysander! Lily!

Spalanco gli occhi di colpo voltandomi verso Scorpius che mi sta già fissando come se mi avesse letto nel pensiero. Pochi secondi dopo dal piano di sopra provengono dei rumori simili a dei passi, come se qualcuno stesse scendendo le scale. 

Oh cazzo.

«Non è vostro? Sapete se-» Scorpius gli sbatte la porta in faccia in preda al panico mentre io afferro il reggiseno e lo infilo sotto la felpa, tanto è talmente grande che nessuno se ne accorgerà mai. 

«Chi era?» domanda James comparendo sulle scale e passandosi una mano sul volto stravolto dal sonno. I capelli già ingestibili normalmente gli ricadono disordinati sulla fronte e il tatuaggio che ha sul fianco destro sembra più scuro che mai sulla sua pelle chiara. 

«Un tizio che voleva informazioni» replica prontamente Scorpius cercando di suonare il più convincente possibile. Al suo fianco, io faccio del mio meglio per trattenere la risata spontanea che mi sta nascendo al pensiero della faccia che ha fatto quel povero ragazzo. Dovremo regalargli un dolce, come minimo, dopo tutte le figuracce che ci siamo fatti.

Stringo le labbra fino a farle divenire una linea unica e sobbalzo non appena mi arriva un pizzicotto sul fianco destro coperto dalla felpa. Il sorriso mi muore sulle labbra quando realizzo che Scorpius ha affondato le proprie dita nella mia ciccia e dall'espressione divertita che gli sta spuntando in viso l'ha trovato decisamente ridicolo. 

Quasi non faccio nemmeno caso a James che borbotta qualcosa di vagamente offensivo nei confronti di Merlino e se ne torna in camera sua talmente sono impegnata a trovare una scusa per svignarmela e non rimanere da sola con Scorpius.

Ora mi odierà anche lui.
Proverà disgusto, gli farò schifo e non vorrà parlarmi mai più, proprio ora che pensavo di potermi fidare di lui.

Ma va bene così, infondo l'ho sempre saputo che sarebbe finita in questo modo. Come tutti gli altri, una volta realizzato quanto poco valgo e mi lascerà da sola.
Fa male.
È inutile mentire, fa un male cane soprattutto perché credevo che lui fosse diverso da loro, da Domi, da Jason, da tutti quegli sguardi derisori.

Pensavi davvero che lui sarebbe rimasto?

Sono stata stupida, ingenua forse, a lasciarmi andare in questo modo sconsiderato. È fidanzato con Cassie, come potrebbe anche solo volere un'amicizia con una come me?

«Rose?» mi richiama alla realtà l'oggetto dei miei pensieri e io ho quasi timore ad alzare lo sguardo da terra dove l'ho ostinatamente tenuto fermo fino ad ora.
Sarebbe sciocco dire che ho paura anche se so esattamente quello che succederà ora? Probabilmente sì, ma non posso fare a meno di sentirmi in questo modo.

«Ehi, va tutto bene?» chiede posando una mano sul mio braccio per attirare la mia attenzione, mossa sbagliata perché subito mi scanso come se mi fossi scottata. Scorpius mi fissa confuso, ma poi un lampo di comprensione gli attraversa lo sguardo e fa un passo indietro per lasciarmi più spazio. 

«Scusa» mormora. Non sembra arrabbiato o disgustato, noto non appena alzo lo sguardo sul suo viso, solo molto dispiaciuto. «Mi dimentico sempre che non ti piace quando io ti tocco.»

Ed è in questo preciso istante che mi rendo conto che vorrei che lui mi toccasse, che lo facesse sempre, ma che il corpo che immagino tra le sue mani non è il mio, ma quello di un'altra persona. Non voglio che mi tocchi perché prima di disgustare lui, io disgusto soprattutto me stessa e non voglio che lui provi lo stesso sentimento nei miei confronti. 

«Devo andare» mi obbligo a dire anche se le mie gambe non sembrano essere d'accordo perché rimangono piantate al terreno come se mi avessero lanciato un Petrificus Totalus. Sento il suo sguardo bruciarmi addosso studiarmi come se fossi un'enigma e lui non avesse la chiave per risolverlo. 

Proprio quando finalmente riesco a muovermi, Scorpius mi richiama indietro porgendomi il mio cellulare.
«Ieri quando abbiamo riportato a casa tutti quanti me lo avevi dato, ma poi mi sono dimenticato di restituirtelo.» mi spiega accennando ad un sorriso che mi sforzo di ricambiare giusto per non sembrare scortese mentre lo ringrazio. 

Scorpius annuisce e poi si dilegua lasciandomi finalmente da sola assieme ai miei pensieri e a quella vocina nella mia testa che non mi abbandona mai. Accendo il display notando tre chiamate perse da parte di Misi, la mia unica e sola amica dai capelli viola. 

Faccio partire subito la chiamata perché so quanto le dà fastidio quando non rispondo alle sue telefonate.

Io e Misi ci siamo conosciute al terzo anno, quando tutto iniziava ad andare a rotoli e io a cadere in quel buco oscuro in cui sono intrappolata ancora adesso. 

Avevamo molte cose in comune, entrambe con rapporti famigliari complessi alle spalle e un peso corporeo non indifferente, ci siamo aggrappate le une alle altre nella speranza di salvarci a vicenda. In realtà sarebbe più corretto dire che io mi sono affidata a lei come se ne andasse della mia stessa vita, non credo che Misi abbia mai avuto o che avrà mai bisogno di qualcuno oltre a sé stessa. 

È stata lei a rivelarmi del tradimento del mio ragazzo e del fatto che la ragazza con lui fosse proprio Domi. Mi ha consolato per ore intere offrendomi il suo sostegno anche se a quel tempo non ci conoscevamo nemmeno così bene. Le devo tutto. 

«Perdonami tanto, scusa, scusa, scusa, ero fuori con la mia famiglia e non ho sentito la chiamata!» esclamo non appena sento la sua voce già sul piede di guerra evitando accuratamente di accennare al fatto che siamo andati in un locale.
Io e Misi non siamo tipe da locali.

«Che fai, mi rimpiazzi in questo modo? Chi prenderà il mio posto, quella strega di Domi?» insinua vagamente divertita, ma con una punta di sarcasmo e cattiveria nella voce che non passa inosservata. 

«Ma non scherzare, mi hanno obbligato ad uscire con loro, io non volevo nemmeno...»

«Mh, faccio finta di crederti. Come sta andando laggiù?» domanda giusto per essere gentile perché io so esattamente che cosa vuole sentirsi dire.

«Bene per ora, anche se-» inizio, ma vengo subito interrotta, come da copione.

«Con Miss Perfezione invece?» Misi odia Cassie con tutto il suo cuore e la sua anima, la detesta proprio.
Una volta l'ho vista maneggiare con la bacchetta sotto il tavolo in Sala Grande e pochi secondi dopo il succo di zucca di un primino si è rovesciato sulla divisa di Cassie costringendola a saltare la colazione per andarsi a ripulire in bagno.

Allora è stato tutto catalogato come un incedente e Cassie ha sorriso come se non fosse successo nulla al ragazzino che tremava dalla paura di ricevere una strigliata, ma io so che è stata Misi. Ho scelto di rimanere in silenzio perché Misi è stata la mia prima vera amica e, come lei mi ha sopportato per tutti questi anni, io posso benissimo chiudere un occhio davanti ad un incidente del genere. 

«Mi sta rifornendo l'armadio con i suoi vestiti!» esclamo scocciata, un po' perché mi ha parlato sopra e un po' perché questa cosa sta iniziando a darmi davvero fastidio. Cassie è sempre gentilissima e ogni giorno mi fa trovare un nuovo paio di pantaloncini o maglietta sul letto, ma non ha ancora capito che i suoi vestiti non mi entrano affatto.

A volte mi chiedo se è davvero una santarellina come vuol far credere a tutti o se gode in modo perverso e crudele nel sapere che i suoi vestiti non mi entreranno mai. 

«Ahia...»

«Dovresti vederli, Misi, sono così belli che potrei stare ore a guardarli a basta» mormoro a bassa voce come se ci fosse qualcuno ad ascoltarmi solo per poi puntarmi il dito contro per prendermi in giro.

Il fatto è che tutto quello che mi dà Cassie è davvero bellissimo.
Tutte quelle gonne e quei top sono ciò di più bello che potrei mai desiderare dalla vita ed è per questo motivo che non posso averli né metterli, non sono adatti ad una come me. 

Dall'altro lato del telefono Misi ridacchia con gusto. «Brava, guardali e basta che noi due siamo due grassone e quei vestiti non possiamo permetterceli» asserisce e ancora una volta mi obbligo ad ignorare il magone che mi si è formato in gola.

«C-certo, ovvio» dico stringendo gli occhi per impedire alle lacrime di uscire. Ogni volta è sempre un colpo al cuore sentirsi dire queste cose, ma Misi lo fa per il mio bene, lo so.
Lei vuole e ha sempre e solo voluto il mio bene.

«Con il Principe Azzurro?» sbuffo davanti all'ennesimo soprannome che Misi ha affibbiato a tutta la gente che non sopporta. 

«Che dovrebbe succedere con Scorpius?» Presa dal panico ho parlato troppo velocemente, ma per fortuna Misi non sembra essersene accorta. Ovviamente con Scorpius non è successo nulla e non succederà mai nulla, ma è come se provassi l'istinto di proteggerlo da quello che lei potrebbe dire sapendo come si sta dimostrando un'ottima persona. È diverso da quello che credevamo.

«Lo sai... nessun limone in vista?» precisa piccata e vagamente seccata dal fatto che abbia evitato la domanda apposta. Alzo gli occhi al cielo affrettandomi a negare.

Misi ha quest'assurda teoria secondo la quale nessuno ha mai visto Scorpius e Cassie baciarsi perché in realtà lui è gay e lei lo aiuta a tenere nascosta la sua sessualità ai suoi genitori.

Una piccola, piccolissima, parte mi suggerisce che sia sbagliato generalizzare in questo modo, ma Misi ne è così convinta mentre mi spiega tutte le sue congetture che non posso fare a meno di soffocare il mio istinto per concordare con lei. 

«Dormono insieme Misi, dubito altamente che facciano qualcos'altro oltre al fornicare come dei conigli, sono solo due persone private.» affermo cercando invano di convincerla pur sapendo perfettamente che è una causa persa.

«Tienilo d'occhio, ora scappo che quella matta di mia madre sta di nuovo dando fuoco alla colazione. Mi raccomando, non dimagrire durante l'estate che non voglio essere l'unica cicciona qui!» proferisce sbrigativa prima di mettere giù velocemente il telefono. 

Così rimango di nuovo da sola, priva della compagnia dell'unica persona in grado di capire realmente come mi sento, senza esser nemmeno riuscita a spiegare quello che mi sta succedendo e ciò che sto passando.

Sarà per un'altra volta, mi dico.

Capitolo eterno, ma ce l'abbiamo fatta. Cosa ne pensate di Misi?

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