4. Incontri e scontri

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Il giorno dopo, dopo aver fatto colazione tutti insieme, i ragazzi si diressero verso le lezioni. Come prima ora avevano Trasfigurazione, che si rivelò molto interessante, e appassionò immediatamente sia Matthew che Abby; purtroppo, non fu lo stesso per Erbologia, dove Emily quasi si addormentò e rischiò di far perdere dieci punti a Grifondoro, ma quell'ora passò comunque in modo piacevole. Poi, dopo queste prime due lezioni, fu il turno di Pozioni.

La lezione di pozioni iniziava alle nove in punto ed erano due ore di Grifondoro con Serpeverde.
I ragazzi e Noah riuscirono miracolosamente ad arrivare per primi e si misero nella prima fila dove vi erano posti sei sgabelli. L'ambiente era molto cupo e la stanza era illuminata solo da quattro candele: due poste sulla cattedra del professore e due in fondo alla classe. In pochi istanti i banchi si riempirono uno dopo l'altro.

I chiacchiericci degli studenti vennero interrotti dalla porta di legno e ferro che spalancandosi colpì il muro. Poi un silenzio tombale mentre un uomo alto di figura robusta coi capelli corvini si dirigeva verso la cattedra guardando nel vuoto.
-Severus Piton. Il vostro insegnante- disse lui immobile da dietro il tavolo di legno.
-Da adesso in poi nessun bisbiglio o battutina stupida nella mia classe se non volete prendervi una punizione di un mese-

-Eh sì Grifondoro, mi riferisco in particolare a voi- concluse Piton scrutando i ragazzi in prima fila per poi concentrarsi su Noah.
-Signor Smith, vediamo se i nati babbani sono così brillanti come si dice in giro... Cos'è un bezoar?-
Piton continuava a fissarlo attraverso gli occhi neri. Noah guardò prima Mattew e poi Abby che avevano appena alzato la mano per rispondere alla domanda posta dal professore.
-A quanto pare non vale per tutti i nati babbani...- concluse Piton dopo qualche istante di silenzio.

-Sì signori Martin e Granger, immagino che sappiate la risposta ma non aspettatevi dei punti in più alla vostra stupida casa per questo-.
Per il resto della lezione ci fu poca pratica, Piton continuava a spiegare antidoti e a mostare gli ingredienti più importanti, mentre tutti prendevano appunti. Tutti tranne Noah che non capiva il motivo di quello che Piton gli aveva appena detto essendo per lui un mondo tutto nuovo.

Finita le due ore uscirono tutti dall'aula tetra per dirigersi alla lezione successiva e nessuno osò parlare di ciò che era accaduto poco prima.
Un ragazzo di Serpeverde, passando accanto ai Grifondoro, urtò Abby di proposito per farle cadere la pila di libri.
-Vai da qualche parte, Mezzosangue?- chiese lui ridendo, per poi continuare a camminare con la sua combriccola.
-Idiota Serpeverde-
commentò Matthew mentre aiutava la sua migliore amica a prendere i libri dal pavimento.
-Io li odio- affermò Emily continuando a fissare il gruppo di ragazzi.
-Sono insopportabili-
borbottò infine Chelsea aiutandoli a raccogliere tutto.
Nel frattempo li raggiunse Noah che era rimasto indietro.
-Che è successo?-
-Due parole bastano: Idiota Serpeverde- rispose Matthew.
-Ma chi? Christian Harris? Quello avrebbe bisogno di una bella dose di Schiantesimi- dichiarò Noah con lo sguardo torvo.
-Si, sono d'accordo-.
-Cavolo sono le 11 dobbiamo andare ad Incantesimi!-esclamò Chelsea, prendendo sotto braccio Abby e facendo cenno agli amici di seguirle.

Entrarono nell'aula di incantesimi appena in tempo. L'ampia stanza era decorata interamente in legno e sulle pareti si intravedevano delle scritte incise; c'erano quattro lunghe file di banchi, due al lato sinistro e due al destro, lasciando nel mezzo un largo spazio che serviva per esercitarsi. Vicino alle file di sinistra c'era una vecchia lavagna e alcuni antichi manoscritti e libri di magia appoggiati disordinatamente lì vicino.
Uno strano uomo di bassa statura e con un grande naso all'insù se ne stava in piedi sopra ad una pila di libri. Salutò i ragazzi con un cenno mentre si accarezzava la folta barba bianca; dietro di lui si estendeva una grande finestra, che faceva filtrare la luce del sole in tutta l'aula.
I cinque si sedettero e poggiarono le bacchette sulla superficie sottostante, accanto alla piuma ad inchiostro.
I ragazzi si sedettero uno affianco all'altro.
Davanti a loro era disposto un altro tavolo costituito per lo più dai componenti della casata dei Serpeverde. Al centro del tavolo, quasi come fosse capo di tutti loro, c'era un bel ragazzo dai capelli ricci corti, che si girò subito nella loro direzione. Matthew e Abby non tardarono a notare il suo intenso sguardo.
-Ancora lui- sbuffò Matthew. -Ci fissa anche.-
Emily si sedette accanto a loro.
-A me sembra che stia fissando Abby.-
Abby scosse la testa, confusa. -Eh? Che intendi?-
-Che ti sta fissando, come lo vuoi intendere?- borbottò Chelsea, trattenendosi dal ridere.

-Ragazzi!- esclamò il professore per attirare l'attenzione di tutti. -So che qui ci sono molti di voi che sanno già molte cose sul mondo della magia e altri...- L'uomo si girò subito verso Noah.
-E altri che stanno ancora conoscendo questo mondo, ma spero che tutti possiate imparare molto nelle mie ore. Anche se è la prima lezione- continuò il professore agitando le piccole braccia in modo buffo.
-Direi di provare con un bel duello, vi va?- .
I Serpeverde esultarono entusiasti, amavano la competizione come nessun altro... e sopratutto, amavano vincere. Iniziò un coro di voci che si accavallavano l'un l'altra -Scelga me!-, -No tu fai schifo! Deve scegliere me!-, -Ma state zitti!-.
Il professore saltò giù dalla pila di libri e si avvicinò alle file dove erano seduti i Grifondoro.
-Tu!- disse, indicando Abby.
La ragazza si raddrizzò sulla sedia nel sentire quella frase e chiese agli amici di lasciargli spazio per passare. -E...- continuò l'uomo camminando verso la fila opposta.
-Tu!-
Per un attimo, Abby credette che stesse indicando una ragazza, ma dovette ricredersi quando vide aprirsi un sorriso beffardo sul volto di Christian Harris, il ragazzo che l'aveva urtata e presa in giro solo qualche minuto prima. Il ragazzo si alzò di scatto, sentendo lo sguardo di tutti i presenti addosso e camminando fiero oltre la fila di banchi, mettendosi all'entrata dell'aula.
Il professore fece posizionare Abby dalla parte opposta, di fronte alla finestra, e saltò di nuovo sulla sua pila di libri, pronto ad osservare attentamente il duello.
-Ricordatevi che stiamo solamente mettendo alla prova le vostre conoscenze attuali, non potete ancora utilizzare incantesimi più potenti, sono stato chiaro?-
Christian alzò le spalle e puntò la bacchetta contro Abby.
-Tranquilla ci andrò piano con te. -
Abby gli puntò la bacchetta. -Dovrei ringraziarti, Christian?-
-Uno... due... tre!-
-Stupeficium!- gridò Abby, e Christian si schiantò a terra, rotolando fino alla parete.
Nella sala si levarono le grida entusiaste dei Grifondoro, che incoraggiavano Abby.
-Bene, molto brava- ammise il professore, appoggiandole una mano sulla spalla.
Ma il duello non era finito, almeno non lo era per Christian. Infuriato per le esclamazioni di scherno dei suoi compagni e l'espressione soddisfatta di Abby, si alzò da terra e le puntò di nuovo la bacchetta senza che lei se ne accorgesse.
-Abby!- la chiamò Matthew, ma era già troppo tardi.
-Levi Corpus!- esclamò Christian con rabbia.
Abby non fece in tempo a girarsi che si ritrovò a testa in giù mentre fluttuava in aria. -Che diavolo stai facendo?- urlò, cercando di puntargli la bacchetta.
-Everte Statim!- pronunciò il ragazzo.
Abby fu spinta violentemente contro la finestra dietro di sé e cadde sulla pila di libri sparsi a terra. Tutti i Serpeverde, esultarono e gridarono il nome del loro compagno.
Il sorriso di Christian scomparve non appena si accorse che tutti i Grifondoro erano intorno ad Abby e la ragazza non si muoveva. -Oh mer...-
Tutti i suoi amici scansarono i compagni curiosi e si precipitarono dall'amica. Abby se ne stava sdraiata per terra con una smorfia di dolore sul viso mentre i suoi amici controllavano se aveva qualcosa di rotto. Christian si avvicinò titubante a lei, ma prima che le sue scuse scivolassero via dalla sua bocca, il suo migliore amico si chinò accanto ad Abby e le fece appoggiare la testa sulle sue gambe.
-Come ti senti, riesci a muoverti?-
Il suo tono dolce sembrò tranquillizzare subito la ragazza, che rivolse un sincero sorriso a lui e ai suoi amici.
-Bene...- sussurrò Christian con voce bassa, convinto che nessuno l'avrebbe sentito, e se ne andò a grandi passi verso i suoi compagni sotto gli sguardi di disapprovazione di Matthew, Emily, Chelsea e Noah.

Love Threat (Hogwarts Tales #1)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora