15. Pozioni

10 6 0
                                    

Il sogno che avevano fatto li aveva scombussolati più del previsto. Sapevano bene che non poteva essere solo un incubo. Qualcosa era cambiato da quando si erano appropriati di quelle pagine e la cosa, per quanto coraggiosi potessero essere, li terrorizzava. Erano decisi a sbarazzarsi il prima possibile di quelle tre pergamene ma dovevano capire come.
Il modo lo trovarono la mattina seguente mentre si dirigevano verso la prima ora di lezione: Difesa contro le Arti Oscure.
Una volta arrivati nell'aula i ragazzi occuparono i primi quattro posti davanti la cattedra del professore: Emily accanto ad Abby e Matthew vicino a Noah.
-Speriamo di uscire presto da questo casino in cui si siamo messi. - bisbigliò Emily alla sua amica. Tuttavia quest'ultima non la stava ascoltando. Il suo sguardo aveva vagato per tutta l'aula e ora era fisso su Christian appena entrato nell'aula accompagnato da Iris.
Qualcosa nello stomaco di Abby ruggì violentemente e la ragazza cercò a tutti i costi di non farlo notare ai suoi amici.
-Ma che ha? - chiese Noah, bisbigliando tra i due banchi.
Matthew guardò la ragazza per poi seguire il suo sguardo. Non appena si accorse che l'oggetto di tanto interesse era Christian, alzò gli occhi al cielo.
-Oddio Ab, no. -
La ragazza, sentendo pronunciare il suo nome, si detestò dai suoi pensieri e con aria innocente, iniziò a fissare la cattedra fino all'entrata in aula del professor Lupin.
-Buongiorno a tutti ragazzi. - esclamò quest'ultimo dirigendosi a grandi passo verso la fine dell'aula. - Non perdiamo tempo. Prendete i libri e apriteli a pagina 97, per favore. - continuò, posizionando appunti di pergamena sulla propria cattedra.
Gli alunni obbedirono, tranne i tre ragazzi che cominciarono a lanciarsi varie occhiate.
-Chiedilo tu Em. - la incitò Matthew.
La ragazza alzò una mano che tenne su per qualche secondo fino a quando il professore non si accorse di lei.
-Si, signorina Collins? -
Emily abbassò il braccio. - Mi scusi signore, prima di andare avanti con la lezione, le vorrei fare una domanda. -
Lupin la fissò incuriosito. - Mi dica. -
-Ecco, mi chiedevo...se un mago ha incanalato un grosso potere all'interno di un oggetto, un altro mago può essere in grado di disattivare tale potere?-
Lupin la fissò per qualche istante. I suoi occhi erano fissi su quelli della ragazza, quasi volesse capire a cosa si riferisse Emily. Possibile che il professore era a conoscenza del loro segreto?
-Beh, dipende da quanto forte sia la magia accumulata nell'oggetto. - rispose con voce ferma ma poco sicura. - Tuttavia, solo un mago con grandi abilità potrebbe riuscire a formulare un incantesimo tanto potente. Di certo non dei ragazzi del primo anno. - Quest'ultima frase aveva in se un qualche tipo di avvertimento e ciò spinse Emily a non indagare oltre.

La lezione proseguì senza intoppi. Le uniche domande che venivano poste al professore si riferivano solo ed esclusivamente all'argomento che stavano svolgendo. Nessuno dei quattro ragazzi fece più parola delle tre pagine fino alla fine dell'ora.
-Lupin sa sicuramente qualcosa. - disse Noah ai suoi amici, intento a sistemare i libri nella sua cartella.
-Tutti sanno qualcosa. - rispose Matthew. - Non hai notato lo sguardo della McGranitt quando Abby gli ha chiesto di Aradia? -
-No, per il semplice fatto che ancora non facevo parte del vostro trio. - scherzò Noah, passando un braccio intorno alle spalle del suo ragazzo.
-La McGranitt non aveva alcuna intenzione di dirci nulla. - disse Abby, senza far caso alla battuta del suo amico. - Ci vogliono tenere all'oscuro di tu.. -
-Cosa avete intenzione di fare con quelle pagine? - chiese Christian alle spalle di Abby, interrompendola.
I ragazzi spostarono contemporaneamente lo sguardo sul Serpeverde il quale se ne stava lì, con le mani in tasca e il sopracciglio alzato.
-Non sono affari tuoi, Harris. - rispose Matthew scocciato.
-E invece si che lo sono. Sbaglio o è grazie a me che avete scoperto il potere di quelle pergamene? -
Emily si voltò verso di lui, una mano appoggiata sul banco.
-Senti, ti abbiamo chiesto aiuto e basta. Questo non ti rende parte del nostro gruppo. -
Ci fu in istante, un breve instante, in cui Abby ebbe la sensazione che Christian stesse sfoderando la bacchetta dalla divisa. Vide la sua mano posizionarsi sotto di essa e fu costretta a fare lo stesso. Nessuno si rese conto di quel piccolo gesto dei due ragazzi, tuttavia la tensione che si stava creando era palpabile.
-Non siete così bravi e potenti da poter annullare tutto quel potere. Potreste farvi male. - disse Christian.
-E da quando ti importa? - sbottò Abby che era rimasta in silenzio fin troppo a lungo.
Il ragazzo la guardò per la prima volta dall'inizio della lezione. - Di te mi importa. - I due si fissarono così intensamente che Abby quasi si dimenticò che non erano da soli ma che altre tre persone stavano assistendo alla scena.
-Sentite, io posso aiutarvi. - disse Christian, interrompendo il contatto visivo con la ragazza. - Datemi del tempo e troverò una soluzione. Solo.. non fate nulla per il momento. - Scrutò i ragazzi un'ultima volta, poi si girò e uscì dall'aula lasciando loro quattro più perplessi che mai.

Il pomeriggio stesso li aspettava una lezione di due ore di pozioni. Matthew, Abby ed Emily erano versati in quella materia e riuscivano a preparare delle misture perfette, cosa che la maggior parte delle volte dava sui nervi al professor Piton. Lo stesso non si poteva dire per Noah, che falliva miseramente in ogni suo tentativo. Non solo perché odiava l'aspetto del sotterraneo, cupo e gelido, specialmente in quel periodo dell'anno, ma in particolar modo perché da quando aveva messo piede ad Hogwarts, Piton lo tormentava. Forse perché era un nato babbano o forse per il fascino naturale del ragazzo. Noah non riusciva proprio a spiegarselo.
Attraversarono il viadotto per dirigersi nell'ala ovest del castello, scesero giù per la lunghissima scala a chiocciola e si accomodarono nella tetra stanza circolare.
La prima ora di lezione fu totalmente teorica, Piton spiegò nel dettaglio la pozione corroborante, una soluzione in grado di curare piccole ferite e di guarire da influenze e malanni comuni. Il professore ovviamente non mancò di porre domande al riguardo esclusivamente a Noah, ignorando totalmente le mani alzati di Matthew ed Abby ogni volta che il giovane Smith non sapeva rispondere, quindi quasi sempre. La seconda ora di lezione fu pratica, i maghi si posizionarono ai banchi con i calderoni ed iniziarono la preparazione.
A fine lezione Piton fece il suo solito giro di routine tra i banchi, per verificare l'efficacia delle varie pozioni. Si avvicinò serissimo al banco di Noah, allungò il collo per riuscire a vedere l'interno del calderone. Quando alzò lo sguardo la sua espressione era totalmente schifata e Noah sapeva che la bomba stava per esplodere.
-Smith...- iniziò l'insegnante.
Noah lo fissò scoraggiato.
-Ovviamente il colore della pozione è sbagliato. Dovrebbe essere marrone chiaro mentre la tua pozione...se così si può definire, è rosso fuoco.-
Piton spostò lo sguardo dal calderone al Grifondoro.
-Hai sicuramente sbagliato il dosaggio del sangue di salamandra. Non mi sorprende. Gli esami sono vicini e tu sei peggiorato dal primo giorno di scuola ,se possibile.- Noah abbassò lo sguardo stringendola mascella, avrebbe voluto urlare in faccia al suo professore ed insultarlo ma sapeva benissimo di non poterlo fare.
Quell'espressione non sfuggì a Matthew, che era dietro di lui. Allungò il braccio senza farsi notare da Piton e gli strinse la mano per calmarlo. Matthew stava per dire qualcosa, consapevole del fatto che sarebbe sicuramente finito in punizione ma qualcuno parlò prima di lui.
-Mi scusi, signore.- iniziò Christian.
Tutti si girarono verso di lui, compreso Piton.
-Io non credo che Noah sia peggiorato, anzi. Credo che dovrebbe sentirsi più apprezzato. Se come dice sempre lei, Smith è solo un nato babbano, allora ha fatto progressi enormi. Non ha avuto la possibilità come noi altri di vivere nel mondo magico fin da piccolo...-
Un mormorio si alzò nell'aula. Noah, Matthew, Abby ed Emily si guardarono prima fra di loro e poi rivolsero l'espressione confusa a Christian. Piton fissò Christian inerme, con un sopracciglio alzato.
-Peccato che la tua opinione non conti nella mia aula, Harris quindi chiudi il becco o dovrò metterti in punizione. Se sei innamorato di Smith, mi dispiace deluderti ma credo che sia già impegnato.-
Alcuni ragazzi di Serpeverde scoppiarono a ridere. Christian invece rivolse lo sguardo a Noah e agli altri, che erano ancora sconcertati dalle sue parole.
Matthew rimase scioccato. Ammise a sé stesso che forse Christian non era poi così male. Perché non era sempre così gentile? Si stava affezionando veramente a loro? Qual'era il suo scopo? Matthew non lo capiva ma forse stava imparando a fidarsi di lui.

Love Threat (Hogwarts Tales #1)Where stories live. Discover now