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"avevi detto che sapevi guidare"
"mi avete fatto guidare su un kart doppio con Arthur perchè avete paura che mi faccia male"
"come facciamo a sapere che non ti farai male?"
"sono kart Gianluca, non vetture di formula uno"
Si, mi hanno veramente impedito di salire su un kart da sola. Mentre scendo dalla "vettura" mi avvicino ai ragazzi per convincerli a farmi guidare da sola.
"beh ha ragione" grazie, Robert ha un cervello funzionante. "se ti fai male non mi prendo la colpa" dice Gianluca alzandosi dal prato.
"ah ma per favore, datemi una monoposto" 
So per certo che Gianluca, Arthur e Robert stanno sorridendo, se mi voltassi a guardare gli altri incrocerei lo sguardo di Callum e voglio evitare di svenire.  "allora chi corre?" chiede Gianluca. Dino, Arthur, Robert e Mick si alzano.
Infilo di nuovo il casco ed entro dentro un kart, mentre Arthur, Robert, Gianluca, Dino e Mick entrano in altri kart.
Diciamo che le partenze non sono il mio forte. Sono ultima, è anche vero che loro sono piloti e io no. Cerco di fare le curve il più stretto possibile, tenendo la concentrazione alta sulla strana e le mani disse sul volante. Mi accorgo di aver superato due kart, non so di chi, ma continuò. Sento il rumore dell'asfalto scorrere sotto le ruote e l'adrenalina aumenta sempre di più. Ogni curva sembra più stretta e veloce. Ho superato in altra persona, e poco dopo anche un'altra. Ne è rimasta una sola. Onestamente credo sia Mick. Premo il piede sul l'accelleratore, sono leggermente competitiva..iniziò a non rallentare alle curve avvicinandomi sempre più al kart davanti.
Mi pento di aver smesso di frenare alle curve quando mi accorgo di stare a pochi centimetri dal muro della pista dopo una curva, sono quasi sicura che Gianluca sia quasi morto d'infarto, fatto sta che io no. Stringo ancora di più il volante e anziché premere sui freni, premo sul l'accelleratore, non so quanti giri io abbia fatto in testacoda, fatto sta che non ho preso nessun muretto o altro, sto andando anche più veloce di prima, ho superato il kart davanti a me e sono appena arrivata al traguardo. Scendo dalla macchina e tolgo il casco.

Vedo Mick scendere dall'auto che ho superato per ultima e Gianluca, Arthur, Robert e Dino scendere dalle altre. Gianluca mi si lancia letteralmente addosso "potevi farti male"
"ma non è successo perché so guidare." dico diretta guardando Mick che si sta avvicinando.
Mi rende la mano e la stringo. "hai fatto una cosa praticamente impossibile" sorrido. "hai mai pensato di fare il pilota?" annuisco. "tante volte"
"perchè sei qui come ingegnere allora?" mi chiede Robert. "non fa per me, io ho paura di farmi male, e non reggo la pressione. Riesco a stare nei kart perché sono aperti, ma sono claustrofobica, non riuscirei a stare un paio di minuti in una vera vettura da corsa" lancio uno sguardo veloce a Callum che sorride al ricordo dell'ascensore. In molti annuiscono.
"comunque complimenti" Mick toglie la mano e va a posare il casco seguito da Arthur, Dino, Robert, Marcus e Callum.

"mi hai messo paura" dice Gianluca.
È incredibile come si preoccupi per me in questo modo.
Sorrido. "no sono serio, stavi per andare a muro"
"lo so"
"sei proprio incredibile" dice ridendo e facendomi cenno di dargli il casco.
"devo prenderlo come un complimento?" dico dandogli il casco.
Non mi risponde e ridendo va verso gli altri a posare il casco.

"Lara parlaci un po' di te, non sappiamo praticamente nulla" dice Arthur non appena tutti ci siamo seduti praticamente in cerchio sul prato. "cosa vi devo dire? la mia è una vita normale e noiosa, siete voi i piloti" dico ridendo. "dai iniziamo dal semplice, tifi ferrari?" chiede Gianluca. "ovvio"
"pilota preferito nella griglia di quest'anno?" chiede Arthur. "Kimi, ma seguendo la formula due ho visto che tuo fratello entrerà in formula uno, sono contenta è veramente bravo, inizierò a tifare lui se mi piacerà" Arthur sorride divertito. "pilota preferito di tutti i tempi?" chiede Robert esaltato. Quel ragazzino ha veramente tanta energia. "nulla da togliere a Schumacher" dico guardando Mick che sorride "ma ho sempre amato Ayrton Senna"
"finito l'interrogatorio?" chiedo stufa di sentirmi in tribunale.
"no, ora le domande personali" dice Gianluca.
"i tuoi genitori sono appassionati di f1?" annuisco. "tre settimane dopo che mi hanno adottata sono stata al mio primo gp" vedo i ragazzi sbiancare. "oh tranquilli, io non..si sono stata adottata perché i miei genitori avevano poco più della mia età ora ed erano giovani, quindi hanno pensato bene di abbandonarmi subito dopo il parto senza lasciare un nome o un numero, ma a me non fa nessun'effetto parlarne, non sono nella posizione di giudicarli, se in questo momento io avessi un bambino andrei totalmente nel panico, tranquilli" dico cercando di farlo tornare al colore originario. Gianluca cerca di cambiare argomento disperatamente. "allora hai degli amici immagino" "in realtà ho solo due amiche, ma non definirei il sotto rapporto 'amicizia' ecco" "perché?" chiede Mick. "non abbiamo nulla in comune, mi danno fastidio, sono antipatiche e si credono Dio sceso in terra"
"oh che bella amicizia" sottolinea Robert.
Rido alla sua frase. "vi ho detto, non siamo amiche, a volte esco con loro per non stare sola"
"almeno ti hanno salutata o fatto i complimenti per essere entrata?" chiede Dino.
"oh no, hanno smesso di farmi domande e di ascoltarmi quando gli ho detto che Charles Leclerc non è più qui" dico ridendo. "andiamo veramente non riesco a trovare nessuna ragazza che non sia interessata un minimo a mio fratello?" chiede Arthur sbuffando. "allora Charles è un bel ragazzo, ma togliendo il fatto che è un pilota, non è il mio tipo" dico continuando a ridere. Arthur sorride. "quindi onorata di essere la prima ragazza che incontri non fissata con tuo fratello" dico facendolo ridere. "oh non sei la prima, la seconda, la mia ragazza dice che non gli piace"
"sembra che non le credi" dice Gianluca ridendo.
"oh si che le credo"
"dai scherzavo amico" ridiamo tutti di gusto.

Passiamo la giornata tra altre corse con i kart, passeggiate per la pista e poi per Imola. Fino ad arrivare alla sera, dopo cena.
"domani è il grande giorno, primo giorno di Lara!" dice Marcus mentre camminiamo verso l'ascensore. "gia"
"molto emozionata eh, sembra che ti abbiamo costretta" Gianluca mi tiene sveglia con la stessa energia di Robert.
"abbiamo corso e camminato tutto il giorno, come fate ad essere così attivi, se non fosse per le vostre voci squillanti come non mai sarei già crollata addormentata mezz'ora fa" dico sbadigliando.
"allora sarà ora di andare, non vogliamo farti fare tardi domani" dice Arthur chiamando l'ascensore. Entrano tutti nell'ascensore e mi fanno cenno di entrare. "oh no, prenderò le scale" dico allontanandomi. "vengo con te" la voce di Callum mi fa girare verso di lui. Sorrido e mi avvio verso le scale, sono 4 piani di scale per arrivare alla mia stanza e altri 2 per arrivare alla sua.


"niente più ascensore eh?"
"ci scherzi! stavo per morire d'infarto"
"solo all'inizio, poi ti sei calmata" mi fermo e mi giro a guardarlo. Alza la testa e mi sorride, è impossibile non sorridergli. Scuoto la testa sorridendo e mi giro per continua a salire le scale. "comunque complimenti per le corse di oggi"
"addirittura"
"hai evitato quello schianto in modo incredibile!"
sorrido ma lui non può vedermi perché sono girata. "so che stai sorridendo" mi giro di scatto e lui ride. "leggi anche nel pensiero ora?" lui annuisce continuando a ridere e io continuo a salire le scale dino ad arrivare al mio piano. Mi fermo davanti alla mia stanza. "grazie per avermi accompagnata" dico mentre infilo la chiave della serratura. "di niente, buona fortuna per domani" sorrido guardandolo un ultima volta e dopo aver quasi sussurrato un "grazie" entro nella stanza e chiudo la porta alle mie spalle.

Mi lascio scivolare a terra e appoggio la schiena alla porta.

Prendo il telefono e trovo due chiamate perse da mia madre, non l'ho sentita per tutto il giorno. La richiamo immediatamente, ma non risponde, forse è già a letto, si deve svegliare presto per lavorare, mi richiamerà lei domani.

Mi metto velocemente il pigiama, spengo il telefono e mi infilo sotto le coperte, addormentandomi pochissimo tempo dopo, con un sorriso stampato in faccia, era da tanto tempo che non provavo questa stessa felicità.

𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐝𝐫𝐞𝐚𝐦 | Ferrari Driver Academy (Callum Ilott)Where stories live. Discover now