16 - We Need To Talk

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Non avevo mai festeggiato Capodanno a Times Square. Avevo solo visto foto o video del countdown, quindi non avevo la minima idea di cosa avrei provato a stare in piedi, al freddo, in mezzo a centinaia di migliaia di persone ad aspettare l’arrivo dell’anno nuovo. Avevo conosciuto Eleanor, la ragazza di New York di Louis, avevamo pranzato insieme e poi eravamo andati tutti e quattro in piazza, dove c’era già parecchia gente.
Quella sera c’erano tanti artisti al concerto in piazza e avevamo ballato, cantato e ci eravamo divertiti fino a quando era iniziato il countdown e avevamo alzato gli occhi per guardare la discesa della famosissima sfera luminosa.
Allo scoccare della mezzanotte Harry aveva preso il mio viso tra le sue mani e mi aveva dato un bacio mozzafiato. Un bacio che non avrei mai più dimenticato. Mi aveva detto che mi amava e gliel’avevo detto anch’io. Era stata la serata più bella di tutta la mia vita.
 
Prendere l’aereo per tornare a St. Louis, il giorno dopo, era stato triste, perché avrei dovuto tornare alla vita di prima. Avrei dovuto continuare ad essere la ragazza di Harry solo nel suo appartamento o nel suo ufficio. Ma ero felice di avere i ricordi di quel weekend, perché ero sicura che mi avrebbero accompagnata fino alla prossima vacanza insieme, alla prossima occasione di stare in pubblico.
 

***

 
Il ritorno all’università voleva dire anche l’inizio del mio nuovo lavoro part time, perché avevo una borsa di studio completa, ma avevo comunque bisogno di soldi per tutti gli extra. Liam mi aveva fatto sapere che in libreria stavano proprio cercando qualcuno per sostituire il suo collega, Keith, che aveva deciso di abbandonare gli studi e trasferirsi a Hollywood per inseguire il suo sogno di diventare attore.
“Ti affiancherò per i primi turni, così ti spiegherò cosa devi fare e ti svelerò qualche trucchetto. Per esempio questo programma di ricerca interna è pietoso, non devi mai premere invio quando digiti il nome di un libro, ma devi cliccare sul bottone invio con il mouse, altrimenti si blocca tutto il sistema per cinque minuti buoni.” Disse Liam durante il mio primo giorno di lavoro.
“Cliccare e non premere il tasto.” Mormorai tra me e me, seguendo Liam per tutta la libreria.
Il ragazzo continuò a spiegarmi quello che avrei dovuto fare finché non sentimmo lo scampanellio della porta e lo seguii dietro il bancone. Due ragazzi si avvicinarono a noi, ridendo e parlando tra di loro.
“Payne!” Esclamò il primo. Sembravano familiari, probabilmente li avevo già visti in giro per il campus. “Sono arrivati quei fumetti di cui mi parlavi la settimana scorsa?” Domandò.
Vidi l’altro ragazzo osservarmi, prima di dare di gomito al suo amico e indicarmi. Non lo fece nemmeno di nascosto, ma mi puntò contro il dito apertamente, come se non fossi lì.
“Quella è la ex di Olinsky.” Disse. Cominciai a sentirmi infastidita. Si stavano comportando come se non esistessi.
“La ex di Olinsky ha un nome e ha delle orecchie.” Replicai a denti stretti. Liam mi lanciò un’occhiata di sfuggita, come se volesse dirmi di lasciare perdere.
“E, a quanto pare, la ex di Olinsky ha anche qualcos’altro.” Continuò il ragazzo che mi aveva indicata.
“Un bastardo e la chlamydia!” Esclamò il suo amico, mimando un pancione con le mani e poi dando il cinque al primo ragazzo.
Guardai prima i due amici di Jasper davanti a me e poi Liam, che non mosse un muscolo e non disse una parola per difendermi. Ma, in fondo, io non avevo bisogno di nessuno che mi difendesse. Jasper voleva giocare sporco? Ero più che capace di farlo anch’io.
“Mettiamo in chiaro le cose.” Dissi, facendo qualche passo avanti e fermandomi quando i miei fianchi furono contro il bancone. “Non sono incinta e non ho nessuna malattia venerea.” Aggiunsi. “Sono tutte cose che si è inventato Olinsky per nascondere il fatto che l’ho piantato io e per non fare una figura orribile.”
“E perché tu avresti mollato uno come lui?” Domandò il primo ragazzo, cercando di rimanere serio.
Perché mi sono innamorata di un’altra persona. Pensai. Quella era la verità, quello che avrei dovuto dire.
“Oltre al fatto che è più stupido di una porta, intendi?” Domandai. “Ero veramente infastidita dalla sua scarsa igiene personale.” Aggiunsi, abbassando la voce. Non era vero, Jasper arrivava anche a farsi due docce al giorno, ma ero stata presa alla sprovvista e volevo fare qualcosa per vendicarmi di quello stronzo che andava in giro a raccontare cose false sul mio conto.
I due ragazzi mi guardarono per qualche istante, indecisi sul da farsi. Poi scoppiarono a ridere e scossero entrambi la testa.
“Jasper aveva detto che avresti detto qualunque cosa per screditarlo. Adesso dobbiamo aggiungere anche bugiarda alla lunga lista dei motivi per cui nessun ragazzo del campus dovrebbe mai uscire con te!” Esclamò il primo tra una risata e l’altra.
“Liam, questi fumetti?” Domandò il secondo. Il ragazzo, che era ancora immobile di fianco a me, sembrò svegliarsi e andò nel retro a recuperare quello che gli avevano chiesto i suoi amici.
“Eccoli.” Borbottò. “Sono quindici dollari e venti centesimi.” Aggiunse.
“Grazie, fratello!” Esclamò il secondo ragazzo, lanciando delle banconote e un paio di monetine sul pavimento dietro il bancone. “E fai raccogliere le monete alla ex di Olinsky, perché tanto ho sentito che le piace inginocchiarsi!” Aggiunse, prima di scoppiare di nuovo a ridere e uscire dalla libreria con il suo amico.
“Mary…” Mormorò Liam quando rimanemmo soli.
“Non dire una parola.” Dissi, decidendo in quel momento che avrei ignorato il mio nuovo collega per il resto dei miei giorni.
Non raccolsi le monete che erano cadute, ma mi allontanai velocemente dal bancone per rimanere da sola qualche secondo. Quella situazione mi stava sfuggendo di mano, avrei dovuto fare qualcosa prima che peggiorasse.
 

Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz