15 - Family, First Dates and Friends

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Quando tornai al campus, due giorni dopo Natale, ricevetti un messaggio di Harry che mi diceva di controllare la posta nel mio dormitorio. Trovai una busta con scritto solo il mio nome – nella sua inconfondibile scrittura – e provai subito una piccola stretta al cuore.
Mi aveva mandato una lettera d’amore? Dopo la bellissima maglietta che mi aveva regalato a Natale? Non ero sicura di essere pronta a un altro gesto romantico del genere.
Raggiunsi la mia stanza, chiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti sul letto, pronta per piangere dalla gioia. Avevo il cellulare a portata di mano, perché sapevo che avrei dovuto chiamarlo subito dopo aver finito di leggere per dirgli che lo amavo, per dirgli che mi mancava da morire e che non vedevo l’ora dell’ultimo dell’anno per vederlo.
“Vediamo cosa sai fare, professor Styles.” Mormorai tra me e me, aprendo la busta. Al suo interno non c’era una lettera d’amore – e sì, dovevo ammettere di esserci rimasta un po’ male – ma due biglietti del treno andata e ritorno per Springfield e un biglietto scritto a mano.
 

“Cara Mary Jane,
 
ho trovato i tuoi nonni e li ho contattati. Non vedono l’ora di vederti, così mi sono permesso di regalarti i biglietti del treno per domani.
Ti verranno a prendere alla stazione, ma questo è il loro indirizzo per qualsiasi evenienza: Mia e Michael Bailey,  1041 E. Linwood Cir, Springfield, Missouri.
 
Harry xx”

 
Provai una stretta allo stomaco all’idea di rivedere i miei nonni, dopo così tanto tempo. Non avevo nemmeno idea di che aspetto avessero. Si ricordavano di me? Mi avevano vista solo pochissime volte, quando avevo un anno.
Harry aveva fatto un gesto bellissimo e quel biglietto valeva più di mille “ti amo.” Non vedevo l’ora di vederlo per ringraziarlo e per sentirgli finalmente dire quelle parole ad alta voce. Per guardarlo negli occhi mentre le diceva, per baciarlo.
Guardai i biglietti del treno. La partenza sarebbe stata di mattina ed ero sicura che quella notte non avrei dormito. Ero già nel panico e mi stavo facendo mille domande, come avrei potuto addormentarmi? Non sapevo se rivedere i miei nonni sarebbe stato imbarazzante o se mi avrebbero fatta sentire a casa. Non sapevo nemmeno se avremmo avuto argomenti di cui parlare. Avevo altri membri della famiglia che non conoscevo, oltre a loro?
 

***

 
“Ehi, Mary Jane!” Esclamò Courtney. Avevo preparato la borsa e stavo andando a prendere l’autobus per raggiungere la stazione. Era presto, lo sapevo. Avrei dovuto aspettare più di un’ora su una panchina, ma non riuscivo più a stare nel mio dormitorio. Avevo bisogno di fare qualcosa, di muovermi.
“Ehi!” Replicai, sorridendole. Non l’avevo più vista da quando mi aveva fatto quel terzo grado un po’ strano in caffetteria e dovevo ammettere che non mi era mancata. Mi dava una brutta impressione e non sapevo perché.
“Ma come, sei ancora in università?” Mi domandò la ragazza, avvicinandosi.
“Sto andando dai miei nonni.” Risposi, evitando di raccontarle tutta la storia.
“Oh.” Replicò lei, delusa. Guardò il mio borsone e realizzò che eravamo alla fermata dell’autobus. “Allora facciamo una cosa. Questo è il mio numero di telefono. Ti dispiace darmi il tuo? Quando torni dalle vacanze con i nonni sentiamoci, perché ti devo parlare.” Aggiunse.
“Ehm… okay.” Dissi, confusa. Di cosa doveva parlarmi una persona che avevo visto due volte – di cui una non ricordavo nemmeno, perché ero ubriaca - in tutta la mia vita?
Courtney estrasse il telefono e me lo porse. Digitai il mio numero e le restituii l’oggetto, cercando di nascondere la mia confusione.
“Perfetto, grazie. Ti ho appena fatto uno squillo per darti il mio numero.” Disse pochi secondi dopo. Estrassi il mio iPhone dalla borsa per salvarlo e notai di avere anche un messaggio da Harry.

 
Cosa ne pensi di una festa di Capodanno lontano da St. Louis dove possiamo stare insieme e non ci riconoscerà nessuno?

 
Sorrisi e chiusi l’applicazione dei messaggi per salvare il numero di Courtney il più velocemente possibile. Poi, fortunatamente, arrivò l’autobus e decisi di mentire.
“Scusa, ma sono in ritardo e devo scappare. Ci sentiamo dopo le vacanze.” Dissi, allontanandomi e salutando Courtney con la mano.
“Mi raccomando, chiamami! È importante quello che devo dirti!” La sentii esclamare mentre salivo sul mezzo.
Una volta seduta in fondo al bus estrassi di nuovo il telefono e decisi di chiamare Harry. Se c’era una persona in grado di calmarmi quando mi sentivo così agitata, era lui.
“Mary!” Sentire la sua voce mi fece sentire improvvisamente più felice, anche se mi mancava tantissimo.
“Ehi! Disturbo?” Domandai.
“No, figurati. Ho appena finito di impastare il pane con mia madre e mia sorella.” Rispose lui.
“Hai impastato il pane? Ed io che pensavo che tu sapessi cucinare solo il pollo con le carote.”
“Ehi, prima di diventare uno scrittore super-famosissimo in tutto il mondo e un illustre professore con anni e anni di esperienza alle spalle ho lavorato in una panetteria.” Rispose lui, fingendosi offeso.
“Spero che tu abbia foto di quel periodo, perché voglio vederti con il grembiule e il naso sporco di farina.” Dissi. “Ho visto il tuo messaggio e non ho mai letto niente di più allettante in tutta la mia vita.” Aggiunsi.
“Quindi ti ispira una festa del genere? E sappi che sarà in uno stato diverso dal Missouri.”
“Mi ispira? Non vedo l’ora!” Esclamai.
“Però c’è un piccolo problema…” Cominciò a dire lui, proprio mentre io avevo iniziato a dire: “Stare da sola con te, in pubblico… non potrei chiedere di meglio!”
“Problema?” Domandai, incuriosita.
“Beh, non saremo esattamente soli e spero che non ti dispiaccia. Ti prego, non odiarmi, ma ho detto di noi a Louis.” Mormorò Harry. “Tomlinson. Louis Tomlinson.” Aggiunse subito dopo.
“Lo sapevo.” Replicai, trattenendo a fatica un sorriso.
“Come lo sapevi?”
“L’avevo capito qualche giorno fa, quando ho incontrato Tomlinson… ehm, Louis, e lui ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere.” Dissi.
“Quindi non sei arrabbiata, vero?”
“No, perché io non ho resistito e l’ho detto alla mia migliore amica, Laurel.”
Scoppiammo a ridere entrambi e il suono della sua voce me lo fece mancare ancora di più. Avrei dovuto resistere ancora solo pochi giorni e poi finalmente l’avrei visto. E non solo, avrei potuto stare con lui in pubblico e baciarlo a mezzanotte dell’ultimo dell’anno, come ormai sognavo da un po’.
“Manca ancora poco.” Disse lui dopo qualche secondo, come se mi avesse letto nel pensiero.
“Già.” Risposi, pensierosa. “Ho davvero voglia di vederti, Harry.” Mormorai.
“Non dirlo a me.” Replicò lui. “Ehi, sei ancora a St. Louis?”
“Sono in autobus, sto andando in stazione. Sono un po’ in anticipo, ma sono nervosa e… non riuscivo a stare nel mio dormitorio a far niente, così ho preparato la borsa e sono uscita.” Dissi.
“Non devi essere nervosa, Mary. I tuoi nonni sono davvero felici di vederti e di passare del tempo con te. Mi hanno detto che hanno cercato per anni di ritrovare i tuoi genitori, ma non sono mai riusciti.”
“Per forza, il nostro limite era un anno nello stesso posto e poi ce ne andavamo.” Sbottai, roteando gli occhi al cielo. Non mi ero mai resa conto di quanto odiassi quello stile di vita come da quando mi ero trasferita a St. Louis con l’intenzione di rimanerci.
“Sono sicuro che passerai due giorni bellissimi.” Cercò di rincuorarmi Harry.
“Grazie di tutto.” Dissi io. “Forse non te l’ho ancora detto, ma grazie di cuore. Perché stai facendo cose per me che non ha mai fatto nessuno e…”
“Ti amo.” Mi interruppe lui.
“Era quello che stavo per dirti.” Risposi, scoppiando a ridere. “E comunque ti amo anch’io.”
Lo sentii ridere e provai una stretta al cuore. Lo immaginai in quel momento e la mia voglia di vederlo diventò solo più grande.
C’erano tante cose che avrei voluto dirgli in quel momento, ma dovetti accontentarmi di salutarlo, perché dovevo scendere dall’autobus con il borsone e avevo paura di far cadere il telefono.
 

Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]Where stories live. Discover now