Lucy

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-Signorina Weasley!- mi sentii chiamare. -Può rimanere gentilmente qui per favore. Dovrei parlarle!
Salutai con la mano Phoebe e Katie e mi avvicinai alla scrivania del professore.
Quando tutti furono usciti, lui cominciò a parlare e la sua espressione del viso non prometteva nulla di buono.
-Ho corretto il suo compito sui funghi arroventosi.- disse il Professor Paciock.
-E? Non andava bene?- chiesi preoccupata.
-Era un po' troppo generico. Solitamente sai fare di meglio.
Non risposi, abbassando lo sguardo.
-Che ti succede Lucy? È un periodo stressante? Troppo studio e troppi compiti da gestire?- mi chiese sinceramente preoccupato.
Sospirai.
-Si..- risposi, poco sincera.
Anche lui sospirò.
-Ascolta Lucy, per questa volta andrà bene così ma devo avvisarti che è un argomento molto importante per poter superare i G.U.F.O. e, se farai così anche agli esami, credo ti sarà difficile prendere un buon giudizio in Erbologia.
Non ero mai stata rimproverata da un professore e la cosa, infatti, non mi piaceva per niente.
-Perché non ti fai aiutare da Fred! Ha molto talento in Erbologia e sono sicuro che ti aiuterà se glie lo chiedi. Siete anche molto legati, mi pare.- propose.
Ma io scossi il capo.
-No, studierò di nuovo e meglio l'argomento e recupererò da sola.
-Sicura?
Annuii.
-Okay, allora buono studio signorina Weasley e buona giornata.
-Anche a lei, signore.
Uscii dall'aula e mi diressi alla lezione successiva.

Non è che non avessi capito l'argomento funghi e licheni, era solo che mi ritrovavo ad essere sempre così distratta da tutto.
Non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo ad essere del mio solito umore sereno e amichevole, non riuscivo a pensare allo studio in generale.
Stavo perdendo tempo con il programma che mi ero prefissata di seguire ed ero indietro con lo studio delle lezioni.

Non sapevo più cosa fare per concentrarmi, nemmeno la biblioteca mi aiutava più.
Avevo sprecato pomeriggi interi, con Rose, tra gli scaffali della biblioteca scolastica. Lei mi aiutava, o almeno ci provava, ma ormai non le contavo nemmeno più le giornate passate a fissare imbambolata un punto del pavimento.
Mi odiavo!
Odiavo tutto questo ed odiavo il fatto di non riuscire a controllare la mia mente.
Niente mi aiutava, ero sempre nervosa, e nonostante anche Fred, Roxanne e Molly cercassero di spronarmi a mantenere la concentrazione almeno per quindici minuti, era tutto fiato sprecato. Comunque dopo un po' mi sarei ritrovata a pensare a tutt'altro.

Ero stanca di tutto ciò! E più ero stanca e più mi deconcentravo. Una reazione a catena che avrei preferito non conoscere mai!

Entrai nell' aula di Difesa Contro le Arti Oscure e presi posto accanto a Katie.
-Che voleva Paciock?- mi chiese.
-Niente. Lascia stare!- risposi burbera.
Katie non mi rispose. Sicuramente ormai si era abituata alle mie giornate no, visto che ormai anche quelle si sprecavano.

Passò anche la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure e dopo quella anche Divinazione e Cura delle Creature Magiche.
Di certo quel corso non aiutava l'umore. Ero sporchissima di terra dopo aver lavorato con gli Snasi ed in più aveva piovuto anche. Quindi quella che avevo addosso non era solo terra ma vero e proprio fango.

Salii le scalinate per arrivare al mio dormitorio, desiderosa di poter fare un lungo bagno, ma giunta al corridoio del secondo piano, vidi Lysander circondato da ragazzine in adorazione.
E la rabbia mi invase come un onda anomala.

E meno male che ai suoi amici aveva detto che gli piacevo davvero.
Certo, lo vedevo quanto gli piacessi!

Il giorno in cui avevo lasciato la scuola per tornare a casa per le vacanze di Natale, era stato il giorno in cui davvero Lysander aveva smesso di parlarmi e di cercarmi.
Aveva mantenuto la parola data.
In più da allora, cioè esattamente un mese e tredici giorni, si era fatto di nuovo vedere in giro ogni giorno con una ragazza (o più, come in quel caso) diversa.

Questo perché gli piacevo!
Pensa se non gli fossi piaciuta cosa avrebbe fatto, pensai.

Ma in fondo non mi importava!
Non mi importava affatto con chi stesse, con chi cincischiasse, con chi perdesse il suo tempo.
Non mi poteva importare di meno, era un problema totalmente suo.

ConfundusWhere stories live. Discover now