Lysander

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Portai Ruben dalla signora Clarens nei giorni successivi. Non avrei mai immaginato che una donna potesse migliorare così tanto solo per la presenza di un cagnolino. Per lei doveva essere davvero importante perché riprese colore, vita ed improvvisamente anche il suo respiro, che era stato sempre corto, migliorò.
E non ero solo io a dirlo. Anche le Guaritrici la pensavano così.
Una di loro, la Capo reparto, mi disse che la signora Clarens sarebbe anche potuta tornare a casa se non fosse stato per il fatto che la sua memoria era ancora così gravemente danneggiata.
Stavano facendo il possibile per curarla ma nulla sembrava funzionare.
Nel frattempo, Ruben rimaneva a casa con me ed ero anche, nei giorni, riuscito a rivedere Lucy di tanto in tanto.
Magari ci incontravamo solo all'ospedale o alcune sere era rimasta a mangiare da me addirittura. Diverse volte avevo avuto l'insano e incontrollabile impulso di baciarla ma avevo sempre resistito. Volevo davvero che fosse perfetto, anche se le forze cominciavano a mancarmi e l'istinto aveva passo dopo passo sempre di più la meglio su di me.

Varie volte mi ero ritrovato ad accarezzarle la guancia, ad abbracciarla da dietro mentre lei cucinava, a respirare il suo meraviglioso profumo e a giocare con i suoi capelli quando lei non se ne accorgeva.

Non avevamo mai parlato del nostro passato, anche se ogni tanto qualche sottilissimo accenno c'era stato, ed ogni volta l'avevo vista arrossire e cercare di nascondere tale imbarazzo.
Era tenera e dolcissima ma non potevo non sorridere divertito quando era così.

*
Quel giorno, con una piccola squadra di Auror, eravamo arrivati davanti la casa della signora Clarens.
Eravamo pronti, ormai, alla cattura dei due truffatori. Io, Harry e Malcolm eravamo in prima linea, gli altri sarebbero intervenuti solo in caso di estrema necessità. Non c'era bisogno di creare panico e baccano inutilmente, li avremmo solo agevolati.

-Entro.- sussurrò Harry.
Noi annuimmo.
Lui fece il suo ingresso nella casa e noi lo seguimmo piano, cercando di non farci sentire.
Il piano era quello di far credere che Harry fosse arrivato per perquisire la casa, sperando che non scappassero nel mentre, e che non avesse la minima idea della camera nascosta dietro il muro.
Io e Malcolm non dovevamo farci sentire per nessuna ragione al mondo, saremmo stati l'asso nella manica. L'effetto sorpresa.
Harry andò in cucina dopo un giro della casa, per non dare nell'occhio, poi cominciò ad aprire cassetti a caso facendo abbastanza rumore da non fare sentire i miei passi mentre mi avvicinavo al punto esatto in cui avrei trovato la leva per l'accesso alla camera.
Malcolm si appoggiò al muro, pronto ad attaccare senza essere visto subito.

Le bacchette nelle nostre mani, sentendo la nostra agitazione, fremevano.

Guardai Harry, il quale mi fece segno che fosse giunto il momento, e così rapidamente feci in modo che la porta si aprisse.
Fu un momento, un attimo di terrore sia per noi che per i due nascosti dietro il muro.
Il muro si spostò solo di un millimetro, i due nella stanza lo sentirono, Malcolm aprì velocemente il passaggio mentre uno dei due si smaterializzava via senza l'altro.
Io alzai la bacchetta per bloccarlo mentre Malcolm colpì con l'Incantesimo delle Pastoie Total body.

Uno eravamo riusciti a prenderlo, l'altro no. Era scappato.
Almeno, pensai avvicinandomi per vedere chi fosse tra i due, ne avevamo uno. Poteva testimoniare a favore di Hugo, che era stato spostato da due giorni ormai ad Azkaban.

-Malcolm, chiama Jordan.- dissi -Deve fare più foto possibili del luogo.
Lui corse a chiamare il nostro collega, che arrivò assieme a tutti gli altri, dopo un minuto.
-Non entrate tutti!- disse Harry, da sopra la mia spalla. -Solo Jordan. Anche tu Malcolm, cerca di rimanere fuori di qui, non inquineremo prove importanti.- continuò -Lysander, dopo che Jordan ha finito prendiamo tutto quello che troviamo e repertiamolo. Ci servirà in tribunale.
Annuii, con lo sguardo ancora fisso sull'uomo immobilizzato a terra.

ConfundusWhere stories live. Discover now