6. Verso la baita

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Approfitto di una pausa in autogrill per chiamare Sara e raccontargli più o meno quello che è successo.

La sento allegra, ma preoccupata. È felice perché non mi apro con nessuno a parte lei, ma sa che quello che ho raccontato mi fa male e sempre me ne farà.

Prima di chiudere mi dice di invitare Nate a restare con noi, in fondo la baita ha due stanze da letto, ma più letti per stanza, quindi ci sarebbe posto. Rispondo che in realtà lui passa il Natale con i suoi e attacco, rassicurandola per l'ennesima volta sul fatto che sto bene.

<<Era Sara?>> Mi chiede Nate appena torna dal bar. <<Ti ho preso una cioccolata.>>

Lo ringrazio con un semplice gesto della testa. <<Le ho raccontato che è successo. Ma non si è preoccupata molto quando non ha avuto risposta ai messaggi. Capita spesso che non le rispondo. O perché devo finire qualcosa, perché dormo, studio o non ne ho voglia.>>

<<Perciò a volte scompari e basta?>> Mi chiede.

<<Sì. Non ti capita mai? Sparire in un mondo solo tuo per sfuggire alla solitudine o semplicemente al male di questo mondo?>> Gli chiedo.

Il suo sguardo mi scruta il volto in cerca di qualcosa che non capisco. Poi risponde con un tono quasi come se si sentisse in colpa. <<No, mai.>>

Annuisco. <<Siamo diversi. È giusto così, in fondo.>>

Lui annuisce con un sorriso e sale in auto. Lo seguo.

<<Hai chiamato i tuoi?>> Gli chiedo.

<<Lo faccio ora, ma voglio accompagnarti prima di pranzo se riesco, perciò li chiamo con l'auto.>> Mi avvisa, prima di comporre il numero e partire.

<<Pronto?>> Si sente la voce di una donna dalla macchina.

<<Mamma! Ciao, siete a casa?>> Chiede Nate.

<<Nathaniel! Tesoro eravamo preoccupati! Si, siamo a casa. Tu stai tornando? Sei in macchina?>> La voce della madre di Nate è esattamente come la ricordo. È dolce, ma a volte troppo premurosa. Spesso la incontro ai consigli di classe con i professori.

<<Sono in macchina, ma non sto tornando. Sai Anastasia ha avuto bisogno di un passaggio per la baita di famiglia. La sto accompagnando. Vi dispiace?>> Strano, ma è gentile con i suoi. Non me lo sarei aspettato, anche se aveva detto che ha un buon rapporto.

<<Anastasia? Intendi Anya? Quella bella ragazza dai capelli rossi che è la vostra rappresentante di classe? Oh, ti prego dimmi che è lei e non una di quelle Barbie con cui esci di solito!>>

Trattengo una risata, anche perché Nate mi guarda di traverso per un istante.

<<Proprio lei mamma.>> Dice lui.

<<Oh, ma che meraviglia! Finalmente una ragazza bella e intelligente. Comportati bene con lei! E augurale buone vacanze da parte mia!>>

Stavolta rispondo io, in fondo siamo in vivavoce. <<Buone vacanze anche a lei, Signora Reed!>>

La Signora Reed, sembra ricordarsi che quando chiami dalla macchina tutti possono sentire e tutti possono rispondere. <<Ciao Tesoro! Come stai cara?>>

Domanda da un milione di dollari. <<Bene, grazie. E lei?>>

<<Oh, non c'è male. Purtroppo dobbiamo lasciare la città per Natale a causa del lavoro di mio marito.>> Mi racconta come se fossi una sua coetanea.

Natale...Con Un Bebè!Where stories live. Discover now