3. Rinchiusi

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<<Falallalalala lalalalalalla!>> Canticchio sottovoce mentre metto alcune palline tra i rami dell'albero della scuola.

Sono contenta del fatto che almeno è un albero serio. Mi sarei aspettata più lo scheletro di un albero, invece è folto, e alto.

E io sono bassa, perciò la parte alta l'ho lasciata a Nate.

<<Ti dispiace addobbare senza cantare?>> Si lamenta.

<<Stiamo addobbando un albero. Abbiamo bisogno della giusta atmosfera.>> Dico plateale.

Nella mia testa "atmosfera" suona come parola d'ordine per fare comparire un banchetto per Natale, dei regali, un vestito rosso addosso a me e un maglione con una renna addosso a Nate.

Lo schioccare delle dita di Nate mi riporta alla realtà. <<Hey! Non voglio passare tutta la sera qui!>>

Sbuffo e mi rimetto all'opera.

Dopo un po', facciamo una pausa. Ok, diciamo che è una cosa imposta da Nate che deve "controllare Instagram".

Vi pare che non ha delle reazioni alla foto che ha postato vicino all'albero spoglio?!

Quando anch'io guardo Instagram e mi appare la foto, noto di essere nell'angolino, con gli occhi persi a guardare le mie dita che sfiorano i rami dell'albero. Ho l'aria trasognata.

<<Tutti mi chiedono chi sia la roscia nell'angolo. Qualcuno crede sia la mia nuova ragazza ahahahah.>> Mi dice indicando il suo telefono.

Mi alzo da terra e leggo qualche commento direttamente dal suo telefono.

"Chi è la Romanov nell'angolo? Non dirmi che è la tua nuova ragazza!"

"Carina la ragazza nell'angolo. Chissà a che pensa, probabilmente a ciò che verrà dopo."

"Carina, semplice. Mettiti con lei e non con quella sbruffona di Juliet!"

Sorrido su quest'ultimo. <<Neanche mi conoscono. Potrei essere una pazza psicopatica.>>

"Bella da fare paura! Altro che la Barbie che ti porti dietro!"

E dopo quest'ultimo, mi sistemo una ciocca sfuggita alla coda che mi sono fatta in corso d'opera e mi volto verso l'albero. <<Pausa finita, caro modello.>> Annuncio.

Lui sbuffa, mette via il telefono e ricomincia a sistemare gli addobbi.

Lo guardo con la coda dell'occhio e nonostante tutto lo vedo sorridere. Forse anche a lui piace fare l'albero.

Si volta e vede che lo fisso. <<Bella vista?>> Sorrisetto stronzetto è tornato.

Nella mia testa Rhysand mi passa una palla di neve e io la lancio. Naturalmente centro Nate.

Scuoto la testa. <<Sembri contento. Sono stupita.>>

<<A casa faccio sempre l'albero con i miei. Sono spesso fuori, ma per Natale non ci sono per nessuno che non sia io o la famiglia.>> Mi spiega. <<Un momento davvero bello. La casa già addobbata, la musica natalizia dalla cassa, i miei con i pigiami natalizi e io sistemato, un minimo.>>

Sorrido pensando a quanto deve essere bello passare un Natale con i propri genitori. Genitori che almeno ti amano e stimano.

Ho festeggiato il Natale una sola volta con i miei. Hanno passato l'intera serata a fissarmi e a chiedermi del perché non fossi la prima della classe. Poi sono passati a chiedermi chi fossero i miei amici. Alla risposta un po' tutti, le loro bocche si sono aperte e mi hanno fatto un discorso su quali persone avrei dovuto frequentare per i loro e i miei interessi. Avevo 10 anni. Un Natale orrendo.

Natale...Con Un Bebè!Where stories live. Discover now