Capitolo 22

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STEVE
Le parole del Dio continuavano a ripetersi nella mia mente.
Ero stato via due mesi, che cosa poteva essere mai cambiato?
Sfrecciai senza sosta verso la Stark Tower incurante dell'aver superato i limiti di velocità.
Che fosse successo qualcosa di irreparabile?
Tony era scomparso?
Natasha si era sposata?
Poi la sua immagine si fece vivida nella mia mente.
Elizabeth.
Ade si stava riferendo sicuramente ad Elizabeth.
Dieci minuti più tardi, parcheggiai l'Harley, e mi catapultai verso l'ascensore della torre.
«Questa, non me la voglio di certo perdere!».
Sussultai, nel vedere al mio fianco il Dio degli inferi che beveva del whisky in ascensore.

Adesso si spiegano i problemi con l'alcol di Elizabeth e Tony!

«Non potresti scomparire e basta?» chiesi irritato.
«Oh si! Ma ogni tanto spunterò fuori».
Così dicendo, schioccò le dita e si dissolse in un cumulo di cenere.

Effettivamente avrebbe fatto concorrenza a Tony, con le uscite di scena in grande stile.

Una volta salito, la prima persona che vidi fu proprio il miliardario.
«Il tuo tempismo fa davvero schifo» sentenziò mentre era intento a mangiare una busta di patatine.
«Ciao anche a te, Tony, tutto bene? Io ho appena passato due mesi di cui non ricordo nulla, tu che mi dici?».
Il miliardario mi passò una busta di patatine che rifiutai prontamente.

Lo vidi alzare gli occhi al cielo per poi parlare «Non ho idea di cosa tu stia blaterando, ma ci sono situazioni più serie di cui parlare».
Boccheggiai per qualche secondo, rimanendo con un'espressione stupita in volto.
Poco dopo mi decisi a parlare «Davvero? Un vuoto di memoria non è abbastanza serio?» chiesi ironico.
«Non se si tratta del tuo tempismo di merda».
Lo ammonii  con lo sguardo per il linguaggio usato, lui portò le mani al cielo in segno di difesa «Scusa, scusa. Tempismo molto simile ad un escremento di elefante».
«Che vuoi dire?».
«Il soldatino surgelato 2.0 ti ha soffiato la ragazza, non eravate migliori amici voi due?» chiese ironico.

Di che diavolo stava parlando?
Non mi starà mica dicendo che Bucky ed Elizabeth stavano insieme?
Strinsi i pugni al solo pensiero.
No, non poteva essere.
Bucky sapeva della relazione complicata che c'era tra me ed Elizabeth, non mi avrebbe mai tradito.

Eppure sei stato tu a buttarla nelle braccia di un altro.

Non potevo sapere che mi sarei svegliato dopo due mesi!

E cosa vorresti fare? Hai rinunciato alla vostra relazione prima ancora che nascesse; a quest'ora, lei ti vorrebbe morto.

La vocina nella mia testa non aveva tutti i torti.

«La sto perdendo» sussurrai più a me stesso che a Tony.

«Sai qual è l'unico modo per misurare quanto si ama una persona?».
Scossi la testa.

«Perderla. A volte, ti rendi conto di amare una persona solo dopo averla persa».

Amare Elizabeth?
Tutto quello che stavo provando potevo definirlo amore?

«Tony, guardaci!» graticolai con le braccia «Siamo bravi entrambi a farci del male, non potremmo mai avere un futuro».

Ed era vero.
Non c'era giorno in cui io ed Elizabeth non litigavamo.
Eravamo due calamite, ma nel momento della collisione, l'impatto comportava sempre un prezzo da dover pagare.

«Quindi rinunciare senza nemmeno provarci era la soluzione più facile?»
«No» ammisi abbassando lo sguardo.

Ero un codardo.
Mi ero chiuso a riccio per paura di potermi innamorare.
Per paura di lasciarmi scappare un'altra persona importante nella mia vita.
E per cosa? Per poter vivere sereno e tranquillo.
Ma la tranquillità, la serenità, non avrebbero potuto soddisfare una vita intera.

PHOENIX ☯︎︎//MARVELWhere stories live. Discover now