Capitolo 18

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Non sono mai stata una persona molto riflessiva, non fino a qualche tempo fa almeno.
Mi sono sempre lasciata andare in qualsiasi situazione, cogliendo ogni opportunità e girandola a mio favore.
Stavolta però era diverso.
Steve mi stava mandando completamente in confusione.
E non solo a livello fisico, lui mi stava prendendo anche mentalmente.
Credevo si trattasse solo di attrazione fisica, ma più gli ero vicina, e più nasceva in me la voglia di averlo costantemente al mio fianco.
Per non parlare del fatto che, quando capitava di non parlarci per giorni, sentivo un peso poggiarsi sopra il petto e togliersi solo quando tra me ed il biondo le cose si risolvevano.
Sembravo un'adolescente in piena crisi ormonale.

Patetica!

Scossi la testa e mi schiaffeggiai per poter tornare la solita scontrosa, menefreghista e sarcastica Elizabeth Phoenix.

«Vorrei chiederti il motivo del tuo esserti presa a sberle, ma credo di non essere ancora pronta a conoscere la risposta» Natasha che stava camminando al mio fianco mi prese alla sprovvista.
Mi ero completamente dimenticata che io e la rossa avevamo passato l'intero pomeriggio insieme a comprare abiti per la festa ed eventuali eventi alla torre.

«Un moscerino» mi giustificai cercando di sembrare il più convincente possibile.
«Certo, ed io ho comprato un vestito rosa».
La mia bocca formò una smorfia disgustata «Non ti ci vedrei con il rosa nemmeno sotto tortura».
La rossa fece spallucce «Ed io non ti vedo una che si schiaffeggia per un moscerino».
Sorrisi portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Ti va un caffè?» le indicai un bar difronte per sviare l'argomento della nostra conversazione.

Era un bar molto carino, nei pressi di Central Park, con dei tavolini circolari posizionati difronte un'enorme lago.
La vista era mozzafiato.

«Si, abbiamo tempo».

Una volta sedute, ordinammo due caffè al caramello con panna montata.
Mi appoggiai allo schienale della sedia e mi beai dell'incantevole vista che mi si parò davanti.

«Sotto sotto hai un animo romantico» constatò la rossa.
Scossi la testa ridendo.

Forse era vero, infondo, ma proprio infondo, anch'io desideravo fiori, cioccolatini, appuntamenti galanti, e tutte quelle attenzioni sdolcinate che potevano al sol pensiero far salire il colesterolo a mille.

«Forse. O forse mi piace il panorama» ammisi.
«Il lago? O i due fusti che ci stanno fissando?» guardai nella direzione in cui Natasha mi aveva indicato.
C'erano due ragazzi alticci, carnagione olivastra, capelli castani, che avranno avuto all'incirca una ventina d'anni.
«Dei veri fusti! Peccato non siano i miei tipi».
Nat mi guardò confusa «Li preferisci mori? O biondi?» non feci in tempo a rispondere che mi precedette«Ci sono! Instabili mentalmente».
Scoppiai a ridere.
«Non ti giudico» alzò le mani in aria «Ognuno si prende il proprio caso umano nella vita».

Scoppiai a ridere scuotendo la testa.
Effettivamente fra Loki, che sano di mente non si era dimostrato essere, e Steve con il suo atteggiamento da "uomo d'altri tempi", stavo facendo veramente collezione di casi umani.

«Se devo essere sincera, li preferisco più adulti» sogghignai.
La rossa fece una smorfia buffa

 La rossa fece una smorfia buffa

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PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora