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Camminai verso la Bottega

Erano le 16 passate, ecco che finalmente riuscì ad intravederla,non era molto distante.

Arrivai difronte ed era esattamente come me la ricordavo solo molto più vecchia.
Davanti alla porta di ingresso c'era ancora il cartello con scritto "Cedesi attività ".

Al suo interno, non si vedeva nulla,era troppo sporca e piena di polvere.

Provai a girarci attorno ma niente,non c'era nemmeno la possibilità di provare ad entrarci di nascosto.
Tornai all'entrata principale e feci un sospiro profondo.

Era talmente rumoroso, che mi feci persino scoprire da una signora che urlandomi contro esclamò:"Ehi tu, non puoi stare lì, è proprietà privata"

Mi voltai di scatto verso a quelle urla,notando che,difianco a me, c'era un piccolo negozio di fiori e una donna lì davanti.
A vederla sembrava che avesse avuto l'età dei miei genitori.

Notai che se ne stava ferma in mobile a fissarmi,con un sguardo così severo, in mano aveva una scopa e aspettava che me ne andassi.

Rimasi anche io in mobile, ero in attesa di sapere delle informazioni,la guardai con un aria severa e le chiesi:
"Proprietà Privata? Sapreste dirmi se per caso appartiene a qualcuno?"

"Non sono affari tuoi ragazzina , questa Bottega è solo abbandonata e nessuno deve andarci vicino"

"Perché? Saprebbe spiegarmi il motivo?"

"Non è un luogo adatto a ragazzine giovani come te, io so cosa è  stato  quel posto,ricordo che lavorava uno strano signore,sempre solo e senza amici , tutti qui in zona preferivano mantenere le distanze sia da lui che dalle strane cose che vendeva,per questo non è  durato tanto , anzi ha deciso di andarsene, prendendo con sé tutte le sue cose,infatti non c'è rimasto più niente se non mobili vecchi".

Avevo un aria stupita ma le feci comunque una domanda:"Lei ci è mai stata? E sa dirmi per caso che fine abbia fatto quell'uomo?"

"No, era un posto "MALEDETTO", pieno di stregoneria e oggetti maligni,niente di che,diciamo che non ti sei persa nulla.
Ora ti conviene andartene,quello che volevi sapere te l'ho detto, è  tutto".

"C-capisco, grazie per le formazioni e mi scusi, buonaserata"

Con un aria fredda mi salutò,finì di spazzare davanti all'ingresso e rientrò nel suo negozio.

Feci finta di allontanarmi ma continuavo lo stesso a curiosare perché morivo dalla voglia di poterci entrare ancora una volta..

Fissai di nuovo l'ingresso di quella Bottega,da lontano.
Pensando ad alta voce:

"Mi piacerebbe avere una vita migliore, forse se ci fossi stato ancora tu "SIN",avrei provato a vedere le cose diversamente, invece te ne sei andato,mi hai lasciato da sola, senza nessuno con cui sfogarmi, anzi l'unico ricordo che possiedo è questo stupido bracciale e una lettera"

Mi scesero le lacrime e mi strofinai gli occhi.

A testa bassa,mi voltai di nuovo ed iniziai a percorrere quella strada, che mi avrebbe condotto verso la fermata del Bus.

Ad un tratto senti una voce che mi chiamò:"Ciao, Virginia sei tu?"

Mi fermai di nuovo, mi voltai ed intravidi qualcuno che si mise a correre verso di me, era Anna, una giovane donna di 30 anni circa,corporatura robusta, capelli di media lunghezza biondi e occhi castani.

Ricordo che veniva spesso in Pasticceria da sola, quando andavo con mia mamma ci siamo conosciute li, infatti ci davamo spesso appuntamento, poi per un periodo era sparita ma non ho mai saputo il motivo.

𝕋𝕙𝕖 𝕊𝕠𝕦𝕝 (𝕃' 𝕒𝕟𝕚𝕞𝕒) Where stories live. Discover now