Madre e Figlio

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Come su Nilfheimr, la pioggia salata era un fenomeno naturale del tutto impossibile e l'inconfondibile marchio di fabbrica di una sola divinità dei nove regni. Era per forza opera di Njordr, il Dio dei Mari. Però, in effetti, Thor non aveva tutti i torti, qualcosa di molto strano stava capitando ad Asgard, infatti, al suo arrivo in groppa al Lupo della Brughiera, nessuno degli abitanti era fuggito in preda al panico, anzi, erano sembrati quasi felici di vederlo. Gli era stato fornito un passaggio rapido e veloce sino alla sala del trono e poi, in questa, aveva finito per ritrovarsi davanti ad una gigantessa che, almeno per quanto dicevano i libri, non sarebbe dovuta esistere. Il Dio della Folgore era del tutto fuori controllo, emotivamente parlando, eppure, come promesso, gli si era avvicinato non appena aveva avuto il primo segno di cedimento. Non avrebbe potuto amarlo di più. "Lóðurr... il tuo aspetto..." Quel nome, lo stesso del suo sogno, sentirlo pronunciare da Odino non gli diede il medesimo fastidio, cosa piuttosto innaturale rispetto a quanto avrebbe immaginato. "Non c'è tempo per spiegare. Hai detto che la pioggia è salata? Non è possibile! L'acqua dei nove regni proviene dai ghiacci di Nilfheimr, i suoi abitanti la producono gettando un certo quantitativo di ghiaccio su Muspellsheimr ogni anno..."
"Lo so da dove viene! Proprio per questo sono preoccupato! Njordr ci ha braccati per impedirci di proseguire quando abbiamo trovato Fenrir. Era in combutta con i giganti di ghiaccio!" Normalmente, Odino faceva sempre la solita faccia delusa ogni volta che provava ad aprire bocca per dare la propria versione dei fatti, ma, stranamente, alla sua spiegazione, seguì un'espressione preoccupata che mai gli era stata rivolta prima. Accorciando lo spazio fra loro, il Padre degli Dei gli si fece più vicino e questo spinse Loki ad indietreggiare in automatico. Subito Thor si portò fra di loro e gli fece da scudo, l'intero universo doveva essersi rivoltato sottosopra, il perfetto principe di Asgard pronto a mettersi contro il suo amato padre per difendere lui, mai visto. "Lóðurr, ti credo. Manderò immediatamente un messo a Vanaheimr per farmi spiegare la situazione da Njordr, ma, nel frattempo, lascia che ti aiuti!" Se davvero avesse pensato lui a quel problema, non ci sarebbe stato nulla di cui preoccuparsi, dopotutto nessuno si era mai permesso di mettersi contro Odino, era una delle divinità primordiali e l'Asi più potente mai esistito. Più tranquillo da quel frangente, l'Ingannatore si avvicinò al Dio della Folgore per capire se stesse davvero bene e lo trovò ancora concentrato sulla gigantessa. Il suo corpo era teso e tremava impercettibilmente, per quanto Loki avrebbe voluto domandare qualcosa riguardo lei, capì che non era la scelta migliore e quindi decise di passare all'argomento principale, il vero motivo che li aveva spinti a tornare lì. 
"Prima mi hai chiesto riguardo al mio aspetto. Non hai nulla da temere, è solo un bozzolo che ha creato per me Hela in modo che potessi uscire dal suo regno e trovare così l'ultimo della mia progenie" L'Asi lo guardò incuriosito "Chi ti manca? Jormungandr?" 
"No, Sleipnir. Hai idea di dove sia? L'ultima volta ci siamo incontrati qui su Asgard, ma non l'ho lasciato imprimere il suo marchio" Ritirando i propri poteri per far tornare il sereno, Thor strinse di più la mano nella sua e, al loro fianco, si portò anche Fenir il quale cominciò a fiutare l'aria intorno a sé. "Non può aver lasciato Asgard" aggiunse subito Odino richiamando a sé il proprio capitano delle guardie "Lo troveremo, con tutti i guerrieri disponibili" "Non sarà necessario" Abbaiò il Lupo della Brughiera annusando in giro sino a quando non drizzò testa ed orecchie "Riesco a sentirne l'odore adesso! Deve essere nel castello!" Girandosi verso il Padre degli Dei, sia lui che Thor gli lanciarono un'occhiata torva, ma non persero tempo in inutili discussioni superflue, mandarono avanti il lupo per poi seguirlo a ruota.  
"Facci strada!" Gridò Loki guardando il figlio mentre riduceva la propria mole per muoversi più facilmente lungo i corridoi e salire le infinite gradinate del castello diretto agli alloggi della famiglia reale. Nonostante non avesse alcuna intenzione di controllare, l'Ingannatore percepì chiaramente che anche il Padre degli Dei li stava seguendo. Aveva capito da subito che quest'ultimo non sapeva nulla della presenza del destriero nel limitare del  palazzo, era sinceramente felice di rivederli lì entrambi, quello scherzetto doveva essere opera di qualcun altro. Alla fine, le tracce di Sleipnir condussero il gruppo fino ad una stanza del tutto inaspettata, ovvero proprio quella personale dell'Ingannatore, un luogo in cui ormai gli sembrava di non mettere piede da secoli. Spalancando le porte, Thor e Loki si trovarono davanti a pile di libri sistemate lungo i muri fino al soffitto, il letto era sparito e le finestre, ampliate, riempivano quasi tutta la parete, infine, al centro della camera, stava Frigga, a terra, priva di conoscenza. Affiancandosi alla madre, il Dio della Folgore la prese tra le braccia per assicurarsi che fosse ancora in vita, nel frattempo, per quanto all'Ingannatore avrebbe fatto piacere poterla riabbracciare, l'occhio gli cadde sul titolo di uno dei volumi e poi su un altro ed ebbe un'illuminazione. Erano tomi che non aveva mai sentito prima, ne prese uno a caso e, sulla prima pagina, vide il simbolo di Alfheimr, lo sfogliò rapidamente e, fin da subito, scorse un nome noto.
"Lóðurr, figlio di Farbauti e della dea Laufey" Non c'era dubbio, erano i libri che Njordr aveva sottratto prima del loro arrivo nel regno di Freyr. Tutti, in un modo o nell'altro, finivano per trattare dei suoi figli, di Muspellsheimr, terra dei giganti di fuoco e, soprattutto, delle divinità primordiali, anzi, sarebbe stato più corretto dire della triade divina ancestrale, Odino, Hoenir e Lóðurr. Sporgendosi dalla finestra, Fenrir lo richiamò a sé con un ululato. Loki gli corse subito accanto e, anche se a distanza, riuscì a cogliere quanto il Lupo della Brughiera stava puntando. Una luce chiara e familiare si stava allontanando verso la foresta, sulla groppa di un destriero dotato di otto zampe.

LA BALLATA DI FUOCO E FOLGORE || THOR X LOKI ||Onde histórias criam vida. Descubra agora