Diverso

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Alla fine, dopo una lunghissima passeggiata solitaria attraverso il giardino d'ingresso, ed aver salito un'alta scalinata, Loki giunse davanti alle porte del castello di Alfheimr. Leggermente intorpidito a causa degli indumenti di Midgard, si strinse nelle spalle e fece il primo passo all'interno dove venne accolto da un gruppo di soldati. In automatico, il corvino gettò uno sguardo nei dintorni, ma nessuna traccia di Thor. Certo, era stato lui a dirgli di precederlo, accettando l'invito di Freyr, ma in cuor suo, mentre camminava immerso nel silenzio, aveva sperato di trovare l'altro ad attenderlo lì. Una sensazione spiacevole gli trafisse il petto, ciononostante non lo diede a vedere ed osservò i presenti serio, era chiaro che non fosse il benvenuto. 
"Dunque è così che accogliete gli ospiti in questo regno?" Alla sua domanda, uno dei guerrieri gli fece cenno di seguirlo. Fu tutto come a casa, chiunque li incrociasse, alla sua vista, si ammutoliva incupendo lo sguardo e poi fu il turno del sottofondo, cominciarono i brusii, il suo nome passato di orecchio in orecchio, il disprezzo per il mostro che era, tutto a causa della propria natura disgraziata di gigante di ghiaccio. Camminarono a lungo, superarono la zona principale della magione e perfino quella secondaria della servitù, solo allora, al limitare del palazzo, nelle sale da tempo intoccate e in disuso, venne fatto fermare davanti ad una porta "Il grande re Freyr, Dio della Bellezza e della Fecondità, colui che porta pioggia e Sole ai nostri raccolti, figlio dell'immenso..."
"Non potete saltare il preambolo? Vorrei evitare di fare notte" guardandosi fra loro, i soldati ricominciarono a parlottare, qualche epiteto poco carino non venne sussurrato quanto dovuto, appositamente per essere sentito da lui, e poco dopo, il capogruppo prese la parola per tutti "Il nostro sommo re ti ha concesso degli indumenti, li troverai nella camera. Indossali e, appena sarai pronto, verrai scortato nella sala dei banchetti. Lì, insieme a Thor, Dio della Folgore, figlio di Odino, avrete udienza con il sovrano"
"Non mi serve la scorta" "Non è qualcosa che puoi decidere" l'entrata venne aperta e, le lance affilate dei suoi accompagnatori, lo invitarono ad obbedire agli ordini che gli erano stati dati. Dopo che Loki fu entrato, la porta si chiuse di colpo alle sue spalle, dovette mordersi la lingua per non rispondere a tono. Per quanto volesse reagire, non poteva farlo. La sua missione era più importante di una scaramuccia con qualche insulso omuncolo, aveva fatto una promessa a Jormungardr e, soprattutto, a sé stesso. Dopo aver fatto qualche respiro profondo per rilassarsi, ebbe tutto il tempo per osservare l'alloggio che gli era stato generosamente offerto dal re del Regno della Luce. Nel complesso non era orribile, solo molto molto polveroso, il letto era ampio e c'era perfino una finestra che l'Ingannatore si affrettò a spalancare per scacciare l'odore di chiuso. Fu quando la luce solare entrò nell'ambiente che Loki vide meglio la camera e, in un angolo, appoggiati su un tavolino, dei vestiti ripiegati, l'unica cosa non impolverata. Inizialmente non gli parvero così male, erano i suoi colori, verde smeraldo e oro, ne tastò il tessuto, era di ottima qualità, insomma, apparentemente perfetti, ma qualcosa gli diceva che c'era un tranello nascosto, non era da Freyr fargli una gentilezza. Era quasi sul punto di uscire così come era entrato, solo per dispetto, ma desistette, se voleva accedere alla biblioteca di Alfheimr sarebbe dovuto stare al gioco, l'amicizia del sovrano con Thor gli avrebbe permesso di ottenere qualsiasi cosa, a patto che non facesse passi falsi. Incitato dai gentiluomini dall'altra parte della porta, l'Ingannatore afferrò gli abiti e, quando se li portò davanti, almeno per controllare la taglia, gli bastò uno sguardo per capire cosa c'era veramente dietro quel dono disinteressato. Strinse i denti e si voltò verso la porta.
"Non intendo indossarli! Fatene portare altri!" urlò perentorio ricacciando via i vestiti a terra "Re Freyr ci ha comunicato che, in caso lasciassi la stanza senza portare quelli, dovremo scortarti fuori dalla capitale!" Raccolto da terra l'abito, Loki si spogliò malvolentieri, improvvisamente, avere addosso qualcosa di Midgard, per quanto leggero e scomodo, non sembrava più così fastidioso. Stava per iniziare a rivestirsi quando, il proprio riflesso nello specchio appeso all'altro capo della stanza, gli parve diverso dal solito, e non solo per il simbolo di Jormungardr lungo la schiena nuda. Nei propri occhi vide come un bagliore, fu sul punto di avvicinarsi per definirne l'origine, ma un nuovo richiamo delle guardie lo riportò alla realtà. Seccato, legò alla vita il nastro nero che fungeva da cintura e, invece di obbedire, uscì dalla finestra richiudendo i battenti dall'esterno. Uno sguardo nei dintorni e il Dio della Menzogna cominciò a camminare attraverso la piccola selva nella quale era finito, i grandi archi sotto cui stava passando e il grazioso pozzo al suo centro facevano pensare più ad un chiostro, ma l'incuria aveva lasciato campo libero all'edera e alle rose che ormai regnavano indomite profumando l'aria. Ben presto raggiunse una porta di collegamento con l'interno, la varcò giusto in tempo, infatti, richiudendola, sentì le urla dei suoi guardiani. Non si fermò, puntò direttamente alla sala banchetti. Nonostante fosse sempre stato il Dio della Folgore quello più legato ad Alfheimr ed al suo sovrano, molto spesso anche lui si era recato lì in visita, come ospite sgradito naturalmente, ma, essendo sotto la protezione di Frigga, nessuno a quel tempo si era mai permesso di trattarlo con disprezzo. Sollevando la gonna dell'abito, Loki accelerò il passo, il chiasso nella sala dei festeggiamenti rimbombava nei corridoi, era vicino. 
"Thor, eccomi! Sono qui!" Le porte dell'immenso salone erano spalancate, quando le varcò sentì gli inni e le ballate affievolirsi sino a quando restarono solo il silenzio e gli occhi dell'intera Alfheimr su di sé. Schiena dritta e passo fiero, il corvino proseguì sino alla tavolata principale dove, seduto alla destra di Freyr, gaio e sorridente, vide Thor intento a bersi una birra.

LA BALLATA DI FUOCO E FOLGORE || THOR X LOKI ||Where stories live. Discover now