Una Vecchia Ferita

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Gettando da parte l'ennesimo osso spolpato a dentate, Thor emise un sonoro rutto che, nonostante la diffidenza, fece ridere alcuni dei piccoli, in particolare Fenrir, il quale, scodinzolando, sembrava incantato dai metodi voraci ed animaleschi del principe. Loki sospirò seccato e finì a propria volta di mangiare, gli fu difficile non sbottare e mantenersi composto, poté solo tentare di coprire il più possibile la vista di quegli atteggiamenti affinché i figli non li prendessero ad esempio. Aveva sempre insistito molto con loro sull'autocontrollo a causa del destino che li attendeva, se si fossero lasciati andare al proprio istinto, allora la nomea di "progenie della distruzione" sarebbe stata ben riposta. Ad un tratto, si sentì sfiorare la mano e, girandosi, incontrò lo sguardo di Hela, era chiaramente intimorita dal Dio della Folgore, lo osservava tenendosi a distanza mentre questi era concentrato a togliersi resti di cibo dai denti con un pezzo d'osso.
"Madre, io non voglio che lui resti. Puoi non sposarlo?"
"Non sposerò nessuno, tesoro. Il nostro ospite se ne andrà prestissimo. Se avessi voluto sposarmi sarei tornato ad Asgard, inoltre Thor è già..." Voltandosi verso l'asgardiano, l'Ingannatore accarezzò la testa della bimba, grazie a lei aveva appena ricordato qualcosa di davvero importante. Avvicinandosi all'indesiderato disturbatore, incrociò le braccia al petto attirandone su di sé l'attenzione ed il seccante sorriso. Che facesse pure quell'espressione cretina, finché poteva.
"Lóðurr! Il pasto è stato di mio gradimento, forse un po' misero rispetto ai banchetti su Asgard, ma accettabile. Domani ucciderò le mie capre per te ed i tuoi figli come segno di ringraziamento. Per le nozze avrai solo il meglio, ti offrirò qualsiasi cosa il tuo cuore desideri, festeggeremo per giorni e poi..." La gioia di poter interrompere quel fiume di idiozie fu immensa, per essere un guerriero istintivo, Thor era un gran chiacchierone quando si trattava di parlare degli altri senza nemmeno averli consultati prima.
"A proposito di nozze, come sta tua moglie?" Il Dio della Folgore perse improvvisamente la lingua, ma Loki non aveva alcuna intenzione di accettare il silenzio come risposta. Non solo quello sciocco gli aveva chiesto la mano dichiarandogli un amore presumibilmente iniziato sin dall'infanzia, ma in più aveva preteso di vivere insieme nonostante fosse già impegnato. Quello era il giusto argomento per riuscire a farlo sloggiare rapidamente e riprendere la propria vita con i bambini senza altri impicci.
"Sif, giusto? Dea del grano, del raccolto e della terra. Immagino indossi ancora quella bella parrucca dorata forgiata dai nani. Devo dire che fu molto divertente quando la resi pelata, eri così arrabbiato che pensavo mi avresti ucciso" Bloccandolo alla parete con uno spintone, Thor gli tappò la bocca rubandogli un altro bacio, sapeva di carne affumicata e sangue, fu spiacevole e rischiò di risvegliare di nuovo l'Incendio. Staccandosi ed incontrandone lo sguardo, il Dio della Folgore gli accarezzò una ciocca di capelli prendendola tra le mani e cominciò a ridere.
"Strano che tu mi chieda di Sif, dopotutto anche tu hai qualcuno ad Asgard che ti aspetta con ansia, giusto?" Stringendo i denti, Loki ghignò e portò la fronte contro quella dell'altro, i suoi capelli si sollevarono leggermente e l'aria intorno a loro si fece più calda, si trattenne dal cominciare un combattimento solo a causa della presenza dei bambini.
"Sigyn può anche aspettarmi fino al Ragnarok se vuole, ma non accadrà mai che io torni da lei! Se gli dei ci tengono tanto che io la sposi mi ci dovranno trascinare a forza e, prima che accada, li avrò già consumati uno dopo l'altro!" Senza che potesse farci nulla, la sua voce si fece più profonda e anche la pelle cominciò a scurirglisi. Il solo pensiero di quella donna lo mandava su tutte le furie, così appiccicosa, non la smetteva di inseguirlo ovunque come un cagnolino nonostante i suoi continui rifiuti. Al suo ultimo tentativo di chiudere pacificamente il loro rapporto, lei era corsa a frignare dal resto della triade divina primordiale, Odino ed Hœnir, convincendoli ad obbligarlo a legare per sempre i loro destini. Poi c'era stata la questione di Baldr e, fuggendo per aver salva la vita, Loki era riuscito ad evitare le nozze con lei, ma a quanto pare Sigyn non aveva ancora rinunciato ad imbrigliarlo.
"Che si scelga un altro marito, io non sono disponibile" Afferrandolo più saldamente dalla giubba di pelliccia, Thor arrossì e riportò le labbra quasi a contatto con le sue, ma si fermò prima.
"Ora che so che sei ancora vivo, non lascerò mai che lei ti abbia per sé, Lóðurr. Avrei dovuto resistere e continuare a cercarti senza cedere alle richieste di mia madre e sposare Sif. Io ho sempre voluto te! Non m'importa degli dei, ti amo così tanto da perdonarti per ciò che hai fatto a Baldr" Appoggiando le mani su quelle dell'altro, Loki concentrò il calore in quel punto e poi, con una folata di vento, lo spinse indietro obbligandolo a staccarsi e facendolo finire a terra. Fu difficile evitare che la situazione degenerasse, ormai il suo corpo stava venendo consumato dalle fiamme, sentiva gli occhi dei bambini su di sé, non voleva metterli all'erta, ma, ogni volta che l'altro apriva bocca, rendeva sempre più difficile dominarsi. Sleipnir aveva compreso tutto, lo sentiva scalpitare per raggiungerlo, ma non si mosse, più per evitare che anche gli altri partissero all'attacco venendo feriti dal suo fuoco. Guardando con odio il Dio della Folgore, Loki sorrise e si passò una mano tra i capelli evitando che si sollevassero ancora in aria e poi spense le piante dei piedi sfregandole sulla parete in roccia fredda.
"Quale onore... Mi è stato concesso il perdono dell'onnipotente Thor! Questo mi fa sentire meglio! Ora capisco come mai le donne s'innamorano al tuo passaggio, chi non vorrebbe un uomo in grado di perdonare l'omicida del suo adorato fratello?" Restando seduto al suolo, Thor non gli tolse gli occhi di dosso, probabilmente non aveva nemmeno capito di aver commesso un errore, di certo l'ironia era qualcosa di troppo intelligente per il suo livello di comprensione. Inginocchiandosi, Loki lo afferrò per il mantello e se lo tirò più vicino stringendo.
"Tu non sai niente di me e Baldr. Non voglio il tuo perdono, né quello degli altri dei. Sono fiero di aver messo fine alla sua vita, mi dispiace solo che gli sia stata concessa una morte rapida" Lasciando la presa, si raddrizzò e, osservando il Dio della Folgore dall'alto in basso, perse il ghigno di poco prima.
"E smettila di baciarmi. Quello che ho detto per Sigyn vale anche per te, non sono disponibile. Se sei felice al pensiero di sposarmi, va bene, ma allora impara a rispettare e capire i miei sentimenti. Non potrei mai amare chi cerca di dominarmi e soffocarmi" Detto ciò, fece per tornare dai propri figli, ma si sentì trattenere e, voltandosi, vide la grande mano del principe stringersi intorno al polso. In quel contatto, riaffiorò in lui una terribile sensazione che lo fece andare in panico.
"Lasciami subito!" Ma l'altro strinse ancora di più raggelandolo.
"L-Loki... Perché stai piangendo?" Tremando, l'Ingannatore tenne lo sguardo fisso sulla mano del Dio della Folgore. Nelle proprie orecchie percepì una voce familiare, vicina, come un caldo sussurro, ed ebbe il primo istinto di vomitare. Stava per consumarsi totalmente quando si ritrovò libero dalla presa e con il fresco muso di Sleipnir a contatto con il palmo. Subito si sentì meglio, il primogenito, capita la situazione, era infine intervenuto mordendo Thor per obbligarlo a lasciarlo andare. Ignorando i lamenti del dio, Loki si voltò, ben presto anche gli altri piccoli furono al suo fianco e, tenendosi a distanza di sicurezza, lo guidarono fino al lago dove si immerse producendo una nube di fumo. Il suo corpo era diventato una brace scura, quel dannato Asi aveva il potere di destabilizzarlo. Forse per la sua stupidità innata, o grazie ad una sincerità priva di malizia, Thor sputava fuori le parole giuste per ferirlo e riaprire le ferite che con fatica aveva ricucito nel proprio cuore. Infine c'era il suo aspetto a giocare un ruolo fondamentale, dopotutto, era tale e quale a Baldr.
"Mammina, non piangere..." Nuotandogli accanto, Fenrir gli leccò il viso, Loki si coprì subito gli occhi con la mano cercando di sorridere nel modo più sereno che poté.
"N-non... guardatemi mentre sono così. Alla mamma non piace questo aspetto. Allontanatevi un pochino, o rischio di scottarvi..."
"Lóðurr!" Arrivando di corsa, Thor entrò e, davanti a lui, si piazzarono i bambini, Sleipnir giunse poco dopo, aveva il muso arrossato, ma non si fece indietro, bloccando l'avanzata del guerriero. L'Ingannatore si alzò in piedi, ormai i suoi vestiti erano a brandelli, erano diventati cenere ed andavano consumandosi secondo dopo secondo.
"Toccali per farti strada, e sei morto, figlio di Odino"
"D'accordo, non lo farò" Per Loki, essere scrutato da quegli occhi glaciali lungo il corpo fu fastidioso, ma non si aspettava niente di diverso da un uomo del genere.
"Parlami di Baldr! Perché l'hai ucciso? Qualsiasi cosa ti abbia fatto, sembra che la sua morte non sia stata sufficiente a placare la tua rabbia! Come suo fratello, se riterrò che il debito nei tuoi confronti non sia stato ripagato, lo salderò io al suo posto!" Restando dove si trovava, il Dio della Folgore appoggiò una mano alla cintura, proprio accanto al martello, mettendolo all'erta, ma poi la sollevò di nuovo.
"Vattene, Thor. Non ho niente da dirti"
"Come posso imparare a rispettare i tuoi sentimenti se non mi dici quali sono? Io ti amo, Lóðurr, no, Loki e sarò il marito che meriti, lotterò per esserlo!" Abbassando la testa, l'Ingannatore tornò in acqua e, senza volere, finì per produrre ancora più calore, il suo corpo cominciò a cadere a pezzi. Per quanto avesse tentato di scappare dal proprio passato, esso continuava ad inseguirlo, ad obbligarlo a fronteggiarlo nonostante non si sentisse ancora pronto a farlo. A differenza delle altre volte, non vi era modo di uscire da quella situazione se non tramite la verità, chissà, se i sentimenti di Thor erano sinceri quanto affermava, forse gli avrebbe creduto, sarebbe stato il primo a farlo. Al limite restava sempre l'omicidio, anche se ricorrervi significava rinunciare a quel piccolo angolo sicuro che si era costruito e lasciare ancora una volta il controllo al vero sé stesso, l'Incendio. No, non l'avrebbe permesso, non finché aveva la forza per fermarlo.
"Non afferrarmi mai più in quel modo..." Un paio di respiri profondi e le parti incenerite si ricomposero riportandolo al consueto aspetto. Smise di produrre vapore ed uscì dal lago accogliendo tra le braccia i bambini che, preoccupati per lui, gli si aggrapparono addosso coccolandolo. Superando il Dio della Folgore senza incrociarne lo sguardo, si avviò verso il giaciglio di pelli che utilizzavano per dormire.
"Ne parleremo dopo che li avrò messi a letto e medicati" Osservò il musetto di Sleipnir, fortunatamente anche lui aveva la scorza dura, si trattava di un semplice arrossamento dovuto all'intenso calore della sua mano, non sarebbe neppure rimasta la cicatrice. Sedutosi con loro, accarezzò il cavallino fra le orecchie e si assicurò di non averlo ferito in altri punti, non trovò nulla, ma questo non lo aiutò a sentirsi meglio. Scompigliandogli la criniera, portò la fronte alla sua e gli sorrise amaramente.
"Sleipnir... La mamma vi ha detto un sacco di volte di non avvicinarvi quando comincia a prendere fuoco e non è in sé" Appoggiandosi sulla sua gamba, il figlio scosse la testa e incrociò il suo sguardo con i grandi occhioni dorati muovendo la lunga coda corvina. Lui non faceva parte della progenie della distruzione, aveva davvero un padre rispetto ai suoi fratelli e sua sorella, eppure era costretto a rimanere nascosto. Continuando ad accarezzarne lo splendido manto grigio, ne controllò le otto zampe e poi lo obbligò ad aprire la bocca per dare un'occhiata anche ai denti, le rune incise su essi erano al loro posto, stava bene.
"Grazie per avermi aiutato, ancora una volta"
"Ovunque tu sia nei nove regni, io correrò lì per aiutarti, mamma"

LA BALLATA DI FUOCO E FOLGORE || THOR X LOKI ||Where stories live. Discover now