Capitolo 30 -The Date-

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Capitolo 30: L’appuntamento

 Vorrei dedicare il capitolo a tutte voi, che mi avete sostenuto e fatto divertire con i vostri commenti. Ma anche a chi ha semplicemente letto e votato questa storia e l'ha aggiunta alle proprie liste di lettura. Grazie.

**Harry’s POV**

 

Tutto andò abbastanza bene dopo quell’episodio. Portai Louis in infermeria, così che potessero disinfettare e bendare le ferite. Dire che Louis fosse contento che qualcuno si prendesse cura di lui, sarebbe stata una bugia. Incrociò le braccia al petto e provò a declinare ogni aiuto gli venisse offerto. Feci del mio meglio per inculcargli un po’ di buon senso in quella testa e alla fine si arrese, lasciando che l’infermiera facesse il suo lavoro.

Emisi un sospiro di sollievo per quello. Louis poteva essere davvero testardo quando c’era qualcosa che assolutamente non voleva fare, e una persona avrebbe potuto impiegare secoli prima di convincerlo. Ero solo stato fortunato quella volta e lo sapevo bene.

Dopo quel giorno, Mike non fece molto altro che guardarmi quando gli passavamo accanto nel corridoio. Di solito ero con Louis, quindi immaginavo fosse una delle ragioni, ma avevo la sensazione si trattasse anche di altro. Era come se non volesse più infastidirmi e si comportava come se io non fossi là a causa di questo.

Per essere onesti, non sapevo cosa provare. Io e Mike ci eravamo avvicinati molto in quei due giorni che avevamo passato assieme, ma non ero stupido. Mi aveva chiesto di uscire quando sapeva che tra me e Louis c’era qualcosa, per non parlare del fatto che lo aveva picchiato subito dopo. Quindi, non potevo dire che fossi devastato per il fatto che non mi guardava nemmeno più. Quello che aveva fatto a Louis era imperdonabile e, probabilmente, non avrei mai accettato le sue scuse.

Oggi era finalmente Venerdì, il giorno in cui io e Louis avevamo organizzato il nostro appuntamento. Non potevo essere più felice, o più nervoso per quanto mi riguardava. Non avevo idea di cosa avesse in mente Louis, tutto ciò che sapevo era che sarebbe venuto a prendermi quel pomeriggio alle sei.

E quando dicevo “prendermi”, intendevo da Niall. Casa sua era praticamente diventata anche la mia, ora che non parlavo più con mia madre. Sì, ancora non le avevo parlato dall’inizio della settimana, quando mi aveva dato uno schiaffo. Non aveva provato a mettersi in contatto con me e neanche io ovviamente, quindi immagino che quello ci avesse fatto arrivare a dove eravamo quel giorno. E in realtà, non me ne importava nemmeno più di tanto. Dopo tutto quello che era successo non volevo neanche avvicinarmi a lei, quella stronza omofoba.

Erano le quattro di pomeriggio e io e Niall eravamo appena arrivati a casa da scuola. Maura ci aveva preparato qualcosa di leggero, che noi mangiammo più che grati… beh, io lo avevo mangiato mentre Niall aveva ingollato il tutto senza prestare molta attenzione.

Alzai gli occhi al cielo, provando a non ridere. Quel ragazzo e il cibo.

Comunque, quando i nostri piatti furono vuoti, ci dirigemmo al piano di sopra nella sua stanza per riposarci un po’ prima del mio appuntamento.

Appuntamento, quella parola mi faceva arricciare le labbra in un sorriso. Avevo un appuntamento con Louis Tomlinson, il ragazzo che una volta era il mio personale bullo, il ragazzo contro il quale avevo pensato non sarei mai riuscito a difendermi, e il ragazzo con il quale non avrei mai pensato di uscire se mai ne avessi frequentato uno. E indovinate? Amavo questa situazione, la amavo così tanto da non riuscire neanche a credere fosse vera.

«Quindi, cosa indosserai?» chiese Niall, da dove se ne stava sdraiato sul suo letto, le mani poggiate sul petto.

Ero seduto sul bordo del suo letto, guardandolo. «Non ne ho idea» sospirai.

The Kiss [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora