Capitolo 28 -Two Teases-

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Capitolo 28: Due Imbroglioni

 

**Louis’ POV**

 

«Che avete fatto?!» gridarono Liam e Niall all’unisono.

Eravamo tutti di fronte all’armadietto di Harry, facendo finta di niente, ma, dopo quello a cui avevamo appena assistito, dubitavo fosse possibile. Avevamo detto a Niall e Liam quello che avevamo sentito, e beh, non sembravano averla presa tanto bene.

«Abbiamo origliato il piano di Mike e Mr. Evans. A quanto pare sono padre e figlio e pianificano di far perdere a Louis la sua reputazione già da un po’» ripeté Zayn, omettendo la maggior parte delle cose.

Beh, non potevo esattamente fargliene una colpa, c’erano sicuramente troppe cose perché i nostri cervelli fossero riusciti a elaborare il tutto.

Io, Zayn e Harry avevamo fatto del nostro meglio, provando a ripetere tutto quello che era stato detto, e fortunatamente, Liam e Niall sembrarono comprenderne la maggior parte. La campanella suonò appena Harry finì di parlare della sua situazione e tutti ci dirigemmo verso le nostre classi.

Visto che io e Harry avevamo Civica assieme, camminammo lungo il corridoio, mano nella mano. Stavamo per girare l’angolo quando sentimmo una voce fin troppo familiare dietro di noi, che ci fece immobilizzare entrambi sul posto. «Ciao Harry» disse Mike con tono felice.

Ci girammo per dare la fronte al biondino, io con espressione rabbiosa e Harry nervoso al massimo. «Um, ciao Mike» rispose, abbassando lo sguardo.

Lasciai la sua mano e, invece, gli avvolsi protettivo un braccio attorno alla vita. Non doveva azzardarsi neanche a sfiorarlo con un dito.

Mike aggrottò le sopracciglia vedendo il mio gesto, ma immediatamente sostituì quell’espressione con una triste. «Volevo parlarti stamattina, ma sei scappato via, perché?»

«Perché sei un caz-»

Harry mi interruppe tossicchiando goffamente e scoccandomi un’occhiataccia. «Io…ero di fretta, quindi non avevo tempo per parlare, scusa» disse, grattandosi la nuca.

Le labbra di Mike si arricciarono a formare un piccolo sorriso. «Va bene, io um…mi…mi stavo chiedendo se fossi libero stasera alle sei.»

Oh no, non l’aveva fatto, quel fottuto idiota. Come cazzo si permetteva, quel figlio di puttana. Davvero se ne stava lì, chiedendo a Harry se gli andava di uscire, quando la mattina dopo aveva in programma di farmi la festa?! Lo sapeva che praticamente io e lui stavamo insieme?!

Feci un passo avanti, pronto ad ammazzarlo di botte, quando Harry mi afferrò il braccio, tirandomi indietro. «Io um…non lo so…dove vuoi arrivare?» chiese, mordendosi il labbro inferiore.

Mike alzò le spalle. «Io, beh…potrebbe essere un appuntamento…se vuoi» sorrise prudente.

Avrei voluto scoppiare a ridere, perché era davvero ridicolo. Eccolo lì, a picchiare i ragazzi gay a scuola quando lui stesso lo era. Che ironia. E aveva un padre omofobo? Beh, non doveva essere facile per lui, ma volete sapere cosa? Non me ne fregava proprio un cazzo di quello, o di lui.

Stava provando a rubarmi Harry, quindi non provate a incolparmi, meritava ogni singola cosa.

«Mike, io…» Harry si interruppe, guardandomi.

Avevo i pugni stretti lungo i fianchi, non essendo riuscito a tenere il braccio attorno alla vita di Harry a causa dell’improvvisa rabbia che mi stava crescendo dentro. Stavo fissando Mike il più minacciosamente possibile quando gridai, «Quale cazzo è il tuo problema?» Lo feci indietreggiare fino al muro più vicino, afferrandolo per il colletto della maglia.

The Kiss [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora