Capitolo 2

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Una volta giunti nel cortile di fronte alla palestra, i quattro del primo anno si trovarono di fronte Tanaka e Nishinoya, platealmente disperati.

"Non riusciamo a trovare quelle stracazzo di chiavi, Suga-san e Daichi-san stavolta ci faranno la pelle per davvero"Lesordì Tanaka.

Nishinoya si mise le mani nei capelli "Ho fatto il giro del cortile cinque volte in trenta secondi ma non c'è traccia."

"Ehhhhhh? Quindi non possiamo entrare in palestra?" esclamò Hinata lamentoso, Kageyama subito dietro di lui, visibilmente immusonito per lo stesso motivo.

"No, no, no Ryu, dobbiamo trovarle, ci sarà un modo..." insisté Noya

"Non posso mica cagarle."

"Sempre la finezza fatta persona, Tanaka" la voce di Sugawara li congelò tutti sul posto, mentre arrivava con Daichi al suo fianco.

Tanaka si gettò ai loro piedi implorando pietà e Noya con lui.

Suga li guardò sconfortato poi sospirò, girandosi verso i kohai del primo anno.

"Tsukishima, scusa se te lo chiedo ma per favore, potresti...?"

Tsukishima restò in silenzio, si limitò a girarsi verso il prato, il braccio disteso, il palmo aperto rivolto verso il basso. L'atmosfera si fece improvvisamente tesa, quasi elettrica. Yamaguchi e Hinata fremettero e Kageyama si fece più attento. Una miriade di piccoli oggetti iniziarono a sollevarsi dal suolo: lattine, vecchi bulloni arrugginiti, lucchetti, chiavi di varie dimensioni. Tsukishima li scostò tutti con l'altra mano quando fluttuarono verso di lui, finché non afferrò un piccolo mazzo di chiavi, apparentemente giunto dal viale principale della scuola.

"Eccole, sono queste giusto?" disse passandole a Daichi, che confermò.

Yamaguchi era in brodo di giuggiole: " Fantastico come sempre, Tsukki!!" mentre Hinata lo scrutava con un misto d'invidia, rabbia e ammirazione, borbottando fra i denti "È stato davvero figo, maledetto Tsukishima!".

"Sono queste ma..." Daichi si girò minaccioso verso il duo del secondo anno. "Come accidenti hanno fatto a finire così lontano, me lo spiegate?"

Tanaka e Nishinoya cominciarono a sudare freddo, barbugliando qualche scusa incomprensibile.

Circa due ore prima, viale della Karasuno.

Tanaka e Nishinoya osservavano le ragazze passare, in apparenza senza grande interesse. Tanaka indicò una di loro con un cenno, dicendo a bassa voce "Nere".

Noya scosse la testa " Rosa, è sicuramente un tipo da rosa."

Si strinsero la mano, a suggellare la scommessa. Poi un istante, un lasso di tempo più breve di un secondo. Tanaka non lo percepì nemmeno, il suo amico era rimasto nello stesso identico posto. O almeno così sembrava.

"Ti confermo che sono rosa" disse Noya, tutto tronfio.

"Incredibile, come fai ad azzeccarci sempre?"

"Diciamo che ho un buon 90% di percentuale positiva, più o meno come le mie ricezioni. Ahaha" rise sguaiatamente inarcandosi all'indietro.

"Sei un vero figo, Noya-san. Il tuo secondo potere è la chiaroveggenza" disse porgendogli il pugno

"Assolutamente." disse l'altro unendo il pugno a quello dell'amico La chiaroveggenza della figa!"

In tutto questo Noya non si era ovviamente accorto che le chiavi della palestra gli erano schizzate via dalle tasche e giacevano in un angolo remoto del viale.

Gene XWhere stories live. Discover now