Capitolo 12

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Tornati a casa entrambi andarono nelle rispettive camere. Si diedero la buonanotte e si rimboccarono le coperte.
Quando ad un tratto Carol sentì dei rumori provenire dalla stanza accanto alla sua: era Allison e la sua ferita era diventata ancora più grave e profonda. Corse velocemente da lei e la trovó piena di sangue, accasciata sul pavimento. Probabilmente aveva provato ad alzarsi per andare a bere un biccher d'acqua, ma si era sforzata troppo, e le sue gambe non hanno retto. Carol non disse una parola vedendo Allison in quelle condizioni, pensó di andare direttamente a chiedere aiuto. Chiamò Luther, che era molto legato a lei e insieme la portarono da Pogo e Grace, che la operarono. La facero stendere su un lettino e la misero in anestesia totale. Luther era preoccupatissimo, aveva paura di perdere il suo unico amore. Si, perché oltre ad essere la sua sorellastra, era anche l'unica donna che avesse amato veramente. Il solo pensiero di perderla, lo faceva piangere. Carol vedendolo in quelle condizioni, cercò di rassicurarlo un po', dicendogli che le cose sarebbero andate per il meglio e che doveva stare tranquillo. Ma le sue parole non fecero effetto sull'omone. Uscì dalla piccola sala operatoria della casa, cominciò a camminare per il corridoio finquando la rabbia e la malinconia non presero il controllo del suo corpo. Scaricó un pugno nel muro, causando un buco al suo interno. Vanya sentì il rumore e si alzò di scatto. Uscì dalla sua camera e vide Luther: "Luther che succede?" chiese intimorita;
-"Allison non sta bene. Ti prego lasciami solo" rispose;
Vanya si allontanò da lui e andò da sua sorella. Entrò in una stanza e la vide stesa su un lettino, completamente paralizzata mentre Carol le stringeva la mano e pregava che sarebbe andato tutto bene. A vedere quelle immagini le si spezzò il cuore, infondo era stata lei a far cadere Allison fino a farle procurare quella ferita. Credeva che non fosse grave, ma Pogo parlò di un'infezione molto grave e le cose potevano mettersi molto male per la sua gamba. Senza le giuste cure e attenzioni, poteva rischiare di essere amputata. Carol vide Vanya, anche lei in lacrime. Si avvicinò a lei e la abbracciò più forte che potette dicendo anche lei ciò che aveva detto a Luther.
Si addormentano su due poltrone accanto al lettino dove si trovava Allison e passarono la notte lì.
La mattina dopo si svegliarono e notorano che la loro sorella non era più in quella stanza, così andarono di corsa in cucina, sperando di trovarla davanti ai fornelli mentre cucinava la sua solita colazione. Ma non era lì.
-"La signorina Allison si trova di sopra in camera sua. Sta ancora riposando" disse Pogo vedendo le due ragazze preoccupate.
-"L'operazione è stata più facile del previsto, è andata bene. Ora dovrà solo curare la ferita ogni giorno nel giusto modo, altrimenti rischia di aggravare le cose" aggiunse.
Carol e Vanya furono sollevate per questa bella notizia, così decisero di portare la colazione a letto per Allison. Presero tutti gli ingredienti, e prepararono i soliti pancake. Mentre cucinavano però, Vanya cacció un argomento un po' delicato.
-"Ma tu e Cinque ora state insieme?" chiese;
-"Cosa te lo fa pensare?" disse Carol;
-"Carol andiamo, state sempre insieme. Vi ho visto mentre vi baciavate all'ingresso di casa ieri"
-"Mh, e va bene. Stiamo insieme, ieri mi ha portata fuori a cena ed è stato dolcissimo. È stata una bella esperienza, mi è servita. Mi sono staccata un po' dai miei brutti pensieri e ho pensato solo a me e Cinque" disse Carol col cuore in mano;
-"So che pensi solo a me" disse Cinque entrando in cucina;
Scoppiarono tutti e tre a ridere e successivamente Cinque si avvicinò alla sua ragazza baciandola nuovamente. Gli spostò una ciocca di capelli che aveva davanti a un orecchio e le sussurró: "Dopo vieni in camera mia, e non fare storie".
Carol annuì confusa, e poi accompagnò Vanya in camera di Allison per la sua colazione. Entrarono in camera e la videro ancora che dormiva. Non volevano svegliarla, ma non volevano nemmeno lasciarla senza colazione. Così la appoggiarono sul comodino affianco al letto e le scrissero un bigliettino: "Sappiamo che non sono granché come quelli che cucini tu, ma volevamo farti trovare la colazione per darti il buongiorno. Riprenditi presto sorellina".

Guardami negli occhiWhere stories live. Discover now