Capitolo 21

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Mi avvicinai di più...eravamo così vicine che riuscivo a sentire il suo respiro ,il mio cuore batteva forte...sentii di nuovo il suo profumo e il suo sguardo, il suo sorriso, le sue labbra anche erano vicine, così vicine che volevo fare una sola cosa.

Semplicemente non potetti evitarlo, sentii il suo sospiro...le nostre labbra si toccarono dando inizio a quel bacio tanto atteso da parte mia...la tenni per la vita e le sue mani erano ferme ma dopo le mise dietro al mio collo.

Il bacio non terminò...fu così bello, così incredibile...riuscii finalmente a senitre quelle labbra morbide che tanto amavo. In quel momento non riuscii a pensare a nient'altro che lei, la sua bocca, il suo sapore e il suo irresistibile bacio.

Lentamente ci separammo io guardavo i suoi occhi e lei i miei allo stesso tempo guardai le sue labbra in cerca di un altro bacio così.
"Bon apettit." sussurrai con una leggera risata mordendomi le labbra.
"Cos'è stato?" chiese nervosa allontanandosi da me.
"Non lo so...dimmelo tu." morsi di nuovo le mie labbra, notai come i suoi occhi brillarono e credo anche i miei, non avevo mai dato un bacio così...finalmente adesso so come ci si sente a darne uno vero dato che quando bacio Cece non sento niente.

"Un semplice bacio." disse perplessa.
"Semplice? Io non ci ho trovato niente di semplice." risi nervosamente mentre guardavo le sue labbra.
"Sai cosa? Sto sentendo freddo." si voltò e cominciò a tornare alla nostra postazione.
"Ti accompagno." uscii dall'acqua e mi avvicinai a lei prendendole la mano ma Camila la lasciò subito. "Che hai?" le chiesi fissandola.
"Niente." rispose secca, si sedette sul suo telo e terminò il lavoro mentre io la guardavo e pensavo al bacio, alle sue labbra...
"Ragazze!" gridò da lontano mio padre.
"Cosa?" chiesi voltandomi.
"Preparatevi, torniamo in città, mi sono ricordato che alle sette devo incontrare il mio capo." disse in fretta mio padre.

Mi asciugai e indossai i miei vestiti, sistemai la mia roba e salii sul camper e la stessa cosa fece Camila sedendosi accanto a me guardando fuori dal finestrino...ancora non volevo darle la collalina comprata alla fiera francese.

Mio padre accese il camper e cominciammo a dirigerci verso la città per ritornare alla nostra monotona e noiosa vita e suppongo di dover dimenticare ciò che è successo qui...anche se quel bacio...Dimenticarlo? Non so se posso.

"Dove siete stati?" ruppe il silenzio Camila.
"Siamo andati ad una fiera francese di antiquariato." rispose suo padre.
"Era molto bella." disse Sinuhe.
"Ci saresti dovuta andare visto che ti piacciono le cose francesi." disse suo padre.

"Anch'io mi sto interessando al francese." interruppi.
"Si? Che bello Lauren?" disse mia madre.
"Si...Camila potrebbe insegnarmelo." dissi trattenendo le risate.
"No!" esclamò lei.

"Perchè no? E' una buona idea." parlò la madre di Camila, questa signora mi piace.
"Non sono brava in francese." disse come scusa dato che non vuole passare del tempo sola con me ma sicuramente lo amerebbe...proprio come lo amerei io.

"Tu sei bravissima Camila." disse sua madre. "Comunque vi siete divertite?" ci domandò.
"Fantasticamente." mormorai ricordando quel momento.
"Ehm...si..."rispose Camila guardando il finestrino.

"Stiamo arrivando." disse mio padre. Alla fine dopo 5 minuti arrivammo in città, lasciammo Camila e i suoi genitori a casa, lei scese e salutò tutti...anche me ma stranamente da lontano.

Tornammo a casa anche noi e posai le mie cose, non posso credere che i giorni sono stati così brevi...entrai in camera mia, sistemai la mia roba e poi mi sdraiai sul letto, l'unica cosa che mi venne in mente fu quel momento.

Tu sei la mia nerd Where stories live. Discover now