"Mi sa che questa volta è definitivo"

Mormorò Ginny Weasley, mordendosi il labbro inferiore mentre rivolgeva ad Hermione uno sguardo preoccupato che l'altra strega ricambiò con distacco.

Nell'attimo esattamente successivo a quello in cui Harry superò a passo svelto l'ingresso della Tana, sia Hermione che Ron si affrettarono ai due lati del loro migliore amico seguendolo su per le scale, attaccati a lui in modo volontariamente invasivo.

Lo conoscevano abbastanza da sapere che quando c'era di mezzo Draco Malfoy, Harry Potter avrebbe sempre avuto bisogno di sfogarsi, o sarebbe impazzito.

Infatti, come da copione, Harry, appena la porta della stanza di Ron fu chiusa violentemente alle loro spalle da un suo incantesimo, buttò fuori tutto.

"LO ODIO!"

Hermione si sedette sul letto di Ron, ascoltando a braccia incrociate.

"Cosa crede? Che avrà altre occasioni? Di cosa ha ancora paura? Io sono qui, lo imploro di stare con me e lui scappa! Scappa da me, di continuo e io continuo ad andargli dietro come un cretino. Forse è vero, forse non gliene è mai importato un cazzo."

"Harry!"

Lo redarguì Hermione lanciandogli un'occhiataccia. Non le piaceva quando le persone diventavano volgari.

In tutta risposta lui sollevò le sopracciglia, come a sfidarla a contraddire la legittimità dell'imprecazione se considerata nel contesto.
Lei non disse nulla, guardò Ron, appoggiato con la schiena allo stipite della finestra con le mani in tasca e l'aria di chi ha la testa fra le nuvole.

Tuttavia quest'impressione non si dimostrò corrispondente al vero, perchè il rosso non esitò ad esprimere il suo punto di vista nel momento in cui l'altro Grifondoro si prese una pausa per riprendere fiato.

"Harry sei stato tu a dire che non avevi dubbi sui suoi sentimenti e, per quanto ancora mi faccia strano concepirlo, anche a me è sempre sembrato sincero. Hermione ti ricordi quella volta che è venuto qui perchè era preoccupato per l'alcolismo di Harry?"

"Non ero un'alcolista"

Si difese prontamente il moro, impegnato tuttavia a cercare di incastrare quell'avvenimento in un qualche constesto, ma senza successo.
Draco non gliene aveva mai parlato.

"Me lo ricordo"

Convenne invece Hermione, sulla quale si posò lo sguardo sorpreso di Harry.

Tuttavia quell'espressione quasi rilassata durò ben poco, perchè subito dopo il moro aggrottò nuovamente la fronte e incrociò le braccia al petto.

"Beh poco importa cosa abbia fatto. Io mi sono rotto di rincorrerlo. Non avrei mai dovuto farlo già dal principio, non so a che stessi pensando"

"Non stavi pensando"

Suggerì Hermione con un sorrisetto beffardo rivolto verso il suo amico che, nel comprendere le implicazioni dell'affermazione arrossì leggermente, ma solo per arrabbiarsi ancora di più con se stesso nel momento in cui dovette ammettere che la strega avesse ragione.

"LO ODIO!"

Ringhiò ancora Harry, tirando un calcio alla scrivania di Ron, che scricchiolò pericolosamente mentre il suo proprietario impallidiva.

Il moro lanciò un ringhio esasperato e si buttò sul letto di fianco ad Hermione con poca grazia, stringendosi ciocche di capelli tra le dita e massaggiandosi la fronte nervosamente.

"Giuro che se lo rivedo lo strangolo. Dice che stare con me contraddirrebbe la sua meritata libertà. È un pazzo! Un pazzo masochista e se vuole farsi del male ben venga, non me ne frega niente, ma perché deve farne agli altri?"

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora