Capitolo 8

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Erano mesi che Draco non dormiva così beatamente: il calore di James gli era famigliare e trasmetteva un senso di sicurezza e, così protetto, poteva finalmente riposare.

Per questo il primo a svegliarsi fu proprio Harry e se così non fosse stato probabilmente si sarebbe verificata una catastrofe.
In ogni caso, quando aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il volto dormiente e rilassato del principe delle Serpi, trasalì e balzò a sedere sul letto, consapevole pienamente della gravità della cosa e del pericolo che aveva corso addormentandosi lì.

Lasciò passare qualche istante in modo da calmarsi e pensare lucidamente: per prima cosa doveva trovare i suoi occhiali.
Era certo di averli messi sul comodino la sera prima e gli sarebbe bastato girarsi e prenderli, ma per qualche ragione i suoi occhi non volevano saperne di scollarsi dalla faccia di Malfoy.

Era la prima volta che lo guardava davvero e alla fine si mise gli occhiali ma solo per avere modo di confermare il pensiero che aveva attraversato la sua mente un attimo prima e ora lo tormentava.
Era sicuro che prima il Serpeverde non fosse mai stato così bello.
Insomma, era universalmente riconosciuto come specchio di un canone di bellezza molto particolare eppure era come se il Grifondoro se ne fosse accorto finalmente solo in quel momento, guardandolo dormire tranquillo, senza nessuna maschera che potesse nascondere chi fosse veramente.

Ma era un'assurdità... come poteva un cambiamento dell'interiorità di qualcuno influire sul suo aspetto esteriore? Harry non si raccapezzava, non prendeva nemmeno in considerazione la possibilità che il cambiamento non fosse propriamente avvenuto in Draco, bensì in lui.

Diede un'occhiata all'orologio e vide che dopotutto era ancora presto, quindi tornò a sdraiarsi, ma non chiuse gli occhi non tanto per non rischiare di riaddormentarsi, quanto per rubare al giorno un po' di tempo per i suoi pensieri.

Scorrevano veloci in quegli istanti scanditi solo dal ticchettio delle lancette, che sembrava quasi incalzarlo con il suo ritmo incessante, lo spingeva a far scivolare gli occhi sui lineamenti del biondo davanti a sè con la foga estenuante di quando non c'è tempo.
Ma ne ebbe abbastanza per realizzare che le ciglia chiare di Malfoy erano molto più lunghe di quanto avesse creduto, che quando dormiva la sua fronte era leggermente corrucciata, la bocca semiaperta e dalle labbra pallide come avorio usciva ritmicamente del fiato tiepido.

Ma quel ritmo si spezzò, il biondo fece una smorfia e si girò dall'altro lato facendo ripiombare Harry nella realtà e facendolo nuovamente scattare sulla difensiva.
Prese il Mantello dell'Invisibilità e lo indossò, scivolando fuori dal covo delle Serpi e lasciando il biondo da solo con i primi raggi di Sole che riempivano gradualmente la stanza.

Arrivò in Sala Grande quando questa ancora era vuota e la colazione non ancora servita, ma non gli andava di tornare in dormitorio.
Avrebbe significato permettere che il brusio e la confusione del risveglio di decine di Grifoni infrangessero l'idilliaco spazio che si era creato da quando aveva aperto gli occhi.
Non sapeva esattamente in che modo descriverlo, era come se la sua testa avesse usato il silenzio e la bellezza di quell'alba per creargli attorno una sorta di locus amoenus che lo raggiungeva ovunque andasse.

D'altra parte Draco si svegliò tardi e raggiunse la Sala Grande, trafelato, appena prima che finisse l'orario della colazione e iniziasse la prima ora.

Aveva fatto un bel sogno, uno dal quale avrebbe tanto voluto non svegliarsi affatto e si può dire ci fosse quasi riuscito.
Quando entrò nella Sala gli venne spontaneo lanciare un'occhiata al tavolo dei Grifondoro, dove si sorprese di notare che anche Potter aveva gli occhi incollati su di lui come se non avesse potuto farne a meno.

Dapprima arrossì, poi si ricordò che "adesso lui era la sua ombra" e per quanto potesse essere da un lato eccitante, era potenzialmente pericoloso per la missione che avrebbe dovuto portare a termine, quindi lasciò che sul suo volto si dipingesse la consueta espressione di superiorità e disprezzo che fu prontamente ricambiata ed entrambi, rassicurati da quella consuetudine, distolsero lo sguardo.

Nightfall Whisper //DrarryWhere stories live. Discover now